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Manuela.tr 19-01-2013 04:50

apprezzo la tua sincerita'....
 
Da 24h mi ritornano in mente le parole scritte a me da un amico tramite sms. Non si riferiva a nulla in particolare. Si tratta di una persona che mi conosce da anni e che con me ha condiviso gioie e dolori sia dell'uno che dell'altra.
Mi scrive "manu, amo molto la tua sincerita'; e'una dote che puo'essere controproducente!".
Ora...io il mio amico questa sera l'ho anche visto ma non sono riuscita ad affrontare l'argomento.
Sono dubbiosa e sto cercando di trovare il senso delle sue parole, di quelle parole in generale.
Il fatto e'che per me e'abbastanza difficile non essere sincera. Mi viene in automatico senza pensare a questioni di convenienza o meno. Sincerita'senza chiusura mentale. Quindi pronta a rivedere la propria opinione e pensiero quando si tratta di scambi di punti di vista e di confronti.
Pero'il mio amico dice che e'controproducente e a voi potra'sembrare strano ma fino ad oggi, non ci avevo mai pensato in questi termini.
Sono consapevole dei luoghi comuni in merito ma in base a quella che e'la mia esperienza non ho avuto grossi ritorni negativi dal fatto di essere diretta e non parlare dietro, dal fatto di voler capire e chiarire nei limiti delle possibilita'.
Dal fatto di dire ad un amico se sono rimasta bene o male, dall'esprimere il mio pensiero e cercare il confronto.
In me questa e'una tendenza. Non e'il sempre.
Grazie a chi vorra'dire qualcosa.

barclay 19-01-2013 09:50

Re: apprezzo la tua sincerita'....
 
È difficile risponderti, quell'SMS è troppo vago :nonso:

Vincenzo 1 19-01-2013 11:46

Re: apprezzo la tua sincerita'....
 
Quote:

Originariamente inviata da Manuela.tr (Messaggio 979470)
Da 24h mi ritornano in mente le parole scritte a me da un amico tramite sms. Non si riferiva a nulla in particolare. Si tratta di una persona che mi conosce da anni e che con me ha condiviso gioie e dolori sia dell'uno che dell'altra.
Mi scrive "manu, amo molto la tua sincerita'; e'una dote che puo'essere controproducente!".
Ora...io il mio amico questa sera l'ho anche visto ma non sono riuscita ad affrontare l'argomento.
Sono dubbiosa e sto cercando di trovare il senso delle sue parole, di quelle parole in generale.
Il fatto e'che per me e'abbastanza difficile non essere sincera. Mi viene in automatico senza pensare a questioni di convenienza o meno. Sincerita'senza chiusura mentale. Quindi pronta a rivedere la propria opinione e pensiero quando si tratta di scambi di punti di vista e di confronti.
Pero'il mio amico dice che e'controproducente e a voi potra'sembrare strano ma fino ad oggi, non ci avevo mai pensato in questi termini.
Sono consapevole dei luoghi comuni in merito ma in base a quella che e'la mia esperienza non ho avuto grossi ritorni negativi dal fatto di essere diretta e non parlare dietro, dal fatto di voler capire e chiarire nei limiti delle possibilita'.
Dal fatto di dire ad un amico se sono rimasta bene o male, dall'esprimere il mio pensiero e cercare il confronto.
In me questa e'una tendenza. Non e'il sempre.
Grazie a chi vorra'dire qualcosa.

Penso che la sincerita' puo' essere controproducente solo nei rapporti con chi non la sa apprezzare.Cioe' se esprimiamo la nostra sincera opinione che va contro quella di qualcuno e quest'ultimo non e' consapevole della nostra buona fede allora succede questo

Marco Russo 19-01-2013 12:11

Re: apprezzo la tua sincerita'....
 
Bisogna innanzitutto distinguere due tipi di menzogne. Quelle tattiche e quelle a sé stessi.
Le menzogne tattiche possono essere anche buone, in certi contesti. La possibilità di modificare dinamiche sociali con una menzogna ben costruita è uno strumento utile e può fare anche del bene in certe circostanze. La menzogna tattica è costruita quindi sulla base della presunta capacità di ottenere degli effetti sulla base del proprio dichiarato: quindi presume anche l'incapacità del destinatario del messaggio di sapersi rapportare positivamente alla verità.
Questo è triste e qualcuno potrebbe obiettare che le valutazioni non spettano a noi, ma invece è proprio il contrario: siamo direttamente coinvolti dalle azioni altrui, e quindi abbiamo il diritto di usare i nostri strumenti per fare in modo che queste vadano a nostro vantaggio e/o non ci arrechino danni.
Ad esempio potrei dire ad un collega fastidioso, portato ad autoinvitarsi in eventi sociali nel quale potrebbe crearmi disagi e imbarazzi, che il giorno tal dei tali non faccio niente di interessante, anche se poi mi vedo con altre persone. Questo non significa che lo disprezzi, ma che in quel contesto non valuto positivamente la strategia di parlare direttamente alla persona dicendogli "guarda, l'ultima volta che siamo usciti mi hai fatto fare una figura di merda, in altri contesti potremmo anche uscire assieme, ma questa volta preferisco uscire senza di te".
Oppure potrei dire ad un amico, interessato da una ragazza che ricambia, ma entrambi molto timidi per sbilanciarsi: "lo sai che ragazza_carina ha chiesto di te?".
(mi viene in mente la scena in cui Amelie fa accoppiare l'ipocondriaca con l'ossessivo-compulsivo :ridacchiare: )
Sono entrambe bugie a fin di bene, a volte il nostro bene. E ci stanno.
Le menzogne a sé stessi sono più infide, e sono il frutto di mancanza di assertività.
Leggo spesso ad esempio qui dentro consigli su come mentire a compagni e colleghi in risposta a domande su cosa si è fatto il sabato sera piuttosto che nel giorno speciale taldeitali. In quel caso non si mente tatticamente, ma si mente per la vergogna di dimostrarsi assertivi dinnanzi alle proprie istanze. "Non esco il sabato sera, non mi diverto." oppure "Non ho nessuno con cui uscire il sabato sera.". Questa è la verità. Ed esprimerla assertivamente porta a delle conseguenze, esattamente come esprimere delle menzogne porta ad altre conseguenze.
Talvolta il confine tra i due tipi di menzogna è labile. Si veda per esempio il caso del tradimento. La confessione potrebbe essere un modo per scaricarsi la coscienza, e quindi paradossalmente la menzogna potrebbe essere più assertiva. Oppure il contrario.

