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Il rispetto per se stessi
Chi ha letto la mia altra discussione (quella sul sabato sera passato dignitosamente da soli), potrà intuire che sto vivendo un periodo positivo, sento che stanno andando via tante delle ansie che mi bloccavano, e vorrei condividere alcune mie riflessioni che sono sia causa che conseguenza di questo miglioramento.
Una delle cose che mi è stat più utile è stato uscire dall'autocommiserazione; imporsi di non sentirsi mai inferiore agli "altri". Ho capito che tra la sfigata senza amici e la misteriosa donna solitaria l'unica differenza è il rispetto che hanno per loro stesse. La sfigata si sente inferiore , si disprezza per la sua tendenza alla riflessione e alla quiete. Sente di dover essere come non è, o quantomeno di dover far credere agli altri di non esserlo. La "donna misteriosa" non si sogna neppure di vergognarsene se se ne sta per conto proprio.Sa che gli altri non hanno il benché minimo diritto di fargliene una colpa. Chi viene avvicinato dalla sfigata la sente bisognosa e fastidiosa. E' chiaro che è disposta a qualunque cosa per la tua amicizia, così si pone già ad un livello inferiore. Chi viene avvicinato dalla solitaria si sente incuriosito e qusi intrigato. Si avvicina perché è interessata, non bisognosa: è curiosa di vedere se ci può essere un'amicizia, e non sta elemosinando nulla. "Io di solito sto bene da sola, ma tu mi hai incuriosito e mi piacerebbe conoscerti" è il messaggio che trasmette. Mentre i gesti della sfigata dicevano: "ti prego, vuoi essere mio amico almeno tu?" Conoscevo due ragazze che avevano pochi amici, quanto me, e che non socializzavano spesso. Poco quanto me in effetti; ma mentre io la vivevo come una debolezza, loro erano a posto con se stesse. Non davano mai l'impressione di sentirsi da meno. E nessuno le considerava sfigate: anzi, erano rispettate molto più di tante altre ragazze, se provocate rispondevano a tono; davano proprio l'immagine di persone forti e autonome. Senza nascondere mai la tendenza a starsene per i fatti propri, e senza vergognarsene. P. S. Per favore non ditemi che "per noi ragazze è tutto più facile", come ho letto spesso in questo forum, perché ovviamente lo stesso discorso si applica ai ragazzi: i due personaggi in quel caso sono lo "sfigato" e il "misterioso/affascinante" |
Re: Il rispetto per se stessi
Basta che non ti trasformi in Crudelia De Mon :pensando:
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Re: Il rispetto per se stessi
Hai creato un sillogismo basato su supposizioni personali. Non è sbagliato se lo credi veramente attuabile, ma non si può dire che sia giusto.
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Re: Il rispetto per se stessi
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La vera differenza tra le due figure sta nella tua testa. Anch'io come te credo che non sentirsi inferiori agli altri sia un grande passo avanti, così come nutrire autostima e non autocommiserazione. Ma io non sono nè uno sfigato, nè un misterioso affascinante: sono solamente un ragazzo che ha difficoltà nell'avere relazioni sociali. |
Re: Il rispetto per se stessi
Si sono daccordo il rispetto per se stessi dona molta dignita e quindi gli altri non potranno sminuirti .
Pero per essere misteriosi devi avere anche qualcosa da nascondere se no ci sarebbe un po di delusione.:pensando: Nei film la donna o luomo mistero sono anche particolarmente bravi in qualcosa :piangere: |
Re: Il rispetto per se stessi
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Credo che la stima che abbiamo di noi stessi traspaia moltissimo all'esterno, che quindi la differenza non sia del tutto dentro la nostra testa. Quote:
Anzi, credo che star bene con se stessi sia un punto di partenza per avere dei bei rapporti con gli altri. Se sto bene da sola sto bene anche con gli altri...i periodi in cui avevo più difficltà a rapportarmi con gli altri sono stati anche quelli in cui vivevo peggio la mia solitudine. |
Re: Il rispetto per se stessi
che dire Evita, penso che tu abbia davvero ragione su tutto. la penso proprio come te. e vorrei essere la donna misteriosa, e non quella sfigata...
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Re: Il rispetto per se stessi
Hai fatto una descrizione accurata e che condivido.
