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Marco Russo 24-09-2012 19:02

Andare a vivere a Roma (da Milano)
 
Per quel poco che ho visto i romani mi sono sempre parsi molto maleducati (burini), fisici, espansivi oltre l'accettabile.
Però boh, magari è un pregiudizio.

Sta di fatto che ho quest'opportunità di lavoro, nella mia azienda, per andare a lavorare nella capitale, facendo lo stesso lavoro.
Ho pensato che, essendo in affitto e scoglionato dall'attuale situazione lavorativa, cambiare aria mi potrebbe far bene.
I pro? Innanzitutto cambiare aria, poi cambierei divisione e passerei in quella che fa l'attivo (attualmente la mia divisione è in perdita secca e continuativa).
Inoltre verrei riconosciuto professionalmente (cosa che attualmente non sono) e ciò comporta non solo un aumento di ben 30 euro (sciambola!), ma soprattutto la sicurezza che qualsiasi riorganizzazione aziendale succeda, dovrebbero tener conto del mio livello retributivo per propormi un'attività differente (mentre adesso potrei ipoteticamente essere sbattuto di nuovo in produzione senza alcun riconoscimento professionale).

I contro? Beh non avrei appoggi. Non avrei i genitori vicino. Perderei di vista gli amici storici, benché li stia imparando a conoscere solo da quest'anno.
Ma la cosa che mi atterrisce di più è che sarebbe un'ulteriore procrastinazione verso soluzioni più radicali, come prendermi un anno di aspettativa e andarmene all'estero.
In effetti ho come l'impressione che questo cambio non avrebbe alcun effetto su di me, al netto dell'esaltazione temporanea. L'azienda è sempre la stessa (farragginosa, pachidermica, sindacalizzata), le retribuzioni sono scarse e la possibilità di crescere professionalmente e carrieristicamente, direttamente proporzionale al numero di conoscenze e amicizie potenti che si hanno!

Perciò ho seria paura di indorare la pillola ancora una volta, e non affrontare invece di petto la questione: cioé che questo paese fa lavorativamente schifo e val la pena scappare.

Voi che fareste?

cancellato11788 24-09-2012 19:38

Re: Andare a vivere a Roma (da Milano)
 
se hai la possibilità di prendere un alloggio fallo

rainy 24-09-2012 20:39

Re: Andare a vivere a Roma (da Milano)
 
Quote:

Originariamente inviata da Marco Russo (Messaggio 867517)
Per quel poco che ho visto i romani mi sono sempre parsi molto maleducati (burini), fisici, espansivi oltre l'accettabile.
Però boh, magari è un pregiudizio

Grazie per avermi dato del burino e grazie per quel "espansivi oltre l'accettabile", qua ogni giorno è festa.
Che mi tocca leggere... :miodio:

Marco Russo 24-09-2012 22:21

Re: Andare a vivere a Roma (da Milano)
 
Quote:

Originariamente inviata da rainy (Messaggio 867574)
Grazie per avermi dato del burino e grazie per quel "espansivi oltre l'accettabile", qua ogni giorno è festa.
Che mi tocca leggere... :miodio:

ma che c'entra rainy, parlavo del romano tipo, per come è stereotipizzato e per come io l'ho conosciuto. Io non mi offendo se dicono che i milanesi sono freddi e scontrosi.

rainy 25-09-2012 00:13

Re: Andare a vivere a Roma (da Milano)
 
Quote:

Originariamente inviata da Marco Russo (Messaggio 867587)
ma che c'entra rainy, parlavo del romano tipo, per come è stereotipizzato e per come io l'ho conosciuto. Io non mi offendo se dicono che i milanesi sono freddi e scontrosi.

Di sicuro la "cafonata" l'hai fatta tu dando dei maleducati (burini) ai romani, pardon: alla figura "stereotipata" del romano.

:miodio::miodio:

Marco Russo 25-09-2012 00:30

Re: Andare a vivere a Roma (da Milano)
 
Quote:

Originariamente inviata da rainy (Messaggio 867601)
Di sicuro la "cafonata" l'hai fatta tu dando dei maleducati (burini) ai romani, pardon: alla figura "stereotipata" del romano.

