Re: Insegnanti?
Massimo rispetto per i prof :riverenza:
Ho un ottimo rapporto con i prof, pessimo con i compagni di classe... |
Re: Insegnanti?
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"Per fare un albero, ci vuole un fiore per fare un fiore, ci vuole un seme. Per fare il seme ci vuole..." boh :pensando: |
Re: Insegnanti?
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alla faccia dei fuori corso! |
Re: Insegnanti?
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da settembre vi racconterò fior fior di aneddoti di una supplente sociofobica,c'è da ridere!:) |
Re: Insegnanti?
Eccomi, ho fatto diversi anni da supplente e partecipo in forum sulla scuola.
Messaggio destinato a chi volesse intraprendere una carriera scolastica: SIATE REALISTICI!! Dovrete andare in pensione a 65 anni se non più tardi; se pensate di passare una vita lavorando in quel settore senza poterne uscire, siete degli incoscienti. La scuola è la fabbrica degli esaurimenti. Dovete mettere il piede in due scarpe. Non c'è nulla da fare, dovete fare un altro lavoro in contemporanea, altrimenti arriverete a 30 anni senza altre esperienze e non potrete più lavorare altrove. La fregatura di molti di noi e che sviluppa tardi e quindi capisce tardi dove deve stare. Ad esempio, le persone molto riflessive è facile che siano più adatte per un lavoro manuale che però scartano perché hanno il diploma o perché essendo riflessive pensano di dovere fare un lavoro di ragionamento. Ci vuole tempo per capire il lavoro adatto a noi e purtroppo, se si finisce l'università a 24 anni, non hai tutto questo tempo per capirlo. |
Re: Insegnanti?
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Non sono sociofobico, sono sì introverso e insegnare è stato un incubo; è stato come fare una gara di scrittura tra destri naturali, dove io ero l'unico a dover usare la sinistra. La scuola è un ambiente logorante, soprattutto se come me, non hai una buona dialettica e tendi a estraniarti nei momenti di stanchezza (la caratteristica riconosciuta di tutti gli introversi è il fatto di doversi chiudere in sé dopo un po' che socializzano). Quello che fa sbagliare scelta, entrando a lavorare nel corpo docente, è la presunzione che l'aspetto sociale abbia un ruolo secondario all'interno della lezione, cioè è un qualcosa in più, un 20-40%. Mi sono accorto invece che è il 95%. L'insegnante non è altro che un venditore: deve sapersi vendere e farli voler bene. Chi ha problemi di comunicazione, va incontro al burn-out, in primis perché comunica non maggiore fatica e inoltre perché il feedback può essere moooolto deludente. |
Re: Insegnanti?
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Proprio ieri ho saputo di una ragazzo in lizza per un posto da ricercatore sorpassato dai soliti raccomandati che nemmeno hanno sostenuto l'esame. :moltoarrabbiato: Io sarei favorevole ad un sistema alla finlandese; l'accesso alla professione è a numero chiuso e coloro che vi accedono sono selezionati tra i migliori. Il mio è un discorso meramente pragmatico, anch'io prima di lasciar l'università sognavo di diventare professore, credo però che il numero chiuso sia l'opzione migliore, detta in termini brutali se la richiesta è ogni anno di 1.000 (tanto per fare un numero) nuovi insegnati e poi invece ogni anno ho 20.000 nuovi insegnanti il problema del precariato non si risolverà mai. |
Re: Insegnanti?
http://t3.gstatic.com/images?q=tbn:A...D1pHfIf3Qk8Gsw Non chiedete a me cosa penso degli insegnanti XD XD XD XD XD
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Re: Insegnanti?
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L'autore consigliava agli insegnati di cercar di coinvolgere tutti i sensi. Spesso magari uno studente è definito come poco impegnato ma in realtà lui e l'insegnate comunicano su piani diversi. L'insegnante può comunicare molto con il suono delle parole, mentre lo studente può avere una memoria di tipo visivo. In parole povere ad esempio per una lezione di storia si consigliava di far immaginare ai ragazzi la scena, i suoni ecc per coinvolgere tutti i tipi di memoria. |
Re: Insegnanti?
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Re: Insegnanti?