Nella mia esperienza di vita ho fatto spesso uso della menzogna, specialmente nella mia fase "riabilitativa" dai 20 ai 24 anni, dove cercavo una mia dimensione sociale e facevo esperimenti, spesso inconsapevole. All'epoca pensavo che tutto fosse lecito, ma più tardi mi sono reso conto che le menzogne a sé stessi ti si ritorcono contro. Più si mente a sé stessi e più diventa difficile essere sinceri con sé stessi. Si finisce coinvolti nelle proprie bugie, addirittura finendo per credervi.
Ecco perché decisi di dare un taglio tout court alle menzogne. Il desiderio era quello di riprendere confidenza con me stesso, e credo di esserci riuscito. Attualmente quindi posso affermare di possedere l'equilibrio necessario per distinguere tra "bugie bianche" e bugie gravi, tra bugie tattiche e bugie interne, e fare la giusta scelta.
Non pretendo di essere perfetto in questo, sicuramente ho fatto e farò i miei errori, ma secondo me la sincerità totale ha qualcosa di patologico, oppure può far parte di un percorso di crescita interiore in cui migliorare il proprio rapporto con sé stessi, con il tipo, la quantità e la qualità delle informazioni rilasciate, in un ottica di miglioramento delle relazioni interpersonali.
Essere troppo sinceri in effetti può essere una scusa, una scusa per negare la propria incapacità di prendere decisioni.

Sentry 19-01-2013 14:38

Re: apprezzo la tua sincerita'....
 
La sincerità può ferire le persone o metterle in imbarazzo, ad esempio.
La sincerità può portare ad esporci troppo e a renderci molto vulnerabili.
Inoltre in diversi ambiti può portare a conseguenze più nefaste.
A volte è meglio non dire nulla o omettere piuttosto che dire tutta la verità.

crome 19-01-2013 14:45

Re: apprezzo la tua sincerita'....
 
io apprezzo la sincerità nelle persone riguardo al rapporto che si è creato tra me e loro.preferisco che mi dicano in faccia le cose che non che me le dicano dietro..però questo legato solo al mio modo di rapportarmi con loro.
Non ammetto che le persone nascondendosi dietro a un :" eh ma io sono sincero" mettano sempre bocca nelle mie cose e in cose che sopratutto non li riguardano.
Ad esempio se senza volerlo prendo in giro su qualcosa un amico gradisco che venga da me e mi chieda di non farlo più e ovviamente preferisco sia sincero che non dica a tutti che sono una stronza.
Invece se per esempio metto su 3 chili non voglio che un'amica mi venga a dire che sono ingrassata magari davanti agli altri. Lo so pure io che sono ingrassata senza bisogno che venga da me a dirmelo.
Ugualmente non voglio che la mia amica mi venga a dire che starei benissimo fidanzata con quel ragazzo o che dovrei fare questo o quello. La sincerità non richiesta è controproducente.
Ho anche notato che spesso chi dice di essere sincero è poi permaloso se sono gli altri ad essere sinceri con lui.
Ora nel tuo caso specifico devi chiarirti col tuo amico e sapere lui cosa intendesse.

Quintuplo 19-01-2013 15:54

Re: apprezzo la tua sincerita'....
 
Qualcuno ricorda l'episodio dello straodinario mondo di Gumball sulla sincerità?


Inosservato 19-01-2013 16:06

Re: apprezzo la tua sincerita'....
 
avrà detto una fesseria qualunque senza significato....:nonso: è estro? no chiedo perchè spesso lo fanno....

Manuela.tr 19-01-2013 19:30

Re: apprezzo la tua sincerita'....
 
Quote:

Originariamente inviata da Inosservato (Messaggio 979778)
avrà detto una fesseria qualunque senza significato....:nonso: è estro? no chiedo perchè spesso lo fanno....

Ci sta pure che abbia detto qualcosa tanto per dire e sicuramente si tratta di un ragazzo che non ha particolari difficolta'nei rapporti sociali. Per fare chiarezza dovro'parlare con lui!
Chi tende ad essere sincero, credo possa essere colpito più facilmente nei suoi punti deboli perche'appunto si scopre e si lascia conoscere.
Sulla sincerita'come segno di incapacita'nel prendere decisioni (marco russo), concordo anche se nel mio caso non e'la regola. Ho una grossa incapacita' soprattutto nel chiudere amicizie, relazioni. Rapporti che divengono senza senso ma che continuo a trascinare nel tempo. Perche'non lo so. Timore di ferire, sensi di colpa, timore di essere giudicata negativamente.


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