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-   -   Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia (cit.) (https://fobiasociale.com/dove-il-paradosso-contamina-i-rapporti-umani-compare-la-malattia-cit-29096/)

muttley 21-09-2012 15:49

Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia (cit.)
 
Mi sono recentemente imbattuto in questa frase, che trovo assai veritiera.
Che ne pensate?

Winston_Smith 21-09-2012 15:53

Re: Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia (cit.)
 
Che avrei bisogno di avere qualche esempio di paradosso, per capirla meglio :pensando:

berserk 21-09-2012 15:56

Re: Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia (cit.)
 
Io pensavo,per esempio ,al non poter dire di un rapporto umano che sia questo o quello(vero o falso),amore o amicizia,alla fine cosa compare?cosa ne consegue?

berserk 21-09-2012 16:10

Re: Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia (cit.)
 
Quote:

Originariamente inviata da Dedalus (Messaggio 864909)
“Voglio avere quello che hanno gli altri, senza essere come sono gli altri.”
Cioè: voglio fare come fanno gli altri, senza fare come fanno gli altri.
L'esercizio per casa è scovare quante volte questo implicito fa la sua comparsa su questo forum.

Sei consapevole di aver preso una posizione ampiamente avversata?:D

akirafudo 21-09-2012 16:11

Re: Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia (cit.)
 
Quote:

Originariamente inviata da Dedalus (Messaggio 864909)
“Voglio avere quello che hanno gli altri, senza essere come sono gli altri.”
Cioè: voglio fare come fanno gli altri, senza fare come fanno gli altri.
L'esercizio per casa è scovare quante volte questo implicito fa la sua comparsa su questo forum.

Bravo! Stavo immaginando che senso si sarebbe potuto dare alla frase e questo è un modo.:bene: Il paradosso è disprezzare se stessi proprio in base a valori che non condividiamo e critichiamo.

muttley 21-09-2012 16:38

Re: Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia (cit.)
 
Un esempio preso dalla mia esperienza personale potrebbe essere il fatto che in famiglia (specialmente ma mére) pretendevano da me un cieco ed assoluto asservimento sino ai limiti della remissività ma poi mi sommergevano con frasi come "devi reagire", "devi mostrare grinta" e amenità del genere di fronte alle situazioni di prevaricazione sociale (bullismo, mobbing).

hash91 21-09-2012 18:07

Re: Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia (cit.)
 
Probabilmente riguarda più persone di quante immaginiamo.

muttley 21-09-2012 18:18

Re: Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia (cit.)
 
Quote:

Originariamente inviata da Dedalus (Messaggio 864909)
“Voglio avere quello che hanno gli altri, senza essere come sono gli altri.”
Cioè: voglio fare come fanno gli altri, senza fare come fanno gli altri.
L'esercizio per casa è scovare quante volte questo implicito fa la sua comparsa su questo forum.

Tantissime

Marco Russo 21-09-2012 18:30

Re: Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia (cit.)
 
Quote:

Originariamente inviata da Dedalus (Messaggio 864909)
“Voglio avere quello che hanno gli altri, senza essere come sono gli altri.”
Cioè: voglio fare come fanno gli altri, senza fare come fanno gli altri.
L'esercizio per casa è scovare quante volte questo implicito fa la sua comparsa su questo forum.

sappi che ti stimo tantissimo :bene:

akirafudo 21-09-2012 22:00

Re: Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia (cit.)
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 864943)
Un esempio preso dalla mia esperienza personale potrebbe essere il fatto che in famiglia (specialmente ma mére) pretendevano da me un cieco ed assoluto asservimento sino ai limiti della remissività ma poi mi sommergevano con frasi come "devi reagire", "devi mostrare grinta" e amenità del genere di fronte alle situazioni di prevaricazione sociale (bullismo, mobbing).

Per me l'estrema diversità dei miei genitori (lei filosofa, sempre pronta a mettere le proprie esigenze al di sotto di quelle degli altri/padre un pò narcisista e portatore di quello che chiama " un sano egoismo") ha un pò influito sulla mia personalità. In pratica per molto tempo ho pensato di pensare una cosa e contemporaneamente anche il suo contrario, mi sono sempre sentito lacerato su molte decisioni...
Non so c'entri il paradosso in tutto questo ma ormai ho scritto il messaggio!!:nonso:

Allocco 22-09-2012 09:25

Re: Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia (cit.)
 
V - Tutti a terraaaaaaa!!! Opinioni!!!!! - V

E' una frase affascinante che esprime un concetto semplice, e vero (in maniera forse un po' contorta ed intellettualoide, ad effetto)

In sostanza dice che influenze contradditorie generano problemi ("malattia", addirittura)
Ed è uno dei capisaldi della pedagogia classica: il fatto che all'interno di una relazione educativa (e per estensione in qualsiasi tipo di condivisione e influenza reciproca) l'incoerenza porti a gravi conseguenze della più varia natura.

