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fenicenanto 17-05-2007 23:09

Non voler guarire...
 
non so voi,ma a me capita sempre più spesso di avere la sensazione di non voler guarire o tantomeno progredire...non mi applico veramente,ecco.
Certo è facile quando si hanno le spalle coperte economicamente...oppure quando puoi trovare comprensione nella famiglia...
e quando i genitori non ci saranno?mi appoggerò ai miei fratelli...non voglio conoscere la vita e le sue amarezze e /o gioie.
Non voglio crescere...troverò qualcuno che mi sopporterà...
Il mondo non fa per me...e la cosa buffa(o tragica,dipende dai punti di vista) è che non me ne frega nulla e non mi dispero...
stimoli,motivazioni,ambizioni?
NON ne voglio avere.

Redman 17-05-2007 23:15

Mamma mia! aiuto! tocchi uno dei tasti per me piu dolenti!A volte mi fermo a pensare al fatto che ora in tanti modi ho le spalle coperte e questo in qualche modo forse mi fa adagiare sulla mia situazione.Poi mi guardo fra un po di anni...i miei genitori non saranno eterni...ed io non avrò il loro appoggio che sento anche solo con la loro presenza nella mia vita...Mi chiedo veramente se senza questa "copertura" reagirò o incomincerò a peggiorare giorno dopo giorno...Il futuro mi fa cosi tanta paura che non riesco ad immaginarlo nella mia vita.

andrea870 17-05-2007 23:23

Quote:

Non voglio crescere...troverò qualcuno che mi sopporterà...
Prima impari ad affrontare le tue paure e il mondo e meglio è.Rimandare in eterno amplifichera' il tuo senso di smarrimento successivo e saranno dolori.Purtroppo è cosi'

fenicenanto 18-05-2007 00:00

Quote:

Originariamente inviata da andrea870
Quote:

Non voglio crescere...troverò qualcuno che mi sopporterà...
Prima impari ad affrontare le tue paure e il mondo e meglio è.Rimandare in eterno amplifichera' il tuo senso di smarrimento successivo e saranno dolori.Purtroppo è cosi'

lo so benissimo...quando realizzerò il non-senso di quello che faccio e sono,sarà la mia fine...ma adesso mi va bene così...sapete,in tutti questi anni
ho pianto solo 2 volte per la mia condizione assurda...

ma perchè ho questo ottimismo che le cose si aggiusteranno da sole?
eppure in cuor mio so che è solo illusione.
Sono troppo fragile per questo mondo,quando e se troverò la forza di esprimere il mio io,mi sbraneranno...sono una preda facile.

julien_cd 18-05-2007 01:00

Quote:

Originariamente inviata da andrea870
Quote:

Non voglio crescere...troverò qualcuno che mi sopporterà...
Prima impari ad affrontare le tue paure e il mondo e meglio è.Rimandare in eterno amplifichera' il tuo senso di smarrimento successivo e saranno dolori.Purtroppo è cosi'

Quoto al 100% andrea...mi sa che ci ha preso...

rectius74 18-05-2007 07:42

echi
 
e chi
non si nutre di illusione
sperando che ild estino
ci cambi da solo
la vita
ridandocela
ce la meritiamo
anch'io lo spero
da anni
ma non sempre va per il meglio
ed anche noi dobbiamo fare la ns. parte

Drowning 18-05-2007 10:19

Sei come me.

andrea870 18-05-2007 12:37

Non volevo essere perentorio nella mia risposta solo realista.
Mi viene da pensare a quel film di harrison ford,"a proposito di henry".

trentina 18-05-2007 13:57

certo. potrei fare molte cose per cambiare, iscrivermi a qualche corso, andare in palestra o accettare gli inviti delle mie ex-compagne di classe. ma invitabilmente rifiuto. :roll:

andrea870 18-05-2007 15:07

Il cambiamento implica una rottura degli schemi che ci siamo creati con il tempo..Fa' male pero' fortifica.

