La solitudine dei numeri primi.
 

Il titolo del topic si riferisce a un libro che mi ha molto impressionato quando l'ho letto a suo tempo. Il protagonista, Mattia Balossino, sembra la mia fotocopia. Detto questo, voglio dire che ormai tutti l'hanno capito. Hanno capito che qualsiasi sentimento io possa provare, qualsiasi sentimento loro possano provare, qualsiasi interessamento ci sia, io sono una pietra, un marmo, non supererò mai quella barriera formale tra me e gli altri, tra me e le altre. Tutti ormai hanno capito questo, e si sono del tutto rassegnati ad avere un rapporto di amicizia/amore con me. Chi ha letto il libro sopracitato può capire meglio il mio pensiero.

Re: La solitudine dei numeri primi.
 

Tu non sei un libro, sei una persona. Se hai interesse a cambiare ti sbatti (tanto) e cambi.
Praticamente questo può essere talvolta inattuabile per ragioni anagrafiche (il tempo necessario per decostruire abitudini e schemi cognitivi acquisiti può essere superiore al tempo che ti rimarrebbe per trarne vantaggi), ma non mi sembra il tuo caso.

ps: quel libro mi fa abbastanza fetere.

Re: La solitudine dei numeri primi.
 

Ma sei veramente così, o sei così per difesa?
Veramente non vuoi avere rapporti affettivi, o ne hai paura/non riesci?

Re: La solitudine dei numeri primi.
 

Sia per difesa che per una vera e propria incapacitá di instaurare rapporti confidenziali con le altre persone.

Re: La solitudine dei numeri primi.
 

Però comunque questi rapporti sociali li desideri. :pensando:

Re: La solitudine dei numeri primi.
 

E' impossibile essere "incapaci" a instaurare rapporti.
Il rapportarsi con gli altri è un'abilità che deve essere acquisita e migliorata con l'allenamento e l'esperienza (a noi evitanti/timidi sere solo più esercizio).
Il fatto di non provare interesse nell'instaurare un rapporto è dato, secondo me, dal fatto che non vuoi conoscere l'altro e far conoscere te stesso.

Re: La solitudine dei numeri primi.
 

bel romanzo.....però il carattere di Mattia era stato fortemente condizionato da un episodio: quello della scomparsa della sorella.

Re: La solitudine dei numeri primi.
 

In effetti si, non ho niente da raccontare quindi preferisco fare il misterioso e chiudermi, almeno così la gente pensa che dietro il mio atteggiamento ci sia qualcosa.

Re: La solitudine dei numeri primi.
 

ma solo a me non è dispiaciuto quel libro? boh