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Il banco vince.
Più mi guardo attorno più noto come le persone vivano di maschere e finzioni e di come infondo tutti abbiano un qualche problema interiore che li muove, di come la vita si sia abbattuta senza pietà su tutti noi.
Eppure non sembra, vero? La verità è che la maggior parte delle persone preferisce vivere nascondendo tutto, non pensandoci, arrancando e fingendo che tutto sia perfetto e vada bene. Sarebbe tutto molto più interessante se la gente ogni tanto si fermasse a pensare come le cose non siano esattamente rose e fiori e di come in realtà tutto ciò che stanno facendo non abbia alcun senso, che la vita è ingiusta e che è ipocrita andare avanti come se niente fosse. Che alla fine si passa la maggior parte della vita ingoiando e fingendo che vada tutto bene, si va avanti e si sopporta tutto lo schifo, tutta l'ipocrisia, i sorrisi falsi, le insicurezze, le paure, le brutte notizie, le speranze e le delusioni. Si sopporta e spesso si fanno i conti con quel senso di solitudine e inutilità che accomuna tutti gli uomini. Probabilmente la punizione che Dio diede all'uomo per il suo peccato non fu la fatica del lavoro ma una vita sola e priva di significato, il costante desiderio di qualcosa che mai potrà avere, la totale incomprensione da parte degli altri. Poi un bel giorno tutto lo schifo che hai ingoiato nel corso della vita ti fa perdere la testa e dai fuoco alla tua fattoria e distruggi la tua famiglia. Credo che infondo gli assassini siano solo persone con una soglia di sopportazione un po' più bassa della media, persone che condividono un destino simile a quello di tutti gli altri ma sono troppo impulsive e sopportano troppo poco per poter reggere. Dovrebbero essere capiti pù che rimproverati. Gli altri o finiscono per gettarsi da un cavalcavia in una bella mattina di fine agosto oppure arrancano e cercando di arrivare al traguardo di questa sadica gara. Se la gente si fermasse un po' a riflettere sulle proprie vite, probabilmente saremmo molti meno. |
Re: Il banco vince.
La gente viene educata a fingere, a recitare, a con-formarsi, e quindi a nascondere la verità.
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Re: Il banco vince.
No io invece non lo capisco il "raptus" non capisco quale necessità abbia l'uomo di distruggere e distruggersi, io anche nello sconforto più nero sono comunque creativo.
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Re: Il banco vince.
gli assassini devono essere capiti? :o
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Re: Il banco vince.
La gente si tiene tutto dentro perchè sa che se gli altri venissero a sapere delle proprie debolezze le userebbero contro di loro,altro che solidarietà alla fine è un tutti contro tutti.
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Re: Il banco vince.
Quel bel giorno che capisci che la vita e' uno schifo e che hai l'illuminazione e la consapevolezza che il mondo che ti circonda non e' perfetto, prendi e ti fai fuori se non hai più il coraggio o la voglia di combattere. Non fai una strage di famigliari o di poveri innocenti perché sei incompreso, solo e senza scopo. Io personalmente non ho nessuna pietà e comprensione per questi assassini, anzi.
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Re: Il banco vince.
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Re: Il banco vince.
E' anche facile essere comprensivi, quando la loro follia non si porta via i nostri famigliari o nostri cari amici.
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Re: Il banco vince.
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Re: Il banco vince.
C'ho pensato un sacco di volte... se il nostro mondo va così son convinto che alla maggior parte delle persone sta bene. Lo vogliono così e non conta la minoranza che si ferma a pensare e capisce che non va bene.
La maggior parte della gente non ha personalità, non si chiede nemmeno perché le cose vanno in un determinato modo, pensa solo ad integrarsi e a "migliorare" la proprio condizione, in ambito lavorativo, sentimentale ect. anche se le proprie azioni non hanno un minimo di etica. Il bello è che io stesso che faccio questo ragionamento, non mi comporto come dovrei e molto spesso penso solo a me stesso e alla prima occasione tento di calpestare gli altri. Credo sia nel nostro animo, c'è poco da fare... Quello che si potrebbe fare è migliorarlo un pochettino, ma sarebbe in ogni caso un compromesso, poi se penso a tutti i grandi personaggi che hanno tentato di cambiare il mondo e poi guardo al 2012 e siamo ancora nella merda... come posso io, sociofobico e con mille complessi, dare anche un minimo contributo per migliorare questo mondo? Lo so è un discorso da perdenti, ma sinceramente non vedo via d'uscita. Io son convinto che quello che si può fare è accettare i compromessi, ma è comunque una sconfitta per l'uomo, che avrebbe tutto per stare bene e non lo fa. |
Re: Il banco vince.
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Re: Il banco vince.
Senza contare che il confine tra verità e finzione è molto molto molto labile, e non immobile.
