Re: Dipendenza affettiva&emotiva
Dunque mi pallo a elencare tutti i punti, cmq senso di inferiorità paura della solitudine e profonda solitudine sì.
Detto ciò magari avessi un pochetto solo un pò di dipendenza, magari riuscirei a concepire rapporti che avessero un accenno di stabilità emotiva e sarebbero duraturi |
Re: Dipendenza affettiva&emotiva
già dato, un disastro :mannaggia:
non essendo capace di superare le mie fobie mi appiccico al prossimo mio cercando che me le faccia superare lui/lei... è successo, è finita con me che ho iniziato la terapia per istinti suicidi |
Re: Dipendenza affettiva&emotiva
purtroppo però penso che la mia BASSA AUTOSTIMA mi porti a essere dipendente dal prossimo, perchè io da solo non so scegliere niente, manco un gusto del gelato :interrogativo:
penso che è un tratto del mio comportamento che mi condiziona tutti i giorni impedendomi di farmi avanti nel contesto lavorativo, vorrei che fosse qualcuno a dirmi di farlo, vorrei che fosse qualcuno a FARLO proprio! |
Re: Dipendenza affettiva&emotiva
Quote:
Però nel caso della dipendenza affettiva la mia quasi nulla autostima mi porta a fare il ragionamento contrario: Cosa c'è in me che potrebbe interessare a una persona? Sicuramente si stancherà presto di me quindi tanto vale evitare di disturbare e aspettare semplicemente che ciò succeda. La paura di "disturbare" in generale mi porta ad assumere atteggiamenti freddi soprattutto all'inizio di un rapporto ( d'amicizia o una relazione ) tendo a non essere troppo presente perchè temo il rifiuto, lo scoprire di non essere ben accetta mi spaventa sopra qualsiasi altra cosa. Per questo per me l'essere appiccicosi e oppressivi è insopportabili. Odio le persone appiccicose e oppressive, perchè io non potrei MAI essere così, troverei inaccettabile dovermi annullare e sacrificare esageratamente per una persona che alla fine mi abbandonerà come fanno tutti. |
Re: Dipendenza affettiva&emotiva
thread troppo interessante...rischierei di essere morboso verso l'argomento...
prendo le distanze... |
Re: Dipendenza affettiva&emotiva
Paura della solitudine
Si - Paura di perdere l’amore Si - Rabbia nei confronti dell'altra persona/partner No - Paura dell’abbandono, della separazione Si - Paura di mostrarsi se stessi No - Senso di inferiorità verso il partner No - Profonda gelosia, attaccamento morboso Sono geloso e mi aspetto che la persona che amo lo sia di me. Attaccamento morboso? Per morboso io intendo arrivare ad arrecare disturbo alla persona.. quindi dico di no. Ma va detto che per alcune persone è morboso quello che per me è l'interesse minimo che ci dovrebbe essere fra due persone che si vogliono bene. :ridacchiare: Quindi è molto relativo e discutibile questo punto. - Dedizione totale al partner e annullamento di se Dedizione totale si. Annullamento di me stesso no.^^ Non capisco perchè le due cose non possano essere scisse sinceramente. Se amo una persona.. tutto me stesso desidera essere devoto a quella persona. Quindi se sono devoto a quella persona, sto facendo qualcosa più che mai per me stesso. ;) - Abbassamento dell'autostima No - Esclusività del rapporto, cancellare ogni interesse al di fuori di esso No - Senso di vergogna verso se stessi e verso le proprie azioni No - Sbalzi di umore nei confronti del partner, vedere un alternarsi vittima-carnefice No |
Re: Dipendenza affettiva&emotiva
- Paura della solitudine PER NIENTE
- Paura di perdere l’amore TANTISSIMO - Rabbia nei confronti dell'altra persona/parthner PER NIENTE - Paura dell’abbandono, della separazione TANTISSIMO - Paura di mostrarsi se stessi TANTISSIMO - Senso di inferiorità verso il partner TANTISSIMO - Profonda gelosia, attaccamento morboso TANTISSIMO - Dedizione totale al partner e annullamento di se TANTISSIMO - Abbassamento dell'autostima TANTISSIMO - Esclusività del rapporto, cancellare ogni interesse al di fuori di esso MEDIAMENTE - Senso di vergogna verso se stessi e verso le proprie azioni TANTISSIMO - Sbalzi di umore nei confronti del parthner, vedere un alternarsi vittima-carnefice TANTISSIMO |
