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Vintage - l'amicizia è il male (cit)
Da molto anni non ho più amici.
Inizialmente la cosa mi faceva soffriva e non nego che sporadicamente mi prenda ancora un po' il magone ma, in realtà, non sto poi così male. Ho raggiunto quasi la pace, quello che devo fare lo faccio per conto mio, tutto qui. Sembrerà il classico discorso della volpe che non arriva all'uva, lo so. Però le mie esperienze in termine di amicizia le ho avute e sono sempre state deludenti. Di certo sarà stata anche colpa mia, forse anch'io come amica valgo poco. Quello che so è che più si cresce e più l'amicizia diventa una sorta di tappabuchi. Ci sono altre priorità, naturalmente. Il lavoro, il/la compagno/a, la famiglia, i figli... è così. E se quelle priorità non sono presenti nella nostra vita il rapporto di amicizia sarà sempre più complicato. Le occasioni per vedersi diventeranno sporadiche. Gli argomenti in comune cominceranno a scarseggiare. Quando leggo di persone che si crucciano per l'assenza di amici provo tenerezza. Da un lato li capisco ma dall'altro vorrei consigliare loro di investire su se stessi, di non preoccuparsi per un legame che spesso e volentieri è molto aleatorio. C'è qualcuno che la pensa come me o sono arrivata ad un livello di cinismo/rassegnazione preoccupante? :nonso: |
Re: Vintage - l'amicizia è il male (cit)
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Io la penso come te... ho avuto solo amicizie pessime.... Il problema però è quando non si hanno tutte le cose da te citate.. oltre che l amicizia :testata: |
Re: Vintage - l'amicizia è il male (cit)
sono arrivata a pensarla quasi come te, non è che non mi dispiaccia non avere molte amicizie, però non ci soffro piu' come una volta. Non so se si tratti di rassegnazione, del fatto che anch'io ho avuto molte delusioni (nonostante io al contrario di te non penso di valere poco come amica) oppure perchè le mie priorità in questo momento sono cambiate.
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Re: Vintage - l'amicizia è il male (cit)
dieci anni fa sarei morta al pensiero di come vivo al momento.
Invece ora che lo sto vivendo ( poche persone da frequentare, nessuna che considero amica, nessuna con cui sento di poter realmente confidarmi ) non ci sto eccessivamente male. Sono diventata molto esigente, prima avrei frequentato chiunque pur di non star da sola, adesso so che sto meglio da sola che non con gente che non apprezzo o che non sento affine al mio modo di essere. Mi sveglio sempre però pensando che prima o poi troverò persone speciali da conoscere e frequentare. Pensare che sarà sempre così non mi va, mi deprime. |
Re: Vintage - l'amicizia è il male (cit)
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Che una persona si concentri sulla propria crescita personale non deve per forza escludere il fatto di avere qualche amicizia. Anzi, lo scambio e il confronto con altre persone può essere proprio spunto di riflessione e anche crescita personale. A me ad esempio in questo momento sta pesando abbastanza il fatto di non avere nemmeno un'amica che abiti vicino a me. Poi vabè, tiro avanti lo stesso, però mi piacerebbe averne. :pensando: |
Re: Vintage - l'amicizia è il male (cit)
La penso come te, ed anche io mi sono ormai abituato a vivere così, sto bene da solo.
Però non esiterei un secondo se potessi tornare indietro e recuperare quelle amicizie che stupidamente ho buttato via. |
Re: Vintage - l'amicizia è il male (cit)
I veri amici sono veramente pochi, e a volte "ci inganniamo".
Io per esempio avevo un amico che consideravo vero. Era molto presente, ecc. ecc. In realtà sto grandissimo fetente, quando ero palesemente in errore, e non ero sufficientemente lucido per accorgermene, mentre lui lo era, mi lasciò andare tranquillamente a "sfracellarmi contro il muro". Credo che provò anche un certo malsano piacere, giacché ai tempi volavo abbastanza alto. Magari, se anche mi avesse messo in guardia, non l'avrei ascoltato. Però in un secondo momento l'avrei ringraziato. Invece, paradossalmente, devo ringraziare altra gente, "amicizie" più superficiali, alle quali diedi un peso molto relativo, sbagliando. Bisognerebbe innanzitutto essere amici di se stessi, e selezionare molto bene. Avere amici problematici è ancora peggio, perché se e quando comincerai a volare alto, si allontaneranno o o proveranno a trattenerti. Saranno meschini, invidiosi, sparleranno. Francamente non ho mai versato alcuna lacrima per il fatto di essere sempre a corto di amici, anzi, mi affatica il contrario, sono piuttosto eremitico e indipendente. |
Re: Vintage - l'amicizia è il male (cit)
Credevo di avere degli amici, ma mi sbagliavo.