psychogirl 18-05-2007 17:12

Io vivo da sola e mi mantengo da sola, ma economicamente parlando è dura. Lo stipendio vola via in un soffio, con 'sto euro del cavolo. Vabbè. A parte questo, anche se non vivo con i miei e devo affrontare tante cose da sola (la spesa, pagare le bollette, il lavoro, pulire la casa, ecc.ecc.) per tutti questi anni mi sono "adagiata" sulle mie debolezze e paure, invece di sconfiggerle. Mi spiego: finito di lavorare, volo a casa e mi sento al sicuro, senza alcuna voglia di cambiare le cose. Poi capitano degli inviti di colleghi e allora la voglia di dire sì sconbussola tutto quanto, ma quando poi dico di no, allora sto male per un po'. Infine, terza fase del ciclo "voglia di buttarsi-paura di buttarsi-se non mi butto è meglio" mi adagio nuovamente nella mia apatia, nelle piccole abitudini, nei libri e nella musica. Io credo proprio che ci vorrebbe una motivazione grande come una balena per convincermi, faccio un esempio, a uscire con un ragazzo e a mangiare fuori con lui. Chessò: se non esci con lui, morirai tra 7 giorni, tipo The Ring :)
Scusate per la battuta, sto sdrammatizzando un po'.

Rivoltato 18-05-2007 17:25

Re: Non voler guarire...
 
Quote:

Originariamente inviata da fenicenanto
non so voi,ma a me capita sempre più spesso di avere la sensazione di non voler guarire o tantomeno progredire...non mi applico veramente,ecco.
Certo è facile quando si hanno le spalle coperte economicamente...oppure quando puoi trovare comprensione nella famiglia...
e quando i genitori non ci saranno?mi appoggerò ai miei fratelli...non voglio conoscere la vita e le sue amarezze e /o gioie.
Non voglio crescere...troverò qualcuno che mi sopporterà...
Il mondo non fa per me...e la cosa buffa(o tragica,dipende dai punti di vista) è che non me ne frega nulla e non mi dispero...
stimoli,motivazioni,ambizioni?
NON ne voglio avere.

Sembra scritto dal mio inchiostro il tuo post 8O
Procastinare non ci farà piu' guarire Fenicenanto,dovremmo darci un "autocalcio" nel sedere,catapultarci fuori ed iniziare a Vivere a cento,nel bene come nel male.
"Esistere in un mondo di ovatta è serenamente triste".

fenicenanto 18-05-2007 20:38

Quote:

Originariamente inviata da psychogirl
Io vivo da sola e mi mantengo da sola, ma economicamente parlando è dura. Lo stipendio vola via in un soffio, con 'sto euro del cavolo. Vabbè. A parte questo, anche se non vivo con i miei e devo affrontare tante cose da sola (la spesa, pagare le bollette, il lavoro, pulire la casa, ecc.ecc.) per tutti questi anni mi sono "adagiata" sulle mie debolezze e paure, invece di sconfiggerle. Mi spiego: finito di lavorare, volo a casa e mi sento al sicuro, senza alcuna voglia di cambiare le cose. Poi capitano degli inviti di colleghi e allora la voglia di dire sì sconbussola tutto quanto, ma quando poi dico di no, allora sto male per un po'. Infine, terza fase del ciclo "voglia di buttarsi-paura di buttarsi-se non mi butto è meglio" mi adagio nuovamente nella mia apatia, nelle piccole abitudini, nei libri e nella musica. Io credo proprio che ci vorrebbe una motivazione grande come una balena per convincermi, faccio un esempio, a uscire con un ragazzo e a mangiare fuori con lui. Chessò: se non esci con lui, morirai tra 7 giorni, tipo The Ring :)
Scusate per la battuta, sto sdrammatizzando un po'.

a parte il fatto che tu lavori e sei indipendente dal punto di vista economico,mi ritrovo in pieno nelle cose che dici...
sto raggiungendo l'atarassia...

fenicenanto 19-05-2007 00:52

Quote:

Originariamente inviata da andrea870
Il cambiamento implica una rottura degli schemi che ci siamo creati con il tempo..Fa' male pero' fortifica.

dipende dalla corazza che uno ha...la mia è parecchio scalfita :roll:

mire_car 19-05-2007 11:04

a che serve guarire?
 
