E' giusto cercare di avvicinare/interagire con persone "normali"?
Io penso di no... perchè comunque loro sono felici, hanno una vita che gli piace e si vede... perchè dovrebbero interessarsi a una persona depressa, che stà molto male? :piangere: ma poi non ritengo che sia giusto aprire questo baratro sotto un'altra persona, che non è in grado ne di capirlo ne di fronteggiarlo e neppure di esserti di aiuto... al massimo, conoscendomi e sentendo che la terra gli trema sotto i piedi e vedendo la voragine di orrore profondo, scapperebbe...
Loro non sanno come si stà... non lo sapranno mai... beati loro :( non capirebbero, non vorrebbero capire, nessuno vuol capire questo... Le persone "normali" a me attirano... vorrei capire come fanno, come fanno a non soccombere, come fanno ad avere una vita da vivere, perchè non soffrono così... Però non mi avvicinerei mai ad una perosna così, per i motivi sopra citati. A voi? sembra giusto voler interagire con persone "normali"? lo fareste? perchè? |
Re: E' giusto cercare di avvicinare/interagire con persone "normali"?
Io penso che una persona debba cercare di essere felice e di essere appagata dalla propria vita in tutti i modi.
Per chi non ne è convinto, mi creda sulla parola: in mezzo a tanta mer*a che compone il mondo si trovano tantissime cose (e persone) belle che vanno vissuto nel miglior modo possibile ;) La depressione è una malattia e, come tale, si cura (o perlomeno di cerca). Non è questione di normalità o meno. Io credo di avere voce in capitolo visto che sono stato fidanzato per ANNI con una persona che soffriva di disturbi dell'umore e di depressione diagnosticata da uno psichiatra. Perché interessarsi ad una persona depressa? Perché, a parte la depressione, ha una sua personalità, una sua esteriorità, un suo fascino ed ha anche una sua capacità d'interazione col prossimo. Se si è in grado di andare oltre la patina di depressione che fa vedere tutto oscurato, si può scoprire una persona validissima che può risultare così coinvolgente da costruirci un rapporto d'amicizia se non addirittura sentimentale. Il baratro che si apre? A me non ha mai spaventato oltre a non avermi mai intaccato. Ovviamente, qualunque sia il rapporto, chi lo inizia lo fa con cognizione di causa ed accetta ciò. Realisticamente se si riesce a gestirlo e fronteggiarlo insieme lo si supera, in caso contrario è inevitabile che il rapporto finisca ma NON è la regola. Nel mio caso non sarebbe mai finita la relazione per questo motivo. Inoltre io penso che DOPO l'aiuto derivante da sé stessi e da un terapeuta, una persona NON depressa può aiutare ad uscirne così come non è detto che non abbia quell'empatia per capire l'altra persona e starle vicino in modo adeguato. Ma sopratutto, guardala anche in ques'ottica: e se stando vicina ad una persona "normale" finissi con l'essere travolta da questa attrazione e col perdere ciò che è così buio e negativo in virtù del fatto che andando con lo zoppo s'impara a zoppicare? ;) Molti stimoli positivi nella mia vita li ho avuti avendo accanto persone che me li trasmettevano più che da solo. E' un rischio che io, se fossi depresso, correrei al volo... |
Re: E' giusto cercare di avvicinare/interagire con persone "normali"?
si se ne voglio uscire ...
perchè se pensassi di essere condannato cosi tutta la vita senza vie di uscita mi butterei senza pensarci 2 volte da un ponte ... |
Re: E' giusto cercare di avvicinare/interagire con persone "normali"?
Se supponi che non sia giusto, allora vuol dire che rimarrai nel tuo baratro per sempre. Io preferisco uscire e l'unico modo è avvicinando le altre persone. Ciò che non devi fare è pretendere subito un livello di confidenza tale da poter raccontare quanto soffri: le farai scappare.
