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Efits 29-07-2012 12:34

Dipendenza affettiva&emotiva
 
Mi sembra assurdo che non esistano topic al riguardo(o perlomeno il search non ne ha trovati) e quindi butto giù due righe io su questo problema che da quanto leggo in maniera più o meno patologica interessa diverse persone qua in board, me compreso a pieno titolo.

Una breve descrizione giusto per capire di cosa si sta parlando

Quote:

Nella dipendenza affettiva, il partner dipendente si annulla completamente per l’altro la cui esistenza, presenza e vicinanza diventa sostanziale al proprio benessere, alla percezione di essere vivi e utili.

Per tali motivi la persona dipendente si immola per l’altro, dedicandogli tutto se stesso, disconoscendo i propri bisogni evolutivi, consapevole di vivere all’interno di un rapporto in cui non esiste reciprocità, in una relazione squilibrata rispetto al “dare” e al “ricevere”, in cui l’altro può permettersi anche un atteggiamento parassitario o opportunistico, più o meno volontario, spesso consapevole del fatto che il suo partner dipendente non si distanzierà mai affettivamente da lui, anzi, paradossalmente, più massicce sono le richieste, più si rafforza la dimensione della dipendenza.


Alla luce di questo è opportuno delineare alcuni punti chiave per una possibile autodiagnosi del problema:

- Paura della solitudine
- Paura di perdere l’amore
- Rabbia nei confronti dell'altra persona/parthner
- Paura dell’abbandono, della separazione
- Paura di mostrarsi se stessi
- Senso di inferiorità verso il partner
- Profonda gelosia, attaccamento morboso
- Dedizione totale al partner e annullamento di se
- Abbassamento dell'autostima
- Esclusività del rapporto, cancellare ogni interesse al di fuori di esso
- Senso di vergogna verso se stessi e verso le proprie azioni
- Sbalzi di umore nei confronti del parthner, vedere un alternarsi vittima-carnefice

Il problema è reale dato che questi comportamenti, se esasperati possono portare all'autolesionismo, alla violenza, ad atteggiamenti che rientrano nello stalking, oltre a creare una lacerazione nei rapporti sociali in primis con la persona "vittima" dell'atteggiamento(principalmente accade nei rapporti di coppia ma non è escluso che comportamenti simili non vengano traslati in maniera attenuata verso membri della propria famiglia o rapporti amicali).

La dipendenza emotiva infine può essere partenza o arrivo di altri disturbi. A causa di una bassa autostima di sè, magari causata da un periodo di depressione, si possono assumere atteggiamenti di autoumiliazione e asservimento(qua in board comunemente chiamato zerbinaggio) che possono portare a queste conseguenze. Lo stesso vale all'inverso, avere un attaccamento morboso verso una persona(sovente non ricambiato, o non ricambiato in maniera tale da soddisfare la visione distorta di chi è interessato da questo disturbo) può portare a una perdita di autostima che può sfociare in depressione ed evitamento.

Un altro dramma di questa problematica è che sovente l'abbinarsi di più sintomi non porta l'interessato a volersene liberare, anzi, vede il suo attaccamento, la sua dedizione anche se non voluta e contraccambiata come una "missione", come un dovere morale nei confronti di una persona tanto superiore a sè. Implicitamente è anche un atteggiamento volutamente autolesionistico.

Le cause che possono portare a questo problema non sono universalmente riconosciute, ma si ha una maggiore incidenza in persone in cui vi è stata carenza di affetto in età infantile.
Personalmente ritengo che per quanto mi riguarda sia imputabile a cause opposte, ossia una iperprotettività nei miei confronti, la mancanza di "no"(i miei genitori mi hanno sempre assecondato) e i limitati contatti sociali in età infantile ed adolescenziale dovuti a questa "bolla dorata" in cui mi crogiolavo.

Qualcun altro si vede rispecchiare anche solo parzialmente in queste parole? Qualcuno è riuscito a uscirne?
Qualunque pensiero è ben accetto

edithpiaf 29-07-2012 12:49

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
- Paura della solitudine PRESENTE
- Paura di perdere l’amore PRESENTE
- Rabbia nei confronti dell'altra persona/parthner PRESENTE
- Paura dell’abbandono, della separazione PRESENTE
- Paura di mostrarsi se stessi PRESENTE
- Senso di inferiorità verso il partner PRESENTE A FASI ALTERNE
- Profonda gelosia, attaccamento morboso MOLTO PRESENTE
- Dedizione totale al partner e annullamento di se PRESENTE
- Abbassamento dell'autostima PRESENTE
- Esclusività del rapporto, cancellare ogni interesse al di fuori di esso PRESENTE COME DESIDERIO
- Senso di vergogna verso se stessi e verso le proprie azioni NON PRESENTE
- Sbalzi di umore nei confronti del parthner, vedere un alternarsi vittima-carnefice MOLTO PRESENTE

Mmm dite che ho un problema? :)
In tutte le mie relazioni si sono presentate le stesse dinamiche, soprattutto l'eccessiva gelosia e il pretendere che io fossi al centro del mondo del malcapitato in questione, cosa che alla lunga ha portato il rapporto a sgretolarsi... io pretendovo che anche lui fosse dipendente da me come io ero dipendente da lui, volevo creare un rapporto simbiotico alla Olindo e Rosa! Probabilmente perché ho un vuoto affettivo talmente grande che questo è l'unico modo che conosco per colmarlo, per sentirmi veramente amata.
Come si può risolvere la cosa non saprei, la soluzione che ho adottato nella relazione attuale è di reprimere questi impulsi... Sono consapevole di quanto siano sbagliati questi desideri e faccio finta di niente e non li manifesto... e infatti però non mi sento amata. Gran bel dilemma.

