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vergognarsi di sé stessi
è una malattia grave.
io non ho mai fatto certe cose. mai fatto una gita, mai guidato un motorino, mai andato in disco, mai viaggiato, mai avuto la ragazza, mai partecipato ad una rissa. mai preso il diploma. non conosco la mia città, posti e strade, perché ho cominciato a uscire tardi e sono uscito poco, preferendo sempre casa mia al mondo esterno. se ci rifletto un po', la lista di cose di cui mi vergogno può allungarsi molto. ed ora la domanda da un milione di dollari: è possibile accettare queste o altre lacune senza vergogna e far pace con sé stessi? |
Re: vergognarsi di sé stessi
nessuna delle due cose, vai semplicemente a fare le cose di cui ti vergogni..... :interrogativo: predico bene e razzolo male ovviamente :bene:
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Re: vergognarsi di sé stessi
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Re: vergognarsi di sé stessi
se te ne vergogni perché non cominci a toglierne qualcuna dalla lista delle cose non fatte?
p.s. non mi cominciare dalla rissa però! :) |
Re: vergognarsi di sé stessi
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discorso diverso per i luoghi della tua città la prima cosa che devi fare è impararli a memoria, perché ti servirà per forza se inizierai a uscire. non puoi fare la figura di merda davanti a ragazze e non sapere dove si trova il locale xxx che sta nel tuo paese... una cosa del genere ti riduce l'autostima a 0 google street e facebook ti vengono in aiuto |
Re: vergognarsi di sé stessi
beh non sempre si ha la possibilità di colmare certe lacune, in altri casi invece si ha proprio paura di farlo. questa è l'ansia sociale purtroppo
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Re: vergognarsi di sé stessi
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In ogni caso non credo tu debba vergognartene, anche se in certi contesti ammetterlo ti può creare qualche imbarazzo. |
Re: vergognarsi di sé stessi
purtroppo è proprio ciò che mi impedisce di approfondire certe relazioni. evito di farmi conoscere realmente perché significherebbe rivelare particolari della mia vita che bruciano e mi fanno sentire insignificante e strano. questo si traduce anche nel mantenimento, ovviamente, di alcuni di questi limiti e tabù.
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Re: vergognarsi di sé stessi
Boh ma ti dirò.. non è che sian stì gran drammi.. io fino a qualche anno fa una buon numero di quelle cose che hai elencato non le avevo fatte nemmeno... adesso diciamo che mi manca l'aver avuto una ragazza e poco altro.... questo per dire che .. boh.. chisseme frega.. c'è chi fa le esperienze prima, chi ci arriva un po' dopo... ma chissene importa. Son sicuro che anche la ragazza arriverà.. e tutto il resto. Non bisogna fossilizzarsi sull'idea di non aver fatto delle cose anche perchè poi quando le fai ti accorgi che non era niente di trascendentale.. cioè.. sembra tutto impossibile prima di farlo.. ma poi quando lo fai pensi: "cavoli.. io mi son fatto delle pare per questo che è facilissimo e mi vien naturale?" ... Ed è tutto così. Uno si preoccupa ma alla fine non c'è niente di cui preoccuparsi... man mano le cose si sistemano.
Ogniuno segue quelli che sono i suoi tempi alla fine! Non bisogna paragonarsi agli altri. |
Re: vergognarsi di sé stessi
halastor ti ha dato un buon consiglio, cerca di vivere più serenamente queste mancanze, senza trasformarle in qualcosa di cui vergognarsi, ma soprattutto non evitare gli altri per paura di dover rivelare queste cose.
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Re: vergognarsi di sé stessi
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Re: vergognarsi di sé stessi
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Re: vergognarsi di sé stessi
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Re: vergognarsi di sé stessi
Io ho un quarto di secolo e mi vergogno solo di non aver mai avuto una relazione.Cmq quando chiedono mento spudoratamente,ma quanto a lungo potrà durare?Alla fine cmq vedono che non ho mai una fidanzata fissa e si fanno domande
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Re: vergognarsi di sé stessi
Meglio sarebbe non vergognarsi, ma essendo difficile la cosa -il paragone "io no" "gli altri si" è inevitabile- propendo per farne qualcuna a poco a poco.
