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Martello 02-11-2012 22:33

Sberle dalla vita
 
Cerco un qualcosa, un aiuto un conforto non so.


Capita che mentre qualcuno cerca di realizzare qualcosa, arrivino da tutti i restanti campi della vita delle sberle pazzesche di ogni tipo, delusioni, dolori, insoddisfazioni, sorprese sgradevoli, invasioni, aggressioni, controlli, disillusioni, amarezze, perdita di senso della realtà.

Mentre si cerca faticosamente di fare qualcosa, con tanti dolori e sofferenze, sembra che gli altri sadicamente approfittino della propria attenzione concentrata in un certo punto per pestare i piedi sopra tutte le altre ferite aperte, e così, si soffre ancora di più, invece che essere soddisfatti di quello che si sta facendo.

Inoltre poichè si dedica la maggior parte del tempo in questa cosa, rimane tempo e forze zero per le altre cose, e bisogna anche sentirsi le persone biasimare e accusare del proprio atteggiamento sfuggente o poco presente o poco attento(ma come si fa ad essere ubiqui se si dedica la maggior parte del tempo a fare qualcosa?), perciò questo è fonte di maggiori sensi di colpa e di maggiore senso di inadeguatezza e di maggiori complessi di inferiorità. Insomma è un circolo vizioso di dolori, sofferenze, sensi di colpa.

Come si esce da un tale circolo?La vita è così spietata a volte.

cancellato2824 10-11-2012 02:40

Re: Sberle dalla vita
 
Quote:

Originariamente inviata da Martello (Messaggio 905368)
Cerco un qualcosa, un aiuto un conforto non so.


Capita che mentre qualcuno cerca di realizzare qualcosa, arrivino da tutti i restanti campi della vita delle sberle pazzesche di ogni tipo, delusioni, dolori, insoddisfazioni, sorprese sgradevoli, invasioni, aggressioni, controlli, disillusioni, amarezze, perdita di senso della realtà.

Mentre si cerca faticosamente di fare qualcosa, con tanti dolori e sofferenze, sembra che gli altri sadicamente approfittino della propria attenzione concentrata in un certo punto per pestare i piedi sopra tutte le altre ferite aperte, e così, si soffre ancora di più, invece che essere soddisfatti di quello che si sta facendo.

Inoltre poichè si dedica la maggior parte del tempo in questa cosa, rimane tempo e forze zero per le altre cose, e bisogna anche sentirsi le persone biasimare e accusare del proprio atteggiamento sfuggente o poco presente o poco attento(ma come si fa ad essere ubiqui se si dedica la maggior parte del tempo a fare qualcosa?), perciò questo è fonte di maggiori sensi di colpa e di maggiore senso di inadeguatezza e di maggiori complessi di inferiorità. Insomma è un circolo vizioso di dolori, sofferenze, sensi di colpa.

Come si esce da un tale circolo?La vita è così spietata a volte.

:consolare:


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