rainy 29-07-2012 14:41

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
- Paura della solitudine
Non tanto

- Paura di perdere l’amore
Sempre

- Rabbia nei confronti dell'altra persona/parthner
A volte

- Paura dell’abbandono, della separazione
Sempre

- Paura di mostrarsi se stessi
Sempre

- Senso di inferiorità verso il partner
Sempre

- Profonda gelosia, attaccamento morboso
Sempre

- Dedizione totale al partner e annullamento di se
Quasi mai

- Abbassamento dell'autostima
Quasi sempre

- Esclusività del rapporto, cancellare ogni interesse al di fuori di esso
Qualche volta

- Senso di vergogna verso se stessi e verso le proprie azioni
Sempre

- Sbalzi di umore nei confronti del parthner, vedere un alternarsi vittima-carnefice
Sempre

I veri problemi per me, nei rapporti affettuosi, sono la vergogna per me stesso e per quel che faccio e il distaccamento.
Mi sento ridicolo ad avere una ragazza, minimizzo ogni ricordo e ogni emozione.
E, molto spesso, finisco per stancarmi di lei. Il sentimento svanisce nel nulla e lascia spazio all'indifferenza. Temo sia una conseguenza della vergogna che provo in sua presenza. Arrivo a distaccarmi da lei, con profonda nausea del rapporto. Mi allontano volontariamente.
Poi rimpiango di averla lasciata andare

rainy 29-07-2012 14:50

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
Quote:

Originariamente inviata da Joseph (Messaggio 816927)
Mostri ostilità e intolleranza nei confronti degli altri

Uhm, mi sa che hai sbagliato persona

Efits 29-07-2012 14:52

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
mostro molta intolleranza nei confronti di molte categorie sociali, una di queste sono i troll


Llorona 29-07-2012 14:55

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
Dai su, per favore torniamo all'argomnento principale del thread...era uno spunto molto interessante :arrossire: ero curiosa di vedere cosa ne sarebbe nato

Yumenohashi 29-07-2012 16:14

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
Io non concepisco questo genere di cose.
In un rapporto di coppia poi, certo non puoi farne una colpa al partner se se ne approfitta.
Vedersi inondato di adorazione e vedere tutti i propri capricci e tutti i propri umori assecondati secondo me innesca un meccanismo del tipo: "Lui/lei è così opprimente e esageratamente accondiscendente e mi da così tanto ( troppo ) che vale per tutti e due "
A me è capitato di avere a che fare con partner simili e sinceramente a lungo andare mi hanno portato all'esaurimento nervoso.
Un atteggiamento del genere non può che deteriorare una relazione, tu pensi che sia un buon modo per tenersi l'altro vicino magari ma non lo è affatto, anzi.

liuk76 29-07-2012 16:21

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
Paura della solitudine
Assolutamente, precisando che la "paura" è legata alla solitudine "sentimentale". L'assenza di amici non mi fa paura.
Paura dettata dal fatto che nulla garantisce di non essere soli nella vita ed essendo una persona che vive al 100% solo in coppia...


- Paura di perdere l’amore
Sì, anche se, in mancanza, un forte sentimento od affetto potrebbero essere sostenibili ed accettabili.
L'importante, alla fine, è che ci sia un sentimento con una persona che vada oltre l'amicizia e che non sia dettato dalla mutua compagnia ed assistenza o dall'accontentarsi.


- Rabbia nei confronti dell'altra persona/parthner
Rabbia per cosa?
Se la provo, questa può nascere solo per un senso di trascuratezza nei confronti della mia persona.


- Paura dell’abbandono, della separazione
In parte e solo in termini sentimentali.
Questo perché, nel mio passato e presente, non ho mai avuto tanta immediatezza nel trovare altre occasioni sentimentali (e sessuali), rimanendo anche per anni in uno stato d'abbandono e perché, anche quando le ho avute, per numero e qualità non sono mai state tali da permettermi di "trovare" con facilità.
Non sono persona da "chiodo scaccia chiodo" però sono pragmatico e razionale. Anche se non è completamente elaborato il lutto legato alla perdita della ex partner, la consapevolezza che materialmente non si può rincorrere una relazione finita e l'amor proprio e volontà di provare ancora sentimenti, avere una donna/ragazza nella propria vita e di vivere appunto le componenti sentimentali e sessuali della stessa, mi porta ad essere in condizione di "voltar pagina" quasi da subito a costo, certo, di un po' di sforzo nel gestire il senso di perdita ed il legame con l'ex che di certo non si trasforma in forte amicizia in un batter di ciglia.


- Paura di mostrare se stessi
Quasi mai

- Senso di inferiorità verso il partner
Quasi mai.
Nel momento in cui una donna decide di diventare mia partner, per me è garanzia che mi considera quantomeno "alla pari" altrimenti sarebbe solo una scelta sciocca.
Inoltre, esteriorità a parte, ho una grande considerazione di me (pur essendo modesto e umile) ed è pressoché impossibile vedermi inferiore a qualcuno.
Anzi, più incrocio persone e più mi convinco di non esserne inferiore ma semmai superiore a molti personaggi...


