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A proposito della Distimia
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Se uno soffrisse di distimia, se ne potrebbe accorgere? Potrebbe ammetterlo? Se uno riesce ad andare avanti e magari sorride poco ma sorride... ed ha pochi momenti di felicità ma li ha... si può ancora definire depresso? E sulla base di cosa? Non si è depressi solo quando tutto va a gonfie vele? La normalità è "essere felici come delle pasque"? Non vi pare piuttosto arbitrario come discorso quello del "si abituano a vivere da depressi"? Non è forse quello che ,in fondo, dobbiamo fare tutti? (Cercare quel poco di felicità che c'è soprassedendo i molti motivi per essere infelici?Vedere insomma il bicchiere mezzo pieno?) Oppure esiste davvero la possibilità che il bicchiere sia sempre pieno? E' realisticamente pensabile che uno possa essere sempre felice nella nostra realtà se non si tratta di uno scemo? Non essere felici per la gran parte del tempo è un problema? E sulla base di cosa? E l'ultima frase: "il motivo della loro infelicità prolungata lo attribuiscono a fattori esterni" : Chi può dire che non derivi davvero da fattori esterni? L'infelicità è una patologìa? Quando lo è e quando no? Chi lo stabilisce e sulla base di cosa? A voi la parola. |
Re: A proposito della Distimia
Sii allegro, vivi al massimo e sorridi sempre...ma vaffanc..o.
E tanto le tasche piene ce l'hanno sempre loro. Io non mi adeguerò mai a questo stile di pensiero. Piuttosto rimango musone, almeno sono in pace con me stesso. |
Re: A proposito della Distimia
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Ci sono persone che non mettono in discussione il loro modo di pensare e continuano a essere infelici dandosi motivazioni esclusivamente oggettive. Sono quelli che non pensano mai che un aiuto psicologico, o un cambiamento di alcuni schemi di pensiero o di comportamento potrebbero giovargli. La loro sfortuna, paradossalmente, è non soffrire abbastanza per correre ai ripari. Comunque non penso si possa essere completamente felici, ma si deve ricercare una qualità della vita che noi stessi riteniamo accettabile. |
Re: A proposito della Distimia
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Re: A proposito della Distimia
Depressione protratta, abitudine a vivere da depressi, fattori esterni che rendono demoralizzati... Forse più che dis-timia è dis-perazione.
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Re: A proposito della Distimia
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Re: A proposito della Distimia
presente, distimico da sempre... l'assenza di distimia è la serenità, negli ultimi tempi grazie ad un antidepressivo sto andando alla grande, nel senso che magari non sono proprio una pasqua ma sono sereno, tranquillo, a tratti soddisfatto. riesco bene a distinguere i due stati e immagino sia così per chiunque li abbia attraversati
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Re: A proposito della Distimia
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Re: A proposito della Distimia
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Inoltre, a differenza della depressione maggiore, la distimia non presentando "stati di disperazione e forte malessere" (magari contrapposti ad un periodo precedente di benessere) è più difficile da individuare. Di solito (come nel mio caso) chi ne soffre non si accorge di nulla perché cresciuto con questi tipo di sensazioni che vengono imputate al proprio carattere e che si sono radicate nel pensiero. Quote:
Inoltre credo che chi ne soffra sia in grado di ridere e scherzare, anche di essere a volte sereno, ma rimane comunque una specie di amarezza di fondo in tutto ciò che si fa e una lieve disperazione esistenziale che lo accompagna ovunque indipendentemente da tutto. |
Re: A proposito della Distimia
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Re: A proposito della Distimia
L'infelicità diventa una patologia quando diventa un limite per la persona, per la propria vita e della propria esistenza.
La depressione maggiore crea uno stato di intensa mancanza di interesse, anedonia, che porta la persona a non riuscire più a provare piacere per le cose. Per questo motivo, diventa un limite, diventa difficile vedere il bicchiere mezzo pieno (come dici tu), diventa difficile vivere. Nel caso della distmia, il disturbo è più lieve, ma molto più complesso, in quanto viene trattenuto con il tempo, rendendolo con l'andare avanti una parte di sé. A me la distmia ricorda molto un disturbo della personalità, solo che non supporta criteri sufficienti per definirlo tale. :) |
Re: A proposito della Distimia
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Sai bene che ti direbbero... Il fatto che tu pensi questo è significativo... |
Re: A proposito della Distimia
Quoto totalmente Joseph,non c'è nulla da aggiungere.
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Re: A proposito della Distimia
La distimia è veramente un male subdolo, ne avrò sofferto sicuramente nell'adolescenza senza esserne mai conscio e forse non ne sono uscito del tutto.
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Re: A proposito della Distimia
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Spesso in realtà chi pensa "non voglio figli perchè io sono piena/pieno di seghe mentali" quando li ha poi è un ottimo padre o madre. Poi oh... se alcune cose sono ereditarie pace, uno fa il possibile. Non può certo porsi al di sopra della natura e sterilizzarsi perché è timido. O meglio può ma secondo me sbaglia. |
Re: A proposito della Distimia
L'ideale del nazismo comunque è esattamente questo. Persone equilibrate, senza tare psico-fisiche ereditarie che si riproducono in quantità; gli altri no.
Non è una provocazione, vorrei saper cosa ne pensate... |
Re: A proposito della Distimia
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Re: A proposito della Distimia
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Sono discorsi complessi comunque. So che quando la pensavo come zucchina o come te ero in un momento di merdissima (e forse c'è un collegamento), ora sto molto meglio e penso diversamente, e sono molto meno severo verso gli altri e soprattutto verso me stesso- anche riguardo all'avere dei figli... |
Re: A proposito della Distimia
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Re: A proposito della Distimia
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Alla fine sono più per la seconda parte del tuo msg. Alcune cose (solo alcune eh!) vanno secondo me oltre la capacità si comprensione di chiunque, non di quasi tutti. Tra queste secondo me il dire se è giusto o no che si facciano dei figli. |
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