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Aprirsi con gli altri per poi sentirsi penosi
Ciao a tutti voi, forummisti!
Vorrei sottoporvi un dubbio che mi si è insinuato nella mente e che riguarda un rapporto personale "atipico". Premetto una cosa che servirà successivamente: io sono una ragazza di 20 anni. L'altra persona è una donna di 60. Ora, il problema è questo. La mia relazione con questa donna è la più soddisfacente che io abbia mai avuto (non fatevi strane idee:male:), nel senso che lei si è interessata a me e ai miei disagi come nessun altro abbia mai fatto, senza nemmeno essere in obbligo (non siamo parenti, né amiche). È un'intellettuale, una persona colta, particolare nei comportamenti, molto affettuosa nei confronti del figlio, divorziata. Qualcuno di voi forse si ricorderà che questa persona mi aveva invitato, mesi or sono, ad andare in vacanza con lei un paio di giorni. Dopo vari tentennamenti tipici da fobica/evitante ho accettato. Pensavo mi venisse un infarto, ma il mio cuore ha retto. Non ha retto Trenitalia che, lasciandomi senza mezzo di locomozione, ha fatto saltare il mio temuto e bel weekend. Ci siamo scambiate sms, e-mail, e io la sono andata a trovare 5 o 6 volte. Ogni volta che vado da lei le porto un pensierino, forse perché mi sento in colpa di rubarle del tempo, forse per dimostrarle quanto io tenga a lei. Ho detto a lei cose che non ho mai detto a nessun altro. Quando sono con lei sto un po' meglio. Lei mi dà un "qualcosa" che le relazioni con tutti gli altri non riescono a darmi. Sento che l'unico, vero e profondo rapporto ce l'ho con lei. Quando esco con i miei coetanei e parliamo di cose anche piacevoli, puntualmente mi capita di pensare a lei e ai discorsi più introspettivi e significativi che facevamo. Ovviamente, le chiacchiere con i miei amici a quel punto diventano insulsi discorsetti da idioti. Problema numero 1: da qualche tempo a questa parte mi sento particolarmente a disagio. Ci siamo viste 2 settimane fa, abbiamo parlato, sono stata bene, poi, una volta uscita da casa sua mi sono sentita un'idiota. Pensavo di averla annoiata con i miei problemi, di averle sottratto tempo, pensavo che lei mi invitasse a casa per sentirsi a posto con la coscienza e perché prova pena per me. Ho paura di averla annoiata e ho paura che lei non mi voglia bene. Problema numero 2: la differenza d'età. Va bene che non siamo amanti (rimandiamo il discorso al punto 3), ma lei è una persona istruita, colta e io cosa sono? Una ragazzina. Può davvero esserci un sentimento di reciproco affetto tra di noi? Ai suoi occhi non sono solo una ragazzina disturbata che lei si sente in dovere morale di aiutare? Che cosa trae dalla nostra "relazione"? È molto più vecchia di me, con le sue esperienze, più saggia, più vissuta, più informata, più colta. Temo di apparire ai suoi occhi come io vedo i bambini di 5 anni. Problema numero 3: il sentimento che provo. La cosa non mi allarma in modo particolare, ma vorrei comunque parlarvene. Non so cosa provo per lei. Stima? Affetto? Devozione? Simpatia? Non lo so. Io la vedo come una persona intelligente, originale, gentile, calorosa, affettuosa. La cosa che mi colpisce di più, però, è il fatto che quando lei mi guarda mi sento analizzata fin nel profondo. Non è una sensazione solo mia, anche un paio di persone che conosciamo entrambe hanno avuto questa impressione. Non so se a voi è mai capitato di incontrare qualcuno così, ma a me piace e imbarazza allo stesso tempo. Quando riesco a guardarla negli occhi mi sento penetrata e scandagliata, ma so che non mi sta giudicando in malo modo, non è una sensazione spiacevole, mi sento avvolta dal suo sguardo. Il paio di volte che sono stata sull'orlo del suicidio e ho sentito il bisogno impellente di parlare con qualcuno, l'unica persona che mi veniva in mente era lei. Forse in lei vedo la madre comprensiva e affettuosa che non ho mai avuto. Non vi dico quanto invidio il figlio per essere nato e cresciuto con quella donna! Ora a voi la parola, se vorrete rispondere. In riferimento ai punti 1 e 2: dovrei smetterla di frequentarla? L'ho davvero annoiata? Davvero mi sta vicino solo perché si sente in obbligo o... un po' mi vuole bene? In riferimento al punto 3: sto sviluppando un amore omosessuale verso questa donna fantastica? |
Re: Aprirsi con gli altri per poi sentirsi penosi
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Re: Aprirsi con gli altri per poi sentirsi penosi
Che bella, originale storia :).