- Profonda gelosia, attaccamento morboso
Sporadicamente.
Parlando d'esteriorità, sentire la partner che fa apprezzamenti mi genera un po' di gelosia perché la maggiorparte delle persone che ho conosciuto ha sempre espresso un giudizio neutrale/negativo sulla mia esteriorità.

Gelosia in generale? Dipende... Di norma non sono geloso perché parto dal presupposto che se una persona sta con me lo fa perché "valgo".

Attaccamento morboso? No, voglio vivere la mia vita personale e che la partner viva la sua.
Ciò nonostante, sono una persona che comunque vuole vivere MATERIALMENTE quasi il quotidiano con la partner anche in assenza di convivenza.
I rapporti platonici non fanno per me così come quelli dove si vive la propria vita ma si ha una persona per la quale si prova un sentimento e si fa sesso pur non volendoci condividere la vita.
Nel presente potrei anche legarmi ad una persona del genere ma nel medio-lungo termine temo che avvertirei i limiti di un rapporto così menomato.
Sento l'esigenza di stare con la partner condividendo esperienze anche banali, momenti di svago, buona parte delle vacanze, attività nelle quali c'è comunanza di vedute e d'interessi, momenti d'affetto, sesso, ecc. con molta assiduità.
Avrei disagio a vivere una relazione dove ci si vede "decentemente" (quindi, non di sfuggita) meno di 2-3 volte alla settimana.
Ciò nonostante, negli ultimi anni ho vissuto purtroppo relazioni che mancavano d'assiduità e, infatti, ne ho accusato la mancanza al punto che oggi forse rischierei i primi tempi di essere morboso oltre a non essere disposto a sconti.
Allo stesso modo non penso che riuscirei mai a stare con una persona che per motivi di lavoro è costretta a fare trasferte o star lontana per lungo tempo e che, per questi motivi, io stesso potrei arrivare a rifiutare offerte di lavoro che prevedano frequenti trasferte.


- Dedizione totale al partner e annullamento di se
Mai nonostante la partner sia la seconda persona, dopo me stesso, nella scala d'importanza.

- Abbassamento dell'autostima
Mai

- Esclusività del rapporto, cancellare ogni interesse al di fuori di esso
No, però vivo il rapporto come un aspetto fondamentale e primario della mia vita.
Anzi, paradossalmente l'avere una relazione sentimentale/sessuale con una donna mi ha sempre portato a coltivare di più i miei interessi e, più in generale, ad avere una vita decisamente più attiva in tutto.


- Senso di vergogna verso se stessi e verso le proprie azioni
Mai

- Sbalzi di umore nei confronti del parthner, vedere un alternarsi vittima-carnefice
Quasi mai

Halastor 29-07-2012 16:47

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
Per me la dipendenza affettiva negli individui dovrebbe essere diagnosticata sulla base di realtà ben concrete e fatti.. non "ipotesi".

Dico questo perchè a mio parere c'è stato un fenomeno di questo tipo:

Esiste la dipendenza affettiva... rientro in alcuni di quei parametri (il chè è perfettamente NORMALE e anzi è RICHIESTO dall'amore.) -> QUINDI -> sto sbagliando. -> quindi devo cambiare e vivere i rapporti in modo più disinteressato. come fanno gli altri

E questo ragionamento che si è diffuso si è tradotto spesso e volentieri nel giustificare rapporti scadenti, superficiali, frivoli, casuali, inconsapevoli ecc..

Certo... il rischio reale è quello che che solo uno degli individui dia tutto se stesso e l'altro no.. e questo è chiaramente una cosa spiacevole e tutto.
Ma la soluzione a questa eventualità.. sarebbe intraprendere rapporti disinteressati!?
Per camminare devi sbilanciare il tuo peso in avanti ad ogni passo.. se ti sbilanci stai aumentando il rischio di cadere. E la soluzione sarebbe quella di non camminare e star fermi?

Certo anche il caso in cui realmente uno dei due partner viene oppresso dall'altro... è assolutamente sbagliato e da evitare... però talvolta si parla di dipendenza affettiva anche la dove non ci sono proprio gli estremi..

Sotterranea 29-07-2012 16:58

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
Quote:

Originariamente inviata da Halastor (Messaggio 816977)
Quindi dare se stessi al 100% è assolutamente giusto e normale!

così che se venisse a mancare un elemento della diade l'altro crollerebbe come cartapesta

Yumenohashi 29-07-2012 17:02

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
Quote:

Originariamente inviata da Sotterranea (Messaggio 816982)
così che se venisse a mancare un elemento della diade l'altro crollerebbe come cartapesta

Infatti :bene:
Cioè ok tanto love e tutto quello che volete ma ANDIAMOCI PIANO non sempre ne vale la pena ( anzi quasi mai ).
E a prenderselo nel di dietro è sempre quello che ha dato per due!

Halastor 29-07-2012 17:17

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
Quote:

Originariamente inviata da Sotterranea (Messaggio 816982)
così che se venisse a mancare un elemento della diade l'altro crollerebbe come cartapesta

C'è sempre il caso in cui entrambi danno il 100% ed entrambi traggono il 100% della soddisfazione. Perchè consideri solo il peggio (se uno dei due se ne va l'altro crolla)... e non il beneficio che può derivare dalla realizzazione del meglio?

Sotterranea 29-07-2012 17:19

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
diciamo solo che ne tengo conto

Halastor 29-07-2012 17:23

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
Quote:

Originariamente inviata da Sotterranea (Messaggio 816999)
diciamo solo che ne tengo conto

E se tenere conto del peggio significasse precludersi la strada per arrivare al meglio?

