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La percezione
La percezione della mente è ciò che ci rende distanti, simili e diversi. Ciò che percepisco io non è ciò che percepite voi; potrebbe sembrare che quello che vedo io corrisponda alla verità, ma questo potrebbe valere anche per voi, dal momento che percepite sensazioni diverse dalle mie.
Dunque: dove sta la verità? Non esiste. O, se esiste, è nella testa di ciascuno di noi. E' un concetto idealista, se vogliamo, ma non riesco a trovare altra spiegazione. Da ciò si evince anche quanto la normalità sia un criterio altamente discutibile e privo di alcun fondamento logico. "La teoria secondo Balordo". |
Re: La percezione
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Re: La percezione
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Re: La percezione
Dici bene, la teoria.
Immagina che tot persone siano di fronte a una grande stanza completamente sgombra. Per quanto le percezioni individuali possano variare, e quindi qualcuno la veda come un baratro, qualcuno come un muro, qualcuno come una distesa di lava, o un mare di spine, o un giardino, un museo protetto da laser, una piazza affollata o qualsiasi altra cosa.. Se trovassero il coraggio di camminare la attraverserebbero.. nessuno cadrebbe, nessuno sbatterebbe, nè brucerebbe.. eccetera... Perché è una stanza sgombra, e basta. ;) Nella pratica la realtà è molto... più pratica di quanto non si pensi. No? |
Re: La percezione
E' ovvio che si tratta tutto di percezione.
La realtà oggettiva non esiste. Se esiste, è il risultato della somma delle singole realtà soggettive che ogni individuo proietta nel mondo esterno. A livello astratto è proprio questa presa di coscienza che ha segnato l'inizio della mia crisi: - Io non posso controllare la realtà perchè le percezioni della realtà degli altri sono diverse --> Voglio conoscere queste percezioni perchè sono ossessionato dal giudizio, ma ovviamente non posso --> Vivo nella paura di come appaio. |
Re: La percezione
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però non penso che la normalità non sia solo statistica. per come la vedo io dovrebbe essere un mix di statistica ma associato a comportamenti non nocivi. quando ci focalizziamo sui nostri comportamenti e problemi non normali si parla dei comportamenti che portano problemi.le sfumature innocue non vengono così calcolate |
Re: La percezione
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http://www.fobiasociale.com/la-norma...-valore-15434/ |
Re: La percezione
Noi non vediamo cose, ma percezioni delle cose. Quindi è tutto opinabile e cosa di più opinabile e soggettivo vi è se non il carattere?
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Re: La percezione
Uhm, ma la teoria ha una conclusione poi? :pensando:
Forse è quella della firma la conclusione? :pensando: Perché se è quella allora dico: se la tua "pazzia" non ti fa star male perché dovresti rinunciarvi? E se invece ti fa star male allora perché non dovresti rinunciarvi? Non è questione di normalizzarsi, ma di viver bene. Perdona nel caso avessi dedotto male la conclusione... :dasolo: |
Re: La percezione
Anche parole come amore e amicizia sono del tutto soggettive, ognuno associa a queste gli stati d'animo che ha provato in determinate situazioni e come faccio a sapere se ci riferiamo alle stesse cose? Forse non c'entra nulla, però anche i gusti delle persone, nel vestire, nella musica, insomma da cosa dipendono? Per i sapori, ad esempio, da wikipedia
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Lo ripropongo, http://www.fobiasociale.com/come-nas...ensieri-25190/ |
Re: La percezione
Le percezioni sono il frutto dell'interazione tra il sensibile e il senso.
Quindi una certa oggettività esiste, dappoiché il sensibile rimane costante. Quale sia il limite tra l'oggettività e la soggettività è materia di dibattito in numerose discipline, dalla filosofia alla psicologia. Se così non fosse d'altronde, il buio non sarebbe buio per tutti e l'acqua bollente per alcuni potrebbe essere buona da bere. In un discorso ad esempio citai il celeberrimo esperimento Bouba/Kiki, per dimostrare come esistono comunque dei vincoli oggettivi ai quali rimaniamo a contatto pur nelle nostre variegate soggettività (e rispetto ai quali chi non riesce ad ancorarsi è soggetto a svariate patologie, dall'autismo alla schizofrenia). http://en.wikipedia.org/wiki/Bouba-kiki_effect http://upload.wikimedia.org/wikipedi...a-Kiki.svg.png In un esperimento chiesero a numerosi soggetti di lingua americana e di lingua tamil di individuare, tra queste due forme, quali avesse il nome "Bouba" e quale invece il nome Kiki. Le risposte furono piuttosto nettamente distribuite, con il 95-98% dei partecipanti che scelse una particolare associazione, e solo una piccola percentuale scelse l'altra. Pare inoltre che lo stesso esperimento, ripetuto su persone affette da autismo, non mostri invece una particolare preferenza. |
Re: La percezione
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Io trovo che ci sia una falla nell'umanità sotto questo aspetto, nessuno dovrebbe dare giudizi senza essere consapevole che tutto è estremamente relativo e ogni testa viaggia a frequenze diverse..trovo anche che il topic sia un po' fine a sè stesso, son curiosa..balordo vuoi diffondere la tua dottrina e creare una qualche setta balorda o cosa? Lol :D |
Re: La percezione
In un mondo dove il 99% delle persone sono atee, i credenti verrebbero considerati alla stregua di coloro che hanno visioni ed allucinazioni e quindi curati da psicologi.
Se la timidezza a livello patologico fosse diffusa tra la maggior parte delle persone ci sarebbe un forum di estroversoni che si lamentano del fatto che le ragazze non li considerano perchè loro non riescono a starsi un attimo zitti e si parlerebbe male degli introversoni. Non so quanto senso abbia ciò che ho scritto e spero che nessuno si offenda. |
Re: La percezione
La normalità è solo un valore statistico di similitudine. L'errore semmai è darle automaticamente un valore positivo. Non essere normali vuole anche dire non essere banali e prevedibili.
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