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Pazzo o anonimo?
Si, ho scelto la prima alternativa. Dato che in vent'anni non sono riuscito a costruirmi una vita sociale soddisfacente, ricca di amicizie, pizzate, compleanni, locali, cinema e quant'altro, ho deciso di fare il diverso. ''Voglio essere diverso'', come mi ha detto una ragazza. Ne vado fiero. Ma lo sono veramente diverso? Sono veramente tutto quello che vi ho raccontato di me? Io credo di si, altrimenti come si spiega l'emozione che provo nel fantasticare o l'incapacitá nello stringere relazioni sociali? E poi sempre meglio essere così, che essere totalmente anonimi, no?
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Re: Pazzo o anonimo?
Non mi definirei ne'pazza ne'anonima...in genere mi affibbiano etichette come "velatamente folle", "sopra le righe"ma io stessa non so bene a cosa si riferiscono. A parte questo preambolo, non credo di avere preferenze rispetto ai cosidetti pazzi o anonimi. Non ritengo i due aggettivi opposti o forse e'il senso letterale dei due termini che mi porta fuori strada. Per anonimo intendo qualcuno che magari non ha ancora avuto l'opportunita'di farsi conoscere, di fare quello che vorrebbe e quindi di esprimere se'stesso. Le necessita'della vita, spesso, ci obbligano in schemi precostituiti, in una routine obbligata che ci e soffoca per forza di cose. In generale non credo esistano persona anonime in senso assoluto. Si tratta anche in questo caso di una valutazione del tutto soggettiva. Mi e'accaduto più volte che una persona esprimesse a me tanto e poco al resto come il contrario. Chi immagina, chi fantastica, perdendo il contatto con la realta'ma in senso pratico, non riuscendo a svolgere le normali attivita'quotidiane, non rendendosi conto del contesto sociale e ambientale in cui si trova, forse puo' essere definito cosi', folle. Certo non considero folle chi ha ad esempio abitudini e interessi che non vanno per la maggiore. Chi non ascolta la musica del momento o non segue le mode in genere.
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Re: Pazzo o anonimo?
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Re: Pazzo o anonimo?
È l'antico dilemma del “è meglio essere emarginati per qualcosa che ho fatto o esserlo per qualcosa che NON ho fatto?” :miodio:
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Re: Pazzo o anonimo?
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visto? oramai sono pure psicologo. ma quante ne so :occhiali: |
Re: Pazzo o anonimo?
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Re: Pazzo o anonimo?
ma non si può fare "il diverso" perchè te lo dice un'altra persona..
cioè secondo me se uno è un diverso lo deve essere perchè si sente di essere così..potrebbe benissimo essere come tutti gli altri ma decide di essere se stesso con le sue particolarità. Non si ritiene in nessun modo "inferiore" agli altri. Viceversa fare il diverso perchè non si riesce ad essere come tutti gli altri secondo me non è una bella base di partenza su cui costruire una buona autostima e personalità.. |
Re: Pazzo o anonimo?
Non si può scegliere di essere pazzi. La follia è una patologia, è come dire scegliere di avere l'appendicite, non ha senso. Diciamo che ci si può ATTEGGIARE a folli, il che può essere divertente per un certo periodo ma credo che poi ti passi....
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Re: Pazzo o anonimo?
Si, ma infatti per me ''pazzo'' significava essere me, cioè un pò sopra le righe, introverso, stralunato ecc Io non l'ho scelto, sono così. Ma dicevo, meglio questo o cercare di comportarsi normalmente come dice Belindo per piacere alla massa? Ha ragione quando dice che la mia personalitá non mi sta aiutando, però dovrei rinunciare a essa per essere felice? (Ammettendo che sia possibile farlo).
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Re: Pazzo o anonimo?
Il poter scegliere consapevolmente di esser folli non è follia. La follia è un qualcosa che non si sceglie, ma va ben oltre i limiti della lucità mentale.
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Re: Pazzo o anonimo?
Fintanto che tale pazzia non diventa pazzia (malattia mentale), ci potrebbe anche stare. Purtroppo però a volte tale passo è più corto di quanto possa sembrare, e quando questo viene compiuto, ci si disillude. Chi sceglierebbe di essere pazzo tra l'essere pazzo o sano di mente? :interrogativo: solo un pazzo
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