Sei stata fortunata a conoscere una donna così e a conservarne l'affetto e l'amicizia. Capisco i tuoi timori e i tuoi dubbi, ma non prestare loro troppa attenzione ;). |
Re: Aprirsi con gli altri per poi sentirsi penosi
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2a domanda: non credo. Se si annoiasse con te, non ti avrebbe certo invitata in vacanza con lei! 3a domanda: io credo che ti voglia bene. Non è certo pagata per fare quello che fa, credo che lo faccia per amicizia. 4a: non credo. E' solamente affetto e un sentimento nuovo e cioè il sentirti compresa. |
Re: Aprirsi con gli altri per poi sentirsi penosi
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Non esistono pietà, generosità, compassione nella realtà (solo nella fiction): se quella persona si relaziona con te lo fa unicamente perché le va e ci trova qualcosa di positivo nel farlo. Sì, ti vuole bene. Sei fortunata, non farti patemi d'animo e rinunciare a questo rapporto di amicizia un pò atipico se ti fa stare bene, non c'è niente di sbagliato, è bello. |
Re: Aprirsi con gli altri per poi sentirsi penosi
Confesso che invidio la tua storia, devi ritenerti fortunata d'aver trovato una persona così. Io continuerei a frequentarla, se a lei non facesse piacere la tua compagnia credo che te ne saresti accorta da un pò. Sono convinta che l'affetto che provi nei suoi confronti è semplicemente un riflesso della carenza da parte di tua madre, è naturale.
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Re: Aprirsi con gli altri per poi sentirsi penosi
Tieniti stretto questo rapporto, la differenza d'età non conta assolutamente nulla nell'affetto. Io credo che entrambe vediate l'una nell'altra qualcosa che vi è mancato, qualcosa di unico e speciale, che ora vi completa in quanto persone, a prescindere che dalla definizione che potresti attribuire a questa relazione.
è una bellissima storia. Assicurati un to be continued. <3 |
Re: Aprirsi con gli altri per poi sentirsi penosi
anche io ti dico di continuare a frequentarla, se la cosa ti arricchisce così tanto.
Penso siano solo tue paranoie quelle sull'annoiarla, potresti al limite tirare fuori l'argomento con lei qualche volta. Sullo sviluppare un amore omosessuale, non credo. Poi dovresti scandagliare questa cosa dentro te ( hai mai avuto pulsioni omosessuali in passato? ). Non è così infrequente pensare di provar qualcosa di diverso dall'amicizia con persone che per noi sono importantissime , specie se pensi che lei riesca a leggerti dentro. Spesso quando si va dagli psicologi si attua una cosa chiamata transfert in cui praticamente si pensa di essere coinvolti emotivamente dal terapista. Capita a donne con terapisti uomini, a uomini con terapiste donne, e spesso anche a donne con terapiste donne ( anche ben più anziane! ). Magari avete anche voi instaurato inconsciamente un transfert e questa cosa ti confonde. Goditi questa cosa bella, a prescindere dal resto, sei fortunata. |
Re: Aprirsi con gli altri per poi sentirsi penosi
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Re: Aprirsi con gli altri per poi sentirsi penosi
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vai tranquilla, secondo me sei solo spaventata dal fatto che ti trovi così bene con una persona...a volte siamo più spaventati dal sentirci a nostro agio piuttosto che dal sentirci in ansia o comunque infastiditi |
Re: Aprirsi con gli altri per poi sentirsi penosi
Ti faccio una domanda un po' personale. Sentimentalmente/sessualmente sei soddisfatta, insoddisfatta, pesantemente insoddisfatta?
