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La propagazione della sofferenza.
Ho notato che molte persone che soffrono o sono infelici cercano di trasmettere l'infelicità agli altri,ad esempio una persona che conosco che ha avuto un'infanzia/adolescenza infelice per l'oppressione dei genitori e delle loro regole adesso che fa l'insegnante con i suoi alunni si comporta in maniera dittatoriale per far subire a loro quello che ha subito lei,non dovrebbe essere il contrario che chi ha subito certe situazioni cerchi di non farle subire agli altri?perchè l'essere umano cerca di riversare sugli altri le proprie esperienze negative creando un'effetto domino di sofferenza?
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Re: La propagazione della sofferenza.
Secondo me dipende da come lo si vive quel momento infelice,e da come lo vive il nostro inconscio....io ho avuto pessimi genitori,e se mai avrò figli imparerò da questa esperienza per essere un buon genitore,però pensiamo a chi subisce solo violenza e non conosce altro,come può trasmettere amore? Si dice che chi non è stato mai amato,non può amare....se io non ho mai ricevuto amore,e ho imparato che determinati comportamenti portano determinate reazioni violente,non potrò che comportarmi,negativamente,di conseguenza........
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Re: La propagazione della sofferenza.
non credo sia così così semplice...nel mio caso anche io mi riprometto di non trasmettere ansia ai miei figli come a me ne è stata trasmessa ma non so se ne sarò in grado.
Si tratta di meccanismi che a livello inconscio non si possono controllare e frutto di anni e anni di sofferenze. poi spesso chi ha sofferto e subito molto si difende e diventa apparentemente aggressivo per paura. ma non perchè voglia necessariamente e volontariamente perpretrare un comportamento distruttivo verso gli altri e autodistruttivo. c'è poi chi lo fa per desiderio di rivalsa.... |
Re: La propagazione della sofferenza.
Io però vedo sopratutto nei 30enni una certa soddisfazione nel vedere gli adolescenti e i 20enni in difficoltà e molta invidia nascosta da una marea di critiche se le cose gli vanno bene,insomma una cosa del tipo se io a 20anni ero sfigato lo devono essere anche loro e a me questo atteggiamento da fastidio.
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Re: La propagazione della sofferenza.
ah beh allora questo è diverso,allora niente altro che tutte le robacce che ho scritto prima,sono solo rosiconi rancorosi ecco
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Re: La propagazione della sofferenza.
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Re: La propagazione della sofferenza.
Tra le tante possibili forme di reazione alla sofferenza, esiste anche quella della ritorsione, che può essere intesa dal soggetto interessato anche come restituzione al mondo esterno di quello che si è subìto.
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Re: La propagazione della sofferenza.
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Re: La propagazione della sofferenza.
E' sempre successo, è una possibile reazione molto comune tra l'altro
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Re: La propagazione della sofferenza.
Karma?
Concordo sul modello d'istruzione. Non è cattiveria, chi è cresciuto con i soprusi tende ad educare coi soprusi. |
Re: La propagazione della sofferenza.
Beh, secondo me si tratta dell'espressione di "modelli affettivi".
Immagina che i tuoi genitori, o persone che hanno modo di influenzarti, mangino tutto sempre senza sale. Per te, la normalità diventerebbe il mangiare senza sale... anzi, ti dirò di più... Potresti interiorizzare l'equazione cibo=insipido in modo tale da rifiutare qualsiasi variazione in modo più o meno conscio. Questa, ovviamente, è una metafora. Se i genitori di Tizio gli hanno sempre mostrato un approccio alle relazioni.. E Tizio non ha avuto modo di elaborare quell'approccio in modo critico.. In lui esisteranno una serie di equazioni che adegueranno i suoi comportamenti al modello appreso. Se sei sempre stato bastonato, conoscerai solo "il bastonare". |
Re: La propagazione della sofferenza.
Non tutti scaricano sugli altri le proprie vecchie sofferenze: c'è anche chi le scarica su se stesso :(
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Re: La propagazione della sofferenza.
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Re: La propagazione della sofferenza.
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Penso che sia uno scaricare i propri problemi addosso agli altri più che una reale vendetta. |
Re: La propagazione della sofferenza.
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Re: La propagazione della sofferenza.
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Re: La propagazione della sofferenza.
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Invidiare il prossimo e sfogare su di esso le proprie frustrazioni derivate da una vita priva di soddisfazioni rappresenta uno degli "sport" preferiti al giorno d'oggi... Diciamo che è quasi trendy anche in compagnia parlar dietro con somma cattiveria a chi non è presente e non può difendersi.. Io (nonostante sia un essere umano e quindi non esente da difetti) cerco di evitare comportamenti di questo tipo riuscendoci pure ma neanche questo viene apprezzato in me... |
Re: La propagazione della sofferenza.
Anche io conosco persone così, lo fanno perchè non sono sufficientemente evolute da capire che resistuire il male che si è subito a terzi che non c'entrano nulla non serve a un tubo.
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Re: La propagazione della sofferenza.
mah, io ho conosciuto pochi professori "sani"...per il resto sono tutti pesanti e cattivi con gli alunni. a prescindere dal fatto che abbiano avuto o meno dei problemi nell'infanzia. :nonso:
per quanto riguarda il riversare sugli altri i propri problemi penso che sia profondamente sbagliato quando si esagera. perchè si rischia di risultare pesanti e di conseguenza le persone si allontanano! ma è ciò che si ottiene quando non si riesce a far pace con i propri demoni. |
Re: La propagazione della sofferenza.
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