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mentre cadi, improvvisamente qualunque cosa ti appare risolvibile
titolo un pò criptico, ma l'altro giorno vedevo un episodio della prima stagione di medium ( adoro quel telefilm ) e in una puntata si parlava di suicidio.
Durante i sogni della protagonista, appariva questa voce esterna che dicava più o meno così:"da un recente sondaggio fatto su una serie di aspiranti suicidi ( che si sono salvati dopo essersi lanciati dal golden bridge - ponte di san francisco dove è molto usuale gettarsi di sotto ) è venuto fuori che praticamente tutti, dopo essersi lanciati, a circa due terzi del volo hanno pensato improvvisamente che tutto quello per cui si stavano togliendo la vita, poteva essere risolto. Tutto, senza nessuna eccezione". Ho fatto qualche ricerca in rete ma non ho trovato nulla quindi immagino non ci siano realmente queste interviste, però la cosa mi ha dato comunque da pensare. In punto di morte, quando non si ha più modo di tornare indietro, si può arrivare a pensare ciò? ho letto spesso di persone in punto di morte, che avevano pensato al suicidio, che ricominciano ad amare la vita proprio dopo un episodio simile. C'è anche un albo di dyland dog che ne parla, dove il protagonista è una donna depressa che dopo essere stata sul punto di morire, grazie alla fortissima paura, riabbraccia la vita, e decide di portare in punto di morte tutta una serie di vittime in cura per depressione dal suo datore di lavoro, uno psicologo. Non so, ma quella frase di Medium continua a ronzarmi in testa. Tutto è risolvibile, senza eccezione. Che ne pensate? |
Re: mentre cadi, improvvisamente qualunque cosa ti appare risolvibile
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Che "tutto" non è risolvibile, innanzitutto. E che poi nell'arte/letteratura/musica tutto ha sempre e comunque un senso, un significato (anche quando il significato è l'assenza di un significato) mentre nella vita le cose sono, spesso, assai più nebulose, indefinite.. indeterminate. Insomma, tradotto vorrei dire che secondo me non ci può essere una risposta assoluta alla tua domanda. [Comunque mi sa che l'ho visto pure io (buttato morto davanti al televisore) quell'episodio.. quello che l'aveva spinta a suicidarsi alla fine era il fidanzato, figlio dell'avvocato ?] |
Re: mentre cadi, improvvisamente qualunque cosa ti appare risolvibile
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Re: mentre cadi, improvvisamente qualunque cosa ti appare risolvibile
Secondo me è proprio cosi, e a volte ci penso anche io. Quando vivi ti sembra tutto brutto, nero. Non hai voglia di far niente, di vivere, ti fa schifo la tua vita, ti fanno schifo gli altri, e pensi che questo mondo non è fatto per te e che vivere non ha senso. Non serve soffrire. Poi però nel momento reale, nell'attimo di suicidio che diventa realtà, tocchi per mano la morte, la senti, sei quasi vicino e li allora pensi che forse è meglio vivere, che tutto non è perso, e che forse forse è meglio vivere da tristi che rinunciare alla vita. Noi non siamo abituati a questo, siamo abituati a pensare che non serve vivere e che morire ti risolve un sacco di problemi, ma i nostri sono solo sogni. Se veramente volevamo morire, l'avremmo fatto da un pezzo, ma il gesto concreto dove sta?, non c'è perchè alla fine tutti abbiamo paura della morte sia chi ha gioia di vivere sia il depresso che non ha niente da perdere. D'avanti alla morte siamo tutti uguali. Almeno, questo è il mio pensiero.
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Re: mentre cadi, improvvisamente qualunque cosa ti appare risolvibile
questo si chiama "istinto di sopravvivenza", anche se un suicida cerca la morte in realtà la teme, e si rende conto soprattutto quando questa sta per portarlo via..
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Re: mentre cadi, improvvisamente qualunque cosa ti appare risolvibile
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Re: mentre cadi, improvvisamente qualunque cosa ti appare risolvibile
Ho rischiato seriamente di morire, però non per tentato suicidio ma per cause indipendenti dalla mia volontà. E sì, per quello che mi riguarda è vero, mi ha portato a vedere la vita in maniera diversa.
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Re: mentre cadi, improvvisamente qualunque cosa ti appare risolvibile
Quoto Ravanello..
Credo che ciò abbia molto a che vedere con la chimica del corpo umano. Da ignorante in materia, me lo spiego più o meno in questo modo: In situazioni di particolare pericolo l'intero corpo, cervello compreso, può entrare in uno stato "d'emergenza", che "spegne" il pensiero razionale e affina le percezioni, le sensazioni e gli istinti. Se questo fosse il caso, sarebbe semplice spiegare perché dopo una morte scampata ci si senta più attaccati alla vita: si è sperimentato un istinto di sopravvivenza non filtrato da lobi frontali, "supereghi" e ammenicoli simili.. :pensando: Sono abbastanza sicuro che esistano studi seri al riguardo ma boh... mo un c'ho manco voglia di cercarli non me ne abbiate :ridacchiare: |
Re: mentre cadi, improvvisamente qualunque cosa ti appare risolvibile
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Bisognerebbe capire come stimolare questo modo di vedere le cose senza andar necessariamente vicino alla morte. |
Re: mentre cadi, improvvisamente qualunque cosa ti appare risolvibile
Leggendo questa discussione mi è venuto in mente un libro di Coelho, "Veronika decide di morire".
Coelho non mi piace particolarmente, anzi a volte lo trovo sgradevole.. Ma questo libro a tratti mi è piaciuto. La trama, from wikipedia: Quote:
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