Gia', è molto fastidiosa questa tendenza dell'essere umano a non voler sforzarsi per cambiare la propria situazione. Ne rimanevo stupita, quando, giovane allieva, facevo di tutto per saltare le sedute..e poi mi veniva detto qualcosa che mi avrebbe portata ad un cambiamento interiore, in positivo.
Quasi come se ci fosse una resistenza al cambiamento, una tendenza dell'organismo all'omeostasi, a mantenere lo statu-quo, anche se questo provoca sofferenza. Poi arrivano i sintomi, che con la loro carica di distruttività, costringono a mettersi in discussione, a pensare ad un rimedio, a modificarsi. Credo che comunque, un'altra ragione possa essere quello che dicevano gli antichi greci: gli dei sono invidiosi della felicità umana. Noi non siamo abituati al piacere, la nostra cultura accetta molto di piu' il dolore che il piacere, siamo abituati a soffrire, la felicità ed il benessere generano invidia in coloro che ci circondano e creano situazioni a volte difficili da gestire. Meglio star male: perlomeno generiamo compassione in chi ci circonda e considerazione. Ma fino a che punto siamo disposti a soffrire?Qual'è il limite?

knulp 19-05-2007 11:25

bla bla
anche io bla bla


Tutte le volte che vogliamo fare qualcosa ma non riusciamo, siamo in
presenza di una resistenza.

In altre parole, una parte di noi vuole fare qualcosa (cambiamento) e una parte di noi NON vuole...

Quindi, se desiderate/volete fortissimamente dimagrire, migliorare la vostra
salute, superare il blocco dello scrittore, recuperare la vista indebolita,
ecc. ecc. ma non ci siete riusciti, allora potete essere certi di una cosa:
la parte di voi che si oppone al cambiamento E' PIU' FORTE!!!

Cambiare fa paura... i nostri corpi sono costruiti per resistere a ogni
genere di cambiamento. Specificatamente è l'asse Triplice Riscaldatore/Milza
che influenza la nostra resistenza al cambiamento, reale o presunto che sia.

Il Triplice Riscaldatore, specialmente, poiché è il "guardiano" del nostro
corpo, si allerta e si carica di energia quando c'è un cambiamento nella
nostra routine, sia che si tratti di un cambiamento nel nostro ambiente,
nell'alimentazione, nel nostro modo abituale di dormire, camminare, le
nostre relazioni ecc.

E' il Triplice Riscaldatore che ci fa sentire a disagio fisicamente ed
energeticamente in presenza di cambiamenti o anche solo quando pensiamo al
cambiamento.

Certo, possiamo non essere troppo "comodi" dove siamo, ma siamo lì, e le
nostre energie sanno come reagire. Questo è ciò che, spesso, causa quella
sensazione di "resistenza" nella nostra energia... e il nostro Triplice
Riscaldatore può stabilire ogni sorta di segnale per farci conoscere quando
pensa che siamo "in pericolo".

Noi siamo abituati a osservare soltanto le sue reazioni "estreme": ansia,
attacchi di panico, reazioni allergiche ecc.

Ma, agli occhi di un esperto il segnale più evidente è...
dimenticare... dimenticare di fare (esempio dimenticare di fare ginnastica in una dieta)

Quando il Triplice Riscaldatore pensa che siamo in pericolo, si sovraccarica
di energia... prendendola da qualche altra parte... e il primo posto dove l
energia viene prelevata è il meridiano della Milza. In realtà drena energia
da ogni altro meridiano, all'infuori di quello del Cuore, ma inizia sempre
dalla Milza.

La milza non è solo l'organo che metabolizza il cibo nel nostro corpo... l
energia del meridiano della Milza ci aiuta ad assimilare QUALUNQUE COSA
NUOVA energeticamente, emozionalmente, mentalmente.