Re: Dipendenza affettiva&emotiva
- Paura della solitudine
No - Paura di perdere l’amore No - Rabbia nei confronti dell'altra persona/parthner Speriamo non succeda, quantomeno non sistematicamente, altrimenti meglio chiudere - Paura dell’abbandono, della separazione Già temprato, ora me sbatterei - Paura di mostrarsi se stessi Alcune cose non verrebbero capite... Dovrei mostrarmi un pò più "normale" - Senso di inferiorità verso il partner Spero di non trovare un'altra megageniacciachesafaretutto, o spero di riuscire a gestire meglio la situazione, giacché in passato ho miseramente fallito - Profonda gelosia, attaccamento morboso In passato abbastanza, ora non più - Dedizione totale al partner e annullamento di se assolutamente no! - Abbassamento dell'autostima Dovrebbe alzarsi, invece! - Esclusività del rapporto, cancellare ogni interesse al di fuori di esso No, sbagliatissimo - Senso di vergogna verso se stessi e verso le proprie azioni Spero di non fare fesserie di cui potermi vergognare. Ma ci sono cose del passato che, se venissero rivangate, mi farebbero provare vergogna. - Sbalzi di umore nei confronti del parthner, vedere un alternarsi vittima-carnefice Sbalzi d'umore potrebbero succedere, è tipico del mio carattere |
Re: Dipendenza affettiva&emotiva
Ringrazio tutti per gli interventi.
Penso tuttavia sia più costruttivo provare a intavolare una discussione sul problema rispetto al riportare la mini lista di sintomi(abbastanza arbitrari, non ha carattere medico) e giocare alla collezione figurine con una sfilza di ce l'ho!ce l'ho! mi manca. Se poi come hanno fatto alcuni si vuole formulare una risposta partendo da quello specchietto e argomentando i singoli punti, o si vuole aggiungere la tabellina alla risposta per rendere partecipi altri del proprio livello di "dipendenza" ben venga, solo trovo gli interventi che si limitano a un si no si si no un po' sterili. Ovviamente io mi ritrovo, ove di più, ove di meno in tutti i "sintomi". |
Re: Dipendenza affettiva&emotiva
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Re: Dipendenza affettiva&emotiva
Esiste una grossa differenza tra l'attaccamento e la dipendenza.
Il discorso "è normale", o addirittura "è meglio", vale nel primo caso, non certo nel secondo. (ho letto gli interventi di Halastor, e so che anche lui la pensa così, però meglio puntualizzare) Si capisce bene paragonandolo ad altri tipi di dipendenze: Uno che ama stare su internet, ci va assiduamente, frequenta forum e gioca eccetera, ma ha anche una vita al di fuori di questo e non la trascura e riesce a coltivarsi e a gestire i propri bisogni reali e virtuali è certamente, "attaccato" alla navigazione in rete, ma non ne è dipendente nè limitato (dacché non limitato). Uno che ama stare su internet eccetera, ma per farlo trascura tutto il resto e ci pensa continuamente, senza sosta, senza eccezioni.. è dipendente. Un conto è l'attaccamento, un minimo di dipendenza affettiva (nel senso di essere condizionati, eccetera..) è normalissima, oserei dire sana, come dice Halastor. Tutt'altro discorso è la dipendenza. ___ E un discorso a parte andrebbe fatto per chi non ha altro che quello. Cioè, se uno sta su internet sempre perché non ha alternative tra cui scegliere, NON E' dipendente da internet. Allo stesso modo è facile che chi non ha altre attività/interessi oltre al partner finisca per comportarsi come se ne fosse dipendente, pur non essendolo. |
Re: Dipendenza affettiva&emotiva
E ci sono dentro fino al collo....purtroppo.
