La famosa e leggendaria iniziativa femminile, di cui tanto ne ho sentito parlare.
In un social network una mi ha chiesto di uscire con me per conoscermi. Strano, ma ancora più strano è pensare che: 1) non la conosco proprio, 2) non avevo l'amicizia virtuale, 3) ha già fissato l'appuntamento, 4) è molto carina e potrebbe avere quasi tutti i ragazzi che vuole, 5) ha meno della metà dei miei anni.
Premesso che la possibilità che ci sia chi si sta divertendosi dietro è molto alto e non escludo nemmeno un sabotaggio del profilo.
Mettiamo che sia sincera (non parliamo delle tecniche di seduzione, noi ci facciamo tante paturnie, mentre loro tranquillamente scrivono coi piedi), sarebbe la cosa peggiore.
Perché il mio modo di comportarmi molto strano e molto riservato difficilmente potrebbe far colpo su una ragazza così giovane, che dalle foto e dai commenti risulta a dir poco estroversa.
Uno direbbe "che te frega? conoscila, al massimo ti dirà di no". Non è così facile: certamente lei è già molto più disinvolta di me a livello sessuale e di questo ne sono abbastanza sicuro. Infatti vive in un posto dove conosco molte persone e ho capito che è molto promiscuo e soprattutto (ne aprii un thread anni fa, in un altro forum) hanno una riservatezza pressoché nulla, cioè parlano continuamente di "chi ha scopato con chi", di quante tacche e di quante è vacca quella o addormentato quello.
Copioincollo qui quel pezzo, dal thread "Sono misogino", forum QMQF:
Quote:
Stavo in macchina con altri tre ragazzi di uno stesso paesotto. Facevamo un viaggio per motivi sportivi. Al viaggio di andata, i tre si sono messi a fare discorsi da spogliatoio. Questi discorsi hanno aumentato la mia capacità di introspezione.
Dai loro racconti sembrava che facevano sesso con chi volevano tant'è che non si vergognavano di dire di rifiutare delle avances femminili. Parlavano delle ragazze del loro paese e spettegolavano su aspetto fisico e capacità amatorie. Parlavano delle donne, come se fossero un sesso diverso da quello che mi passa davanti agli occhi. La cosa strana è che non parlavano di fidanzate, bensì di rapporti sessuali avuti con ragazze del loro paese, ma con la stessa leggerezza con cui io parlo di saluti. Parlavano anche tranquillamente di donne che si confidavano con loro delle performance dei ragazzi lì presenti in macchina (!!!). La cosa che mi ha fatto più pensare e che questi ragazzi li conosco e conosco le loro debolezze e sono timidi, in qualche caso anche più di me. Il mio rapporto con l'altro sesso, però, in confronto al loro, sembrava rispettare la proporzione tra pedalare scalando un muro del giro delle Fiandre e scendere in discesa da un passo alpino.
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Ecco, non mi va di entrare in questo tritacarne con tutte le stranezze (dal punto di vista degli estroversi "debolezze") che mi porto dietro.
C'è da aggiungere che in quel paese ho una reputazione dovuta ai miei successi sportivi e che non posso evitare di frequentare quell'ambiente.