Una specie di circolo vizioso in effetti... quando il Triplice Riscaldatore
si sovraccarica e ci "protegge" dal cambiamento, la Milza, che dovrebbe
aiutarci ad assimilare nuove idee e cambiamenti di ogni genere, viene
privata di energia. Non c'è da stupirsi se ci sentiamo "bloccati" o
inceppati"!!!


Il Triplice Riscaldatore vuole REALMENTE resistere al cambiamento...
può lasciarci rilassare un po', ma dopo qualche momento tende a
risvegliarsi" e a dire "ehi, aspetta un attimo, le cose sono diverse qui
intorno e non mi piace"... così si ricarica di energia e noi siamo tirati
indietro nel vecchio schema...

Avete mai seguito con successo una dieta per qualche settimana o un mese,
perdendo peso facilmente... e poi all'improvviso non riuscite più a seguire
la dieta e ritornate alla vecchia alimentazione? E tutti gli sforzi per
mantenere il nuovo peso non servono a nulla? Questo è il Triplice
Riscaldatore all'opera... non ha nessuna intenzione di lasciar andare i
vecchi modelli.


Ecco volevo dire altre cose,per esempio sui copioni( ed i giochi) dell'analisi transazionale versus il codice dell'anima di Hillman,ma non mi va più...

Karma contro psicologia analogica anche,magari un altro giorno...

valevale 19-05-2007 14:57

Quote:

Originariamente inviata da knulp
bla bla
anche io bla bla


Tutte le volte che vogliamo fare qualcosa ma non riusciamo, siamo in
presenza di una resistenza.

In altre parole, una parte di noi vuole fare qualcosa (cambiamento) e una parte di noi NON vuole...

Quindi, se desiderate/volete fortissimamente dimagrire, migliorare la vostra
salute, superare il blocco dello scrittore, recuperare la vista indebolita,
ecc. ecc. ma non ci siete riusciti, allora potete essere certi di una cosa:
la parte di voi che si oppone al cambiamento E' PIU' FORTE!!!

Cambiare fa paura... i nostri corpi sono costruiti per resistere a ogni
genere di cambiamento. Specificatamente è l'asse Triplice Riscaldatore/Milza
che influenza la nostra resistenza al cambiamento, reale o presunto che sia.

Il Triplice Riscaldatore, specialmente, poiché è il "guardiano" del nostro
corpo, si allerta e si carica di energia quando c'è un cambiamento nella
nostra routine, sia che si tratti di un cambiamento nel nostro ambiente,
nell'alimentazione, nel nostro modo abituale di dormire, camminare, le
nostre relazioni ecc.

E' il Triplice Riscaldatore che ci fa sentire a disagio fisicamente ed
energeticamente in presenza di cambiamenti o anche solo quando pensiamo al
cambiamento.

Certo, possiamo non essere troppo "comodi" dove siamo, ma siamo lì, e le
nostre energie sanno come reagire. Questo è ciò che, spesso, causa quella
sensazione di "resistenza" nella nostra energia... e il nostro Triplice
Riscaldatore può stabilire ogni sorta di segnale per farci conoscere quando
pensa che siamo "in pericolo".

Noi siamo abituati a osservare soltanto le sue reazioni "estreme": ansia,
attacchi di panico, reazioni allergiche ecc.

Ma, agli occhi di un esperto il segnale più evidente è...
dimenticare... dimenticare di fare (esempio dimenticare di fare ginnastica in una dieta)

Quando il Triplice Riscaldatore pensa che siamo in pericolo, si sovraccarica
di energia... prendendola da qualche altra parte... e il primo posto dove l
energia viene prelevata è il meridiano della Milza. In realtà drena energia
da ogni altro meridiano, all'infuori di quello del Cuore, ma inizia sempre
dalla Milza.