Nel momento in cui trovi la forza per uscire dalla tua attuale realtà e muoverti nella realtà delle persone "normali", anche tu potresti finire per allontanare le persone "negative". E' naturale che le persone vogliano uscire con gente simpatica, felice e con cui si divertono. Esempio pratico: al corso di balla che frequento, una ragazza mi chiese se fossi uscito più volentieri con lei o con la sua amica. Sarei uscito più volentieri con lei, perchè è simpatica, allegra e giocherellona, mentre la sua amica è molto negativa e sempre un pò triste.... Quando interagisci con gli altri, tieniti i tuoi problemi per te e fai un bel sorriso!:bene: |
Re: E' giusto cercare di avvicinare/interagire con persone "normali"?
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Re: E' giusto cercare di avvicinare/interagire con persone "normali"?
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Io non credo che il contrario possa verificarsi... perchè la gioia non si spreadda XD e poi chi è depresso è depresso... e magari potrebbe addirittura risultare infastidito da alcuni comportamenti troppo "vivi" della persona "normale"... in effetti una volta conoscevo una tizia che era (ed è) solare :sole: finanche al vomitevole ed effettivamente mi infastidisce... è più contagiosa la depressione che la felicità... |
Re: E' giusto cercare di avvicinare/interagire con persone "normali"?
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Re: E' giusto cercare di avvicinare/interagire con persone "normali"?
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:consolare: <- spero che incontri una persona "normale" :) |
Re: E' giusto cercare di avvicinare/interagire con persone "normali"?
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In caso contrario molti utenti qui con cui interagiscono mi risulterebbero antipatici ;) Inoltre non si frequentano le persone solo per divertimento ma, in generale, perché danno un qualcosa a livello affettivo o di presenza materiale e, anche qui, una persona depressa può benissimo dare molto. Certo, la felicità spesso è nascosta dietro fitte nubi ma, nel momento in cui si riesce a costruire un minimo d'intesa, ci sono i momenti in cui si è (temporaneamente) felici. Quote:
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E' il modo migliore per vedere chi rimane accanto e chi scappa. Quote:
Ovviamente basta venirsi incontro e comunque mi trovi d'accordo: troppa solarità spingerebbe anche me ad indossare gli occhiali da sole e a mettermi la crema protettiva :D. |
Re: E' giusto cercare di avvicinare/interagire con persone "normali"?
Volevo stemperare la dicotomia tra "chi è malato e chi è normale". Quando ciascuno di noi sta male (è depresso, ad es), sembra che tutti gli altri siano felici, sereni, "normali". Poi li conosci da vicino, e scopri che dietro l'apparente serenità si nasconde una pesante situazione familiare, malattie, preoccupazioni, il lavoro che non c'è o per qualcuno ce n'è troppo...
Se ti senti depresso, cerca pure il contatto con altre persone, badando bene a non buttargli addosso tutti i tuoi problemi in un colpo! Ovviamente la depressione si cura, non si guarisce solo facendo conoscenze (beh, però, se trovi le persone in sintonia con te...), ma di sicuro ti sentirai meglio... e sulle persone eccessivamente solari, segui il consiglio di Liuk :occhiali: |
Re: E' giusto cercare di avvicinare/interagire con persone "normali"?
Le persone normali sono tutte uguali: prima o poi finiscono immancabilmente per “salire in cattedra” e/o farmi la predica e/o sminuire malesseri che non conoscono affatto :moltoarrabbiato:
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Re: E' giusto cercare di avvicinare/interagire con persone "normali"?
Io so solo che, per quella che è la mia esperienza, non accade praticamente mai che chi ha una vita "normale" abbia interesse ad interagire con me.. nonostante gli sforzi che posso fare. Anzi, noto proprio una chiara tendenza a tenere le distanze, come se la gente fosse spaventata di qualcosa.
