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La questione del lavoro.
Mi domando sempre perche' la gente abbia stravaganti reazioni all'annunciare di qualcuno che purtroppo, ancora non ha lavoro.
Le reazioni in genere sono una sorta di disgusto che cela un senso di superiorita' enorme. In pratica con la crisi e tutta la disoccupazione che c'e' mi devo fare anche una colpa? Il bello e' che chi ti guarda con sprezzo, storcendo il naso, e' il primo a non lavorare perche' ovviamente sta studiando! Come no, i giovani studiano tutti fino ai 30 anni quasi pur di non lavorare, e criticano chi un lavoro lo sta cercando. Che poi trovo superficiale se non disgustoso giudicare male una persona solo perche' momentaneamente non ha un impiego. ps. ci tengo a specificare che non mi riferisco a tutti gli universitari che, per carita', studiano davvero per ottenere il lavoro che hanno sempre sognato, ma a un altro tipo di persone con ben altri progetti. |
Re: La questione del lavoro.
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Re: La questione del lavoro.
Altro problema. Siccome gli unici lavori che non cercano esperienze pregresse sono quelli di vendita in quanto guadagni per quello che produci, allora ci si butta nella vendita; ma io non intendo la vendita nei negozi, che chiede un altissimo investimento, bensì quella porta a porta, o tramite telefono o sotto forma di libero professionista tramite un multilevel. Ecco, uno che è all'esterno del sistema, dice: "Che te ne importa se vendi poco o niente, tanto è sempre meglio che stare a casa a non fare nulla, fai curriculum, fai esperienza, ti fai le ossa e bla bla bla"; non ha capito che prendere un sì ogni tantissimi no, è logorante e si perde entusiasmo senza che ce ne accorgiamo. Quando molli ti guardano con pena.
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Re: La questione del lavoro.
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E' sicuramente segno di immaturità (se non ti sei posto il problema meglio dichiarare la propria ignoranza), però avendolo fatto quando ero piccino capisco cosa si prova. A volte è anche segno di inesperienza, nel senso che se una persona non è stata costretta a dover affrontare situazioni e argomenti in cui cambiare radicalmente il proprio modo di vedere le cose, è mentalmente più ingessata e fatica a mettere in discussione il proprio senso critico. Nel caso di specie la cosa si applica in quanto le persone da te descritte probabilmente non hanno mai dovuto cercare lavoro, quindi ne sottovalutano la difficoltà. Poi ci sono anche quelli che siccome non sanno volare, cercano di tarparti le ali così si sentono meno falliti. Ce ne sono in tutti i campi! Ad esempio una ragazza oggettivamente poco carina e la sua amica fighettina, la prima s'era trovata un moroso che pur non essendo un dio greco a lei piaceva, e la sua amica ha iniziato a inzigarla cercando di farli mollare, dicendole che lui era brutto ed evidenziandone ogni difetto. Questo solo perché all'improvviso la fighettina non aveva più il sostegno all'autostima datale da questa ragazza meno avvenente che si continuava a lamentare della sua insoddisfazione relazionale. |
Re: La questione del lavoro.
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Re: La questione del lavoro.
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Quello di chi si fa tutta la trafila, fatta di curricula ben aggiornati, lettere di presentazioni stucchevoli, code al CPI, agenzìe interinali.... e tante tante prese in giro. E quello di chi ha i capitale da investire (e le idee) necessario ad iniziare subito a svolgere la propria attività remunerativa. Non è un caso se i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. |
Re: La questione del lavoro.
Se sei disposto a farti il culo anche 10 ore al giorno lo trovi,non subito ma lo trovi.Basta una conoscenza che fa da aggancio...
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Re: La questione del lavoro.
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Lasciali perdere,preferisco stare a casa che iscrivermi all'università spendere migliaia di euro,sforzi,sacrifici immensi per poi restare ugualmente disoccupato.Pure io non lavoro e mi sento in colpa,non faccio niente tutto il giorno e mi sento male,ora non so dove vivi tu,ma io sono siciliano e ti dico che qua non c'è speranza di trovare un lavoro se non sei raccomandato,io vedo su internet che al nord qualche assunzione ogni tanto la fanno,mentre qua mai,ed io mi chiedo:"ma possibile che non prendono mai nessuno?" Il fatto è che gli annunci neanche li mettono,qua prendono i raccomandati che mettono,ci sono solo annunci di scarto come porta o porta o al massimo call center outbound. Ormai mi sto rassegnando a restare disoccupato a vita,per me avere un lavoro sta diventando come un sogno impossibile al pari di diventare un attore,un cantante o un calciatore. |
Re: La questione del lavoro.
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Re: La questione del lavoro.
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Re: La questione del lavoro.
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Lo farò, se necessario D: Soltanto che per questioni famigliari, ora come ora non ho i "mezzi", ma non appena ne avrò la possibilità, cosa non farei per avere un po' di soldi miei! |
Re: La questione del lavoro.
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Ah, e nel frattempo dovresti anche aver trascorso un periodo all'estero, meglio se in un paese non anglofono perché tanto l'inglese ormai lo sanno tutti. Ah, e poi serve esperienza. |
Re: La questione del lavoro.
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Re: La questione del lavoro.
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Re: La questione del lavoro.
A me capita sovente di ricevere commenti poco carini per la mia condizione di "senza lavoro", col tempo sto imparando ad abituarmici. Questo genere di commenti sono spesso fatti da persone che utilizzano la loro superiorità economica per mettere in difficoltà chi invece certe possibilità non ce le ha.
Qualche tempo fa mi trovai a parlare con un ragazzo che faceva la mia scuola e mi fece la solita domanda "Che cosa fai? Stai lavorando?" ed io diedi la solita risposta "No, purtroppo no...", rimase a fissarmi con lo sguardo stranito e poi disse "Ma come? Non lavori? E come fai?" con lo sguardo disgustato, proprio come ha descritto l'autore del topic. Per certa gente se non lavori semplicemente sei meno di un verme che striscia nella terra. |
Re: La questione del lavoro.
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