A volte avverto il bisogno di uscire e divertirmi, come tutti i miei coetanei. Ma il più delle volte sto bene a casa, in totale tranquillità e pace. Non mi pongo obbiettivi, quel che accadrà... accadrà |
Re: Vintage - l'amicizia è il male (cit)
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Forse funziona un po' per tutti in questo modo.. molta gente chiama amici i conoscenti, si illude (prima di prendersi una porta in faccia) o si accompagna a certi soggetti solo per bisogno o perché al momento quello passa il convento. |
Re: Vintage - l'amicizia è il male (cit)
Non penso che l' amicizia sia il male, ma di certo si tratta di investire energie verso qualcosa che prima o poi andrà perso. Qualcosa che non si porta nel futuro.
Perchè gli amici un giorno avranno quello che riempie il buco che tappavano con noi... |
Re: Vintage - l'amicizia è il male (cit)
Praticamente è una fase della crescita.
:pensando: |
Re: Vintage - l'amicizia è il male (cit)
L'amicizia è un evergreen (anche se non mi sto impegnando molto in questi ultimi tempi per coltivarne un po')
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Re: Vintage - l'amicizia è il male (cit)
Voglio sottolineare un concetto.
Pure nel mondo "estro", facilitato nel trovare e "gestire" nuove amicizie, ci sono parecchi problemi su questo fronte. Molte amicizie sono superficiali (si considerano amici pure i conoscenti), tra amici ci si tira colpi bassi, ci sono invidie, e spesso come oggetto delle chiacchere (soprattutto femminili :mrgreen:) ci sono le questioni di amicizia: "Sere è proprio una stronza perché bla bla bla :moltoarrabbiato:"; Però fa parte delle consuetudini del mondo "estro" avere tot amici, perciò... si porta avanti la carovana, pur con i vari scricchiolìi. Voglio anche fare un distinguo: una persona introversa, spesso non sente quest'esigenza così forte di essere circondata di amici. Perché trova ricchezza e significato dentro se stessa. Una persona timida, quindi con un ostacolo alla socievolezza, socievolezza che vorrebbe in realtà dispiegare in maniera fluida, sarà molto più "provata" dall'avere poche o nessuna amicizia. Una persona introversa e timida si trova in uno stadio intermedio, e la frustrazione è commisurata all'aver difficoltà ad aprirsi nel momento in cui ne sente il desiderio o la necessità. Questa differenza tra timidezza e introversione è fondamentale. Spesso persone timide nell'adolescenza riescono poi a superarla e circondarsi di persone, mentre una persona introversa non è necessariamente "ostacolata". E' un modo di vivere. Molte grandi personalità introverse - studiosi, ricercatori, filosofi, inventori, ecc. - hanno trascorso la loro vita in sostanziale solitudine, tuttavia sono campate benissimo e ci hanno lasciato grandi tesori, di diverse fattezze. Spesso un timido altro non è che un estroverso con un "tappo". Rimosso il tappo, realizza la propria autentica natura. |
Re: Vintage - l'amicizia è il male (cit)
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Stavo pensando una cosa.. nel mondo estro, come hai detto, si tollerano comunque delle mancanze, dei tiri bassi. A volte si mugugna un po' ma si prosegue lo stesso. Si porta avanti la carovana. In qualche modo, insomma, si scende a compromessi inghiottendo l'amaro boccone (per non dire altro :ridacchiare: ). Forse è proprio quello che non facciamo noi (e mi ci metto di mezzo).. del resto forse non ne vale la pena, l'amicizia vera dovrebbe essere un piacere, dovrebbe essere pulita... ma se devo faticare e piegare la testa come in altri ambiti (ad esempio quello lavorativo) mi viene da chiedere a che pro? |
Re: Vintage - l'amicizia è il male (cit)
