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Herzeleid 18-10-2012 21:40

Vademecum essenziale della lingua italiana
 
Vademecum sull'accento:
quando indicarlo e dove pronunciarlo

USO DELL'ACCENTO

Quando ci vuole e quando no

Quando si parla, l'accento si fa sentire in tutte le parole, perché tutte lo hanno, tranne rarissime eccezioni. Quando si scrive, non sempre c'è bisogno di segnare l'accento, anzi: i casi in cui è obbligatorio indicarlo sono pochi. Noi, desiderosi di cavarvi da ogni impiccio, ve li indichiamo tutti. Nello scritto, l'accento va segnato:

nelle parole tronche (cioè accentate alla fine) con più di una sillaba: La servitù emigrò in Perù;
nelle seguenti parole formate da una sola sillaba: dà, dì, è, là, lì, né, sé, sì, tè, ciò, già, giù, più, può, scià. Ma attenzione: le prime nove parole di questa lista hanno dei corrispettivi che vanno scritti senza accento. In particolare,
l'accento va messo su... l'accento non va messo su...
dà (verbo dare): Mi dà fastidio da (preposizione): Vengo da Bari
dì (il giorno): La sera del dì di festa di (preposizione): È amico di Marco
è (verbo essere): È stanca e (congiunzione): coltelli e forchette
là (avverbio di luogo): vai là la (articolo o pronome): La pizza, la mangi?
lì (avverbio di luogo): Rimani lì li (pronome): Non li vedo
né (congiunzione negativa): Né carne né pesce ne (avverbio o pronome): Me ne vado; te ne importa?
sé (pronome): Chi fa da sé fa per tre se (congiunzione): Se torni, avvisami
sì (affermazione): Sì, mi piace si (pronome): Marzia non si sopporta
tè (la bevanda): Una tazza di tè te (pronome): Dico a te!

In tutte le altre parole di una sillaba l'accento non va segnato.

Nei casi di ambiguità, quando una parola si distingue da un'altra solo per la diversa posizione dell'accento, può essere utile indicarlo. Per esempio:
mi pare che àbitino qui è un bell'abitìno

l'àncora della nave non è ancóra tornato

Alcuni, quando il pronome sé è seguito da stesso e medesimo, tralasciano di indicare l'accento, perché in questo caso il se pronome non può confondersi con se congiunzione: se stesso, se medesimo. Noi, però, consigliamo di indicare l'accento anche in questo caso, e quindi di scrivere sé stesso, sé medesimo.
Per quanto riguarda la parola su, è meglio scriverla sempre senza accento: "Venite su!"
Scrivete do (prima persona del presente indicativo di dare) e soprattutto sto (prima persona del presente indicativo di stare) sempre senza accento: "Ti do ragione", "Sto qui ad aspettarti". Qualcuno mette l'accento sul verbo do, per distinguerlo dalla nota musicale: ma nessuno confonderebbe questi due do, così come nessuno confonde i due re!
La stessa indicazione vale per fa e sta (terze persone del presente indicativo di fare e stare) e per gli avverbi qui e qua, che non devono mai avere l'accento.


http://www.accademiadellacrusca.it/f...4016&ctg_id=93

Herzeleid 18-10-2012 21:41

Re: Vademecum essenziale della lingua italiana
 
Esatta grafia di qual è

L'esatta grafia di qual è non prevede l'apostrofo in quanto si tratta di un'apocope vocalica, che si produce anche davanti a consonante (qual buon vento vi porta?) e non di un'elisione che invece si produce soltanto prima di una vocale (e l'apostrofo è il segno grafico che resta proprio nel caso dell'elisione). Come qual ci sono altri aggettivi soggetti allo stesso trattamento: tal, buon, pover (solo nell'italiano antico), ecc. È vero che la grafia qual'è è diffusa e ricorrente anche nella stampa, ma per ora questo non è bastato a far cambiare la regola grafica che pertanto è consigliabile continuare a rispettare.

Herzeleid 18-10-2012 21:42

Re: Vademecum essenziale della lingua italiana
 
Qualcun altro si scrive senza apostrofo perchè:
QUALCUNO, ALCUNO, NESSUNO (e VERUNO), cioè i pronomi o aggettivi che hanno
alla loro base UNO seguono le stesse regole dell'articolo indeterminativo.


Per quanto riguarda l’articolo indeterminativo l’incertezza maggiore
riguarda i casi in cui va usata la forma apostrofata. Tuttavia, una volta
memorizzate alcune semplici regole grammaticali che ne disciplinano l’uso,
il sistema degli articoli indeterminativi non dovrebbe più presentare
problemi.