:miodio::miodio:

rainy tu hai dei problemi, risolviteli.

Manuela.tr 25-09-2012 00:34

Re: Andare a vivere a Roma (da Milano)
 
Quote:

Originariamente inviata da Marco Russo (Messaggio 867517)
Per quel poco che ho visto i romani mi sono sempre parsi molto maleducati (burini), fisici, espansivi oltre l'accettabile.
Però boh, magari è un pregiudizio.

Sta di fatto che ho quest'opportunità di lavoro, nella mia azienda, per andare a lavorare nella capitale, facendo lo stesso lavoro.
Ho pensato che, essendo in affitto e scoglionato dall'attuale situazione lavorativa, cambiare aria mi potrebbe far bene.
I pro? Innanzitutto cambiare aria, poi cambierei divisione e passerei in quella che fa l'attivo (attualmente la mia divisione è in perdita secca e continuativa).
Inoltre verrei riconosciuto professionalmente (cosa che attualmente non sono) e ciò comporta non solo un aumento di ben 30 euro (sciambola!), ma soprattutto la sicurezza che qualsiasi riorganizzazione aziendale succeda, dovrebbero tener conto del mio livello retributivo per propormi un'attività differente (mentre adesso potrei ipoteticamente essere sbattuto di nuovo in produzione senza alcun riconoscimento professionale).

I contro? Beh non avrei appoggi. Non avrei i genitori vicino. Perderei di vista gli amici storici, benché li stia imparando a conoscere solo da quest'anno.
Ma la cosa che mi atterrisce di più è che sarebbe un'ulteriore procrastinazione verso soluzioni più radicali, come prendermi un anno di aspettativa e andarmene all'estero.
In effetti ho come l'impressione che questo cambio non avrebbe alcun effetto su di me, al netto dell'esaltazione temporanea. L'azienda è sempre la stessa (farragginosa, pachidermica, sindacalizzata), le retribuzioni sono scarse e la possibilità di crescere professionalmente e carrieristicamente, direttamente proporzionale al numero di conoscenze e amicizie potenti che si hanno!

Perciò ho seria paura di indorare la pillola ancora una volta, e non affrontare invece di petto la questione: cioé che questo paese fa lavorativamente schifo e val la pena scappare.

Voi che fareste?

credo sia importante quello che hai scritto riguardo il prolungare una situazione lavorativa che non risponde in pieno alle tue aspettative di crescita professionale e di carriera.
per contro citi la lontananza dalla tua famiglia e così il rapporto (ritrovato?)con i tuoi amici storici.
dunque al tuo posto mi chiederei: ho questi dubbi perchè è fondamentale per me la vicinanza della mia famiglia e degli amici o perchè ho timore di un cambiamento abbastanza radicale?
per esempio a me piacerebbe molto andar via dall'Italia e per il mio attuale lavoro e per la situazione in genere ma non ho il coraggio di rinunciare alle cose che ho in termini di abitudini e legami. nel mio caso questa rinuncia peserebbe a tal punto da rendere vano quella che dovrebbe essere per me una nuova vita e una liberazione da una serie di difficoltà anche a livello psicologico.
quindi, codarda, resto.....
però conosco molti ragazzi e ragazze che hanno presa questa decisione con risultati molto positivi.

rainy 25-09-2012 00:40

Re: Andare a vivere a Roma (da Milano)
 
Quote:

Originariamente inviata da Marco Russo (Messaggio 867628)
rainy tu hai dei problemi, risolviteli.

Grazie, molto gentile

liuk76 25-09-2012 01:14

Re: Andare a vivere a Roma (da Milano)
 
Quote:

Originariamente inviata da Marco Russo (Messaggio 867517)
Per quel poco che ho visto i romani mi sono sempre parsi molto maleducati (burini), fisici, espansivi oltre l'accettabile.
Però boh, magari è un pregiudizio.

