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Che palle.
Per una sera che ero uscito, nessuno mi pigliava per il culo, la serata stava procedendo abbastanza bene e c'erano anche delle ragazze nuove, sono costretto a tornare a casa alle 11:30 come un dodicenne perchè se no più tardi quell'asociale di mio padre non mi viene a prendere. Sono stufo di dover andare via e salutare tutti facendo la figura del bambino che va via presto e di perdermi sempre i momenti migliori. Tutto perchè non ho la patente, e non posso permettermela, abito in un paesino e devo venirmi a farmi prendere dai miei così presto. Tra l'altro ogni volta che esco di sera devo combattere con mio padre per uscire quelle 3 orette scarse. Loro non escono mai e non sanno manco cosa vuol dire uscire la sera. Una famiglia normale dice "esci, divertiti". Loro no. Per loro è quasi anormale uscire. Non ce la faccio più a sopportare questa situazione e non potere essere come gli altri. Ho 19 anni cazzo, 19 anni. Famiglia del cazzo.
Che vita di merda. |
Re: Che palle.
Mi dispiace per la tua situazione :consolare:.
E' davvero inibente nell'avere occasioni di vita sociale, il padre che deve venirti a prendere, o l'orario dei bus da rispettare, ne so qualcosa :(. |
Re: Che palle.
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Re: Che palle.
Eh -_- io fino a venti anni (cioè nemmeno un anno fa) se il venerdi o sabato sera uscivo, mammina mi veniva a prendere a mezzanotte, perchè poi era troppo tardi, lei era stanca e io il giorno dopo non avrei studuato secondo lei. E questo, anche per diversi mesi dopo aver preso lla patente. Che figureee.
Pensa che io avevo un'amica patentata che stava vicino a me, mia mamma non voleva che accettassi passaggi perchè npoi dovevo rendere il favore :male: |
Re: Che palle.
E questi sono i genitori che non sanno manco loro come lo sono diventati (scusa dani ma quando ce vo' ce vo'), che chissà quale culo hanno avuto loro a trovarsi e innamorarsi, poi si scordano cos'è la socialità e il figlio ne paga le conseguenze.
Ricordo mio padre che una volta quando avevo 16 anni si alzò alle tre del mattino e mi venne a prendere in discoteca e tutto questo per farmi stare con gli amici e non farmi fare la figura di merda di dovermene andare prima. Grande! E' stata l'unica volta che gliel'ho fatto fare perchè mi dispiaceva troppo per lui che doveva svegliarsi di notte, tanto è vero che nell'inferno della discoteca ci sono tornato solo 3 anni dopo quando ero munito di patente. |
Re: Che palle.
Io non ho il diritto di essere felice, di avere una vita normale, amici, vita sociale, ragazza, essere sereno con me stesso, stare bene. Forse sono solo uno sbaglio, una persona che non ha spazio in questo mondo, che non ha diritto ad essere amato per quello che è ed essere indipendente. Sono stufo di piangere davanti ad uno schermo e non avere nessuno con cui sfogarmi. Stufo di essere solo, di avere questo fisico di merda, di avere questo maledetto problema alla vescica. Stufo di immaginare una vita che probabilmente non avrò mai e di fare da spettatore degli altri. Mi chiedo cosa mi fa continuare a vivere, andare avanti per inerzia. A volte mi verrebbe da salire al sesto piano di un palazzo e gettarmi nel vuoto e scomparire in silenzio. Perchè lo ammetto, sono debole, sono una persona fragile, dentro e fuori. Non avrei manco a chi scrivere un biglietto, perchè tanto nessuno mi conosce davvero e non amo nessuno. Chi non passa in certe situazioni e sensazioni interiori non può capire. :piangere::piangere:
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Re: Che palle.
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Io vorrei vivere come gli altri se potessi..... ma nn posso, tra timidezza e problemi vari. |
Re: Che palle.
Ma i tuoi non te la pagano la patente?
Cmq pure io mi sn fatto riaccompagnare a casa, ho avuto sensi di colpa per un paio di settimane però. :D |
Re: Che palle.
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Re: Che palle.
Capisco, beh guarda allora non ti ci puoi attaccare troppo altrimenti ti fai il sangue amaro pure quelle poche volte che esci. I momenti prima o poi passano.
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