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Arrendersi e distruggere
Ho sempre avuto un'attitudine e una motivazione debole in tutti i campi, non mi sono mai realizzato, tranne che in rari casi e momenti della mia vita, ma ho anche la tendenza dopo aver costruito qualcosa di buono a distruggerlo e pensare che tanto non serve a niente, è inutile fare tanti sforzi se poi dopo basta poco per perdere tutto quello che si è conquistato.
Ho abbandonato gli studi, il lavoro, gli amici, lo sport, la mia leggera autostima e amor proprio che avevo in certi bei momenti vissuti impegnandomi nelle cose. Poi riallacciandomi al thread che avevo aperto "L'amore vero", bè forse quella persona piena di difetti che avevo descritto esagerando, sono io... qualcuno da salvare. Mi sento un mostro dentro che mi divora e che mi fa sentire sempre peggio, odio la mia vita. |
Re: Arrendersi e distruggere
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Re: Arrendersi e distruggere
Non impiegare mai tutte le energie che hai. Eaaasy man! Goditi il panorama. Tanto non c'è nessun premio ad aspettare chi corre e si affanna: Sempre in una tomba, come noi che camminiamo, finirà. Puoi starne certo.
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Re: Arrendersi e distruggere
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Re: Arrendersi e distruggere
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Diventa patologico quando questa spinta aumenta di intensità, tanto da rendersi invalidante. Riconoscere questa dinamica mi ha permesso di evitare molte meno attività, ma bisogna accettarsi (in un'ottica trasformazionale) comprese le nostre mancanze. Se per esempio non so fare le divisioni in colonna, sono in 3° liceo e mi vergogno di questo, posso scegliere se evitare di mettere il mio ego in una condizione di vulnerabilità, rifiutando il terreno della sfida ed evitando di fare i compiti di matematica; oppure accettare la mia debolezza senza farne una ragione per cui abbassarsi l'autostima (io non sono la mia debolezza, il mio fallimento in un dato ambito non fa di me un fallito), confrontarmi su quel campo, fallire, comprendere le ragioni del mio fallimento e porvi rimedio. L'esempio più eclatante è quello delle relazioni sociali, situazioni in cui i fobici e gli ex sono molto in ritardo sull'apprendimento rispetto ai loro coetanei. Per un fobico è estremamente difficile perché ci si aggiunge anche la fobia, ma per un ex fobico si tratta solo di accettare che un percorso di miglioramento parte dalla base, ovvero dal non saper fare determinate cose, per poi apprenderle con i tempi dovuti. |
Re: Arrendersi e distruggere
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