Per cui preoccuparsi se sia giusto o sbagliato tentare di interagire mi sembra alquanto superfluo: se stai male e hai problemi che vanno oltre una certa soglia di "normalità" diventi una sorta di "appestato" e ti fanno terra bruciata intorno, diciamoci la verità.. a prescindere da quanto uno possa sforzarsi. |
Re: E' giusto cercare di avvicinare/interagire con persone "normali"?
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Quando ho capito come bisogna pensare, la mia energia deve essere cambiata ed ora le persone si avvicinano. Tutti hanno dei problemi, ma se li tengono per loro. Sanno che ci saranno sempre problemi più o meno gravi. Solo i depressi o i fobici esternano i loro problemi, forse per cercare di mettere le cose subito in chiaro o per ricevere attenzione, o peggio !!!, per essere compatiti. A volte lo fanno troppo presto, quando non c'è ancora un legame profondo con l'altra persona. E' ovvio che quando un gruppo esce il Sabato sera per divertirsi, una volta inviterà anche un depresso/fobico, la volta dopo no, se questo si è lamentato tutto il tempo dei sui problemi. Quote:
Il nostro valore dobbiamo darcelo noi, perchè siamo gli unici padroni della nostra vita. 2 settimane fa capii che bisogna passare a "fattori di controlllo interni". Fu il cambiamento più rapido e con più effetti benefici che mi sia mai capitato.:bene: Quote:
-emana energia negativa; -il suo atteggiamento è "strano" -cerca confidenza troppo presto; Per questo finisce per essere lasciato solo. Poi, quando si accorgerà che la maggior parte scappa, gli calerà drasticamente il morale [ancora un fattore di controllo esterno anzichè interno]. Basta cambiare modo di pensare, basta voler cambiare la propria vita con tutto se stessi. |
Re: E' giusto cercare di avvicinare/interagire con persone "normali"?
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Non ti preoccupare che è da un bel pezzo che i miei problemi cerco di non esternarli più a nessuno e che son consapevole che tutti ne hanno, il discorso non è semplice come lo fai tu, te lo assicuro, non basta certo non lamentarsi di niente e sorridere o esser gentili e disponibili con tutti per ritrovarsi magicamente integrati in un contesto. E' vero, chi ha delle problematiche sociali profonde probabilmente per deficit comunicativi non fa sentire a proprio agio gli altri, ma parlare di energie negative mi sembra assurdo; a volte, semplicemente, è che non si riesce a interagire nelle forme corrette per mancanza di dimestichezza ed esperienza e QUESTO è SUFFICIENTE per esser scartati, a prescindere dagli sforzi che si fanno. |
Re: E' giusto cercare di avvicinare/interagire con persone "normali"?
Non esiste qualcosa di giusto o sbagliato in assoluto. E' utile? Certamente aiuta a uscire fuori dall'isolamento, dalla solitudine.
Il confronto, in generale, con persone di diverso vissuto dal proprio, aiuta a ridefinire i propri limiti e a stimolare un superamento di se stessi non inteso come sovradosaggio delle proprie forze ma come ri-scoperta, ri-conoscimento di se stessi rivisto nelle qualità degli altri, dunque guardando gli altri in realtà si guarda spesso un pezzo di se stessi. Ecco perchè praticare con gli altri aiuta anche a stimolare riflessioni su propri difetti o pregi. Se la pratica con persone simili certamente ha il pregio di una maggiore comprensione, empatia, solidarietà(ciò non è del tutto vero sempre, anche in base all'esperienza, vi possono essere aspri dissidi anche tra persone con vissuto fobico simile), la pratica e l'esperienza con persone ''diverse'', qualunque sia la diversità, porta sempre un connotato da un lato di dissonanza emotiva, almeno in un primo momento, ma che successivamente, spesso, si tramuta in riflessione, riaggiornamento di se stessi, ri-comprensione di una serie di aspetti non abbastanza compresi. |
Re: E' giusto cercare di avvicinare/interagire con persone "normali"?