In medium stat virtus

Conosco un po' di persone di Roma e provincia per via del fatto che la società distaccataria, dove lavoro, ha sede principale a Roma e raramente mi è capitato di andarci.

Secondo me il tuo è, in parte, un pregiudizio.
L'essere burini non è prerogativa di tutti i romani. Al tempo stesso, anch'io ho sempre avuto una percezione di fisicità ed espansività in misura decisamente maggiore rispetto al milanese medio.
Questa però è caratteristica del centro-sud Italia. Se vai a Napoli è "peggio".

Per quanto mi riguarda, preferisco la freddezza tipica del nordico anche se, talvolta, è esasperata al contrario (vedi un certo stereotipo di milanese).

Quote:

Ho pensato che, essendo in affitto e scoglionato dall'attuale situazione lavorativa, cambiare aria mi potrebbe far bene.
Nessuno meglio di te può fare questa scelta.
Personalmente non mi trasferirei mai da Milano città e piuttosto preferirei dimettermi o subire un licenziamento disciplinare per insubordinazione.

Però Roma, insieme a Torino e Genova, è una delle città che, se fossi costretto, sceglierei.

Il punto cruciale è quanto perdi andandotene da qui.

Quote:

I contro? Beh non avrei appoggi. Non avrei i genitori vicino. Perderei di vista gli amici storici, benché li stia imparando a conoscere solo da quest'anno.
Per me sono già condizioni sufficienti per non pensarci.
E poi, vuoi mettere? Se vai a Roma come si fa a beccarci? :D Scherzo...

Quote:

Ma la cosa che mi atterrisce di più è che sarebbe un'ulteriore procrastinazione verso soluzioni più radicali, come prendermi un anno di aspettativa e andarmene all'estero.
Ecco, arrivato a leggere ciò ti direi invece di pensare a 'sta strada...
Non è che lo step intermedio del trasferimento non ti faccia correre il rischio di "adagiarti", costruirti alibi e non seguire le tue aspirazioni?

There's no free lunch e, a pelle, mi sembri (e mi sei sembrato) una persona con forti premesse proattive.
Se vuoi realizzarti lavorativamente, e non solo, non sottovalutare la strada dell'estero.

Quote:

Voi che fareste?
Io, per ragioni d'età, di ricerca di sicurezze e per un'attuale scarsa propensione alla realizzazione lavorativa (oltre ad un pizzico di disillusione) batto la strada del posto vicino, "tranquillo", pagato discretamente bene e non voglio rinunciare a nulla.
Ma io sono lavorativamente in letargo.

Tu mi sembri "vivo" e, quindi, mi sento di consigliarti di pensare a quello che TU vuoi fare della TUA vita.

Winston_Smith 25-09-2012 01:20

Re: Andare a vivere a Roma (da Milano)
 
Quote:

Originariamente inviata da Marco Russo (Messaggio 867517)
Per quel poco che ho visto i romani mi sono sempre parsi molto maleducati (burini), fisici, espansivi oltre l'accettabile.
Però boh, magari è un pregiudizio.

Se togli il "magari" oppure modifichi in "alcuni romani", è meglio.

Quote:

Originariamente inviata da liuk76 (Messaggio 867673)
Se vai a Napoli è "peggio".

Ah ecco, mi sembrava strano che mancassimo noi :mrgreen:

Si può sperare di non leggere stereotipi da film dei fratelli Vanzina, su questo forum? Grazie.

chomsky 25-09-2012 02:06

Re: Andare a vivere a Roma (da Milano)
 
Fisici, espansivi, mediamente posso concordare.
E' sul maleducati che nutro seri dubbi. Ma effettivamente il punto della discussione non è questo. :pensando:

chrissolo 25-09-2012 07:42

Re: Andare a vivere a Roma (da Milano)
 
Quote:

Originariamente inviata da Marco Russo (Messaggio 867517)
Per quel poco che ho visto i romani mi sono sempre parsi molto maleducati (burini)

Burini ? BURINI ? Ma come ti permetti.. si vede che non conosci Roma.