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Ma ciascun modello ideale, sia esso nelle relazioni, nel lavoro, nella politica, nei valori, non esiste, e non può esistere. Ciascun individuo è un micro-mondo e legge la realtà con le proprie "lenti". Il compromesso, la tollerenza, la pazienza sono necessarie in qualsivoglia realtà, e dato che siamo su questo pianeta, ed è necessario avere rapporti con altre persone, occorre sviluppare queste doti. Dopodiché ciascuno, entro certi confini, ha possibilità di scelta. Obblighi,nell'avere o non avere amici, non ne abbiamo. L'ideale è conciliare istinti animali e ragione, ma, per chi ragiona per modelli ideali, il prezzo da pagare è più elevato. Chi si è subito calato in maniera fluida in un contesto relazionale, si è fatto i calli strada facendo, e, appunto, si porta dietro la carovana. Anche noi, dopotutto, guardiamo a come dovrebbero essere le cose, ma possiamo dirci autenticamente capaci e motivati a offrire un'amicizia "perfetta"? Personalmente, non sono in grado. E ha quindi poco senso pretendere che gli altri siano perfetti con me. |
Re: Vintage - l'amicizia è il male (cit)
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Ti capisco perchè anche io sono nella tua identica situazione. Con le mie coetanee mamme mi annoio io a sentire i loro discorsi, con le mie coetanee estroversone single si annoiano loro perchè non seguo i loro ritmi... è molto difficile trovare persone compatibili, specialmente col passare degli anni. Però il confronto serve in generale, perchè ad esempio confrontandomi con le mamme ho capito che quella non è la mia strada nella vita. E' pur sempre un modo per conoscere se stessi, anche andando per esclusione, no? Io, pur stando abbastanza bene anche da sola, continuo però a sentire il desiderio di confrontarmi col prossimo. |
Re: Vintage - l'amicizia è il male (cit)
Sì Filosofo, i nostri sono dei modelli ideali.. un po' come le ragazzine che immaginano storie d'amore moooolto romantiche, dolci e via così.
Le stesse ragazzine invece, una volta cresciute, con esperienze alle spalle saranno probabilmente un filo meno romantiche e più realistiche. Ecco, forse a me manca proprio quel bagaglio di conoscenze (chiamiamole così) e non avendo avuto amici per anni sono rimasta ancorata all'idea dell'amicizia fatta in un certo modo. :pensando: E' un male, lo so.. ma ormai il danno è fatto. :( Quote:
Però fino a quando potrà esserci un confronto con persone così diverse da noi? Sono domande che mii faccio vedendo, ad esempio, su Facebook i profili di vecchie amiche ora sposate con prole. Vivono una realtà totalmente differente dalla mia, hanno altri pensieri.. se parlassi loro di quello che mi passa per la testa o di come vivo non capirebbero. In più penso e se una sera volessi chiamarle? Mi farei mille problemi perché hanno un marito e un pupo a cui badare. E se volessi vederle? Peggio ancora.. puoi immaginarlo. Di fondo non potrebbero essere sempre presenti nel caso avessi bisogno di loro.. al contrario mio anche se comunque con ottime probabilità risulterei inutile (che consigli potrei dare su bambini, mariti, famiglia e via così? Avrei la credibilità di Topo Gigio). |
Re: Vintage - l'amicizia è il male (cit)
Trovo ingiusto campare una vita in solitudine; è come morire dentro lentamente.
Evitando le persone siamo sicuri di non ricevere dispiaceri ma non ha senso vivere assicurati da ogni palo in culo. Io parlo ma non applico. Non cago mai il mondo là fuori: a volte sento mancanza del divertiemento ma il vero problema è che vedo i miei coetanei crescere sempre di più affrontando la vita. Gli amici vengono per tutti ma da ognuno possiamo ricavare qualcosa di positivo, anche solo una serata piacevole. Ripensate ai momenti più belli della vostra vita, eravate soli? Io credo di no. |
Re: Vintage - l'amicizia è il male (cit)
tutti evitanti qui???? :bene::bene:
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Re: Vintage - l'amicizia è il male (cit)
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Ti sei desensibilizzata all'amicizia. E' accaduto anche a me anni fa. Per riconoscere degli amici come tali ci ho messo 8 anni. 8 anni. Otto lunghi anni di frequentazioni, uscite assieme, birrate, confidenze. Ed ero lì a ritenerli "conoscenti", come dissi in questo thread. Ti dico solo una cosa: stai attenta. Cerca di mantenere alta la tua autoconsapevolezza, certi meccanismi mentali di compensazione e rassegnazione sono pericolosi, scavano brutte cicatrici. |
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