La milza non è solo l'organo che metabolizza il cibo nel nostro corpo... l
energia del meridiano della Milza ci aiuta ad assimilare QUALUNQUE COSA
NUOVA energeticamente, emozionalmente, mentalmente.

Una specie di circolo vizioso in effetti... quando il Triplice Riscaldatore
si sovraccarica e ci "protegge" dal cambiamento, la Milza, che dovrebbe
aiutarci ad assimilare nuove idee e cambiamenti di ogni genere, viene
privata di energia. Non c'è da stupirsi se ci sentiamo "bloccati" o
inceppati"!!!


Il Triplice Riscaldatore vuole REALMENTE resistere al cambiamento...
può lasciarci rilassare un po', ma dopo qualche momento tende a
risvegliarsi" e a dire "ehi, aspetta un attimo, le cose sono diverse qui
intorno e non mi piace"... così si ricarica di energia e noi siamo tirati
indietro nel vecchio schema...

Avete mai seguito con successo una dieta per qualche settimana o un mese,
perdendo peso facilmente... e poi all'improvviso non riuscite più a seguire
la dieta e ritornate alla vecchia alimentazione? E tutti gli sforzi per
mantenere il nuovo peso non servono a nulla? Questo è il Triplice
Riscaldatore all'opera... non ha nessuna intenzione di lasciar andare i
vecchi modelli.


Ecco volevo dire altre cose,per esempio sui copioni( ed i giochi) dell'analisi transazionale versus il codice dell'anima di Hillman,ma non mi va più...

Karma contro psicologia analogica anche,magari un altro giorno...

Ma queste cose hanno a che fare con l'agopuntura o con la PNL o altro?

Sei forte :)
Pciù!

fenicenanto 19-05-2007 20:30

Re: a che serve guarire?
 
Quote:

Originariamente inviata da mire_car
Gia', è molto fastidiosa questa tendenza dell'essere umano a non voler sforzarsi per cambiare la propria situazione. Ne rimanevo stupita, quando, giovane allieva, facevo di tutto per saltare le sedute..e poi mi veniva detto qualcosa che mi avrebbe portata ad un cambiamento interiore, in positivo.
Quasi come se ci fosse una resistenza al cambiamento, una tendenza dell'organismo all'omeostasi, a mantenere lo statu-quo, anche se questo provoca sofferenza. Poi arrivano i sintomi, che con la loro carica di distruttività, costringono a mettersi in discussione, a pensare ad un rimedio, a modificarsi. Credo che comunque, un'altra ragione possa essere quello che dicevano gli antichi greci: gli dei sono invidiosi della felicità umana. Noi non siamo abituati al piacere, la nostra cultura accetta molto di piu' il dolore che il piacere, siamo abituati a soffrire, la felicità ed il benessere generano invidia in coloro che ci circondano e creano situazioni a volte difficili da gestire. Meglio star male: perlomeno generiamo compassione in chi ci circonda e considerazione. Ma fino a che punto siamo disposti a soffrire?Qual'è il limite?

Ma io non sto male...ADESSO.
Quando tra un pò di anni la vita mi presenterà il conto,allora si che saranno problemi a non finire...
d'accordo che è meglio agire da subito per non ritrovarsi tra un pò con le spalle al muro,ma dove trovare la forza?

mire_car 21-05-2007 10:20

Re: a che serve guarire?
 
Quote:

Originariamente inviata da fenicenanto
Quote:

Originariamente inviata da mire_car
Gia', è molto fastidiosa questa tendenza dell'essere umano a non voler sforzarsi per cambiare la propria situazione. Ne rimanevo stupita, quando, giovane allieva, facevo di tutto per saltare le sedute..e poi mi veniva detto qualcosa che mi avrebbe portata ad un cambiamento interiore, in positivo.
Quasi come se ci fosse una resistenza al cambiamento, una tendenza dell'organismo all'omeostasi, a mantenere lo statu-quo, anche se questo provoca sofferenza. Poi arrivano i sintomi, che con la loro carica di distruttività, costringono a mettersi in discussione, a pensare ad un rimedio, a modificarsi. Credo che comunque, un'altra ragione possa essere quello che dicevano gli antichi greci: gli dei sono invidiosi della felicità umana. Noi non siamo abituati al piacere, la nostra cultura accetta molto di piu' il dolore che il piacere, siamo abituati a soffrire, la felicità ed il benessere generano invidia in coloro che ci circondano e creano situazioni a volte difficili da gestire. Meglio star male: perlomeno generiamo compassione in chi ci circonda e considerazione. Ma fino a che punto siamo disposti a soffrire?Qual'è il limite?