Le regole d’uso dell’articolo indeterminativo possono essere facilmente
descritte partendo dalla struttura del sistema dell’articolo
determinativo. Quest’ultimo, infatti, è quadripartito in articolo maschile
e femminile e, per entrambi i generi, in forma debole e forte, secondo la
terminologia specialistica della linguistica. Per il maschile, la forma
debole è il e quella forte è lo (e l’); per il femminile l’unica forma,
che unifica quella debole e quella forte, è la.

Corrispondentemente:

a) la forma un si usa nei casi in cui si userebbe l’articolo determinativo
debole il, cioè per quelle parole di genere maschile che cominciano:
- per consonante semplice: un maccherone, un foglio, un giardino;
- per consonante diversa da s seguita da l o r : un gladiatore, un prisma,
un criceto;

b) la forma uno si impiega in tutti quei casi in cui si impiegherebbe
l’articolo determinativo forte lo, cioè davanti a parole di genere
maschile che iniziano:
- per s complicata (cioè seguita da consonante): uno stivale, uno
scovolino, uno spiffero, uno sforzo, uno sguardo;
- per s palatale: uno scemo, uno scivolo, uno scioglilingua;
- per n palatale: uno gnomo, uno gnocco;
- per z: uno zio, uno zoppo, uno zaffiro;
- per particolari gruppi consonantici come pn e ps: uno pneumatico, uno
psicologo;
- per x (pronuncia [cs]): uno xilofono, uno xenofobo;
- per semiconsonante i: uno iato.

L’unico caso che presenta possibili problemi è quello dell’articolo
indeterminativo maschile davanti a vocale, quando si impiegherebbe
l’articolo determinativo forte lo apostrofato, l’. Infatti, la variante
elisa di uno non ha l’apostrofo. Si ha quindi: un ariete, un espresso, un
ornitorinco, un enzima, un unguento; è sbagliato scrivere *un’animale,
*un’enzima;

c) il femminile ha solo un’unica forma per articolo forte e debole, una,
(come del resto per l’articolo determinativo, la), che si può trovare
anche nella forma apostrofata un’ (nei casi in cui si userebbe l’articolo
determinativo l’, ma l’elisione non è obbligatoria). Quest’ultima va usata
davanti a parole che iniziano per vocale. Quindi si avrà un’aiola,
un’eresia, un’ora, un’isola, un’udienza. Negli altri casi, si dovrà
scrivere una giardiniera, una storia, una collana, una zattera, una
xenofoba.

Yumenohashi 18-10-2012 21:49

Re: Vademecum essenziale della lingua italiana
 
AHAHAHAH perchè sta cosa? Stai lanciando frecciatine all'utenza?

Herzeleid 18-10-2012 21:58

Re: Vademecum essenziale della lingua italiana
 
Quote:

Originariamente inviata da VUCHAN94 (Messaggio 891746)
AHAHAHAH perchè sta cosa? Stai lanciando frecciatine all'utenza?

Ma no, è un aiutino per tutti, me compreso.

Yumenohashi 18-10-2012 22:00

Re: Vademecum essenziale della lingua italiana
 
Quote:

Originariamente inviata da Herzeleid (Messaggio 891762)
Ma no, è un aiutino per tutti, me compreso.

Bonci, in effetti male non ci fa :3

Halastor 18-10-2012 22:04

Re: Vademecum essenziale della lingua italiana
 
Io sapevo che non si dicesse "la scatola" ma "lo scatolo" è maschile.. quindi non puoi dire: <mi hai rotto le scatole> devi dire: <mi hai rotto gli scatoli> perchè è maschile. E' maschile. :pensando:

p.s Vuchan non devi dire bonci, devi dire bonce.. è femminile. Nevvero? Ti piace la parola nevvero? tutte queste vvv messe una vicino all'altra?

Herzeleid 18-10-2012 22:13

Re: Vademecum essenziale della lingua italiana
 
Quote:

Originariamente inviata da VUCHAN94 (Messaggio 891766)
Bonci, in effetti male non ci fa :3

Cosa significa "bonci"? Sarà gap generazionale o geografico, ma non l'ho mai sentito né letto prima.