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Non so precisamente di che parli, ma per entrare all'università arruffianarsi qualche professore è necessario. Non si va avanti in sordina, lì dentro sono spietati ed oltre a studiare (se punti in alto) devi anche leccare qualche culo. E' la prassi. |
Re: Insegnanti?
I mesi estivi servono a ricaricarsi, ma allo stesso tempo trovare un altro lavoro, non di animazione o come istruttore.
Non sono sociofobico, sono sì introverso e insegnare è stato un incubo; è stato come fare una gara di scrittura tra destri naturali, dove io ero l'unico a dover usare la sinistra. La scuola è un ambiente logorante, soprattutto se come me, non hai una buona dialettica e tendi a estraniarti nei momenti di stanchezza (la caratteristica riconosciuta di tutti gli introversi è il fatto di doversi chiudere in sé dopo un po' che socializzano). Quello che fa sbagliare scelta, entrando a lavorare nel corpo docente, è la presunzione che l'aspetto sociale abbia un ruolo secondario all'interno della lezione, cioè è un qualcosa in più, un 20-40%. Mi sono accorto invece che è il 95%. L'insegnante non è altro che un venditore: deve sapersi vendere e farsi voler bene. Chi ha problemi di comunicazione, va incontro al burn-out, in primis perché comunica con maggiore fatica e inoltre perché il feedback può essere moooolto deludente. EDIT: ho dovuto fare delle correzioni. |
Re: Insegnanti?
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Io fossi in lui sarei rimasto all'estero. Secondo me l'università italiana è tutta da rifare, un bel danno è stato fatto con quella riformaccia 3+2, laurea breve più specialistica. Bisogna poi trovare un modo per svecchiare, non è possibile che la maggiorparte degli insegnanti siano delle mummie. All'estero iniziano ad insegnare in ambito universitario già a 27 anni. Non so, io vedo molto critica la situazione dell'università italiana, ma credo però che vi sia anche molta ipocrisia da parte di chi ci lavora, fanno sempre riferimento all'estero per le condizioni di lavoro, non sottolineano però che negli altri paesi bisogna lavorare duramente altrimenti è facile anche perdere il posto di lavoro. |
Re: Insegnanti?
Ho fatto l'insegnante per un totale di circa 3 anni non consecutivi.
Principalmente in istituti tecnici e professionali. Mi sarebbe piaciuto continuare ma, dopo i tagli della gelmini, le cattedere sono diminuite e per noi precari di terza fascia sono rimaste le briciole. Per cui ho cercato lavoro in altri ambiti e, fortunatamente, sono riuscito a trovarlo. Per fortuna (o purtroppo) la mia fobia sociale è molto concentrata nei rapporti stretti di amicizia e di amore, per cui non ha avuto grosso impatto nella mia esperienza di insegnamento. Ovviamente ho vissuto situazioni difficilissime in cui gestire la classe è stato quasi impossibile, soprattutto nei famigerati IPSIA. Devo dire, però, che me la sono cavata molto meglio di alcuni miei colleghi palesemente estroversi. |
Re: Insegnanti?
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Attualmente, per ragioni di attività lavorativa principale incompatibile, non svolgo più ma, negli anni precedenti, ho svolto l'attività d'istruttore sportivo in attività extrascolastiche organizzate presso tutta una serie di scuole primarie statali. Attività molto appagante. Quote:
Devo dire che, però, è condizione comune di molti quella di svolgere un'attività lavorativa che coincide anche con l'unica attività sociale. Io, al di fuori dei contatti sociali con i colleghi in orario di lavoro, passo il grosso del mio quotidiano e dei miei we in totale inattività sociale. Per quanto concerne la FS posso ipotizzare, intuitivamente, che il lavoro riesca a venir conciliato per via, appunto, del contesto: probabilmente trattandosi di "conosciuto" fa venir meno la condizione di una fobia, ovvero lo "sconosciuto". Inoltre la passione, il vederlo come un'attività lavorativa prima che sociale può mitigare l'effetto. |
Re: Insegnanti?
io non sono un insegnante .... volevo dirti che assomigli a uno dei personaggi di questo film http://www.comingsoon.it/Film/Scheda...nt-Il-distacco se non l hai visto guardalo
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