Ma io non sto male...ADESSO.
Quando tra un pò di anni la vita mi presenterà il conto,allora si che saranno problemi a non finire...
d'accordo che è meglio agire da subito per non ritrovarsi tra un pò con le spalle al muro,ma dove trovare la forza?


Se stai bene così, che problema c'è? Se non hai sintomi fastidiosi, che ti impediscono di vivere, allora perchè preoccuparsi? Oppure credi che la mancanza di desideri, avere relazioni soddisfacenti, essere soddisfatti di quello che si è, e ricercare una vita che non sia banale possa essere di per sè un sintomo.

fenicenanto 21-05-2007 13:21

Re: a che serve guarire?
 
Quote:

Originariamente inviata da mire_car
Quote:

Originariamente inviata da fenicenanto
Quote:

Originariamente inviata da mire_car
Gia', è molto fastidiosa questa tendenza dell'essere umano a non voler sforzarsi per cambiare la propria situazione. Ne rimanevo stupita, quando, giovane allieva, facevo di tutto per saltare le sedute..e poi mi veniva detto qualcosa che mi avrebbe portata ad un cambiamento interiore, in positivo.
Quasi come se ci fosse una resistenza al cambiamento, una tendenza dell'organismo all'omeostasi, a mantenere lo statu-quo, anche se questo provoca sofferenza. Poi arrivano i sintomi, che con la loro carica di distruttività, costringono a mettersi in discussione, a pensare ad un rimedio, a modificarsi. Credo che comunque, un'altra ragione possa essere quello che dicevano gli antichi greci: gli dei sono invidiosi della felicità umana. Noi non siamo abituati al piacere, la nostra cultura accetta molto di piu' il dolore che il piacere, siamo abituati a soffrire, la felicità ed il benessere generano invidia in coloro che ci circondano e creano situazioni a volte difficili da gestire. Meglio star male: perlomeno generiamo compassione in chi ci circonda e considerazione. Ma fino a che punto siamo disposti a soffrire?Qual'è il limite?

Ma io non sto male...ADESSO.
Quando tra un pò di anni la vita mi presenterà il conto,allora si che saranno problemi a non finire...
d'accordo che è meglio agire da subito per non ritrovarsi tra un pò con le spalle al muro,ma dove trovare la forza?


Se stai bene così, che problema c'è? Se non hai sintomi fastidiosi, che ti impediscono di vivere, allora perchè preoccuparsi? Oppure credi che la mancanza di desideri, avere relazioni soddisfacenti, essere soddisfatti di quello che si è, e ricercare una vita che non sia banale possa essere di per sè un sintomo.

è ovvio che è un sintomo di qualcosa che non va...altrimenti non scriverei su questo forum.
io sto semplicemente eludendo la realtà,per non farmi male...ma prima o poi lo so che dovrò farci i conti...mica si può continuare così in eterno.
arrivederla.

Jeanne 11-06-2008 00:36

Quote:

Originariamente inviata da andrea870
Il cambiamento implica una rottura degli schemi che ci siamo creati con il tempo..Fa' male pero' fortifica.