Non è necessario che rispondi, basta che ci rifletti. La sensazione che descrivi infatti l'ho provata per alcune persone, in grado, come la tua amica, di farmi sentire compreso come se riuscisse in qualche modo a leggermi la mente. E' stata una sensazione strana, e mi ha causato confusione. La prima volta che ho avuto quest'esperienza, ero ancora un ragazzino, ho provato confusione anche sui sentimenti che provavo per la persona. La chiave di lettura su cui sono riuscito a posteriori a leggere l'episodio mi è stata data dal valutare la mia frustrazione sessuale di allora, che non vedendo valvole di sfogo tendeva a cercarne in posti differenti e improbabili. Infatti negli episodi seguenti, dove la frustrazione non era a quei livelli, i miei sentimenti nei confronti di queste persone erano piuttosto chiari. Un sentimento di sincero affetto, un desiderio anche di espressione fisica di quest'affetto attraverso il più canonico dei canali di comunicazione non verbali, l'abbraccio. Ma non oltre. Di recente questa sensazione l'ho provata con lo psichiatra, un uomo di mezza età che non si può certo definire una bellezza, e di certo non mi sono confuso su quello che provavo per lui. E' solo un fatto di inesperienza emotiva, quindi stai tranquilla ThinkHappy, goditi quest'amicizia senza farti troppe domande, non cercare giustificazioni al posto della tua amica per la vostra amicizia (lei avrà i suoi motivi per esserti amica, e magari si farà paranoie simili con te!), e fà come il tuo nick suggerisce :) |
Re: Aprirsi con gli altri per poi sentirsi penosi
non penso si tratti di amore omosessuale. semplicemente non sei abituata a ricevere tutta questa attenzione, non è facile trovare qualcuno con cui parlare dei tuoi problemi. perchè purtroppo è difficile trovare una persona così sensibile e disponibile tra i tuoi ( e i miei) coetanei. per questo ti dico che sei stata fortunata a trovare questa donna (e non mi stupisce infatti che sia più grande di te!). l'imbarazzo che provi è dovuto al fatto che ti sei aperta e ora ti senti più "fragile". ma non lasciare che questi pensieri ti allontanino da lei, soprattutto se lei non ha mai mostrato segnali di insofferenza verso di te.
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Re: Aprirsi con gli altri per poi sentirsi penosi
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Poi se è così tanto colta come dici non potrà far a meno di comprendere le tue difficoltà Quote:
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Re: Aprirsi con gli altri per poi sentirsi penosi
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Non so... le mie sembrano quasi scuse per non affezionarmi. Quote:
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Spero vivamente che ci sia un to be continued! Quote:
Trovo interessante ciò che hai scritto; forse molte persone in questo forum sono spaventate dall'affetto e dall'amore perché sentimenti sconosciuti. La paura, l'ansia e il disagio, ovviamente, sono la nostra seconda casa. Quote:
Il mio "amore" per questa persona non ha risvolti fisici e non li desidero nemmeno. Per me l'ideale sarebbe un abbraccio o una carezza, nulla di più. Il "problema" è che il mio mi sembra un attaccamento eccessivo. Penso a lei ogni giorno, anche più volte al giorno, quando rispondevo ai suoi sms o alle sue e-mail ci mettevo un'eternità perché volevo sempre scrivere la cosa perfetta. Conservo tutti i biglietti con la sua calligrafia, non ho cancellato nessun sms o e-mail, anche se sono passati mesi. Io non so dare un nome a questo sentimento. Ho ipotizzato che io veda in lei una figura materna, così come hanno sostenuto anche altri utenti, però io non ho mai visto un figlio rapportarsi alla madre nel modo in cui io faccio con lei. Sento che è più che affetto, è un'emozione più forte. Mi è capitato di cercare di conoscere i gusti musicali e letterari del figlio in modo che, magari, durante una discussione con lei saltasse fuori il fatto che il mio libro preferito è lo stesso libro preferito del figlio, così che lei possa pensare "ah, quindi questa ragazza è un po' simile a mio figlio.". Dopo questa associazione di pensieri da parte sua, dovrebbe scaturire dell'affetto, immagino. La cosa però è abbastanza penosa, se non morbosa. Quote:
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Re: Aprirsi con gli altri per poi sentirsi penosi
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Però in generale questo non mi crea grossi problemi. So che si tratta di infatuazioni prive di speranza di vita futura. Chiamalo se vuoi amore platonico. P.S. Per la cronaca, tra me e loro ci sarà una differenza di una decina d'anni. Non di più |
Re: Aprirsi con gli altri per poi sentirsi penosi
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Io, ad esempio, guardavo con occhi diversi una mia prof dopo che ho saputo che era vedova e senza figli. Quote:
Il passo successivo sarà lo stalking, la carcerazione e il suicidio con le lenzuola in una cella umida e buia. :testata: |
Re: Aprirsi con gli altri per poi sentirsi penosi
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Le guardo con gli occhi di un innamorato, pendo dalle loro labbra e mi distraggo perdendomi nei loro occhi. Poi una vocina nella mia testa mi dice: "Ma che fai, idiota?", allora realizzo che quel che sto facendo è patetico e quel che sogno irrealizzabile. Ma tanto vale fantasticare, posso fare solo quello... |
Re: Aprirsi con gli altri per poi sentirsi penosi
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