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Cos'ho imparato dai miei fallimenti
Vi siete mai chiesti se i vostri fallimenti vi hanno insegnato qualcosa?
Ecco quello che ho imparato io:
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Re: Cos'ho imparato dai miei fallimenti
Ho imparato che quello che impari dai fallimenti quando sei mezzo depresso o hai l'autostima sotto i piedi...non è vero.
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Re: Cos'ho imparato dai miei fallimenti
A me hanno insegnato che non posso prevedere il futuro basandomi sulle esperienze passate.
In realtà ho sempre la tendenza a provarci... ma sono decisamente meno convinto.. |
Re: Cos'ho imparato dai miei fallimenti
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Perché la sofferenza è dannosa e inutile. |
Re: Cos'ho imparato dai miei fallimenti
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Re: Cos'ho imparato dai miei fallimenti
Ever failed. No matter. Try again. Fail again. Fail better. (Samuel Beckett)
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Re: Cos'ho imparato dai miei fallimenti
Eh si ho fatto un casino coi quote e gli edit e mi si è cancellato il post :mrgreen:
Forza dell'abitudine! :mannaggia: Comunque il succo del mio discorso si riassume nel primo intervento.. L'altro era un surplus relativamente inutile. Come è relativamente inutile qualsiasi tentativo esterno di aiutarti, finché usi queste regole come scudo. Io ti auguro di riuscire a liberartene, in qualche modo. |
Re: Cos'ho imparato dai miei fallimenti
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Possono essere in parte adattate anche ad altri forse (al sottoscritto sicuro, visto la mia esperienza non indifferente in fatto di fallimenti, ma con dei distinguo da fare) ma non credo proprio a tutti come affermi... Per quanto mi riguarda... 1) Quote:
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Re: Cos'ho imparato dai miei fallimenti
io ho imparato che non ho possibilità di lavorare per il mio CV di merda :piangere:
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Re: Cos'ho imparato dai miei fallimenti
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Re: Cos'ho imparato dai miei fallimenti
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OGGETTIVAMENTE l'unica che può definirsi autentica in ASSOLUTO è la 2. Il punto 4 lo trovo invece estremamente forzato, la gente più che altro è indifferente.. non è che ti (ci) trova ripugnante(i), è che non è interessata e basta e tante qualità non son sufficienti a rendere qualcuno "desiderabile".. serve .. (boh, non so che serve, io non ce l'ho) Inoltre non è che la gente TI sfrutta, spesso CI si mette (per debolezza, bisogno) nelle condizioni di essere sfruttati.. |
Re: Cos'ho imparato dai miei fallimenti
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Normalmente (almeno in base alle mie esperienze) viene riscontrato in persone con caratteristiche assai diverse dalle nostre che preferisco però non citare... |
Re: Cos'ho imparato dai miei fallimenti
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Ma "l'appeal" a me è sembrato di capire che, eccezioni a parte, è in gran parte costruito e frutto dell'esperienza.. Un bravo seduttore è uno che ha capito come, cosa e quando. Il fatto è che se non riesci a fare nessuna esperienza non capirai mai un tubo di quali sono i meccanismi che si innescano e non arrivi mai a possedere nessun tipo d'appeal, solo insicurezza e inefficienza nell'approccio. E' un circolo vizioso. Io non son mai riusciuto a uscirne. |
Re: Cos'ho imparato dai miei fallimenti
Ho imparato che non mi sono dato abbastanza da fare quando dovevo e per paura e /o comodità ho sempre evitato le situazuioni spiacevoli. ma se si inizia a evitare poi si ha la conferma che la situazione è pericolosa e quindi la prossima volta si eviterà di nuovo innescando così un circolo vizioso. Ho sempre fatto resistenza al cambiamento e alle novità che ho sempe ritenute negative.......è qui sta l'errore. Solo imparando a convivere con il momentaneo disagio e la frustrazione del non riuscire al primo tentativo nell' affrontare situazioni nuove si può migliorare in ogni ambito della propria vita. Alla fine se si fanno sempre le stesse cose che ci danno sicurezza non si potrà mai migliorare....e si avranno sempre gli stessi risultati (scarsi e insufficienti). Peccato che non l' ho capito subito e quindi non l' ho messo in pratica questo atteggiamento e ho aspettato troppo e ovviamente le difficoltà e la paura è aumentata e il cambiamento diventa sempre piu difficile affrontarlo!
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Re: Cos'ho imparato dai miei fallimenti
sono talmente un fallito che alla prossima visita dallo psichiatra chiederò di far domanda per l'invalidità :(
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Re: Cos'ho imparato dai miei fallimenti
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Però arrivi ad un certo punto che le cose vanno così male e il tempo DAVVERO inizia a mancare che a cambiare qualcosina ci provi "sul serio". Lì però scopri che non basta opporsi alla paura del cambiamento, alla paura del rifiuto, a tutti i freni e i blocchi che uno ha: è che proprio ti manca qualcosa (=esperienza) e ogni tuo sforzo viene vanificato dalla modalità inefficace con cui lo conduci. Cioè, io, forzandomi moltissimo, di cose diverse da quelle che ero solito fare (e che mi hanno portato a diventare totalmente evitante) ne ho provate negli ultimi anni, ma i risultati non ci sono proprio stati.. e adesso comincio a non saper manco più cosa devo FORZARMI a fare. Questa nuova condizione è orribile. |
Re: Cos'ho imparato dai miei fallimenti
Dai fallimenti ho imparato che in generale quando capiti nella pupù è veramente dura risalirne....ho capito che tutto quello che uno fa è tutto perso...almeno cosi è stato per me....
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Re: Cos'ho imparato dai miei fallimenti
Innanzitutto dato che parli di fallimenti nel campo delle relazioni umane, e specificamente in quello delle relazioni con l'altro sesso, forse sarebbe stato meglio specificarlo.
Ecco quello che ho imparato io:
Barclay, ti ha risposto bene Clang, senza offesa, tu non hai imparato nulla dai tuoi fallimenti: sei solo schiavo dei tuoi pensieri depressivi. Questo genere di pensieri li posso anche capire dopo che qualcosa è andato male, ma andrebbero ricacciati con forza, non istituiti a regola! Quote:
Ogni volta che ti leggo tu mi ricordi un sacco questo Rob. :pensando: E la tua repulsione per la TCC, o terapie analoghe come la RET, a mio avviso deriva proprio dal fatto che non vuoi assumerti la tua parte di responsabilità nella tua vita (dato che il primo principio della RET è appunto che siamo in massima parte padroni dei nostri disturbi emozionali), come Rob, ma preferisci continuare a fare la vittima, incolpando di volta in volta le donne, gli estroversi, i maschioni e chi più ne ha più ne metta. Adesso ti incazzerai, me lo sento, ma quel che va detto, va detto. |
Re: Cos'ho imparato dai miei fallimenti
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:miodio: Un errore commesso al telefono è considerato "IRL"? E su skype? E tramite email? E tramite sms? Tutta la vita è reale; non esiste la "vita virtuale". |
Re: Cos'ho imparato dai miei fallimenti
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Gradirei come risposta un sì o un no, e motivati, grazie. |
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