Riporto in vita tutto il thread, e mi chiedo se il segreto non stia nella volontà di cambiare, cioè mettere comunque azione o delle controtendenze nella nostra vita.

ciao

calinero 11-06-2008 00:43

che nostalgia!
il mitico fobic felicenanto
l'ex fobic rectius (beato lui)
knulp quando ai tempi era l'unico logorroico ed il contagio non era ancora così diffuso
:lol:

cmq mi verrebbe da dire... volere è potere

ci son dei giorni dove voglio e posso
ed altri dove non ho la forza

ho tanti cambiamenti parziali, ma mai uno totale e definitivo
che sia questa la mia natura?
ai geni non si comanda?
bà è + di 1 anno che sono qui, e a parte un titolo che arriverà presto e che col quale mi ci pulirò.... :) non mi par di aver mutato niente, continuo a fuggire da certe cose, altre son migliorate, ma i tabù restano tabù
forse perchè non voglio davvero cambiare?
e perchè non voglio cambiare?
perchè mi va bene così?
mah, chi lo sa

Jeanne 11-06-2008 00:53

Quote:

Originariamente inviata da calinero
forse perchè non voglio davvero cambiare?
e perchè non voglio cambiare?
perchè mi va bene così?
mah, chi lo sa

Abbiamo paura di farci male? Paura di agire?

Che cosa ci serve?

calinero 11-06-2008 00:57

Quote:

Originariamente inviata da Jeanne
Quote:

Originariamente inviata da calinero
forse perchè non voglio davvero cambiare?
e perchè non voglio cambiare?
perchè mi va bene così?
mah, chi lo sa

Abbiamo paura di farci male? Paura di agire?

Che cosa ci serve?

qualcuno dice che si prova a cambiare solo quando si tocca veramente il fondo
ma qui il fondo della piscina sembra non arrivare mai

Jeanne 11-06-2008 01:26

Quote:

Originariamente inviata da calinero
qualcuno dice che si prova a cambiare solo quando si tocca veramente il fondo
ma qui il fondo della piscina sembra non arrivare mai

E' chiaro non arrivi mai, perche' fa male.
E noi non sappiamo come fare per rialzarci. Siamo come dei filosofi con i sentimenti di un bambino.
Sembra quasi sia piu' importante l'impressione (storpiata) che riusciamo a dare di noi, piuttosto che aver il coraggio di esprimere la nostra vera essenza. Ho il coraggio di mostrare quello che sono.
Si dovrebbe avere il coraggio di ammettere quello che siamo:
maledettamente egocentrici, infantili ed egoisti.
Per questo siamo ancora qui. Perche' pensiamo solo a noi stessi, completamente inguaiati dai nostri stessi schemi.

cancellato2488 11-06-2008 09:07

Quote:

Originariamente inviata da Jeanne
Quote:

Originariamente inviata da andrea870
Il cambiamento implica una rottura degli schemi che ci siamo creati con il tempo..Fa' male pero' fortifica.


Riporto in vita tutto il thread, e mi chiedo se il segreto non stia nella volontà di cambiare, cioè mettere comunque azione o delle controtendenze nella nostra vita.

ciao

io lo sto ripetendo da quando ho messo piede qui dentro:
la timidezza, ma anche la fobiasociale non "guariscono" se rimanete passivi davanti ad essi.
Così come un obeso non dimagrisce se continua a farsi assalire dalla fame e mangiare non appena sente lo stimolo.
Il trucco è proprio quello: lo stomaco ha fame? io non ingerisco.

M'imbarazzo? continuo a parlare comunque (anzi no...tento di ridere e scherzare ancora di più)
MI vien da tremare? dico "guardate gente sto tremando dalla paura...qualcuno non è che mi da un bel calcio nel posteriore così almeno ho qualcosa di sensato per aver paura/dolore"?

E' questa la solfa.
Essere consapevoli di se stessi e se si vuole cambiare (perchè è un diritto per un timido rimanere tale, ma un sociofobico penso miri a "normalizzarsi" un pochetto...calimero a parte credo :D) avere la forza per fare il primo passo, poi il secondo e poi il terzo.
Se non volete imparare a camminare da soli (a costo anche di ricadere sull'asfalto) nessuno può insegnarverlo; e non sperate nel fatto che un giorno vi sveglierete e saprete farlo perfettametne senza averci mai provato (è un cammino in cui si può cadere tante volte e in cui ci si dev eimpegnare per rialzarsi)

Jeanne 11-06-2008 10:10

Quindi anche per te sarebbe come fare un allenamento consapevole e costante per trasformare le nostre tendenze negative e i nostri schemi prestabiliti. Bene.