Herzeleid 18-10-2012 22:15

Re: Vademecum essenziale della lingua italiana
 
Quote:

Originariamente inviata da Halastor (Messaggio 891771)
Io sapevo che non si dicesse "la scatola" ma "lo scatolo" è maschile.. quindi non puoi dire: <mi hai rotto le scatole> devi dire: <mi hai rotto gli scatoli> perchè è maschile. E' maschile. :pensando:

p.s Vuchan non devi dire bonci, devi dire bonce.. è femminile. Nevvero? Ti piace la parola nevvero? tutte queste vvv messe una vicino all'altra?

Ma come sarebbe, "scatola" è femminile.

Yumenohashi 18-10-2012 22:16

Re: Vademecum essenziale della lingua italiana
 
Quote:

Originariamente inviata da Herzeleid (Messaggio 891784)
Ma come sarebbe, "scatola" è femminile.

Penso che stia semplicemente svarionando :mrgreen:

Yumenohashi 18-10-2012 22:17

Re: Vademecum essenziale della lingua italiana
 
Quote:

Originariamente inviata da Halastor (Messaggio 891771)
tutte queste vvv messe una vicino all'altra?

Oh ti aspetto fuori eh, finisci male :moltoarrabbiato:

Fidelio 18-10-2012 22:20

Re: Vademecum essenziale della lingua italiana
 
Siamo su FS o sul forum dell'Accademia della Crusca?

Herzeleid 18-10-2012 22:21

Re: Vademecum essenziale della lingua italiana
 
Quote:

Originariamente inviata da Fidelio (Messaggio 891794)
Siamo su FS o sul forum dell'Accademia della Crusca?

La sezione è quella dell'O.T., difatti.

Herzeleid 18-10-2012 22:21

Re: Vademecum essenziale della lingua italiana
 
In ogni caso, io aspetto ancora la risposta su "bonci", di cui continuo ad ignorare il significato.

Yumenohashi 18-10-2012 22:24

Re: Vademecum essenziale della lingua italiana
 
Quote:

Originariamente inviata da Herzeleid (Messaggio 891798)
In ogni caso, io aspetto ancora la risposta su "bonci", di cui continuo ad ignorare il significato.

E' un intercalare, può significare a seconda del contesto:
-Capisco
-Perfetto
-Mi sta bene
-Basta/Okay ( Allora bonci=Allora basta/allora okay )
E affini. Comunque mi sa che è una cosa vuchaniana, non penso faccia parte di un qualche slang a quanto pare :pensando:

Herzeleid 18-10-2012 22:27

Re: Vademecum essenziale della lingua italiana
 
Quote:

Originariamente inviata da VUCHAN94 (Messaggio 891802)
E' un intercalare, può significare a seconda del contesto:
-Capisco
-Perfetto
-Mi sta bene
-Basta/Okay ( Allora bonci=Allora basta/allora okay )
E affini. Comunque mi sa che è una cosa vuchaniana, non penso faccia parte di un qualche slang a quanto pare :pensando:

Ovvero, è un intercalare tuo personalissimo e non un'espressione gergale locale? Di dove sei?

Fidelio 18-10-2012 22:45

Re: Vademecum essenziale della lingua italiana
 
Quote:

Originariamente inviata da Herzeleid (Messaggio 891731)
Qualcun altro si scrive senza apostrofo perchè:


Mi sembra che tu abbia sbagliato accento.

Yumenohashi 18-10-2012 22:46

Re: Vademecum essenziale della lingua italiana
 
Quote:

Originariamente inviata da Fidelio (Messaggio 891832)
Mi sembra che tu abbia sbagliato accento.

Vabbeh ma la tastiera che io sappia ti da la possibilità di inserire solo questo di accento è :pensando:

Fidelio 18-10-2012 23:11

Re: Vademecum essenziale della lingua italiana
 
Quote:

Originariamente inviata da VUCHAN94 (Messaggio 891834)
Vabbeh ma la tastiera che io sappia ti da la possibilità di inserire solo questo di accento è :pensando:

:nonso: La mia li ha entrambi, basta che premi il tasto Maiuscole. Dovrebbe essere lo standard per tutte le tastiere italiane, non penso di aver mai scritto con un pc/mac che non avesse la "é".

Yumenohashi 18-10-2012 23:12

Re: Vademecum essenziale della lingua italiana
 
Quote:

Originariamente inviata da Fidelio (Messaggio 891866)
:nonso: La mia li ha entrambi, basta che premi il tasto Maiuscole. Dovrebbe essere lo standard per tutte le tastiere italiane, non penso di aver mai scritto con un pc/mac che non avesse la "é".

Ah si, hai ragione, sono io che finora ho sempre ignorato sta cosa :mrgreen:


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