Sotterranea 29-07-2012 17:29

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
detto con una metafora: anche se entro in una reggia e sono disposta ad esporarne i tesori e le meraviglie non dimentico mai dov'è la porta d'uscita.

chomsky 29-07-2012 17:53

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
Quote:

Originariamente inviata da Halastor (Messaggio 816996)
C'è sempre il caso in cui entrambi danno il 100% ed entrambi traggono il 100% della soddisfazione.

Un rapporto totalizzante non porta mai a nulla di buono.
Nemmeno un rapporto vissuto con eccessivo distacco, ma esistono infinite altre varianti.

Halastor 29-07-2012 18:03

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
Quote:

Originariamente inviata da chomsky (Messaggio 817005)
Un rapporto totalizzante non porta mai a nulla di buono.
Nemmeno un rapporto vissuto con eccessivo distacco, ma esistono infinite altre varianti.

Uhm... mi fido sulla parola, non ho visto in giro chissà quali "varianti" soddisfacenti.. e non avendo un riscontro personale non saprei dire. Sicuramente alla fine uno fa un po' come si sente...

Efits 29-07-2012 18:05

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
Una cosa che forse non è chiara ad alcuni..questi atteggiamenti non sono una scelta.
Lo sono forse quando il problema ancora non si è sviluppato ma giace latente.
Alcune persone sono forse per indole più portate in potenza ad avere questo tipo di "visione", diciamo che difficilmente una persona con molta autocoscienza di sè e della propria personalità, materialista e concreta può arrivare ad eccessi di questo tipo.
Il romantico, il sognatore, l'altruista, chi è tendenzialmente più portato ad accollarsi i problemi altrui al limite del crocerossino è più a rischio.
Non è la discussione "romantico altruista" vs "mentalità più concreta del do un des" che può avere pro e contro, e che può dipendere da scelte personali ed entrambe sono più o meno condivisibili, è una visione "malata" e indifendibile(anche se comprensibile) delle cose.

E' indicativo che si può essere coscienti del problema, considerarlo patologico, ma non riuscire comunque a tirarsene fuori.(ed è il mio caso)
Già solo per arrivare a questo punto, ovvero prenderne coscienza ed identificarlo come reale, c'è voluto parecchio, anni.
Le stesse parole da me scritte se mi fossero state rivolte diciamo..a cavallo dei 18-19 anni(ossia 3/4 anni fa) sarebbero entrate in un orecchio e uscite dall'altro, avrei tacciato di insensibilità e incapacità di amare chi me le avesse rivolte e, se avesse insistito, non avrei esistato a tirargli qualche nome, lo avrei visto come un potenziale "screditare" quello che costruivo con fatica.

Una persona con questo tipo di problema quando e se cerca di autoaffermare le sue priorità davanti al parthner(ad esempio poniamo il caso che si senta sfruttata, cosa che è facile accada, e decida di esternare il malcontento) il più delle volte sbiascica qualcosa di inconcludente, vittimistico e autocommiseratorio e si lascia sempre aperta la strada per ritrattare.
Quando la situazione diventa emotivamente insostenibile e decide di interrompere la frequentazione con molto sforzo può riuscirci, ma solo chiudendo in maniera sistematica tutti i canali, il semplice avere la possibilità di contattare/vedere l'ex potrebbe con ogni possibilità far crollare ogni proposito e ricadere ancora più "asserviti" nel giogo autoimposto.

Sotterranea 29-07-2012 18:13

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
sì, ovviamente anch'io ho razionalizzato a posteriori un modo di stare dentro una relazione amorosa che mi viene automatico.

ESPROC 29-07-2012 19:48

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
- Paura della solitudine
No...
- Paura di perdere l’amore
Si...
- Rabbia nei confronti dell'altra persona/parthner
No... :pensando:
- Paura dell’abbandono, della separazione
Si...
- Paura di mostrarsi se stessi
Si...
- Senso di inferiorità verso il partner
Dipende...
- Profonda gelosia, attaccamento morboso
Non sono nelle condizioni di poter rispondere ( quasi mai avuta una relazione :miodio: )
- Dedizione totale al partner e annullamento di se
Si ma non proprio totale...
- Abbassamento dell'autostima
Si...
- Esclusività del rapporto, cancellare ogni interesse al di fuori di esso
Ci sono alcune attività che poi sono quelle che mi tengono "in piedi" ai quali non posso rinunciare...
- Senso di vergogna verso se stessi e verso le proprie azioni
Un po'...
- Sbalzi di umore nei confronti del parthner, vedere un alternarsi vittima-carnefice
Naa...

Martello 29-07-2012 20:10

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
Dunque mi pallo a elencare tutti i punti, cmq senso di inferiorità paura della solitudine e profonda solitudine sì.

Detto ciò magari avessi un pochetto solo un pò di dipendenza, magari riuscirei a concepire rapporti che avessero un accenno di stabilità emotiva e sarebbero duraturi

bunker 29-07-2012 20:43

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
già dato, un disastro :mannaggia:

non essendo capace di superare le mie fobie mi appiccico al prossimo mio cercando che me le faccia superare lui/lei...

è successo, è finita con me che ho iniziato la terapia per istinti suicidi

bunker 29-07-2012 20:46

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
purtroppo però penso che la mia BASSA AUTOSTIMA mi porti a essere dipendente dal prossimo, perchè io da solo non so scegliere niente, manco un gusto del gelato :interrogativo:


penso che è un tratto del mio comportamento che mi condiziona tutti i giorni impedendomi di farmi avanti nel contesto lavorativo, vorrei che fosse qualcuno a dirmi di farlo, vorrei che fosse qualcuno a FARLO proprio!