Fingere è un atto connaturato all'essere umano, è uno dei nostri tratti più caratteristici all'interno del mondo animale direi. Lo stesso pensare, creare, progettare, è tutta una costruzione della mente con la funzione di capire il mondo e adattarvisi. Chi non finge, non capisce. Chi non capisce, non si adatta. E' triste pensare di dover prendere la forma di qualcosa che non ci piace, lo comprendo bene. Ma non credere che le persone "normali" non abbiano momenti di intima connessione con sé e ciò che amano. Adattarsi ai contesti non esclude la possibilità di essere liberi. In molti casi addirittura lo permette. |
Re: Il banco vince.
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Di quello che hai cercato di esprimere più o meno ne ho capito il senso e son in parte d'accordo. il fatto però secondo me rimane uno l'umanità oggi è basata su un sistema che si chiama società e le persone si impegnano e fanno sforzi pur di rimanerci dentro e arrivar al gradino più alto di essa o per ottenere ciò che vogliono usando pure bugie finzioni ect e tutto quello che hai detto tu prima (anche perchè penso tantissime persone alla fine sono insicure di se stesse). E questa società ha delle sue regole, "un codice" ovvero l'etica che è stabilita dagli stessi che ne fanno parte e che decidono cosi cosa è buono e giusto secondo loro e cosa è sbagliato. Quindi il quesito che poni poi secondo me è inutile perchè dipende sempre dal punto di vista in cui vedi la cosa. Se la vedi dal mio (abbastanza isolato dal mondo) punto di vista e dal tuo (penso e presumo) e non sentir questa necessità di farne parte o forse meglio di non aver la forza di provarci per svariate ragioni ti sembra tutto inutile e che niente ha senso. Al contrario se ne fai parte e sei bene integrato anche se si può sembrar tutto uno schifo ma avrai sempre uno scopo un obiettivo qualcosa da raggiungere, spinto anche secondo me dal concetto di etica a dar il meglio di te. E' una cosa un po complicata da capire penso e spero che capirai comunque cosa intendo, anche se può sembrare molto anticonformista però un pochino lo sono dai:mrgreen: |
Re: Il banco vince.
Ma no che non è così tragica la cosa..
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Re: Il banco vince.
Mi chiedo se sopportino tutto questo sforzandosi di non pensarci, o se realmente non ci arrivino con la testa, e quindi per loro sia tutto apposto così.
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Re: Il banco vince.
Occhio che i raptus non sono imputabili a infermità mentale, le fughe dissociative nemmeno(vedi caso Cogne)
Reati commessi durante uno stato psico-fisico alterato dovuto all'assunzione di droghe è da considerarsi aggravante, l'esempio tipico è l'omicidio colposo stradale. Mettersi alla guida ubriachi è considerata aggravante poiché comportamento criminale, come comportamento criminale è altresì un rapinatore che si fa prima di un colpo, genitori che sniffano mentre accudiscono minori, ecc ecc. Magari è moralmente accettabile affermare che in condizioni psico-fisiche non alterate certi gesti, o certe incuranze non si sarebbero commesse, ciò è condivisibile, ma questo non può essere accolto in sede di giudizio dove bisogna assumersi le proprie responsabilità. Io dico sempre che i depressi non si trovano in condizioni normali per via di scompensi biochimici dovuti alla patologia (es: si producono grandi quantità di serotonina e noradrenalina) e questo compromette le normali attività e influenza il modo di ragionare, di agire, ecc. Suvvia, chi si suicida se non è depresso? Se fossero veramente scelte prese a mente lucida, senza i centri di giudizio compromessi dalla patologia, sarebbe chiaramente una scelta infelice che non condividerei ma diventerebbe un'opinione, direi.. sarebbe più difficile giudicare.. quindi.. pena di morte per i tentati suicidi! :( |
Re: Il banco vince.
E tutto un ipocritaio.
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Re: Il banco vince.
Ho tolto l'immagine, non mi ispirava.
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Io credo che qualunque persona, dall'assassino al ladro, meriti comprensione per molteplici motivi. In parte per ciò che ho spiegato nel post, in parte per altri motivi che sarebbero troppo lunghi e troppo poco interenti per essere spiegati in questo topic. Quote:
Il senso del topic non era riferito nè alla comprensione verso gli assassini (che ci ho comunque buttato dentro perchè è un argomento che m sta abbastanza a cuore e che è venuto da se mentre scrivevo come conseguenza logica di quanto avevo scritto prima) nè alla finzione. Il senso è il modo in cui alla fine la vita si riduca a sopportare, ingoiare, andare avanti. Non intendevo istigare al suicidio a nessuno, mi sono servito del "sucidio" per espriemere un conetto. Ovviamente non lo augurerei a nessuno e spero che nessuno abbia interpetato il topic come "Suicidiamoci tutti allegramente perchè tanto fa tutto schifo". |
Re: Il banco vince.
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All'interno del quale gli sarà vietato categoricamente piangere ed essere infelici. Ogni giorno saranno svegliati dalla terzina di turno la quale li coinvolgerà in cose interessantissime e fichissime oltre a passargli lauti pasti, manicaretti e vini pregiati. Percepirà inoltre una paga oraria sulle ore libere di svago e attività all'aria aperta e sulla quantità di amicizie e relazioni instaurate. |
Re: Il banco vince.
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