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Brutto da dirsi ma a 40 anni le opportunità sociali sono fisiologicamente inferiori che a 20 anni, a prescindere da fobie. Quote:
Io però l'ho capito da tempo ma chi invece, come l'autrice della discussione, si attribuisce un valore basso se non nullo, immotivatamente, non riuscirà mai da sola a far scattare quella molla tale da apportare questo cambiamento. In certi casi è indispensabile avere un input esterno che ci faccia sentire di valore (basta che sia sincero). Quote:
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Re: E' giusto cercare di avvicinare/interagire con persone "normali"?
Non fermarti alle apparenze.. Guarda sempre nel profondo...
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Re: E' giusto cercare di avvicinare/interagire con persone "normali"?
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Non mi importa se ha problemi o no ..... |
Re: E' giusto cercare di avvicinare/interagire con persone "normali"?
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Personalmente non lo farei,perchè mi sento poco umano ultimamente. Più "homo incazzus" che altro. |
Re: E' giusto cercare di avvicinare/interagire con persone "normali"?
Non è né giusto né sbagliato, è necessario perché viviamo in società.
Purtroppo si deve studiare, lavorare e interagire con le persone anche solo per delle stupide e spiacevoli scartoffie (sono ovunque!). :testata: |
Re: E' giusto cercare di avvicinare/interagire con persone "normali"?
La mia aspirazione più grande sarebbe quella di interagire da pari con persone la cui "normalità" intendo in senso positivo: una normalità composta da schietta espansività, socievolezza, partecipazione.
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Re: E' giusto cercare di avvicinare/interagire con persone "normali"?
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Noto invice che in questo forum ci siano fobici, o presunti tali a questo punto, che hanno difficoltà, ma anche un (piccolo ?) giro di amici con cui uscire. Quindi compagnie che invitano regolarmente fobici devono esserci. Certo, il fobico deve di di "si", perchè se dice sempre "no" poi non lo invitano più. In generale non credo che un fobico, data la sua natura, riceva molti inviti. Quote:
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Sono convinto che se uno avesse la motivazione, troverebbe cosa fare per socializzare anche a 40 anni. [/QUOTE] Quote:
Io non ho mai avuto input esterni positivi. Grazie a manuali e al ripertermi certe cose, ho cambiato questo modo di pensare. L'aspettare un input esterno, ti fa aspettare e ti lega all'esterno. Io eviterei. Quote:
Altra cosa ripensando all'età. Forse sui 40 si può anche ammettere di avere questi problemi senza fare terra bruciata intorno a sè. A 20 se dichiari di avere questi problemi, non so quanta gente ti rimane accanto. Nel momento in cui io decidessi di andare a ballare e/o approcciare ragazze, mai e poi mai mi porterei dietro il me stesso di qualche mese fa (ma neanche quello di ora:sarcastico:). Che noia. Quote:
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Re: E' giusto cercare di avvicinare/interagire con persone "normali"?
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A 20 anni solitamente si è single o fidanzati, non si hanno figli, si vive con i genitori, c'è l'università o il luogo di lavoro dove si può conoscere, c'è voglia di uscire nel we o durante la settimana. A 40 anni solitamente i coetanei sono sposati/separati, con figli, vivono nel nucleo della propria famiglia costituita con sporadiche frequentazioni degli amici sopravvissuti e rara volontà di conoscenza di nuove persone. Inoltre c'è molta meno propensione a farsi le serate o i we fuori, vuoi per gli impegni familiari, vuoi per una stanchezza maggiore. Quote:
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Riconosco che i "problemi" sono molto più condivisi e visti come "soft" dalla maggiorparte delle persone. Però non nasconderei uno stato più problematico al prossimo. Quote:
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Re: E' giusto cercare di avvicinare/interagire con persone "normali"?
