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La sottile linea rossa
Ciao a tutti. :)
Nel campo delle amicizie, in genere viene naturale pensare (per una sorta di pensiero disfunzionale "tutto-niente" cui siamo chissà perché abituati) di incontrare principalmente due tipi di persone: persone che non ci sono affini e che sentiamo distanti come sensibilità e visione generale del mondo, con le quali ad ogni modo non stiamo bene; e persone al contrario a noi affini con le quali nella stragrande maggioranza dei casi ci troviamo a nostro agio. Premesso che persone di cui si ha una stima e fiducia totale sono assai rare, e che è naturale che non si possa andare totalmente d'accordo nemmeno con un vero amico, capita a volte (a me è capitato diverse volte) qualcosa di un po' strano. Di incontrare cioè persone che "piacciono a metà". Come sul filo di una sottile linea rossa, queste persone possono al contempo intenerire o irritare; si può provare ammirazione per alcuni loro lati così come un profondo disprezzo per altri, che non si condividono per nulla, andando essi addirittura contro la nostra più profonda visione delle cose (e delle persone)*. In loro compagnia si può provare un sincero affetto così come si può provare rabbia. A volte capita di accorgersi che con una persona che si frequentava non c'era nulla in comune e che la loro presenza suscitava solo irritazione. Ma questa è un'altra storia. Mi riferisco qui non ad un'incomprensione della persona: si pensava che con quella persona ci fosse un qualche tipo di affinità e invece, conoscendola bene, si scopre che non c'era. Piuttosto, il rapporto con queste persone sembra come continuamente regolato da un pendolo, che oscilla e oscilla e oscilla, come scandendo il vostro grado di empatia nei confronti di quella persona. Passando da un'estremità all'altra: aspetti positivi che non avevate mai trovato né in voi stessi né in altre persone vi hanno in qualche modo migliorato; aspetti negativi che avete faticato anni ed anni per annientare in voi, li ritrovate magari in quella persona, elevati all'ennesima potenza. Ci sono cose che vorreste imitare di quella persona per migliorarvi. E ci sono cose di quella persona che vorreste cambiare, che non riuscite ad accettare. Ci sono ombre profondamente contraddittorie in certe persone; ma le persone sono spesso contraddittorie**, anche se io a volte fatico davvero a capire il perché. A volte vi sembra che con quella persona persona stiate davvero bene, in un modo nuovo, che non avevate mai sperimentato prima. Altre volte vi sentite profondamente incompresi e soprattutto incapaci di comprendere, di accettare, finanche di tollerare. Ora, la domanda che mi pongo (forse un po' inutilmente) è la seguente: il pendolo può continuare ad oscillare all'infinito, o alla fine tutto finirà... ...così? :mannaggia: * «"L'enfer c'est les autres", aveva detto Sartre. Fellini ribalta l'affermazione: la vita ‒ e il cinema ‒ sono gli altri, i vivi e i morti, gli esseri reali e le creature della fantasia. Bisogna accettarli tutti con amore, gratitudine, solidarietà.» ("Il Morandini", scheda critica di 8½ di Federico Fellini) ** Sai, la gente è strana prima si odia e poi si ama / cambia idea improvvisamente, prima la verità poi mentiranno / senza serietà, come fosse niente / sai la gente è matta forse è troppo insoddisfatta / segue il mondo ciecamente / quando la moda cambia, lei pure cambia / continuamente e scioccamente. |
Re: La sottile linea rossa
Guarda.. ormai io non riesco più a fare amicizia nemmeno sforzandomi, quindi sulle persone non posso dire niente (mi sento al di là di ogni immaginabile "linea")
Però il pezzo d'apertura di Match Point è strepitoso :) Credo racchiuda la somma verità sulla vita: che al 99% è frutto del caso, della fortuna.. Da dove nasci, ai genitori che ti ritrovi, l'aspetto fisico, la salute, l'ambiente sociale.. Puoi sforzarti tanto o poco.. alla fine si tratta sempre e comunque di una palla che cade di qui (e si vince) o cade di là (e si perde). |
Re: La sottile linea rossa
Sarebbe interessante esplorare le profonde relazioni che probabilmente ci sono tra questo fenomeno e la Permalosità... :lingua:
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Re: La sottile linea rossa
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La vita è questione di forza d'animo, non di fortuna (salvo casi estremi in cui nasci completamente paralizzato come un vegetale e simili). Dire che il 99% della vita è frutto del caso significa non riconoscere nulla a nessuno. Per chi la pensa così il milionario che è partito dalla miseria ha avuto solo fortuna, il malato che si sforza e riesce ad avere una vita sociale normale è solo fortunato, il ragazzo brutto che ha successo con le ragazze è solo fortunato, ecc.... Solo perchè non abbiamo la forza d'animo necessaria a cambiare la nostra vita dalla situazione penosa in cui si trova non possiamo dire che tutti quelli che hanno ciò che vorremmo avere noi sono stati solamente fortunati. |
Re: La sottile linea rossa
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Re: La sottile linea rossa
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- Per quanto riguarda il quesito del post: penso che quando si prova affetto per una persona venga naturale accettare, se non addirittura amare, anche quegli aspetti che solitamente ci darebbero fastidio (poi, per temperamento io sono meno netto in tutto ciò). |
Re: La sottile linea rossa
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Re: La sottile linea rossa
O al di là del caso ci sono le azioni. :)
Il senso del film può essere ingenuamente interpretato come "la vita è regolata dal caso", il che viene programmaticamente e didascalicamente ribadito più volte nel film; ma rifletti: il protagonista non ha forse rovinato, con le proprie azioni, la sua vita (come l'ultima inquadratura suggerisce)? Quindi la migliore delle fortune può essere buttata al vento con le azioni. |
Re: La sottile linea rossa
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Re: La sottile linea rossa
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Re: La sottile linea rossa
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Re: La sottile linea rossa
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Re: La sottile linea rossa
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Re: La sottile linea rossa
Beh se io sono permaloso, cosa dire allora di chi reagisce negativamente non appena si sente attaccato (magari erroneamente) nel tentativo di difendere la sua (scarsa) autostima?
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Re: La sottile linea rossa
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Re: La sottile linea rossa
E' inevitabile che il pendolo cessi il suo moto apparentemente interminabile. Prima o poi tutti siamo chiamati a schierarci, a diventare faziosi. E se non lo faremo noi, lo farà la persona che ci dovrà giudicare.
Tutto sta nel scegliere come vedere le persone, come inquadrarle. Se risaltare le loro caratteristiche negative o rimanere legati al loro aspetto positivo. Che piaccia o meno, tutti abbiamo scheletri nell'armadio |
Re: La sottile linea rossa
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