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Non voler guarire...
non so voi,ma a me capita sempre più spesso di avere la sensazione di non voler guarire o tantomeno progredire...non mi applico veramente,ecco.
Certo è facile quando si hanno le spalle coperte economicamente...oppure quando puoi trovare comprensione nella famiglia... e quando i genitori non ci saranno?mi appoggerò ai miei fratelli...non voglio conoscere la vita e le sue amarezze e /o gioie. Non voglio crescere...troverò qualcuno che mi sopporterà... Il mondo non fa per me...e la cosa buffa(o tragica,dipende dai punti di vista) è che non me ne frega nulla e non mi dispero... stimoli,motivazioni,ambizioni? NON ne voglio avere. |
Mamma mia! aiuto! tocchi uno dei tasti per me piu dolenti!A volte mi fermo a pensare al fatto che ora in tanti modi ho le spalle coperte e questo in qualche modo forse mi fa adagiare sulla mia situazione.Poi mi guardo fra un po di anni...i miei genitori non saranno eterni...ed io non avrò il loro appoggio che sento anche solo con la loro presenza nella mia vita...Mi chiedo veramente se senza questa "copertura" reagirò o incomincerò a peggiorare giorno dopo giorno...Il futuro mi fa cosi tanta paura che non riesco ad immaginarlo nella mia vita.
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ho pianto solo 2 volte per la mia condizione assurda... ma perchè ho questo ottimismo che le cose si aggiusteranno da sole? eppure in cuor mio so che è solo illusione. Sono troppo fragile per questo mondo,quando e se troverò la forza di esprimere il mio io,mi sbraneranno...sono una preda facile. |
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echi
e chi
non si nutre di illusione sperando che ild estino ci cambi da solo la vita ridandocela ce la meritiamo anch'io lo spero da anni ma non sempre va per il meglio ed anche noi dobbiamo fare la ns. parte |
Sei come me.
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Non volevo essere perentorio nella mia risposta solo realista.
Mi viene da pensare a quel film di harrison ford,"a proposito di henry". |
certo. potrei fare molte cose per cambiare, iscrivermi a qualche corso, andare in palestra o accettare gli inviti delle mie ex-compagne di classe. ma invitabilmente rifiuto. :roll:
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Il cambiamento implica una rottura degli schemi che ci siamo creati con il tempo..Fa' male pero' fortifica.
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Io vivo da sola e mi mantengo da sola, ma economicamente parlando è dura. Lo stipendio vola via in un soffio, con 'sto euro del cavolo. Vabbè. A parte questo, anche se non vivo con i miei e devo affrontare tante cose da sola (la spesa, pagare le bollette, il lavoro, pulire la casa, ecc.ecc.) per tutti questi anni mi sono "adagiata" sulle mie debolezze e paure, invece di sconfiggerle. Mi spiego: finito di lavorare, volo a casa e mi sento al sicuro, senza alcuna voglia di cambiare le cose. Poi capitano degli inviti di colleghi e allora la voglia di dire sì sconbussola tutto quanto, ma quando poi dico di no, allora sto male per un po'. Infine, terza fase del ciclo "voglia di buttarsi-paura di buttarsi-se non mi butto è meglio" mi adagio nuovamente nella mia apatia, nelle piccole abitudini, nei libri e nella musica. Io credo proprio che ci vorrebbe una motivazione grande come una balena per convincermi, faccio un esempio, a uscire con un ragazzo e a mangiare fuori con lui. Chessò: se non esci con lui, morirai tra 7 giorni, tipo The Ring :)
Scusate per la battuta, sto sdrammatizzando un po'. |
Re: Non voler guarire...
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Procastinare non ci farà piu' guarire Fenicenanto,dovremmo darci un "autocalcio" nel sedere,catapultarci fuori ed iniziare a Vivere a cento,nel bene come nel male. "Esistere in un mondo di ovatta è serenamente triste". |
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sto raggiungendo l'atarassia... |
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a che serve guarire?
Gia', è molto fastidiosa questa tendenza dell'essere umano a non voler sforzarsi per cambiare la propria situazione. Ne rimanevo stupita, quando, giovane allieva, facevo di tutto per saltare le sedute..e poi mi veniva detto qualcosa che mi avrebbe portata ad un cambiamento interiore, in positivo.
