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Con quanta facilità venite feriti?
Delle volte penso che grazie a Dio sono poche le persone che hanno l'opportunità di ferirmi nel corso delle mie giornate, per non parlare del fatto che tento in tutti i modi di accontentare le persone e renderle il più amabili possibile nei miei confronti, cosicchè pensino: "no a lei non posso fare del male, sarebbe troppo brutto"
Mi basta un ciao detto in un modo diverso per sprofondare nello sconforto, un sorriso che arriva in ritardo, un invito (mai chiaramente espresso) che viene declinato anche con gentilezza, uno sguardo storto, un saluto dimenticato e mille altre banalità per stare malissimo. e allora mi domando: ma che cavolo deve essere successo perchè io abbia così paura di essere dimenticata, rifiutata, abbandonata... qualcuno non ha dato il giusto valore alla mia vita, qualcuno mi ha ferita mortalmente.. non so... e soprattutto: visto l'andazzo sociale di questi tempi dove caspita troverò persone che sapranno accogliermi con gentilezza e accettare il fatto che mi puoi fare male anche solo sfiorandomi con un foglietto di carta... per quale diavolo di mondo sono fatta se mi dispero per una sciocchezza e vado in paranoia per cose per le quali gli altri ridono.. Sarà colpa di mia madre che mi ha insegnato che il mondo è pieno di spietati giudici pronti a fulminarti anche se fai le cose per il meglio (che per lei niente è mai fatto al meglio, tra l'altro). E voi, con quanta facilità venite feriti? Cosa vi ferisce, ma soprattutto, quali sono le cose più banali che possono ferirvi? |
Re: Con quanta facilità venite feriti?
Molto facilmente, non so però se sono esageratamente permaloso oppure esageratamente sensibile, mi rivedo nel tuo comportamento ovvero nell'essere impeccabile per non essere ripreso (ma ahimè spesso succede lo stesso) ed anche una piccola ramanzina mi ha sempre mandato in crisi!
Se poi parliamo di offese vere e proprio sono uno di quelli che toglie il saluto e non torna sui suoi passi, a meno che non siano familiari. |
Re: Con quanta facilità venite feriti?
Sono molto permalosa e se mi viene detto qualcosa di appena appena storto sclero... Specialmente riguardo il mio carattere, modo di essere e anche sull'intelligenza, se in qualche modo mi si fa una battuta sulla mia sbadataggine inizio a pensare di aver fatto la figura della stupida, ed è davvero la fine. Poi anche sul fisico, devo perdere qualche kg, non tanti, ma non sono al top della forma fisica, se mi si fa una battuta o una critica mi incazzo di brutto. Boh, se trovate un modo per liberarsi di questa grandissima rottura di palle, suggeritemelo.
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Re: Con quanta facilità venite feriti?
Mi ritrovo molto in quello che scrivi...anche io vivo di impressioni e se mi sembrano negative, vado nello sconforto.
Una volta una mia amica nn volle abbracciarmi e io ci rimasi una merda :D pensando di essere arrivato al capolino dell'amicizia..e invece nn c'entrava niente di tutto questo, stav semplicemente giocando quel giorno. E devo stare attento a non pensare troppo male altrimenti mi sembrano sempre tutti degli stronzi. |
Re: Con quanta facilità venite feriti?
troppo facilmente...
basta uno sguardo storto, una risposta leggermente sgarbata anche una battuta un pò sul personale... a volte basta anche una leggera insofferenza nell'intrattenere un discorso con me sono un pò ipersensibile e paranoico :miodio: |
Re: Con quanta facilità venite feriti?
Quote:
L'unica cosa è quando mi si dicon cose palesemente non vere... se qualcuno mi dà della prostituta lo sventro :) come minimo... |
Re: Con quanta facilità venite feriti?
l'indifferenza, e ancor di più, il rinfacciarmi la mia bruttezza, mi mortifica.
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Re: Con quanta facilità venite feriti?
sull aspetto fisico e intelligenza sclero subito e ci rimango abb male se mi viene detto qualcosa di male
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Re: Con quanta facilità venite feriti?
Una foglia secca di un alberello proprio, un sentore di vento e cade giù, anche se la caduta è molto poetica e ondeggiante.
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Re: Con quanta facilità venite feriti?
Non è facile. Non più. Fino a qualche anno fa bastava un saluto non ricambiato per ferirmi.
Adesso ho perso fiducia nelle persone e nelle più persino interesse. Così facendo do pochissima importanza a ciò che dicono o che mi viene detto direttamente. Senza contare che il 90% delle conversazioni le trovo noiose ma soprattutto inutili. |
Re: Con quanta facilità venite feriti?
Sto imparando a non curarmi della gente che non saluta o non sorride né ringrazia, perché la gente indifferente e sempre presa da sé merita la corresponsione della stessa moneta.