Anche io sono una che sta sulle sue e non elemosino niente da nessuno, è semplicemente il mio carattere, il mio modo di essere. E devo dire che nonostante ciò sono gli altri a chiamarmi, quindi che dire... non serve implorare, basta essere sè stessi, forti e consapevoli e saranno gli altri a correre da te. |
Re: Il rispetto per se stessi
in passato mi son sentita spesso come la sfigata senza amici, adesso sono più in fase misteriosa solitaria:applauso:.
E hai ragione, è tutto nella nostra testa, a me non interessa più cosa pensano gli altri. Ho vissuto le serate con loro, i così detti estroversi pieni di amici e che su facebook appaiono felici e contenti, e le ho trovate tristi, banali e superficiali. Questa cosa mi ha fatto capire che se sto a casa non sono sfigata. Vorrà dire semplicemente che quella particolare sera non mi andrà di uscire, o non avrò trovato nessuno con cui condividere il mio tipo di divertimento. Complimenti per i topic propositivi, mi fa sempre stare meglio leggerli! |
Re: Il rispetto per se stessi
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Te lo spiego in poche parole, con un ragionamento al contrario: una donna per evitare (*) gli uomini DEVE essere attiva, ad un uomo, per evitare le donne, basta rimanere passivo :miodio: Inoltre, ho il sospetto che molte donne del forum stanno deliberatamente evitando di risponderti che tu parli così perché sei una gnocca. È innegabile che, nell'immaginario collettivo, al concetto di “donna misteriosa/affascinante” si associa un'immagine come quella sottostante. OVVIAMENTE, lo stesso discorso si applica al concetto di “uomo misterioso/affascinante” :rolleyes: * Per "evitare" intendo anche il non uscire con qualcuno/a. |
Re: Il rispetto per se stessi
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Tante persone qui dovrebbero passare dall'autolesionista "sono una merda" al "ho dei problemi sociali". Il primo oltre a essere un pensiero falso (e poi basato su cosa, c'è davvero qualcuno che pensa che esista meritocrazia nei rapporti sociali??") è un pensiero che ti toglie ogni possibilità. |
Re: Il rispetto per se stessi
Per una ragazza non inguardabile è sufficiente non ridere sguaiatamente, non dire sciocchezze regolarmente e non fare l'oca con uomini è donne, per apparire misteriosa e superba all'occhio comune.
Anche secondo me la cosa migliore sarebbe l'apparire paghi di sé e dare l'impressione di non aver bisogno di nessuno, ma a me viene difficile interpretare questa parte perché in fondo mi sento sfigato :(. |
Re: Il rispetto per se stessi
complimenti hai raggiunto un equilibrio invidiabile, inoltre il tuo post almeno risolleva un po' il morale, ogni tanto ci vuole..
Io mi sento una via di mezzo tra la sfigata e la misteriosa solitaria... Mi sento in diritto di volermene stare anche per conto mio senza vergognarmi, non mi disprezzo per la mia tendenza alla riflessione e non farei qualunque cosa pur di avere l'amicizia di qualcuno, ma sento che prima di sentirmi forte e autonoma ho ancora un sacco di strada da fare... |
Re: Il rispetto per se stessi
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Re: Il rispetto per se stessi
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Se una persona è senza amici io ne prendo atto ed agisco di conseguenza. Poco importa se è per mistero o altre ragioni. Quote:
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Una donna ha sempre opportunità in più, rispetto ad un uomo, di conoscenza. La prima è che esistono molti uomini che cercano sesso a qualsiasi costo. Le donne che cercano conoscenza per rimediare un rapporto sono infinitamente di meno. In questo "avvicinamento" si passa spesso per l'amicizia, per cui... Inoltre, le convenzioni sociali mettono la donna nella condizione di essere avvicinata e raramente l'uomo. |
Re: Il rispetto per se stessi
Stavo appunto per aggiungere anche una clausola sull'aspetto fisico...credo che il concetto di "bello" e "brutto" abbia molto a che fare con quanto uno si valorizzi: e questo si ricollega ancora al discorso dell'autostima. Tante volte le persone belle sono semplicemente più curate.
