L'estroversione necessaria per un sociofobico.
Ieri, leggendo il topic sulla discussione al bar avuta da un utente, ho pensato: ''In effetti, anche un sociofobico diventa estroverso in certe occasioni'. Per chiarirci, quando a me vengono private delle cose, divento necessariamente estroverso e arrabbiato, oppure in certi occasioni in cui vedo mancanza di educazione o amoralitá relativa. E voi invece? I chiusi, gli introversi, quando diventano degli estroversi purosangue? Quand'è o per cosa vi arrabbiate a tal punto da non poter fare a meno di fare gli estro?
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Re: L'estroversione necessaria per un sociofobico.
Non divento mai "estro", al massimo mi altero e cambio espressione in modo repentino e inaspettato. Purtroppo o per fortuna rimango sempre molto controllato nelle mie reazioni, difficilmente mi scompongo eccessivamente.
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Re: L'estroversione necessaria per un sociofobico.
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In genere cmq quando non ne posso fare a meno ._. ma più che estrosità direi che è rabbiosità |
Re: L'estroversione necessaria per un sociofobico.
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Re: L'estroversione necessaria per un sociofobico.
'Estroversione' è una caratteristica generale relativa al comportamento, io l'ho circoscritta solo a un dato momento.
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Re: L'estroversione necessaria per un sociofobico.
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Re: L'estroversione necessaria per un sociofobico.
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Mi altero molto quando qualcuno giudica le mie scelte di vita, la mia chiusura e la mia conseguente asocialità. |
Re: L'estroversione necessaria per un sociofobico.
Solitamente dò in escandescenze abbastanza raramente. Sono uno che tende purtroppo a subire, reagendo il più delle volte in maniera pacata per evitare il litigio e la discussione.
Ho però capito che questa passività mi fa più male che bene e sto iniziando un percorso per cercare di eliminarla senza sforare nell'atteggiamento aggressivo. |
Re: L'estroversione necessaria per un sociofobico.
Io sono sempre stata timida e introversa, ma da parecchi anni (diciamo dal liceo) sono cambiata moltissimo per quanto riguarda il difendersi dalla cattiveria/maleducazione degli altri.
Prima non mi sarei mai sognata di rispondere a tono alle persone (subivo in silenzio), ma con la maturità ho trovato il coraggio di farmi valere. Una cosa di cui mi rendo conto è che spesso non so controllarmi e rischio di avere reazioni eccessive (anche con sconosciuti). |
Re: L'estroversione necessaria per un sociofobico.
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Cmq non direi che si diventa estro, si parla di più del solito per un tempo limitato, è tutto quello che succede almeno a me. Cmq adesso non mi ricordo ma se la pressione cardiaca si alza molto e supera un certo limite, il cervello inizia a ragionare meno e a fare calare leggermente i 5 sensi. Quindi penso che possa succedere perché la rabbia se è troppa fa "pensare" meno. Quindi o si passa alla reazione fisica o ad una sfuriata verbale |
Re: L'estroversione necessaria per un sociofobico.
Ogni introverso è anche estroverso, come ogni estroverso è anche introverso. :bene:
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Re: L'estroversione necessaria per un sociofobico.
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Re: L'estroversione necessaria per un sociofobico.
Prima di tutto chi soffre di fobia sociale NON necessariamente è introverso. Un introverso può apprendere alcuni comportamenti da persona estroversa, ma l'introversione resta introversione. Inoltre, l'introversione NON significa isolamento, ma tendenza a coltivare attività solitarie gratificanti. Se si manifesta un'eccessiva tendenza all'isolamento, allora si può pensare ad un disturbo. Ma ripeto: l'eccessivo isolamento NON sempre è dovuto da introversione. Può essere la depressione, schizofrenia, disturbi dissociativi, oppure una condizione di ansia come ansia generalizzata, ansia da prestazione, fobia sociale. Quindi cancelliamo il termine introversione come persone che non fanno nulla dalla mattina alla sera (per niente intendo che non socializzano, che non lavorano). :bene:
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