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quello che rimane di me stesso
Vado contro tutto ciò che alla fine sono diventato
una persona avara, un tipo strano siedo su questa dannata sedia ogni sera m’increspo su questa dannata tastiera ogni sera e batto versi di angustia e persecuzione ricordi di un’altra vita, vissuta in un altro corpo versi che rimbombano nella mia testa che viaggiano nel tempo infinito inesauribili i miei versi raggiungeranno le stelle, forse ma questo gioco non fa per me ogni cosa che dico è inesatta ogni mio movimento sembra immobile ogni mio pensiero, ogni mia esuberanza mi sveglio sempre con lo stesso gusto in bocca quasi ogni mattina sulla stessa maledetta branda domani cosa si fa? domani che mi metto? oggi che si mangia? oggi dove andiamo? ti porto via con me lontano da qualche parte statistiche dicono che nei paesi nordici la gente chiacchiera di meno si chiudono nelle loro case e aspettano che spiova prima di uscire ti porto a prendere freddo tra le mie braccia la mia anima che brucia sul fuoco di là in cucina sono soltanto il resto di me stesso. |
Re: quello che rimane di me stesso
Guarda il lato positivo, hai la poesia. Finchè c'è poesia c'è speranza.
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