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Re: Con quanta facilità venite feriti?
piu' tengo a una persona con piu' facilita' resterei ferita', a volte anche per scioccheze che altro non aveva manco notato magari.. con altre persone piu' che essere facilmente feribile direi che sono piuttosto permalosa.
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Re: Con quanta facilità venite feriti?
Facilità estrema, sono molto debole.
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Re: Con quanta facilità venite feriti?
Quote:
Non so come ma ci son delle volte in cui invece riesco a farmi scivolare le cose, quasi come se avessi un muro per respingerle, perchè magari mi son già preparata al peggio. Non ho ancora ben capito se tutto ciò dipenda da una mia elevata sensibilità o suscettibilità, perchè non ho ancora ben chiaro la differenza tra le due, ma lo riconduco più alla sensibilità. Quote:
Come dici tu, basta davvero ciò che agli occhi della maggior parte è una banalità per buttarci giù, è così purtroppo, molti di noi amplificano tutto. Io non so che farci, ormai so che fa parte di me e lo accetto, anche se ho pensato più volte se potesse esserci un modo per poter attenuare questa sensibilità, ma non saprei proprio come fare. |
Re: Con quanta facilità venite feriti?
troppo facilmente.. anche il silenzio mi ferisce
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Re: Con quanta facilità venite feriti?
purtroppo anche io vengo ferito molto facilmente, sono stupidamente sensibile :testata:
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Re: Con quanta facilità venite feriti?
Dipende da quanto potere do a una persona di ferirmi, questo però spesso non riesco a stabilirlo consapevolmente.
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Re: Con quanta facilità venite feriti?
Ultimamente basta davvero poco. un nonnulla. Mi sembra di vivere in un'eterna profezia autoavverante: il giorno successivo vedo tutto sempre più nero del precedente. Un invito rifiutato o anche solo posticipato, una frase del tipo "Ora non posso ho da fare, rimandiamo tra due ore" mi scatenano ondate d'ira e profonda tristezza: mi sento rifiutata, quasi una reietta, dimenticata da tutti ma non dimentica, così che io veda la vita degli altri scorrere e andare avanti sempe ocme attraverso una vetrina di cui sono slo spettatrice impotente. Questo mi dilania. E' un crescendo.
Mi sento giudicata da tutti, di un giudizio sempre negativo, mai benevolo. Mi sembra che tutti, a modo loro, cerchino di approfittarsi di me, del fatto che non dico mai di no, che se posso essere di supporto, di aiuto, lo faccio, sempre, che non mmi nego mai, che riesco sempre ad esserci, anche incastrando a mo' di Tetris il mio tempo, io ci sono, su di me si può contare. Ma a che scopo affannarsi tanto? No, non è possibile andare avanti così. A volte mi capita di reagire prendendomela con chi è la causa di questo, però non reagendo con il metro di misura altrui, bensì con il mio che è esagerato, estremo, irruento, negativo... farò tabula rasa, me lo sento. Mi fa schifo, perchè questa "cosa" sta cambiando il mio carattere e non mi piace. Sicuramente qualcosa è successo, da qualche tutto ciò deve pur avuto inizio Quote:
Tutto questo è di sicuro concatenato, ma quale è la conseguenza e quale la causa? Chi altro si rivede in quello scritto inizialmente da the Deepest? Io aggiunto qualche pezzo in più... e voi? |
Re: Con quanta facilità venite feriti?
Molta facilità. Ho paura di essere giudicato, guardato male, cado in depressione per ogni minima cosa fatta o detta nei miei confronti.
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Re: Con quanta facilità venite feriti?
Ferire? No...non in questa fase dell'esistenza. Capiterà, prima o poi...
Deprimere? Si, tantissimo...però poi passa. Il fatto è questo...Determinate esperienze di vita rendono insensibili a determinate altre epigone esperienze di vita successive. Dacchè quando si spalanca la porta dell'Inferno... entrare poi in un fuoco terreno non fa più paura, neanche il dolore. Il fatto è che il dolore è sì un qualcosa di oggettivo, ma soprattutto di soggettivo, di percettivo, mentale, psicologico. Non solo, dacchè le persone non vogliono neanche sapere la storia, spesso si ha anche l'invidiabile privilegio di spiazzarle e stupirle di non essere affatto feriti, dacchè a loro sembra tutto così strano, invece è tutto così chiaro, cubitale... Basterebbe elencare le proprie disgrazie(non il massimo che si possa subire), e il solo fatto di essere sopravvissuti, costituisce carta di identità per un vaccino ''permanente'' a molte future disgrazie della vita, ma non a tutte, insieme a un carattere caparbio e ossessivo al limite dell'inverosimile. Ci sono determinate cose che feriscono tantissimo,più che altro deprimono tantissimo... guardando quanta inutilità esista... |
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