Quote:

Originariamente inviata da 1giova88
qualcuno non è che mi da un bel calcio nel posteriore così almeno ho qualcosa di sensato per aver paura/dolore"?

Ah, quindi a volte chiedere aiuto, o accettare o riconoscere gli aiuti non è un male!
Anzi sarebbe auspicabile, no? Bene.

Quote:

Originariamente inviata da 1giova88
Se non volete imparare a camminare da soli (a costo anche di ricadere sull'asfalto) nessuno può insegnarverlo

Invece qui si parla di personale volonta' nel mettere azione a prescindere dagli aiuti esterni.
In questo percorso "doloroso ma fortificante" aggiungerei anche: imparare dai nostri errori (o tendenze negative o schemi o cattive abitudini) perche' potremmo cercare di rialzarci mille volte, e ricadere altre mille, ma non serve a nulla farlo senza aver compreso il perche' si era finiti col culo per terra.

Imparare dall'errore è una chiave per il cambiamento. Tutto il testo io la vedo come illusione con noi stessi.

Leggero 11-06-2008 14:12

Quote:

Originariamente inviata da andrea870
Prima impari ad affrontare le tue paure e il mondo e meglio è.Rimandare in eterno amplifichera' il tuo senso di smarrimento successivo e saranno dolori.Purtroppo è cosi'

Che cosa intendi precisamente con "paure", quali paure intendi?

bardamu 11-06-2008 14:37

Quote:

Originariamente inviata da Jeanne
Si dovrebbe avere il coraggio di ammettere quello che siamo:
maledettamente egocentrici, infantili ed egoisti.
Per questo siamo ancora qui. Perche' pensiamo solo a noi stessi, completamente inguaiati dai nostri stessi schemi.

Se ne esce quando si impara a lasciarsi andare agli altri, a mettersi nelle mani delle persone verso cui si prova affetto. Quando si impara a voler bene, ad ammettere i propri torti, ad abbassare ogni difesa e a mostrare la gola agli amici. Quando facciamo qualcosa perchè pensiamo davvero all'altro, quando ci sforziamo di gettare via la nostra immagine e anche noi stessi. Quando ci concentriamo sull'altro e sulla sua felicità, senza nessuna motivazione riconducibile a noi. Il gusto di sentirci migliori è la più insidiosa.

Il piacere di vedersi altruisti è l'inganno più subdolo che le nostre paure ci propinano. Illudersi di sentire veramente gli altri, solo perchè ci si sforza di farlo o perchè lo si fa in maniera pensata, ragionata.

Se eliminiamo la nostra micidiale autoreferenza, allora se ne esce. E non lo si fa per sentirsi migliori ai propri occhi, lo si fa per vivere davvero.

calireo 12-06-2008 01:38

Quote:

Originariamente inviata da mezzelfo
In teoria è così: quando sbatti violentemente con il culo per terra, approfitta della spinta per salire sù.

Ma non è che io ci credo tanto. Il segreto di questa mancata voglia di cambiamenti, è propio tenersi in basso ma non per terra, non cercare di salire, evitare quindi possibile cadute dolorose.

insomma si galleggia a mezz'acqua
x ora va bene così

calireo 12-06-2008 01:40

Quote:

Originariamente inviata da Leggero
Quote:

Originariamente inviata da andrea870
Prima impari ad affrontare le tue paure e il mondo e meglio è.Rimandare in eterno amplifichera' il tuo senso di smarrimento successivo e saranno dolori.Purtroppo è cosi'

Che cosa intendi precisamente con "paure", quali paure intendi?

l'autore originario del topic ora fa il presentatore televisivo


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