Avete seriamente parlato a qualcuno dei vostri problemi?
 

Mi è venuta questa curiosità ;) Io sinceramente non riesco a dirlo a nessuno (psichiatra a parte).
Ovviamente in questo sondaggio non considero persone che semplicemente ci vedono come timide, come "asociali" o come persone che stanno spesso (sempre?? :D) a casa. Mi riferisco a persone che sanno veramente le nostre ansie e paure... persone a cui abbiamo "confessato" tutto...

io del mio problema nn l'ho detto a nessuno ma presumo che qualcuno avrà capito che ho qualcosa che nn và

la categoria principe degli sfoghi psico-fisici ,le prostitute,l'avrei messa al primo posto delle opzioni e non nella voce "altro".

che le case riaprano allora!!

siiiiiiii son daccordo , anzi ho appena comprato casa , le rate del mutuo le pagherei volentieri facendo il pappone , eheheh anzi poi 3-4 donnine mi terrebbero anche una bella compagnia .
Visto che ci siamo allura apriamo anche i coffee-shop , stile holland o vero prostituzione e fumo libero , x la serie rilassati-beati e appagati !
Ho già lo slogan " Spoonhouse , the beauty relax " , ihihih


Ah tornando al tema del post , si ne parlo tranquillamente dei miei problemi, lo faccio anche qui !

èvvero adesso che ci penso anch io ne scrivo( :wink: )......ma parlare nel vero senso della parola no!!!only the psy!^^

Re: Avete seriamente parlato a qualcuno dei vostri problemi?
 

Per parte mia,ne ho parlato molto col mio psichiatra,con due miei amici e,in parte,con mia madre.
Ciao

oltre alla mia psicologa sanno tutto i miei genitori,e un paio di amici(uno in realtà non proprio tutto).
anch'io riaprirei le case chiuse ,ma a dir la verità non ci andrei.....per me pagare per scopare sarebbe veramente il gradino più basso,ma se altri lo vogliono fare ,per me non è un problema

con i miei genitori non mi confido più ,altrimenti la mia situazione emotiva peggiora (mi basta che uno mi dica solo "ma..." e già cado nella disperazione più profonda, e da loro ci si aspetta qualcosa di peggio di un "ma.."), ho provato a confidarmi con mia cugina (che ha qualche anno più di me) con la quale avevo instaurato un rapporto molto intenso e confidenziale, questa mi dice "prova a..." : ma che differenza passa tra provare e farlo??per me è la stessa identica cosa!
poi mentre le parlo della terapia elettroconvulsionante che qualcuno mi ha suggerito (visto che mi trovo in una situazione a dir poco tragica!) lei...ma và, fregatene, e poi ste pastiglie ti 'rincoglioniscono', buttale via!
E poi mi dice, ma perchè non mi chiami mai... specie quando stai così male, io voglio aiutarti, starti vicino il più possibile...
allora è arrivato un giorno in cui ero all'apice della disperazione, piangente, la chiamo e lei "adesso sono occupata, deve venire una cliente a momenti, ci sentiamo un'altra volta"(lei fa l'estetista).
(e poi quando parla di sè dice sempre 'io sono molto sensibile e...')
Davanti agli altri (sopratutto il suo ragazzo) si fa vedere superiore, e poi scherza (dice lei) dicendo che sono talmente generosa e buona che passo per stupida e cretina.
Ma se io la corrego quando parla, o mi permetto di darle un consiglio o dico qualcosa scherzosamente sul suo conto (mai nulla di offensivo) [ora non più tutto ciò] si arrabbia a non finire...
è permalosa (e forse per questo si definisce sensibile, quando sono due cose ben distinte)
E poi mi chiede di aiutarle a scrivere una relazione o per il curriculum vitae e altre cose... Mi è grata al momento, e agli altri fa capire che nessuno le ha dato una mano, quando lei la sua neanche l'ha usata...
Ora io semplicemente evito di comunicarle il mio stato.
Con la psichiatra che mi segue da anni sì parlo, molto spesso rappresentando metaforicamente ciò che provo ,facendo delle similitudini, e lei mi risponde con tali. E io ribadisco, alla fine le devia il discorso, portandolo a qualcos'altro perchè non sa più cosa dire.
Con il mio nuovo psicologo sembra che riesca a sentirmi un pò più "libera" alla fine di ogni colloquio. Poi scrivo delle mail al mio psichiatra di pisa, che mi segue dal punto di vista della terapia farmacologica, sembra fra tutti di essere quello che è più in grado di intuire (o meglio, capire, non c'è nessuno che intuisca).
Ho capito che dipende tutto non da quello che dici, ma da come lo dici, da come lo esprimi, dalle parole più che altro (l'impostazione della frase, la combinazione delle parole), nessuno guarda l'espressione di sofferenza estrema che traspare nel tuo volto, nessuno se ne accorge. Spesso sto male per questo motivo, perchè faccio fatica ad esprimermi a parole, mi esprimo molto espressivamente invece.

Mai detto a nessuno, qualcuno sospetterà pure(i miei genitori sicuro), ma vabbè..

io ne ho parlato prima con il fidanzato poi fratello, genitori, amiche e alcuni colleghi...ad alcuni solo qualche accenno( genitori e colleghi) agli altri in maniera più aperta e approfondita.
parlarne mi ha aiutato molto.per una come me che per oltre ventanni si è sempre tenuta tutto dentro è stata anche una sfida.

Allora accennato qualcosa ai miei ke xò capiscono fino a un certo punto...forse ho detto qualcosa di più a un mio amico ma il risultato è lo stesso...alla fine mi sa ke ci capiamo solo tra noi...cmq io di psichiatra o psicologo per ora nn ne ho e nn ne voglio...