Yumenohashi 29-07-2012 20:53

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
Quote:

Originariamente inviata da bunker (Messaggio 817097)


penso che è un tratto del mio comportamento che mi condiziona tutti i giorni impedendomi di farmi avanti nel contesto lavorativo, vorrei che fosse qualcuno a dirmi di farlo, vorrei che fosse qualcuno a FARLO proprio!

Su questo ti capisco molto, anch'io ho sempre bisogno della spinta, ho sempre bisogno di essere collocata in un contesto nuovo da qualcun altro in modo da essere sicura al cento per cento di ingranare nel modo giusto.

Però nel caso della dipendenza affettiva la mia quasi nulla autostima mi porta a fare il ragionamento contrario:

Cosa c'è in me che potrebbe interessare a una persona? Sicuramente si stancherà presto di me quindi tanto vale evitare di disturbare e aspettare semplicemente che ciò succeda.
La paura di "disturbare" in generale mi porta ad assumere atteggiamenti freddi soprattutto all'inizio di un rapporto ( d'amicizia o una relazione ) tendo a non essere troppo presente perchè temo il rifiuto, lo scoprire di non essere ben accetta mi spaventa sopra qualsiasi altra cosa.

Per questo per me l'essere appiccicosi e oppressivi è insopportabili.
Odio le persone appiccicose e oppressive, perchè io non potrei MAI essere così, troverei inaccettabile dovermi annullare e sacrificare esageratamente per una persona che alla fine mi abbandonerà come fanno tutti.

pesco 29-07-2012 21:17

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
thread troppo interessante...rischierei di essere morboso verso l'argomento...
prendo le distanze...

Halastor 29-07-2012 21:53

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
Paura della solitudine
Si
- Paura di perdere l’amore
Si
- Rabbia nei confronti dell'altra persona/partner
No
- Paura dell’abbandono, della separazione
Si
- Paura di mostrarsi se stessi
No
- Senso di inferiorità verso il partner
No
- Profonda gelosia, attaccamento morboso
Sono geloso e mi aspetto che la persona che amo lo sia di me.
Attaccamento morboso? Per morboso io intendo arrivare ad arrecare disturbo alla persona.. quindi dico di no. Ma va detto che per alcune persone è morboso quello che per me è l'interesse minimo che ci dovrebbe essere fra due persone che si vogliono bene. :ridacchiare: Quindi è molto relativo e discutibile questo punto.

- Dedizione totale al partner e annullamento di se
Dedizione totale si. Annullamento di me stesso no.^^ Non capisco perchè le due cose non possano essere scisse sinceramente. Se amo una persona.. tutto me stesso desidera essere devoto a quella persona. Quindi se sono devoto a quella persona, sto facendo qualcosa più che mai per me stesso. ;)
- Abbassamento dell'autostima
No
- Esclusività del rapporto, cancellare ogni interesse al di fuori di esso
No
- Senso di vergogna verso se stessi e verso le proprie azioni
No
- Sbalzi di umore nei confronti del partner, vedere un alternarsi vittima-carnefice
No

chopin6630k 29-07-2012 22:19

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
- Paura della solitudine PER NIENTE
- Paura di perdere l’amore TANTISSIMO
- Rabbia nei confronti dell'altra persona/parthner PER NIENTE
- Paura dell’abbandono, della separazione TANTISSIMO
- Paura di mostrarsi se stessi TANTISSIMO
- Senso di inferiorità verso il partner TANTISSIMO
- Profonda gelosia, attaccamento morboso TANTISSIMO
- Dedizione totale al partner e annullamento di se TANTISSIMO
- Abbassamento dell'autostima TANTISSIMO
- Esclusività del rapporto, cancellare ogni interesse al di fuori di esso MEDIAMENTE
- Senso di vergogna verso se stessi e verso le proprie azioni TANTISSIMO
- Sbalzi di umore nei confronti del parthner, vedere un alternarsi vittima-carnefice TANTISSIMO

filosofo 30-07-2012 01:26

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
- Paura della solitudine
No
- Paura di perdere l’amore
No
- Rabbia nei confronti dell'altra persona/parthner
Speriamo non succeda, quantomeno non sistematicamente, altrimenti meglio chiudere
- Paura dell’abbandono, della separazione
Già temprato, ora me sbatterei
- Paura di mostrarsi se stessi
Alcune cose non verrebbero capite... Dovrei mostrarmi un pò più "normale"
- Senso di inferiorità verso il partner
Spero di non trovare un'altra megageniacciachesafaretutto, o spero di riuscire a gestire meglio la situazione, giacché in passato ho miseramente fallito
- Profonda gelosia, attaccamento morboso
In passato abbastanza, ora non più
- Dedizione totale al partner e annullamento di se
assolutamente no!
- Abbassamento dell'autostima
Dovrebbe alzarsi, invece!
- Esclusività del rapporto, cancellare ogni interesse al di fuori di esso
No, sbagliatissimo
- Senso di vergogna verso se stessi e verso le proprie azioni
Spero di non fare fesserie di cui potermi vergognare. Ma ci sono cose del passato che, se venissero rivangate, mi farebbero provare vergogna.
- Sbalzi di umore nei confronti del parthner, vedere un alternarsi vittima-carnefice
Sbalzi d'umore potrebbero succedere, è tipico del mio carattere