Poi non credo che le donne siano realmente avvantaggiate. Hanno più possibilità di essere avvicinate da uomini che da loro cercano sesso (vabbè, detto senza giri di parole...); ma questo dovrebbe essere un vantaggio? Può essere benefico per l'autostima sapere di poter piacere, ma personalmente apprezzo molto di più quando un uomo si avvicina per conoscerti, non per "provarci". E c'è differenza tra le due cose, ed è anche chiaro se si tratta del primo o del secondo caso. Che poi pare che pensiate che noi passiamo le giornate a scartare foto di pretendenti vari. Non è che tutte le ragazze single lo sono per scelta; sono alla ricerca esattamente come gli uomini. |
Re: Il rispetto per se stessi
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Una donna può essere avvicinata in fila in posta, mentre fa jogging, in treno, in un locale senza che lei cerchi esplicitamente contatti. Un uomo non ha pressoché possibilità che accada ciò. Quote:
Secondo te è piacere essere avvicinate solo perché è una portatrice sana di vagina e perché Tizio vuole solo rimediare un rapporto sessuale da UNA donna? Perché la realtà è questa: molto spesso si è una tra le tante. Per questo ritengo che non faccia piacere ma, anzi, deprima. Quote:
Finché non parli e conosci la persona l'interesse non può che essere solo sessuale. Personalmente, sarei ipocrita a negarlo così come, al tempo stesso, è troppo riduttivo per me limitarmi a ciò. Diciamo che, per quanto mi riguarda, una perfetta sconosciuta "muta" posso avvicinarla solo perché attratto da lei ma, accantonata l'attrazione in un nanosecondo, la conosco e, una volta conosciuta, sarà quello che sarà. Alla fine per me l'attrazione sessuale è solo la molla che fa scattare la conoscenza ma non è certo il fine della stessa, fermo restando che se mai ci fosse intenzione di finire a letto non mi tirerei indietro :) |
Re: Il rispetto per se stessi
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Per quanto riguarda il fatto che faccia piacere o meno, ti dirò quello che è capitato a me: uscendo un po' di più, superando la mia timidezza mi accorgo che ci provano in effetti. Può essere quasi umiliante a volte eh, però inizialmente è stata una rassicurazione che anch'io potessi piacere, visto che per anni ho avuto complessi sull'aspetto fisico. Ecco perché ho scritto che può "far piacere". Secondo me essere attratti da una persona senza averci parlato non è sinonimo di attrazione puramente sessuale. Tante volte ti rendi conto, attraverso dei piccoli gesti, dei modi di comportarsi, anche dal modo di vestirsi se si tratta di una persona con cui puoi essere in sintonia o meno. |
Re: Il rispetto per se stessi
Secondo me bisogna avere rispetto per se stessi se si vuole sviluppare un'autostima decente
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Re: Il rispetto per se stessi
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Inoltre, il vantaggio enorme è vederti rivolta la parola senza che tu vada a cercare il prossimo. Per una persona introversa è la manna del cielo. Esempio cruciale: io pur non essendo sociofobico ed introverso, non avvicino nessuna donna (ma anche uomo) completamente sconosciuta in contesti quali locale/ristorante/discoteca/posta/parco/ecc. a meno che non ci sia un conoscente/amico comune che ci presenta oppure che sia l'altra persona a prendere l'iniziativa. In contesti sociali quali lavoro/sport/volontariato/Internet, invece, non ho alcun problema a socializzare anche con perfette sconosciute. Detto ciò, è facile concludere che nel mio passato e presente non mi è quasi mai capitato di essere avvicinato e di socializzare dal nulla in un locale e affini e, quindi, ho sempre dovuto affidare la mia vita sociale agli altri contesti, col risultato che, per certe finalità, quando finiscono le conoscenze e non ci sono sbocchi, si è in fase di stallo a tempo indeterminato finché non c'è un ricambio. Se mi fosse capitato di essere avvicinato dal nulla com'è invece più probabile per una donna lo scenario sarebbe stato infinitamente differente. Probabilmente avrei assecondato molte più proposte sessuali rispetto ad una donna (se ci fosse stato un minimo di attrazione reciproca e non "fame") ma sono certo che avrei stretto più amicizie e, chissà, relazioni sentimentali. Quote:
Però bisogna evitare le facili lusinghe e finire, magari, con la delusione di accorgersi che per molti adulatori non si è piacenti ma semplicemente carne per la loro fame. Questo si acquisisce con un po' d'esperienza e senso della misura. Quote:
Però, appunto, uso il termine "quasi" e riconosco che oltre ad essere più sfumato, all'atto pratico, questo mio pensiero alla fine io vado cercando empatia/sintonia ed intesa che, necessitano, di un rapporto attivo e che, indubbiamente, possono esser influenzati dal linguaggio non verbale e dall'esteriorità. |
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