![]() |
Routine fobico-simile
Non sono sociofobico, sono parecchio introverso. E so che non è da fighi incolpare l'ambiente dei propri insuccessi, però è proprio per questo che bisogna mettere in chiaro una cosa, se no qui la gente pensa di essere malata quando non lo si è.
Io ho 33 anni e vivo in un paesino di nemmeno 2000 abitanti. Esco pochissimo, ho pochi amici, contatti con le donne pochissimi, quindi faccio una vita da sociofobico, anche se non lo sono. Quelli che sono nella mia situazione e cioè: 1) amano navigare in internet 2) hanno gli amici che sono spariti dalla circolazione perché o sposati o lavoratori o che escono fuori paese 3) non guadagnano e quindi non hanno possibilità continue di rifornire la macchina... mi dite che cosa fate per migliorare la vostra condizione sociale? Io credo che va bene responsabilizzarsi, ma se per qualche motivo, le condizioni esterne fossero state diverse (prendete ad esempio quante amicizie sono state frutto del caso), la nostra routine sarebbe completamente diversa. Deresponsabilizzarsi porta ad uno stallo e ad una scarsa attività, ma responsabilizzarsi più del dovuto porta ad una scarsa autostima. |
Re: Routine fobico-simile
Quote:
quello ambientale è un fattore che vale per tutti, un pò come la fortuna e la sfortuna, non puoi mai dargli il giusto peso, forse perchè non esiste |
Re: Routine fobico-simile
La mia situazione è simile alla tua, le persone con cui uscivo un pò per motivi di lavoro un pò perchè sono accompagnate non le vedo più.
A me piace uscire almeno nel weekend e mi trovo molto bene ad uscire da solo magari per andare a qualche concerto o a sentire un djset, fortunatamente un pò di gente in giro la conosco, male che vada mi bevo qualcosa e vado via, poi c'è il vantaggio che ho la libertà di prendere e andare quando voglio |
Re: Routine fobico-simile
Guarda proprio oggi parlavo con la mia psico del fatto che devo impegnarmi per trovare il modo di migliorare la mia situazione cercando di avere una vita sociale più vicina a quella che puo' essere considerata la normalità.
Tra i vari problemi ho citato alcuni dei punti da te descritti........ Quando e se troverò la soluzione per uscire da questa situazione di stallo te lo farò spaere :) |
Re: Routine fobico-simile
nel mio caso il contesto ha un ruolo importante nel mantenere in vita le mie turbe sociali. non intendo responsabilizzarmi e darmi da fare, ormai sto bene così... alla soglia dei trenta ho una personalità già strutturata, delle abitudini consolidate, non ho il benchè minimo interesse verso le relazioni sociali.
|
Re: Routine fobico-simile
Quote:
Cosa faccio? beh.. la cosa più ovvia.. e cioè cercare di autonomizzarmi. E' l'unica cosa che mi permette di muovermi e spostarmi da dove abito. E quindi di avere contatti sociali. |
Re: Routine fobico-simile
Quote:
anche io mi sto riducendo a questo, certo desidererei avere un'altra storia, ma delle rrelazioni sociali, delle uscite il sabato sera e tutto il resto non me ne frega più nulla |
Re: Routine fobico-simile
Quote:
Riflettendoci ora mi accorgo che sto ricominciando a provare un po' di invidia per le persone più inserite, più medie, con meno grilli per la testa e piedi più per terra: facoltà universitaria fattiva -> impiego, e se ne fregano zero se gli piaccia o meno. Sebbene a dire il vero, con conoscenze e amicizie, ho anche avuto qualche fortunella e buone occasioni. Ho l'impressione di stare vivendo in un periodo sbagliato in un paese, per me, sbagliato. Quindi responsabilità mia, per certe mie mancanze, in parte me la devo prendere, ma prendermene il 100% significherebbe appunto ripiombare nella non accettazione di sè. Pardon se sono andato fuori dal seminato che pensavi. |
Re: Routine fobico-simile
Quote:
|
Re: Routine fobico-simile
Quote:
|
Re: Routine fobico-simile
Quote:
Quote:
Beh io penso che un lavoro (o, + che altro, una fonte di guadagno) sia la base da cui partire per tutto il resto... anche per migliorare il proprio status sociale, come dici tu... e rendersi autonomi. Se non hai un guadagno (ed i genitori non sganciano) cioè voglio dire, nella società odierna (ma penso sempre) stai fresco. Tu stesso dici che non avendo un guadagno non puoi rifornire spesso l auto, e quindi non sei autonomo.. Per cui mi sono sempre + o meno prodigato nel cercare un lavoro. Inoltre un lavoro migliora la tua condizione sociale rendendoti meno "alieno" agli occhi delle persone con cui vieni in contatto (se dici che sei disoccupato gli sguardi di disapprovazione non si contano nemmeno.. per non parlare poi di cosa pensano.. specie se hai una certa età.. anche con la crisi, la disoccupazione galoppante e tutto il resto..) e ti da i soldi per poter far le cose (banalmente anche solo uscire a bersi una birra). Parliamoci chiaro, senza soldi non si va proprio da nessuna parte oggigiorno :testata: Vero è che poi con un lavoro si fa in fretta a finire nella routine del fobico-lavoratore, e cioè lavoro-casa-letto e nient altro... con un peggioramento della qualità della vita (scarso tempo libero, depressione\ansie in aumento esponenziale, stanchezza fisica e mentale etc.etc.).. però almeno avrai i soldi e, comunque, il lavoro non è una galera e puoi licenziarti quando vuoi.. (almeno quello xD ).. Anche se uno trovasse una ragazza.. sarebbe poi complicato gestire la relazione se qui non puoi andare perchè si spende, nei locali no perchè costa troppo, se abita lontano (non so dove abiti ma se come dici stai in un paesino, come il mio del resto, spesso qualsiasi posto è "lontano") non puoi andarla a trovare quando e come vorresti perchè la benzina\il treno\la corriera costano, concerti\discoteca\qualsiasi cosa abbia un costo anche minimo non la si può fare.. sei sempre (troppo) limitato e poco spensierato (se devi star li a contare anche i 5 euro di un hamburger al mac). Cioè, ci sono passato e non è il massimo della vita. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 12:25. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.