Io ho fatto qualche rissa (in discoteca), esco poco quindi non conosco la mia città, potrei davvero perdermi, non ho mai avuto una ragazza, non un amico dai 15 anni. QUindi ho alcune delle cose che dici. E sì, ti capisco benissimo, perchè pure io mi vergogno immensamente. Propongo in alternativa una terapia d'urto. Non l'ho mai attuata anche non capitandomi l'occasione ma immagino sia efficace. Il principio è semplice: hai paura di una cosa, affrontala, e la paura si smonta. E la vergogna è una forma di paura, del rifiuto, nella fattispecie. Dunque la mia proposta è: dire a qualcuno, quando capita l'occasione, che sei/eri solo, non uscivi mai, non andavi in disco (vabbè questo direi che è legittimo, cononosco persone piene di amici che odiano le discoteche), etc, etc. Penso che ti accorgeresti che non è successo nulla e ti saresti liberato di un enorme fardello. Se lo fai dillo che interessa pure a me. :mrgreen: |
Re: vergognarsi di sé stessi
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Però come diceva qualcuno, non è troppo tardi... Tre quarti di quelle cose le puoi fare teoricamente da domattina. Poi bisogna vedere quanti anni hai... Ne avessi 17 sarebbero normali |
Re: vergognarsi di sé stessi
Mai fatto una gita: puoi tranquillamente cominciare a farne una da solo. (: è divertentissimo! Nessuno che ti rallenta o ti mette fretta, nessuno che ti frantuma le scatole per decidere o cambiare destinazione, dove mangiare o cosa fare. Mai sottovalutare l'autonomia! ;D
Mai guidato un motorino: potresti chiederne in prestito uno per fare un giro dell'isolato. Oppure cominciare a studiare per il patentino. =) Mai andato in disco: mai stata e non riesco a non andarne fiera (vedendo poi la gentaglia presente nelle foto delle varie serate su FB..). Mai viaggiato: non sei certo l'unico, qualsiasi età tu abbia! Mai avuto la ragazza: come tantissimi altri insospettabili "simulatori". ;) Mai partecipato ad una rissa: è meno male! Mai preso il diploma: un po' di buona volontà. Puoi iscriverti anche ai corsi serali, se ti vergogni di reiscriverti all'anno tradizionale. Non conosco la mia città: ah! ah! Nemmeno io, ma non mi sembra valga granchè come deterrente, ai poveracci che continuano a sopportarmi. XD |
Re: vergognarsi di sé stessi
io vorrei semplicemente non vergognarmi. cioè, obiettivamente, come dice gomorra, "la lista delle mancanze è pesantina".
sono un tipo particolare, ho avuto una vita particolare. sono ciò che si può definire "strano". ci sono cose che non ho fatto e che posso fare, ma che temo a causa dell'ansia sociale, altre che non mi interessano affatto, altre ancora che non riesco per altre ragioni. sono un "diverso", e questo mi fa soffrire e vergognare. la vergogna nasce però dal timore di ciò che altri possano pensare di te. insomma io soffro a causa degli altri. temo sia una cosa inevitabile, parte della condizione umana. eppure mi piacerebbe esserne al di sopra. voglio dire... posso mettermi d'impegno e colmare alcune o tutte le lacune che mi vengono in mente, ma questo non sarebbe un po' come dire "mi sento a posto solo se socialmente accettabile"? perché, a quel punto, immagino sia impossibile raggiungere la perfezione. ci sarà sempre qualcosa di non fatto, qualche standard non raggiunto, qualche canone non corrisposto. ma tutto sommato, cos'avrò fatto di male da meritarmi il biasimo del prossimo? sì, ho fatto male a me stesso con anni di paranoie e seghe mentali, ma a conti fatti c'è gente che fa del male agli altri e viene persino apprezzata. ognuno ha i suoi tempi, io sono grande. ho 24 anni. ma non mi va di sentirmi fuori tempo massimo, di avere fretta solo perché altrimenti gli altri mi vedranno male. è questo il grande conflitto. io non voglio consacrare la mia vita al giudizio altrui, ma il giudizio altrui mi fa ugualmente soffrire. https://fbcdn-sphotos-d-a.akamaihd.n...17450103_n.jpg |
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