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Vita sociale vs vita lavorativa
Candidarsi per un lavoro dove viene richiesto anche di lavorare il sabato e la domenica e precludersi così le uniche rare occasioni di vita sociale oppure candidarsi/accettare lavoro?
Insomma, potrebbero capitare altre occasioni di lavoro, ma considerando da quanto sono disoccupato e quanta fatica si fa ad entrare nel mondo del lavoro... soprattutto per uno senza esperienza e senza competenze (diploma di ragioneria inutile + patentino muletto) C'è da dire che è un tirocinio di 6 mesi, ma se poi mi assumono? Beh, comunque il CV lo invio. |
Re: Vita sociale vs vita lavorativa
Purtroppo con i tempi che corrono bisogna adeguarsi e se questo significa rinunciare ai weekend bisogna fare anche quello...te lo dice una che lavora solo nel fine settimana al momento ma che non può fare a meno di lavorare nonostante la fobia e nonostante il problema di non riuscire più a vedere anche quei pochi amici che si ritrova. Credo non riuscirò mai ad abituarmi totalmente a questa cosa ma lo devo fare, devo dare una mano ai miei e visti tutti i sacrifici fatti da loro per me, questo forse è il minimo che posso fare...non è facile e a volte vien voglia di mollar via tutto (nel mio caso più che altro per la fobia) ma si va avanti, intanto si fa esperienza in un mestiere e si spera di trovare qualcos'altro col tempo...cerca di riorganizzare la tua vita sociale in modo da combinare le due cose...puoi anche scegliere di uscire un'oretta per un caffè in compagnia prima o dopo il lavoro, a volte basta poco per svagarsi e mantenere i contatti con le persone
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Re: Vita sociale vs vita lavorativa
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Ora come ora io non rifiuto niente... inutile che mi si dica che cedo ai ricatti delle aziende, mi è più utile mangiare che fare la parte di quella che non scende a compromessi. Se il lavoro ti piace accettalo, farai sempre in tempo a licenziarti se cambi idea. |
Re: Vita sociale vs vita lavorativa
ti consiglio di scegliere la vita lavorativa, la vita sociale in genere è sopravvalutata http://emoticonforum.altervista.org/...e/sieno/16.gif
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Re: Vita sociale vs vita lavorativa
Non esiste in nessun tipo di lavoro che lavori tutti i giorni e non c'è un giorno di riposo nella settimana. Al max possono chiederti di fare straordinari al sabato e la domenica. E' diverso. Gli straordinari decidi tu se farli. In tal caso digli che non c'è nessun problema a lavorare anche il sabato e la domenica giusto per essere preso.. e poi, non farli.
Se il datore di lavoro ti fa storie aspettalo fuori tardi quando esce ,con indosso un passamontagna, assicurati che non ci siano telecamere, che non si metta a correre o a gridare e spezzagli con una mazza da baseball tutte le 208 ossa in 3 punti. Quando sarà paraplegico, in coma su una sedia a rotelle e si sbaverà e cacherà addosso, converrà anche lui col fatto che sei un buon lavoratore da tenere sebbene tu non faccia gli straordinari. |
Re: Vita sociale vs vita lavorativa
Per prima cosa il lavoro,sempre fino ad un certo punto,il resto viene dopo. Comunque intanto manda il cv tanto ne avranno mandati già a migliaia per lo stesso lavoro ed è improbabile che ti chiamino,scusa per la sincerità.
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Re: Vita sociale vs vita lavorativa
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Re: Vita sociale vs vita lavorativa
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Io, più che per una vita sociale, faccio un ragionamento nell'ottica della MIA vita e di un'ipotetica relazione. Per quanto mi riguarda rifiuto ogni offerta che prevede di lavorare sabato/domenica, straordinari frequenti, trasferte/trasferimenti proprio perché non vivo per lavorare ma lavoro per vivere, perché non voglio trasferirmi da Milano, perché voglio avere quotidianamente tempo per me e perché, se avessi una fidanzata non accetterei per il lavoro di rinunciare a del tempo da passare con lei. Inoltre rifiuto qualsiasi offerta che non prevede un contratto d'assunzione ed un certo trattamento economico minimo. Però io ho competenza ed esperienze pregresse ed inoltre, vivendo con i miei ed avendo un po' di risparmi, potrei permettermi lunghi periodi di disoccupazione finché non trovo un impiego dignitoso per i miei canoni. Quote:
Ad esempio i marittimi o i militari. Quote:
Lo straordinario NON è facoltà del lavoratore ma OBBLIGO. Se c'è un ordine di servizio motivato è obbligato a farlo, pena tutta una serie di sanzioni disciplinari. La realtà poi è che se lavori in imprese sotto i 15 dipendenti inizia a non fare straordinario quando richiesto e vedi come vieni silurato... |
Re: Vita sociale vs vita lavorativa
Grazie delle risposte. No, per quel lavoro non penso che avessero già mandato i CV in molti perchè è stato pubblicato sul sito di due centri per l'impiego della mia provincia il 27 e c'è scritto di mandare il CV dalle 9.00 del giorno successivo alla pubblicazione (io l'ho inviato alle 09.01) e che prendono in considerazione i primi 10 CV inviati che corrispondono ai profili richiesti. Comunque non mi ha ancora telefonato nessuno e nessuna azienda mi ha inviato una mail di risposta. Sull'annuncio c'è scritto proprio che chiedono la disponibilità per il sabato e la domenica, non per eventuali straordinari.
Comunque sulle risposte alla mia domanda sono d'accordo con voi. |
Re: Vita sociale vs vita lavorativa
Dipende dal lavoro.Se è il lavoro che cercavi da tempo,sia come mansione che magari come retribuzione,non si discute assolutamente,weekend o meno.Se invece la retribuzione è bassa,l'ambiente pessimo,il lavoro schifoso e in più lavori il weekend....beh prova al massimo te ne vai e scrivi l'esperienza nel curriculum,non sei obbligato a rimanere.Io al momento sono in una situazione in bilico,ovvero ho il vantaggio di non lavorare mai i weekend e fare un lavoro che tuttosommato mi piace ma per contro lo stipendio è bassino e dove sono non vi è alcun futuro...quindi continuo finche non trovo di meglio,posso resistere ancora...certo non all'infinito
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Re: Vita sociale vs vita lavorativa
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Esattamente come me :O Io ho fatto una prova in un posto del genere.. si lavorava su turni 6 giorni su 7 dal lunedì al sabato + ogni 3 settimane 7 giorni su 7, compresa la domenica... Visto il lavoro e le condizioni ho lasciato perdere... Non ce l avrei proprio fatta fisicamente e comunque avrei mollato dopo qualche mese.. Ovviamente i 5 giorni di prova manco me li han pagati.. Va bene lavorare, va bene farsi il culo.. però diavolo io lavoro per vivere, non il contrario. Comunque dipende da te, se sei alla canna del gas (della serie che non puoi mangiare) io proverei.. Solo che per come è strutturato il mondo del lavoro in italia se provi e molli dopo poco tempo sei visto molto peggio che se non fossi andato proprio.. i futuri datori di lavoro, le agenzie interinali etc. etc. si chiederanno perchè hai mollato, penseranno che sei inaffidabile, che non hai voglia di lavorare e qua e la.. sono cose da valutare per bene. |
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