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Originariamente inviata da liuk76
(Messaggio 1005791)
Più pragmatismo. Che senso ha seguire un'utopia? Meglio concentrarsi sul reale così come imparare ad assaporare meglio quello che si ritiene ordinario.
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Un'utopia dici? Non lo so, sta di fatto che ciò che tu definisci reale a me non soddisfa più e mi sembra naturale che di conseguenza io vada a rivolgere i miei pensieri ad altro, che anche se di natura astratta e indefinita, riesce ad accende in me un minimo di entusiasmo.
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Originariamente inviata da liuk76
(Messaggio 1005791)
Hai mai provato gli effetti dell'eroina per scrivere ciò? Affermazione un po' superficiale.
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No, non ho mai provato l'eroina, ma ho letto moltissimo sugli oppiacei in generale, non sono uno che parla per il caxxo, so bene quali sono gli effetti collaterali, ma diciamo che passano in secondo piano quando si raggiunge un certo livello di malessere e indifferenza esistenziale.
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Originariamente inviata da liuk76
(Messaggio 1005791)
Non legittimiamo le parafilie, che sono disturbi mentali, come sentimenti soggettivi...
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Reali “disturbi mentali” o semplice abitudine a definire così certe cose dettata dalle tradizioni, dall'epoca, dal luogo geografico ecc.? E' innegabile che nella storia si siano praticate più volte e in più civiltà usanze che oggi definiremmo insane.. Detto questo non voglio legittimarli, per me la libertà personale e in questo caso quella sessuale, è importantissima e nel momento in cui viene violata, le mie idee non possono essere che di ripudiare tali comportamenti, ma questo non c'entra, il piacere è soggettivo, proprio come tutte le sensazioni, poi si può discutere sui mezzi.
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Originariamente inviata da liuk76
(Messaggio 1005791)
Insomma, non è che sia scritto proprio così nei testi d'endocrinologia...
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Sì l'ho un po' sintetizzata, il discorso non cambia, io ho letto questo e il mio psicologo me lo ha confermato.. Poi chiaro per ogni teoria ne esiste almeno un'altra contrapposta.
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Originariamente inviata da liuk76
(Messaggio 1005791)
Meglio curare prima la patologia.
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Quale sarebbe la patologia?
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Originariamente inviata da Oblomov
(Messaggio 1005792)
A me la definizione che è sempre piaciuta di più è quella data da Epicuro, appunto circa due millenni e mezzo fa. Il piacere è assenza di dolore. Perchè chiunque abbia provato dolore (fisico o psicologico) sa benissimo quello che si prova nel momento in cui esso cessa di esistere. Certo, l'obiezione più facile a questa definizione è che uno stato di questo genere in breve genera la noia, che è un altro tipo di dolore, un dolore spirituale.
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Sì, penso che sia lo stato d'animo per eccellenza che l'uomo ricerca, poi divinizzarlo o meno non so quanto sia effettivamente sensato, sta di fatto che come hai detto tu citando Epicuro, si vuole più o meno consapevolmente uscire da una situazione negativa ricercando il benessere, ma questa è una cosa legittima, il voler essere sereni, in pace, in armonia, dovrebbe essere una costante secondo me. Io mi riferisco a un qualcosa di più grande, al non solo desiderare di non star male, ma proprio al desiderare di “godere” che è una cosa diversa, di natura diversa; coincide forse con il concetto di piacere decadentista se è come me lo hai scritto, perchè io non lo ricordo più, mi rileggerò qualcosa.
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Originariamente inviata da dicred
(Messaggio 1005815)
La ricerca del piacere è anche una risposta all'adattamento del nostro corpo.
Ci adattiamo velocemente alle diverse situazioni quindi cerchiamo quel qualcosa in più che precede le sensazioni che già conosciamo.
Ciò vale per tutte le cose.
Diciamo che questa visione fà un pò a cazzotti col detto: "chi si accontenta gode."
Ma è innegabile che ci abituiamo ad uno stato, qualunque esso sia.
Quando ci abituiamo il piacere, la novità finisce e bisogna trovare nuovi stimoli.
Senza questo "meccanismo" l'uomo non si sarebbe mai evoluto.
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Verissimo, ci si adatterebbe presto a una qualsiasi situazione e si cercherebbe di conseguenza, una volta assuefatti, un nuovo modo-mezzo per raggiungere qualcosa di ancora più intenso che potrebbe soddisfarci di nuovo; è un bel dilemma se si è deciso di non accontentarsi.
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Originariamente inviata da Balordo
(Messaggio 1005816)
Il piacere è comunque effimero, fine a se stesso: se non lo si alimenta cessa di vivere e muore.
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A me pare che sia tutto effimero e non a seconda di come lo si guarda
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Originariamente inviata da Who_by_fire
(Messaggio 1005846)
Per caso hai già considerato di farti asportare una costola per...
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E' una porta sempre aperta questa :)