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cancellato8041 20-02-2013 15:34

Il problema dell'essere persone anonime
 
Fs aw

luky 20-02-2013 15:42

Re: Il problema dell'essere persone anonime
 
Stai parlando con l'anonimo in persona. Mi hai fatto ricordare un episodio della mia adolescenza. Un mio amico intelligentissimo fighissimo, insomma uno che ha tantissime qualità, mi chiamava "er nullo". Lui diceva che non ero nè positivo nè negativo, ma proprio nullo. E la cosa assurda è che sembrava mi avesse letto nel pensiero perchè ciò era proprio come mi sentivo.

Christopher 20-02-2013 15:44

Re: Il problema dell'essere persone anonime
 
Si, questa legge vale nella nostra società come nello stesso mondo dello spettacolo. Hai presente Morgan di X-factor? Ecco, è un personaggio che non ha nulla da dire ma grazie al suo linguaggio pseudometaforico e al suo caratteristico abbigliamento elegante è diventato un idolo.

luky 20-02-2013 15:47

Re: Il problema dell'essere persone anonime
 
Quote:

Originariamente inviata da dicred (Messaggio 1005090)
Tutta questa grandezza nel tuo amico io non la vedo.
A meno che non abbia cercato di capire chi eri davvero, magari di starti vicino. Se si è limitato a "sfotterti" dall'alto della sua figaggine... mah... tutta stà grandezza non la vedo.

Non ho parlato di sensibilità. Parlo di un belloccio che è pure bravo a scuola e non è nemmeno secchione. Non ho detto che è un tipo empatico. Si è laureato in tempo con il massimo dei voti in una prestigiosa università. I fatti che ho descritto risalgono all'epoca del liceo

cancellato8041 20-02-2013 15:53

Re: Il problema dell'essere persone anonime
 
Quote:

Originariamente inviata da dicred (Messaggio 1005085)
"amici" che ti valutano in base al tuo livello di "capacità casinara" non sono amici dai. Al massimo, ma proprio al massimo, conoscenti.
C'è un tempo per tutto. Devi essere pronto a saper cogliere i segnali ed agire di conseguenza.

infatti ci ho messo un pò di virgolette tra la parola """amici""" ;)

Quote:

Originariamente inviata da Christopher (Messaggio 1005091)
Si, questa legge vale nella nostra società come nello stesso mondo dello spettacolo. Hai presente Morgan di X-factor? Ecco, è un personaggio che non ha nulla da dire ma grazie al suo linguaggio pseudometaforico e al suo caratteristico abbigliamento elegante è diventato un idolo.

esattamente quello intendo, chi si sa evidenziare riesce molto più facilmente ad ottenere qualsiasi cosa dalla vita, sopratutto in ambito lavorativo e amoroso ovviamente...

Alexon 20-02-2013 16:06

Re: Il problema dell'essere persone anonime
 
Quote:

Originariamente inviata da deepgroove (Messaggio 1005081)
Un sabato sera mentre stavo salutando un compagno di università in un pub i ragazzi con cui ero uscito se ne sono andati dimenticandosi di me, lasciandomi solo e senza passaggio

l'hanno fatto di proposito, non oso immaginare quello che poi ti hanno detto alle spalle

grumpycat 20-02-2013 16:07

Re: Il problema dell'essere persone anonime
 
purtroppo mi rivedo un sacco in questo post anch'io... nessuno si ricorda mai di me o il mio nome... sono sempre "l'amico di..." o "il collega di..." dove al posto dei puntini c'è il nome di qualcuno figo,estroverso e sempre al centro dell'attenzione!

cancellato8041 20-02-2013 16:09

Re: Il problema dell'essere persone anonime
 
Quote:

Originariamente inviata da Alexon (Messaggio 1005104)
l'hanno fatto di proposito, non oso immaginare quello che poi ti hanno detto alle spalle

sorvoliamo su questo che sennò mi torna la depressione :miodio:
era per fare un esempietto delle implicazioni pratiche che porta questo "anonimato"

Alexon 20-02-2013 16:24

Re: Il problema dell'essere persone anonime
 
ma l'essere anonimi non c'entra nulla in quel caso.
per quanto uno voglia essere anonimo non capiterà mai che si scordino addirittura della sua presenza. te l'hanno fatto apposta, o per farti capire che non ti vogliono tra i piedi oppure per farsi quattro risate alle tue spalle. dove abito io c'è una comitiva che a turno si porta nei locali il caso umano di turno come se fosse una sorta di giullare da perculare per passare la serata

Halastor 20-02-2013 16:51

Re: Il problema dell'essere persone anonime
 
Non è questione di "essere anonimi".. che poi non significa neanche niente: Dato che -> L'importanza delle cose è relativa a chi le guarda.
Per me può essere importante una persona che non parla mai o che se ne sta in disparte.. e per nulla importanti quelli che stanno "sul palcoscenico". Anzi mi è capitato sovente di pensarla così.