Efits 30-07-2012 08:29

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
Ringrazio tutti per gli interventi.
Penso tuttavia sia più costruttivo provare a intavolare una discussione sul problema rispetto al riportare la mini lista di sintomi(abbastanza arbitrari, non ha carattere medico) e giocare alla collezione figurine con una sfilza di ce l'ho!ce l'ho! mi manca.
Se poi come hanno fatto alcuni si vuole formulare una risposta partendo da quello specchietto e argomentando i singoli punti, o si vuole aggiungere la tabellina alla risposta per rendere partecipi altri del proprio livello di "dipendenza" ben venga, solo trovo gli interventi che si limitano a un si no si si no un po' sterili.
Ovviamente io mi ritrovo, ove di più, ove di meno in tutti i "sintomi".

pesco 30-07-2012 09:11

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
http://www.blackmailmag.com/images/CINEMA/dolls1.jpg

Allocco 30-07-2012 11:21

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
Esiste una grossa differenza tra l'attaccamento e la dipendenza.

Il discorso "è normale", o addirittura "è meglio", vale nel primo caso, non certo nel secondo.
(ho letto gli interventi di Halastor, e so che anche lui la pensa così, però meglio puntualizzare)

Si capisce bene paragonandolo ad altri tipi di dipendenze:
Uno che ama stare su internet, ci va assiduamente, frequenta forum e gioca eccetera, ma ha anche una vita al di fuori di questo e non la trascura e riesce a coltivarsi e a gestire i propri bisogni reali e virtuali è certamente, "attaccato" alla navigazione in rete, ma non ne è dipendente nè limitato (dacché non limitato).
Uno che ama stare su internet eccetera, ma per farlo trascura tutto il resto e ci pensa continuamente, senza sosta, senza eccezioni.. è dipendente.

Un conto è l'attaccamento, un minimo di dipendenza affettiva (nel senso di essere condizionati, eccetera..) è normalissima, oserei dire sana, come dice Halastor.
Tutt'altro discorso è la dipendenza.

___
E un discorso a parte andrebbe fatto per chi non ha altro che quello.
Cioè, se uno sta su internet sempre perché non ha alternative tra cui scegliere, NON E' dipendente da internet.
Allo stesso modo è facile che chi non ha altre attività/interessi oltre al partner finisca per comportarsi come se ne fosse dipendente, pur non essendolo.

Stige84 30-07-2012 11:42

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
E ci sono dentro fino al collo....purtroppo.

Efits 30-07-2012 11:48

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
Quote:

Originariamente inviata da Allocco (Messaggio 817423)
Allo stesso modo è facile che chi non ha altre attività/interessi oltre al partner finisca per comportarsi come se ne fosse dipendente, pur non essendolo.

Questo è uno spunto interessante(come anche l'aver citato la dipendenza da internet, magari butto giù qualcosa anche in quell'ambito dato che pur essendone uscito, quasi, ho passato decisamente quella fase ed è parzialmente legato anche alla dipendenza emotiva per quanto mi riguarda.).

Sino a che punto una persona priva di interessi o che li ha comunque molto settoriali, magari in ambiti poco stimati socialmente(si pensi a collezionismo, fumetti, giochi di ruolo, videogame, fantasy/fantascienza..roba globalmente considerata infantile e da tardoni nerd) può coltivare una relazione sana?
E' obbligatorio avere una propria vita ben definita e attiva per potere dare il giusto spazio a relazioni sentimentali e non farsi sopraffare da queste?
E nel caso in cui uno provi stimoli a cimentarsi in attività per "automigliorarsi", quali sport, palestra, diete, curarsi fisicamente, cercare attività di gruppo o un lavoro solo se si ha lo stimolo di qualcuno al proprio fianco è "moralmente responsabile" di questa sua tendenza all'apatia e all'inettitudine?(un discorso possibile, deviato, potrebbe essere..ma chi me lo fa fare di essere curato, sistemarmi, essere interessante, se questo mi porta fatica, mi devo forzare e alla fine lo faccio solo per me stesso di cui magari ho una stima tendente allo zero?)
Le alternative precluse sono imposte dal problema in sè o siamo noi a negarcele scientemente perchè troppo abituati a crogiolarci in forme di fatalismo e vittimismo?

E' quindi obbligatorio arrivare ad avere una stima di sè prima di potersi cimentare in maniera proficua e soddisfacente in un rapporto? Se l'autostima la si può ottiene solo in rapporto a cosa pensano gli altri di noi(per chi non ha una innata autocoscienza) come si può uscire da questo giro vizioso del cane che si morde la coda?
Pensieri in libertà che mi capita sovente di fare ma cui pur sapendo la risposta razionalmente giusta mi viene difficile applicare in concreto e trasformare in propositività.

Spero non sia un pensiero troppo ingarbugliato

Stige84 30-07-2012 12:16

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
Bellissimi spunti Efists!

Quote:

E' quindi obbligatorio arrivare ad avere una stima di sè prima di potersi cimentare in maniera proficua e soddisfacente in un rapporto?
Personalmente credo proprio di si. L'altro dovrebbe essere un complemento, l'altra metà della mela: non il primo motore immobile responsabile della realtà stessa del primo.