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Re: Dipendenza affettiva&emotiva
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Sino a che punto una persona priva di interessi o che li ha comunque molto settoriali, magari in ambiti poco stimati socialmente(si pensi a collezionismo, fumetti, giochi di ruolo, videogame, fantasy/fantascienza..roba globalmente considerata infantile e da tardoni nerd) può coltivare una relazione sana? E' obbligatorio avere una propria vita ben definita e attiva per potere dare il giusto spazio a relazioni sentimentali e non farsi sopraffare da queste? E nel caso in cui uno provi stimoli a cimentarsi in attività per "automigliorarsi", quali sport, palestra, diete, curarsi fisicamente, cercare attività di gruppo o un lavoro solo se si ha lo stimolo di qualcuno al proprio fianco è "moralmente responsabile" di questa sua tendenza all'apatia e all'inettitudine?(un discorso possibile, deviato, potrebbe essere..ma chi me lo fa fare di essere curato, sistemarmi, essere interessante, se questo mi porta fatica, mi devo forzare e alla fine lo faccio solo per me stesso di cui magari ho una stima tendente allo zero?) Le alternative precluse sono imposte dal problema in sè o siamo noi a negarcele scientemente perchè troppo abituati a crogiolarci in forme di fatalismo e vittimismo? E' quindi obbligatorio arrivare ad avere una stima di sè prima di potersi cimentare in maniera proficua e soddisfacente in un rapporto? Se l'autostima la si può ottiene solo in rapporto a cosa pensano gli altri di noi(per chi non ha una innata autocoscienza) come si può uscire da questo giro vizioso del cane che si morde la coda? Pensieri in libertà che mi capita sovente di fare ma cui pur sapendo la risposta razionalmente giusta mi viene difficile applicare in concreto e trasformare in propositività. Spero non sia un pensiero troppo ingarbugliato |
Re: Dipendenza affettiva&emotiva
Bellissimi spunti Efists!
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Re: Dipendenza affettiva&emotiva
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Io l'ho sempre pensato, e a dir la verità mi stupisco di quanto poco questo pensiero sia generalmente condiviso. Qui su FS spesso si tende ad immaginare un partner come una magica ancora di salvezza ... probabilmente proprio perchè ci si limita ad immaginarselo. Quote:
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Re: Dipendenza affettiva&emotiva
- Paura della solitudine:PRESENTE
- Paura di perdere l’amore: PRESENTE - Rabbia nei confronti dell'altra persona/parthner: PRESENTE - Paura dell’abbandono, della separazione: PRESENTE - Paura di mostrarsi se stessi: MOLTO PRESENTE - Senso di inferiorità verso il partner: DIPENDE - Profonda gelosia, attaccamento morboso: MOLTO PRESENTE - Dedizione totale al partner e annullamento di se: DIPENDE - Abbassamento dell'autostima: DIPENDE - Esclusività del rapporto, cancellare ogni interesse al di fuori di esso: MOLTO PRESENTE - Senso di vergogna verso se stessi e verso le proprie azioni: PRESENTE - Sbalzi di umore nei confronti del parthner, vedere un alternarsi vittima-carnefice: MOLTO PRESENTE :ridacchiare: --- Argomentando seriamente, io in realtà mi sono resa conto di costruire rapporti su basi sbagliate abbastanza presto. Me ne sono resa conto discutendo con altre persone e vedendo che avevano concezioni del rapporto ben lontane dalle mie, me ne sono resa conto quando chi ha avuto la sfortuna di avere a che fare con me mi ha fatto notare quanto il mio modo di vivere i rapporti sia deleterio, per me e per gli altri. Come già diceva qualcuno, è un'idea di relazione quasi simbiotica. Pretendere di essere al centro del suo mondo sempre e ovviamente fare lo stesso, con tutte le conseguenze che ne derivano, prima tra cui mettere da parte se stessi, i propri bisogni e interessi per mettere al centro l'altra persona. C'è da dire che in dei rapporti più sani, quest'attaccamento nelle prime fasi di conoscenza e del rapporto è anche normale: provare piacere nel condividere del tempo con una persona, essere appagati dalla sua presenza può portare a voler trascorrere quanto più tempo possibile con lei per una sorta