Approfitto del tema per chiedervi cosa fareste voi se vi trovaste nella mia situazione. Riassumo brevemente la mia condizione: ho 23 e la mia timidezza mi ha portato ad autoescludermi dai "giri" delle persone normali, tutt'ora non ho un amico (me ne basta uno) fidato e sincero con il quale stare. Ultimamente un mio ex compagno di superiori mi contatta spesso per uscire con lui (aperitivi, serate...). Il problema è che io con lui non ho molto in comune, non mi sta a genio, lo considero superficiale e anche un pò stupido. Non è possibile fare un discorso serio. Non lo dico solo io ma anche altra gente seria che lo conosce. Lui è quel tipo che pur nella sua sfigataggine riesce comunque ad avere una vita sociale, probabilmente perchè anche lui deve aver passato una brutta fase nel suo trascorso e sembra che voglia a tutti i costi sembrare il più figo di tutti.
Ora, considerando che lui è l'unico che di fatto mi chiede di uscire con lui a bere una birra, poche volte riesco a riufiutare qualche suo invito. Altre due mie amiche me lo hanno chiesto il perchè io accetti, ma effettivamente non mi ha fatto nulla di male e perlomeno lo vedo come un motivo per cercare di conoscere altra gente (sperando che non siano tutti al suo stesso livello). Vi capita di seguire la filosofia opposta a quella del "meglio soli che mal accompagnati" considerando i nostri problemi? |
Re: E' giusto cercare di avvicinare/interagire con persone "normali"?
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Se la filosofia "meglio soli che mal accompagnati", la applichi rimanendo a casa, non va assolutamente bene. Se invece la applichi uscendo, andando in uno o più locali per socializzare e divertirti, allora va bene. Dopo diverse settimane di pensieri sulla mia ipotetica serata da solo, il mio cervello comincia a dare segni di "vogli di provare", ormai sono quasi arrivato.:bene: |
Re: E' giusto cercare di avvicinare/interagire con persone "normali"?
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Secondo me ti poni male perché parti dal pressuposto che sei un peso. Fare amicizia con persone non significa che devi renderle partecipi di tutta la tua vita interiore, né che gli argomenti di discussione devono vertere sui tuoi disagi. Per me quelle tre cose che ho grassettato sono pensieri e domande sbagliati. E' come se tu partissi da un piano superiore di consapevolezza, la sofferenza la conosci solo tu, quella vera; e questa cosa però ti fa sentire cmq nn all'altezza degli altri. E' come una cimice che si vede grande tramite la sua ombra proiettata in distanza. |
Re: E' giusto cercare di avvicinare/interagire con persone "normali"?
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Inoltre bisogna mettersi in testa di non avere la pretesa di fare le veci del prossimo a livello di pensieri. Prima di sentirsi un peso che si lasci al prossimo l'opportunità di frequentare una persona depressa, senza pregiudizi. Se il prossimo avvertirà il peso lo dirà chiaramente oppure si allontanerà. Quote:
Comunque è giusto sottolineare una cosa: è più probabile che ci sia compatibilità tra una persona "normale" ed una depressa se vivono una relazione sentimentale più che un'amicizia. Questo perché solitamente in una relazione si accettano di più determinate cose. Almeno, per me è così. |
Re: E' giusto cercare di avvicinare/interagire con persone "normali"?
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Intendo dire che è più facile trovare una persona che rimanga accanto e si ponga proattivamente con una persona depressa che manifesta il suo disagio, perché vi è legata da un sentimento non (solo) amicale, rispetto ad una persona amica. Per capirci: io ci sono per un'amica depressa (ne ho di tali amicizie) che mi parla di cose delicate ma ho comunque un limite oltre il quale sento la necessità di diradare la frequentazione e di non andar oltre. Per una fidanzata (depressa), l'asticella di tale limite sarebbe posizionata molto più in alto. Come me ho visto molte persone comportarsi nel medesimo modo ed alcune, addirittura, non riuscirebbero a frequentare un'amica depressa ma riuscirebbero ad avere una fidanzata depressa. |
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