Quote:

Se l'autostima la si può ottiene solo in rapporto a cosa pensano gli altri di noi(per chi non ha una innata autocoscienza) come si può uscire da questo giro vizioso del cane che si morde la coda?
Al momento cerco ancora una risposta :mrgreen:

Franz86 30-07-2012 12:23

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
Quote:

Originariamente inviata da Efits (Messaggio 817445)
...
Le alternative precluse sono imposte dal problema in sè o siamo noi a negarcele scientemente perchè troppo abituati a crogiolarci in forme di fatalismo e vittimismo?

La seconda.
Quote:

E' quindi obbligatorio arrivare ad avere una stima di sè prima di potersi cimentare in maniera proficua e soddisfacente in un rapporto?
Ovviamente non è obbligatorio, ma è molto molto opportuno per evitare un rapporto che si risolva in una catastrofe, più o meno rapidamente.
Io l'ho sempre pensato, e a dir la verità mi stupisco di quanto poco questo pensiero sia generalmente condiviso. Qui su FS spesso si tende ad immaginare un partner come una magica ancora di salvezza ... probabilmente proprio perchè ci si limita ad immaginarselo.
Quote:

Se l'autostima la si può ottiene solo in rapporto a cosa pensano gli altri di noi(per chi non ha una innata autocoscienza) come si può uscire da questo giro vizioso del cane che si morde la coda?
E' vero, ma l' autostima è una cosa in realtà piuttosto buffa, più una convenzione che altro: si appare tanto più sicuri di sè quanto meno ci si interessa a sè e all' effetto che si ha sugli altri.
Quote:

Pensieri in libertà che mi capita sovente di fare ma cui pur sapendo la risposta razionalmente giusta mi viene difficile applicare in concreto e trasformare in propositività.
Non sei il solo.:)

very90 30-07-2012 13:24

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
- Paura della solitudine:PRESENTE
- Paura di perdere l’amore: PRESENTE
- Rabbia nei confronti dell'altra persona/parthner: PRESENTE
- Paura dell’abbandono, della separazione: PRESENTE
- Paura di mostrarsi se stessi: MOLTO PRESENTE
- Senso di inferiorità verso il partner: DIPENDE
- Profonda gelosia, attaccamento morboso: MOLTO PRESENTE
- Dedizione totale al partner e annullamento di se: DIPENDE
- Abbassamento dell'autostima: DIPENDE
- Esclusività del rapporto, cancellare ogni interesse al di fuori di esso: MOLTO PRESENTE
- Senso di vergogna verso se stessi e verso le proprie azioni: PRESENTE
- Sbalzi di umore nei confronti del parthner, vedere un alternarsi vittima-carnefice: MOLTO PRESENTE

:ridacchiare:

---

Argomentando seriamente, io in realtà mi sono resa conto di costruire rapporti su basi sbagliate abbastanza presto. Me ne sono resa conto discutendo con altre persone e vedendo che avevano concezioni del rapporto ben lontane dalle mie, me ne sono resa conto quando chi ha avuto la sfortuna di avere a che fare con me mi ha fatto notare quanto il mio modo di vivere i rapporti sia deleterio, per me e per gli altri.

Come già diceva qualcuno, è un'idea di relazione quasi simbiotica. Pretendere di essere al centro del suo mondo sempre e ovviamente fare lo stesso, con tutte le conseguenze che ne derivano, prima tra cui mettere da parte se stessi, i propri bisogni e interessi per mettere al centro l'altra persona.

C'è da dire che in dei rapporti più sani, quest'attaccamento nelle prime fasi di conoscenza e del rapporto è anche normale: provare piacere nel condividere del tempo con una persona, essere appagati dalla sua presenza può portare a voler trascorrere quanto più tempo possibile con lei per una sorta di euforia iniziale. Euforia che con il tempo va a stabilizzarsi e il rapporto viene ridimensionato, affiancando al tempo trascorso con essa anche interessi personali, o condividere il tempo con altre persone.
Invece nella dipendenza affettiva -come in tutte le dipendenze- questo secondo punto viene a mancare, ma anzi, si ha sempre bisogno di una maggiore presenza, fino a divenire totalizzante. Tant'è che per rendere maggiormente l'idea viene anche chiamata droga d'amore.
Nella mia testa si crea una vera e propria scala dei valori, in cui il partner è al primo posto e allo stesso modo dovrebbe essere per lui. Nel momento in cui mi rendo conto che per qualunque motivo la sua attenzione si sposta su altro, ecco che mi cade il mondo addosso e in tal modo si manifestano due punti sopraindicati: rabbia nei confronti del partner e vederlo come una vittima/carnefice (in questo caso carnefice).

Orbene, come già hanno detto altre persone, anch'io mi rendo perfettamente conto e sono cosciente di quanto ciò sia molto sbagliato. Il problema è che pur rendendomene conto non si riesce proprio a cambiare. Si dice che rendersi conto di un problema sia il primo passo verso il miglioramento. Può anche essere vero, ma in tal caso quali sarebbero le soluzioni? Io ne vedo alcune, ma nessuna di esse mi gratifica granchè.
Si potrebbe iniziare un percorso di psicoterapia e fare un grande lavoro su se stessi, ma gli esiti non sarebbero affatto scontati, in quanto si possono impiegare tempo ed energia per poi ritrovarsi punto e daccapo.
Si potrebbe cercare di ridimensionare a forza certi aspetti della dipendenza, ma ciò che ne deriverebbe sarebbe una profonda insoddisfazione del rapporto, da parte nostra.
Si potrebbe trovare un partner molto simile, ma in questo caso si potrebbe anche giungere ad una situazione abbastanza pericolosa, crogiolandosi solo nel proprio mondo, assecondare le proprie tendenze a vicenda e può diventare rapporto logorante.