La maggior parte degli adolescenti esce dalla propria infanzia paradossale con un grande odio verso le incongruenze che hanno creato loro dei problemi.
E reagiscono incolpando, arrabbiandosi, chiudendosi, eccetera...
Ma le incongruenze sono una cosa naturale. Esistono in qualsiasi contesto.
Pochi adulti escono dalla propria adolescenza con la consapevolezza che i paradossi possono essere risolti avvicinando i poli della contraddizione, piuttosto che lottando per sceglierne uno, o per distruggerne un altro.

La reazione al paradosso può essere di attacco-fuga, o di accoglienza, secondo me.
Con la terza opzione ci si risparmia di generare ulteriori "malattie" derivanti dai paradossi della lotta al paradosso e così via...
Anche se mi rendo conto che sia una strada ideale, difficilissima da percorrere nella realtà in molti casi. :bene:

In sostanza quest'idea si concentra sulla contaminazione, piuttosto che sul paradosso in sé.
E' come se uno nascesse con un occhio solo.
Se si arrovellerà per lottare contro chi ha due occhi, o per ottenere un secondo occhio, o qualcosa di simile...
La sua caratteristica diventerà un problema. Contaminerà la sua vita inesorabilmente.
Se invece impara che un occhio va bene. E che lui non è l'occhio.
La sua caratteristica diventerà un tratto. All'interno di una rosa di esperienze non schiave di esso.
Il problema non era l'occhio.

barclay 22-09-2012 10:00

Re: Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia (cit.)
 
Quote:

Originariamente inviata da Dedalus (Messaggio 864909)
“Voglio avere quello che hanno gli altri, senza essere come sono gli altri.” Cioè: voglio fare come fanno gli altri, senza fare come fanno gli altri. L'esercizio per casa è scovare quante volte questo implicito fa la sua comparsa su questo forum.

Ah sì?! E allora perché tutti IRL ci ripetono che dobbiamo essere noi stessi? [DOMANDA RETORICA] :rolleyes:
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 864943)
Un esempio preso dalla mia esperienza personale potrebbe essere il fatto che in famiglia (specialmente ma mére) pretendevano da me un cieco ed assoluto asservimento sino ai limiti della remissività ma poi mi sommergevano con frasi come "devi reagire", "devi mostrare grinta" e amenità del genere di fronte alle situazioni di prevaricazione sociale (bullismo, mobbing).

Quel che è giusto è giusto :bene:

È comprensibile che uno impazzisca (nel senso che s'ammala, come da titolo), se tutti gli dicono di fare tutto ed il contrario di tutto e, alla fine, i loro consigli si rivelano semplicemente una sequenza ininterrotta di critiche :male:
P.S.— Risparmiatemi repliche tipo «La virtù sta nel mezzo», perché i criticoni, di solito, non amano neanche la moderazione.

Llorona 22-09-2012 10:18

Re: Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia (cit.)
 
Perchè questo forum non ha un tasto mi piace o cose del genre? Comunque mi sa che con questa discusione abbiamo toccato un tasto dolente ( e fa davvero un male della malora) ...magari che staolta rigirare il coltello nella piaga possa anche far bene? A leggere questi post ho pensato "ecco ci siamo hanno centrato il punto"...una di quelle cose a cui prima non pensavi, ma dal momento che hai iniziato non puoi più smettere.

Ma cosa succede quando il paradosso siamo noi stessi a crearlo?
Come liberarsi allora?

"Io amo la bellezza, e l'equilibrio...ma non spono per niente un essere bello ed equilibrato, io sono il chaos...e ciò è detestabile ---> io sono detestabile, la cosa migliore che posso fare è autodiastruggermi--> mi odio, merito tutto questo dolore" è così, il paradosso, crea pensieri che, in file logiche, come vale per i sillogismi, portano a questo genere di conclusioni...per questo siamo malati...bisognerebbe trovare un modo di spezzare la catena, di interrompere il loop.
un pò come quando il caro vecchio pc va in crash...conclusioni? che si fa adesso?

berserk 22-09-2012 10:49

Re: Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia (cit.)
 
Una sequela di antitesi?
Una proposizione di cui non si può dire se è vera o falsa:interrogativo:

Novak 22-09-2012 11:51

Re: Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia (cit.)
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 864943)
Un esempio preso dalla mia esperienza personale potrebbe essere il fatto che in famiglia (specialmente ma mére) pretendevano da me un cieco ed assoluto asservimento sino ai limiti della remissività ma poi mi sommergevano con frasi come "devi reagire", "devi mostrare grinta" e amenità del genere di fronte alle situazioni di prevaricazione sociale (bullismo, mobbing).

Sarebbe sopraggiunta la "malattia" anche se ti avessero schiavizzato in casa, e ti avessero detto di essere passivo e remissivo fuori, per evitare guai con gente più forte.

Sarebbero stati coerenti, coerenti nell'insegnarti un'amenità.

Non è obbligatorio comportarsi allo stesso modo in tutti i contesti, come vedi, per evitare il malessere.


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