Quasi come se ci fosse una resistenza al cambiamento, una tendenza dell'organismo all'omeostasi, a mantenere lo statu-quo, anche se questo provoca sofferenza. Poi arrivano i sintomi, che con la loro carica di distruttività, costringono a mettersi in discussione, a pensare ad un rimedio, a modificarsi. Credo che comunque, un'altra ragione possa essere quello che dicevano gli antichi greci: gli dei sono invidiosi della felicità umana. Noi non siamo abituati al piacere, la nostra cultura accetta molto di piu' il dolore che il piacere, siamo abituati a soffrire, la felicità ed il benessere generano invidia in coloro che ci circondano e creano situazioni a volte difficili da gestire. Meglio star male: perlomeno generiamo compassione in chi ci circonda e considerazione. Ma fino a che punto siamo disposti a soffrire?Qual'è il limite? |
bla bla
anche io bla bla Tutte le volte che vogliamo fare qualcosa ma non riusciamo, siamo in presenza di una resistenza. In altre parole, una parte di noi vuole fare qualcosa (cambiamento) e una parte di noi NON vuole... Quindi, se desiderate/volete fortissimamente dimagrire, migliorare la vostra salute, superare il blocco dello scrittore, recuperare la vista indebolita, ecc. ecc. ma non ci siete riusciti, allora potete essere certi di una cosa: la parte di voi che si oppone al cambiamento E' PIU' FORTE!!! Cambiare fa paura... i nostri corpi sono costruiti per resistere a ogni genere di cambiamento. Specificatamente è l'asse Triplice Riscaldatore/Milza che influenza la nostra resistenza al cambiamento, reale o presunto che sia. Il Triplice Riscaldatore, specialmente, poiché è il "guardiano" del nostro corpo, si allerta e si carica di energia quando c'è un cambiamento nella nostra routine, sia che si tratti di un cambiamento nel nostro ambiente, nell'alimentazione, nel nostro modo abituale di dormire, camminare, le nostre relazioni ecc. E' il Triplice Riscaldatore che ci fa sentire a disagio fisicamente ed energeticamente in presenza di cambiamenti o anche solo quando pensiamo al cambiamento. Certo, possiamo non essere troppo "comodi" dove siamo, ma siamo lì, e le nostre energie sanno come reagire. Questo è ciò che, spesso, causa quella sensazione di "resistenza" nella nostra energia... e il nostro Triplice Riscaldatore può stabilire ogni sorta di segnale per farci conoscere quando pensa che siamo "in pericolo". Noi siamo abituati a osservare soltanto le sue reazioni "estreme": ansia, attacchi di panico, reazioni allergiche ecc. Ma, agli occhi di un esperto il segnale più evidente è... dimenticare... dimenticare di fare (esempio dimenticare di fare ginnastica in una dieta) Quando il Triplice Riscaldatore pensa che siamo in pericolo, si sovraccarica di energia... prendendola da qualche altra parte... e il primo posto dove l energia viene prelevata è il meridiano della Milza. In realtà drena energia da ogni altro meridiano, all'infuori di quello del Cuore, ma inizia sempre dalla Milza. La milza non è solo l'organo che metabolizza il cibo nel nostro corpo... l energia del meridiano della Milza ci aiuta ad assimilare QUALUNQUE COSA NUOVA energeticamente, emozionalmente, mentalmente. Una specie di circolo vizioso in effetti... quando il Triplice Riscaldatore si sovraccarica e ci "protegge" dal cambiamento, la Milza, che dovrebbe aiutarci ad assimilare nuove idee e cambiamenti di ogni genere, viene privata di energia. Non c'è da stupirsi se ci sentiamo "bloccati" o inceppati"!!! Il Triplice Riscaldatore vuole REALMENTE resistere al cambiamento... può lasciarci rilassare un po', ma dopo qualche momento tende a risvegliarsi" e a dire "ehi, aspetta un attimo, le cose sono diverse qui intorno e non mi piace"... così si ricarica di energia e noi siamo tirati indietro nel vecchio schema... Avete mai seguito con successo una dieta per qualche settimana o un mese, perdendo peso facilmente... e poi all'improvviso non riuscite più a seguire la dieta e ritornate alla vecchia alimentazione? E tutti gli sforzi per mantenere il nuovo peso non servono a nulla? Questo è il Triplice Riscaldatore all'opera... non ha nessuna intenzione di lasciar andare i vecchi modelli. Ecco volevo dire altre cose,per esempio sui copioni( ed i giochi) dell'analisi transazionale versus il codice dell'anima di Hillman,ma non mi va più... Karma contro psicologia analogica anche,magari un altro giorno... |
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Sei forte :) Pciù! |
Re: a che serve guarire?
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Quando tra un pò di anni la vita mi presenterà il conto,allora si che saranno problemi a non finire... d'accordo che è meglio agire da subito per non ritrovarsi tra un pò con le spalle al muro,ma dove trovare la forza? |
Re: a che serve guarire?
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Se stai bene così, che problema c'è? Se non hai sintomi fastidiosi, che ti impediscono di vivere, allora perchè preoccuparsi? Oppure credi che la mancanza di desideri, avere relazioni soddisfacenti, essere soddisfatti di quello che si è, e ricercare una vita che non sia banale possa essere di per sè un sintomo. |
Re: a che serve guarire?
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io sto semplicemente eludendo la realtà,per non farmi male...ma prima o poi lo so che dovrò farci i conti...mica si può continuare così in eterno. arrivederla. |
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