I romani son coatti, più che altro :-p

Medea 25-09-2012 07:53

Re: Andare a vivere a Roma (da Milano)
 
Quote:

Originariamente inviata da Marco Russo (Messaggio 867628)
rainy tu hai dei problemi, risolviteli.

I problemi mi sa ce li hai tu... Roma è una città bellissima e i romani sono sempre molto cordiali... Quelli che tu chiami burini ci sono ovunque, anche a Milano ;)
P.s. Non so se ti troveresti bene lì, non sei abituato a una città così bella :pensando: potresti impazzire il primo giorno e voler ritornare nella nebbia...

chrissolo 25-09-2012 08:01

Re: Andare a vivere a Roma (da Milano)
 
Quote:

Originariamente inviata da Marco Russo (Messaggio 867517)
Perciò ho seria paura di indorare la pillola ancora una volta, e non affrontare invece di petto la questione: cioé che questo paese fa lavorativamente schifo e val la pena scappare.

Voi che fareste?

Secondo me dovresti scappare all'estero, visto che ancora c'hai l'età: te lo dice uno che a Roma ci è venuto e ci abita da 10 anni.

Sui romani: ho sempre detestato la freddezza dei settentrionali (anche se al nord ci son nato e ci ho vissuto per 30 anni), pensavo addirittura che essa fosse anche alla base di molte delle mie problematiche.
Trasferendomi qui ho scoperto che la gente è un pò uguale dappertutto, nel senso che non è che qui ci sia meno indifferenza (anzi, puoi morire per strada e non ti caga nessuno).. insomma, la gente non è né migliore né peggiore: non è affatto più calorosa o affabile, è solo (mediamente) più "caciarona" ..

Cambia la forma, l'atteggiamento: non la sostanza.

Nota: dopo 10 disastrosi anni a Roma sto quasi rimpiangendo la "freddezza" dei settentrionali, non pensavo sarebbe successo.

chrissolo 25-09-2012 08:01

Re: Andare a vivere a Roma (da Milano)
 
Quote:

Originariamente inviata da medea (Messaggio 867741)
e i romani sono sempre molto cordiali...

ahahahahahahahahhahahahahahahhahahahahhahhahahahah aha

barclay 25-09-2012 08:16

Re: Andare a vivere a Roma (da Milano)
 
Quote:

Originariamente inviata da Marco Russo (Messaggio 867517)
Per quel poco che ho visto i romani mi sono sempre parsi molto maleducati (burini), fisici, espansivi oltre l'accettabile.
Però boh, magari è un pregiudizio.

Vuoi farmi incazzare? Certo che è un pregiudizio http://www.fobiasociale.com/picture....pictureid=2011

muttley 25-09-2012 08:52

Re: Andare a vivere a Roma (da Milano)
 
Sono tutti come Angelo Bernabucci? :D


Martello 25-09-2012 09:08

Re: Andare a vivere a Roma (da Milano)
 
Sto per sbellicarmi dalle risate, seguo attentamente questo thread del derby storico delle due capitali(una politica una economica) storiche del nostro paese, voglio proprio vedere il sangue scorrere.

Nocebo 25-09-2012 09:26

Re: Andare a vivere a Roma (da Milano)
 
dietro a luoghi comuni e stereotipi, c'è spesso un fondo di verità..ed è implicito che la cosa non valga per la totalità delle persone.
sono connotazioni socioculturali che hanno radici profonde.

Marco Russo 25-09-2012 09:38

Re: Andare a vivere a Roma (da Milano)
 
io ringrazio tutti quelli che hanno risposto costruttivamente, specialmente manuela.tr (senza voler togliere niente agli altri) grazie al cui post ho potuto riflettere con oggettività sui vantaggi e gli svantaggi, e mi ritiro dalla discussione.
Se non è possibile parlare in linguaggio colloquiale senza essere volutamente fraintesi ogni volta, al solo scopo di passare per vittime, allora tolgo il disturbo. Il mio scopo è quello di relazionarmi positivamente agli altri, non di litigarci con ogni scusa come il lupo con l'agnello nella fiaba di esopo.


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