P.S. L'iperprotettività c'entra fino ad un certo punto. Anche i miei lo sono sempre stati, lo sono tuttora. Ma essere protettivi non è un buon modo per dimostrare l'affetto, o per lo meno non quando è l'unico.

ColorBlind 30-07-2012 18:36

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
Io quei pochi rapporti che ho stretto nella vita, anche in amicizia, erano tutti rapporti di dipendenza affettiva reciproca, basati sull' idealizzazione degli altri, ricambiata.
Quindi rapporti destinati a finire in modo traumatico nel momento in cui l' altro aprisse il suo mondo ad altre persone.
Non perchè non avessi altri interessi, ma perchè quel poco contatto con gli altri mi faceva talmente piacere, da annullarmi in esso.

Quote:

Originariamente inviata da very90 (Messaggio 817509)
Orbene, come già hanno detto altre persone, anch'io mi rendo perfettamente conto e sono cosciente di quanto ciò sia molto sbagliato. Il problema è che pur rendendomene conto non si riesce proprio a cambiare. Si dice che rendersi conto di un problema sia il primo passo verso il miglioramento. Può anche essere vero, ma in tal caso quali sarebbero le soluzioni? Io ne vedo alcune, ma nessuna di esse mi gratifica granchè.
Si potrebbe iniziare un percorso di psicoterapia e fare un grande lavoro su se stessi, ma gli esiti non sarebbero affatto scontati, in quanto si possono impiegare tempo ed energia per poi ritrovarsi punto e daccapo.
Si potrebbe cercare di ridimensionare a forza certi aspetti della dipendenza, ma ciò che ne deriverebbe sarebbe una profonda insoddisfazione del rapporto, da parte nostra.
Si potrebbe trovare un partner molto simile, ma in questo caso si potrebbe anche giungere ad una situazione abbastanza pericolosa, crogiolandosi solo nel proprio mondo, assecondare le proprie tendenze a vicenda e può diventare rapporto logorante.

Anche io la penso così. Non c'è un modo gratificante di uscire dalla dipendenza affettiva.

Evitare gli altri diventa prevenzione della dipendenza affettiva, ma non fa stare meglio.

rainy 30-07-2012 18:57

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
Quote:

Originariamente inviata da ColorBlind (Messaggio 817775)
Evitare gli altri diventa prevenzione della dipendenza affettiva, ma non fa stare meglio.

Vero, lo penso anche io. Ma nel mio caso prevenire è meglio che curare, giacché ogni volta che allaccio un rapporto con qualcuno rimango fregato alla prima occasione

Efits 30-07-2012 19:16

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
In alcuni casi è sin la cosa migliore.
Io troncai di netto i rapporti più o meno con tutti in maniera abbastanza cosciente quando a seguito di una batosta perchè ero diventato autodistruttivo verso me stesso, poteva finire seriamente male, e non avrei sopportato qualcosa di analogo a breve distanza.
Il problema è che la soluzione al problema genera altri problemi[legge di murphy docet], quali autoisolamento, ripresa difficoltosa dei ritmi quando(e se) si decide di riprendere a remare, dipendenza dall'occupazione che si sostituiva alla vita sociale(diventare un net, ad esempio)

Franz86 30-07-2012 22:35

Re: Dipendenza affettiva&emotiva
 
Quote:

Originariamente inviata da Joseph (Messaggio 817916)
La vera domanda è: "perchè mai dovrei darmi la pena di misurarmi e avere una qualsivoglia auto-stima?" "perchè non posso essere semplicemente me stesso e fare quello che mi piace?".

Qui torniamo al discorso che bisogna prima sapere cosa piace e soprattutto sapere chi si è.

E non so se alla nonna di Einstein si sarebbe potuto spiegare il concetto di "super-io".:mrgreen:

Quote:

Originariamente inviata da Joseph (Messaggio 817925)
... il gatto vuole affetto, ma come potrebbe darglielo chi è interessato a lui?

Ma la domanda può anche essere rovesciata, come potrebbe darglielo chi non è proprio interessato a lui? D' altronde il gatto domestico è un "cucciolone" a vita, i veri gatti selvatici non miagolano (comportamento infantile) e soprattutto non cercano coccole dagli umani ... :D

Quote:

L'unica soluzione è trovare la felicità dentro se stessi e poi i rapporti diventeranno un'espressione, non una ricerca, di felicità. Un dare più che un cercare.
Il discorso lo condivido però avrei scritto "un' espressione, più che una ricerca, di felicità." Se uno proprio non si aspettasse nulla e fosse totalmente completo in se stesso allora si disinteresserebbe ad ogni rapporto.

Quote:

Finchè si ha bisogno di vincere, della vittoria non si gode. E' di ciò di cui non abbiamo bisogno che possiamo godere.
Stesso discorso. Quando però un atleta smette completamente di ambire al piacere della vittoria si ritira.

Non contesto ciò che scrivi, sostituirei però l' esclusione ad un concetto di equilibrio: una persona che sta bene con se stessa (pur avvertendo anch'essa, come tutti, una naturale inclinazione alla ricerca di rapporti umani) vivrà le relazioni in maniera più appagante e riuscendo a trasmettere più gioia di un' altra persona che invece non sta bene con se stessa e inevitabilmente riverserà la sua disarmonia interiore sull' altro.


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