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Marco Russo 29-12-2012 12:07

devo tornare in terapia?
 
Un anno fa quando mi rivolsi al cps ero scettico. Mi vedevo esteriormente bene: un lavoro, degli amici, uscivo, ecc.
Le manifestazioni più pratiche del mio disagio interiore erano date dal continuo rimandare le cose, specialmente a danno mio (ci avrò smenato 2000 euro di rimborsi spese non richiesti!).
Per farmi fare la prescrizione non sapevo neanche che parole usare con il medico di base, che scrisse perplessa "depressione". Sebbene non mi sentissi depresso, anzi il problema era proprio l'opposto, mi sentivo bene anche se le cose andavano a scatafascio. Non me ne fregava un cazzo sostanzialmente.

Dal primo colloquio delineai le mie reali problematiche, un caso di fottiseghite acuta, con vari disturbi accessori qua e là che vennero analizzati e in parte ricondotti alla mia infanzia.
Ebbi una bella caduta verso il basso (come d'altronde prevedevo, funziona così), iniziai a sentirmi molto meno normale e a capire che c'erano delle cose in me che andavano risolte.
Poi successe una cosa brutta. La tirocinante che mi seguiva non venne confermata al cps.
Il centro era a corto di organico, e lo psichiatra che dirigeva la struttura prese a farmi alcune sedute. Il problema è che, questa persona era oberata di lavoro, e le sedute vengono cadenzate con una frequenza inutile. A questo ci si aggiunge che tutto il lavoro fatto con la terapista di prima è andato pressappoco perso, e infine che comunque queste sedute sono una soluzione di ripiego, in quanto appena si libererà un posto da uno psicologo del centro sarò rimandato da esso.
Quindi questi colloqui non servono a granché: servirebbero se avessi tendenze suicide, però, per quanto ogni tanto i pensieri mi vengano, riesco ancora a contenerli.

Sta di fatto che ho deciso di andare da un privato.
Il fatto è che non mi sento più così "malato" da poter andare da uno psicologo privato.
Continuo a rimandare le cose, il ché significa che c'è qualcosa che non va.
Ma non sento più la vis, l'insoddisfazione. Andrei da uno psicologo privato a dirgli cosa, "sa mi sento bene e questo penso sia sbagliato"...?
Sto rimandando solo cose che impattano esclusivamente sulla mia vita, quindi nessuno se ne accorge. Ma continuo a pensare che razionalmente questa vita non dovrebbe andarmi bene, e che se continuo così non otterrò mai ciò che realmente desidero.

alice89 29-12-2012 12:20

Re: devo tornare in terapia?
 
la mia "fottiseghite acuta" va e viene. ma di fondo c'è da anni. non penso proprio che sia una cosa normale. 5 anni fa raggiunse il culmine e gettai al vento (per non dire nel ce..o) un intero anno della mia vita senza nemmeno rendermene conto. sembravo un fantasma. mi alzavo dal letto solo perchè dovevo. ma non mi rendevo conto di come passavo le giornate facendomi scivolare addosso di tutto.
anche ora ci sto ricadendo e da sola non so come fare.

ti auguro di trovare al più presto una soluzione. già il fatto che ti renda conto che hai un problema è un bel passo avanti.

Lino_57 29-12-2012 12:27

Re: devo tornare in terapia?
 
Scusa, non ti so rispondere nel merito, ma approfitto del tuo post per lanciare un grido d'allarme: a Milano in pratica non esiste l'aiuto psicologico pubblico!
Ho terminato una 20ina di colloqui con uno psicologo ad un Consultorio Familiare. Alla fine, lo psicologo mi ha invitato o a proseguire con lui privatamente (50 euro a seduta) o a seguire una psicoterapia di gruppo in struttura pubblica. Ebbene, ho telefonato ai primi di dicembre, e mi hanno risposto che le iscrizioni sono chiuse per le molte richieste... e di riprovare a fine mese...
4 anni fa, ero andato al CPS della mia zona, non per me, ma per una sorella che risiede in altra regione. Lo psichiatra con cui parlai, mi disse esplicitamente di non portargliela neanche a far vedere, la sorella, perché non avevano tempo. Ho anche appreso che per carenza di personale esisteva una sola assistente sociale per un quartiere di 100.000 persone!!!
Insomma, quando invitiamo qualcuno a rivolgersi ad una struttura pubblica a Milano, in pratica lo prendiamo in giro, perché probabilmente ci vorranno mesi e mesi di attesa... e poi, dopo qualche seduta, scade il contratto a tempo determinato e devi ricominciare tutto da capo.
Ecco, questa è la sanità della Regione Lombardia, quella dove, secondo Formigoni, tutto va bene... che schifo!

barclay 29-12-2012 12:30

Re: devo tornare in terapia?
 
Secondo me, dovresti tornarci, perché i tuoi dubbi mi sembrano radicati a fondo nel tuo inconscio: lo dimostra proprio il fatto che, nonostante tutto quello che fai, ti senti ancora inquieto, come se ci fosse qualcosa che non va (se ho capito bene quello che volevi dire) :pensando:


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