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Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia (cit.)
Mi sono recentemente imbattuto in questa frase, che trovo assai veritiera.
Che ne pensate? |
Re: Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia (cit.)
Che avrei bisogno di avere qualche esempio di paradosso, per capirla meglio :pensando:
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Re: Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia (cit.)
Io pensavo,per esempio ,al non poter dire di un rapporto umano che sia questo o quello(vero o falso),amore o amicizia,alla fine cosa compare?cosa ne consegue?
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Re: Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia (cit.)
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Re: Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia (cit.)
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Re: Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia (cit.)
Un esempio preso dalla mia esperienza personale potrebbe essere il fatto che in famiglia (specialmente ma mére) pretendevano da me un cieco ed assoluto asservimento sino ai limiti della remissività ma poi mi sommergevano con frasi come "devi reagire", "devi mostrare grinta" e amenità del genere di fronte alle situazioni di prevaricazione sociale (bullismo, mobbing).
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Re: Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia (cit.)
Probabilmente riguarda più persone di quante immaginiamo.
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Re: Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia (cit.)
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Re: Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia (cit.)
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Re: Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia (cit.)
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Non so c'entri il paradosso in tutto questo ma ormai ho scritto il messaggio!!:nonso: |
Re: Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia (cit.)
V - Tutti a terraaaaaaa!!! Opinioni!!!!! - V
E' una frase affascinante che esprime un concetto semplice, e vero (in maniera forse un po' contorta ed intellettualoide, ad effetto) In sostanza dice che influenze contradditorie generano problemi ("malattia", addirittura) Ed è uno dei capisaldi della pedagogia classica: il fatto che all'interno di una relazione educativa (e per estensione in qualsiasi tipo di condivisione e influenza reciproca) l'incoerenza porti a gravi conseguenze della più varia natura. La maggior parte degli adolescenti esce dalla propria infanzia paradossale con un grande odio verso le incongruenze che hanno creato loro dei problemi. E reagiscono incolpando, arrabbiandosi, chiudendosi, eccetera... Ma le incongruenze sono una cosa naturale. Esistono in qualsiasi contesto. Pochi adulti escono dalla propria adolescenza con la consapevolezza che i paradossi possono essere risolti avvicinando i poli della contraddizione, piuttosto che lottando per sceglierne uno, o per distruggerne un altro. La reazione al paradosso può essere di attacco-fuga, o di accoglienza, secondo me. Con la terza opzione ci si risparmia di generare ulteriori "malattie" derivanti dai paradossi della lotta al paradosso e così via... Anche se mi rendo conto che sia una strada ideale, difficilissima da percorrere nella realtà in molti casi. :bene: In sostanza quest'idea si concentra sulla contaminazione, piuttosto che sul paradosso in sé. E' come se uno nascesse con un occhio solo. Se si arrovellerà per lottare contro chi ha due occhi, o per ottenere un secondo occhio, o qualcosa di simile... La sua caratteristica diventerà un problema. Contaminerà la sua vita inesorabilmente. Se invece impara che un occhio va bene. E che lui non è l'occhio. La sua caratteristica diventerà un tratto. All'interno di una rosa di esperienze non schiave di esso. Il problema non era l'occhio. |
Re: Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia (cit.)
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È comprensibile che uno impazzisca (nel senso che s'ammala, come da titolo), se tutti gli dicono di fare tutto ed il contrario di tutto e, alla fine, i loro consigli si rivelano semplicemente una sequenza ininterrotta di critiche :male: P.S.— Risparmiatemi repliche tipo «La virtù sta nel mezzo», perché i criticoni, di solito, non amano neanche la moderazione. |
Re: Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia (cit.)
Perchè questo forum non ha un tasto mi piace o cose del genre? Comunque mi sa che con questa discusione abbiamo toccato un tasto dolente ( e fa davvero un male della malora) ...magari che staolta rigirare il coltello nella piaga possa anche far bene? A leggere questi post ho pensato "ecco ci siamo hanno centrato il punto"...una di quelle cose a cui prima non pensavi, ma dal momento che hai iniziato non puoi più smettere.
Ma cosa succede quando il paradosso siamo noi stessi a crearlo? Come liberarsi allora? "Io amo la bellezza, e l'equilibrio...ma non spono per niente un essere bello ed equilibrato, io sono il chaos...e ciò è detestabile ---> io sono detestabile, la cosa migliore che posso fare è autodiastruggermi--> mi odio, merito tutto questo dolore" è così, il paradosso, crea pensieri che, in file logiche, come vale per i sillogismi, portano a questo genere di conclusioni...per questo siamo malati...bisognerebbe trovare un modo di spezzare la catena, di interrompere il loop. un pò come quando il caro vecchio pc va in crash...conclusioni? che si fa adesso? |
Re: Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia (cit.)
Una sequela di antitesi?
Una proposizione di cui non si può dire se è vera o falsa:interrogativo: |
Re: Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia (cit.)
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Sarebbero stati coerenti, coerenti nell'insegnarti un'amenità. Non è obbligatorio comportarsi allo stesso modo in tutti i contesti, come vedi, per evitare il malessere. |
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