Quello che è sicuramente anomalo è il fatto che tu ti senta in dovere di fare qualcosa per gente che per te non pare aver fatto neanche lo sforzo di ricordarsi della tua esistenza. E' come se desiderassi apparire importante rispettivamente persone che, di te, se ne fregano. Quello non lo concepisco proprio.
Per me se una persona se ne frega di me sono io il primo a renderle indifferenza. Dovresti curarti di chi si interessa a te e su quelle persone riporre i tuoi sforzi. Non certo di chi se ne frega.

Dylan 20-02-2013 17:06

Re: Il problema dell'essere persone anonime
 
Avrei potuto aprire io il topic. Ci sarebbero chilomentri e chilomentri di parole da dire sull'argomento, ma sono troppo di mal umore per farlo. Ho più volte ribadito di sentirmi un fantasma in qualunque ambito o contesto sociale mi sia trovato. E la cosa triste è che non è un problema di timidezza, ho visto persone ben più timide e silenziose di me non fare un emerito cazzo ed essere coinvoltene e cercate dalla gente. Io, entro i miei limiti caratteriali, ho sempre cercato di fare un passo verso il prossimo per integrarmi, ma non ė mai servito ad un fottuttissimo nulla.
Non so quale sia la causa di ciò, ma ormai mi sono quasi rassegnato ad essere trasparente.

Scusate il linguaggio colorito, ma purtroppo l'argomento tocca una ferita scoperta.

Who_by_fire 20-02-2013 17:10

Re: Il problema dell'essere persone anonime
 
Quote:

Originariamente inviata da deepgroove (Messaggio 1005081)
ma la cosa che più mi preoccupa è che andando avanti questo mio difetto mi arrechi danni ben più irreparabili, come dal punto di vista lavorativo, relazionale, economico e chi più ne ha più ne metta


Puoi contarci. Non è per deprimerti, ma purtroppo è così.

Mi hai fatto venire in mente delle volte in cui io ero in una stanza con una persona, quella persona lasciava la stanza e spegneva la luce come se dentro non fosse rimasto nessuno. :bene: A volte poi se ne accorgeva un istante dopo e la riaccendeva chiedendo scusa.

fobia sociale 20-02-2013 17:10

Re: Il problema dell'essere persone anonime
 
Quando uscivo ero sempre "anonimo", adesso sono solo da quasi un anno:testata:

Who_by_fire 20-02-2013 17:12

Re: Il problema dell'essere persone anonime
 
Quote:

Originariamente inviata da Dylan (Messaggio 1005131)
Avrei potuto aprire io il topic. Ci sarebbero chilomentri e chilomentri di parole da dire sull'argomento, ma sono troppo di mal umore per farlo. Ho più volte ribadito di sentirmi un fantasma in qualunque ambito o contesto sociale mi sia trovato. E la cosa triste è che non è un problema di timidezza, ho visto persone ben più timide e silenziose di me non fare un emerito cazzo ed essere coinvoltene e cercate dalla gente. Io, entro i miei limiti caratteriali, ho sempre cercato di fare un passo verso il prossimo per integrarmi, ma non ė mai servito ad un fottuttissimo nulla.
Non so quale sia la causa di ciò, ma ormai mi sono quasi rassegnato ad essere trasparente.


La causa -ipotizzo- è che hai un desiderio inconscio di essere allontanato (perché non sai come gestire la "vicinanza", e la vicinanza e la condivisione ti fanno paura, ecc), e questo si percepisce (consciamente o inconsciamente) all'esterno e gli altri ti "accontentano".
Credo succedesse/succeda sovente anche a me.

cancellato8041 20-02-2013 17:14

Re: Il problema dell'essere persone anonime
 
Ribadisco, l'episodio che ho citato non centra molto col problema di per sè
è stato solo un evento che in parte mi ha fatto riflettere in questo senso

io voglio parlare più in generale di della questione anonimato
non è un singolo episodio, in generale tendo ad essere così, ho fatto questo esempio che ho vissuto solo per citare un caso estremo :bene:


Quote:

Originariamente inviata da Dylan (Messaggio 1005131)
Avrei potuto aprire io il topic. Ci sarebbero chilomentri e chilomentri di parole da dire sull'argomento, ma sono troppo di mal umore per farlo. Ho più volte ribadito di sentirmi un fantasma in qualunque ambito o contesto sociale mi sia trovato. E la cosa triste è che non è un problema di timidezza, ho visto persone ben più timide e silenziose di me non fare un emerito cazzo ed essere coinvoltene e cercate dalla gente. Io, entro i miei limiti caratteriali, ho sempre cercato di fare un passo verso il prossimo per integrarmi, ma non ė mai servito ad un fottuttissimo nulla.
Non so quale sia la causa di ciò, ma ormai mi sono quasi rassegnato ad essere trasparente.

posso capirti, nel mio caso è una parte di me che ricerca questa condizione
però un'altra parte tenta di rifuggirne, perchè dopotutto provo fastidio per tutto questo

Who_by_fire 20-02-2013 17:15

Re: Il problema dell'essere persone anonime
 
Quote:

Originariamente inviata da Halastor (Messaggio 1005127)
Non è questione di "essere anonimi".. che poi non significa neanche niente: Dato che -> L'importanza delle cose è relativa a chi le guarda.
Per me può essere importante una persona che non parla mai o che se ne sta in disparte.. e per nulla importanti quelli che stanno "sul palcoscenico". Anzi mi è capitato sovente di pensarla così.

Quello che è sicuramente anomalo è il fatto che tu ti senta in dovere di fare qualcosa per gente che per te non pare aver fatto neanche lo sforzo di ricordarsi della tua esistenza. E' come se desiderassi apparire importante rispettivamente persone che, di te, se ne fregano. Quello non lo concepisco proprio.
Per me se una persona se ne frega di me sono io il primo a renderle indifferenza. Dovresti curarti di chi si interessa a te e su quelle persone riporre i tuoi sforzi. Non certo di chi se ne frega.


Non hai centrato il punto. Il punto è che a certe persone capita così con tutti gli altri; altrimenti sarebbe troppo facile: basterebbe "cambiare compagnia".

cancellato8041 20-02-2013 17:15

Re: Il problema dell'essere persone anonime
 
Quote:

Originariamente inviata da Who_by_fire (Messaggio 1005142)
Non hai centrato il punto. Il punto è che a certe persone capita così con tutti gli altri; altrimenti sarebbe troppo facile: basterebbe "cambiare compagnia".

hai centrato il punto :bene:

Halastor 20-02-2013 17:48

Re: Il problema dell'essere persone anonime
 
Quote:

Originariamente inviata da Who_by_fire (Messaggio 1005142)
Non hai centrato il punto. Il punto è che a certe persone capita così con tutti gli altri; altrimenti sarebbe troppo facile: basterebbe "cambiare compagnia".

Se una persona risulta indifferente a tutte le persone che ha intorno..il problema non si pone proprio. Perchè tutte le persone risulteranno a loro volta indifferenti a quella persona. Meglio soli che mal accompagnati...

Melvin II 20-02-2013 18:21

Re: Il problema dell'essere persone anonime
 
la riservatezza e la semplicita sono dei valori per me
apparire per forza fa di una persona,solo un buffone

Evandro Flores 20-02-2013 18:41

Re: Il problema dell'essere persone anonime
 
A me è capitato, dall'adolescenza in poi, di attraversare tre "fasi".


1) Una fase iniziale di completo anonimato per tutti. Situazioni-tipo: dimenticato al momento del passaggio in auto (è successo anche a me), gente che telefona e dice "Vieni ci sono Tizio, Caio, Sempronio ecc..." (l'elenco di tutti i nomi dei presenti meno il mio), gente che arriva e saluta tutti i presenti chiamandoli per nome tranne me (giusto perché un ciao generico mi avrebbe forzatamente incluso)...

2) Una fase intermedia in cui per reazione ho iniziato ad esasperare i lati eccentrici della mia personalità che prima non esternavo proprio perché consapevole che mi avrebbero fatto fare la figura del "pazzo": risultato, rapporti sociali decisamente più soddisfacenti, etichetta di "alternativo" e di "eccentrico" ma in senso buono, purtroppo però vivevo ancora con la mia famiglia e i rapporti sociali funzionavano solo all'università, perché avevo limitazioni così grandi, alle quali ancora non avevo imparato ad oppormi, che ogni interazione "normale" fuori dal contesto universitario mi era quasi estranea.

3) La fase iniziata nel 2005 che attraverso tuttora, caratterizzata da rapporti sociali normalissimi, diverse ragazze, uscite serali e allontanamento definitivo dalla famiglia (se non per le visite "canoniche" nelle feste ecc.), il tutto però funestato da attacchi improvvisi e imprevedibili, seppur di breve durata, durante i quali torno a convincermi che la gente pensi di me quello che pensava nella fase 1, anche se nella realtà non è vero, con conseguenti autoisolamenti e incazzature per gli altri assolutamente inspiegabili...


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