di euforia iniziale. Euforia che con il tempo va a stabilizzarsi e il rapporto viene ridimensionato, affiancando al tempo trascorso con essa anche interessi personali, o condividere il tempo con altre persone. Invece nella dipendenza affettiva -come in tutte le dipendenze- questo secondo punto viene a mancare, ma anzi, si ha sempre bisogno di una maggiore presenza, fino a divenire totalizzante. Tant'è che per rendere maggiormente l'idea viene anche chiamata droga d'amore. Nella mia testa si crea una vera e propria scala dei valori, in cui il partner è al primo posto e allo stesso modo dovrebbe essere per lui. Nel momento in cui mi rendo conto che per qualunque motivo la sua attenzione si sposta su altro, ecco che mi cade il mondo addosso e in tal modo si manifestano due punti sopraindicati: rabbia nei confronti del partner e vederlo come una vittima/carnefice (in questo caso carnefice). Orbene, come già hanno detto altre persone, anch'io mi rendo perfettamente conto e sono cosciente di quanto ciò sia molto sbagliato. Il problema è che pur rendendomene conto non si riesce proprio a cambiare. Si dice che rendersi conto di un problema sia il primo passo verso il miglioramento. Può anche essere vero, ma in tal caso quali sarebbero le soluzioni? Io ne vedo alcune, ma nessuna di esse mi gratifica granchè. Si potrebbe iniziare un percorso di psicoterapia e fare un grande lavoro su se stessi, ma gli esiti non sarebbero affatto scontati, in quanto si possono impiegare tempo ed energia per poi ritrovarsi punto e daccapo. Si potrebbe cercare di ridimensionare a forza certi aspetti della dipendenza, ma ciò che ne deriverebbe sarebbe una profonda insoddisfazione del rapporto, da parte nostra. Si potrebbe trovare un partner molto simile, ma in questo caso si potrebbe anche giungere ad una situazione abbastanza pericolosa, crogiolandosi solo nel proprio mondo, assecondare le proprie tendenze a vicenda e può diventare rapporto logorante. P.S. L'iperprotettività c'entra fino ad un certo punto. Anche i miei lo sono sempre stati, lo sono tuttora. Ma essere protettivi non è un buon modo per dimostrare l'affetto, o per lo meno non quando è l'unico. |
Re: Dipendenza affettiva&emotiva
Io quei pochi rapporti che ho stretto nella vita, anche in amicizia, erano tutti rapporti di dipendenza affettiva reciproca, basati sull' idealizzazione degli altri, ricambiata.
Quindi rapporti destinati a finire in modo traumatico nel momento in cui l' altro aprisse il suo mondo ad altre persone. Non perchè non avessi altri interessi, ma perchè quel poco contatto con gli altri mi faceva talmente piacere, da annullarmi in esso. Quote:
Evitare gli altri diventa prevenzione della dipendenza affettiva, ma non fa stare meglio. |
Re: Dipendenza affettiva&emotiva
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Re: Dipendenza affettiva&emotiva
In alcuni casi è sin la cosa migliore.
Io troncai di netto i rapporti più o meno con tutti in maniera abbastanza cosciente quando a seguito di una batosta perchè ero diventato autodistruttivo verso me stesso, poteva finire seriamente male, e non avrei sopportato qualcosa di analogo a breve distanza. Il problema è che la soluzione al problema genera altri problemi[legge di murphy docet], quali autoisolamento, ripresa difficoltosa dei ritmi quando(e se) si decide di riprendere a remare, dipendenza dall'occupazione che si sostituiva alla vita sociale(diventare un net, ad esempio) |
Re: Dipendenza affettiva&emotiva
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E non so se alla nonna di Einstein si sarebbe potuto spiegare il concetto di "super-io".:mrgreen: Quote:
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Non contesto ciò che scrivi, sostituirei però l' esclusione ad un concetto di equilibrio: una persona che sta bene con se stessa (pur avvertendo anch'essa, come tutti, una naturale inclinazione alla ricerca di rapporti umani) vivrà le relazioni in maniera più appagante e riuscendo a trasmettere più gioia di un' altra persona che invece non sta bene con se stessa e inevitabilmente riverserà la sua disarmonia interiore sull' altro. |
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