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I vostri luoghi dell'evitanza
Potete descriverli? Per me sta diventando una stanza con tende oscuranti, tanti armadi, scrivania ad L per contenere l'abbondante materiale tecnologico presente, letto matrimoniale, comodino, un tavolino dove ho poggiato varie cartacce più le chiavi, i fogli della stampante.
In generale è la stanza più in fondo alla casa, dalla porta di entrata saranno quasi 10 metri in lunghezza. Aprendo la finestra vedo degli alberi e una chiesa. Il palazzo si trova in una traversa laterale, bisogna accedervi appositamente, non è una via di passaggio, fa parte di un borgo di case su una collinetta di pochi metri,che segna la fine del centro abitato, a poche centinaia di metri vi è lo svincolo per la statale. Riflettendoci sopra è il mio luogo perfetto per evitare il confronto con le persone, la statale vicina rappresenta il posto perfetto per fuggire da qualsiasi sofferenza si generi, la fine del centro abitato simbolicamente un luogo sospeso a metà tra il paesaggio cittadino e il paesaggio rurale, la fine metaforica di ogni caos, di ogni rumore, il paesaggio con gli alberi ispira serenità e un senso meditativo. In generale mi sento molto rassicurato a starci dentro, faccio fatica ad uscire non tanto dalla casa quanto dalla stanza(vi passo quasi 24 ore al giorno tra sonno e veglia davanti al pc), sto iniziando anche a evitare di fare le cose essenziali tipo fare la spesa perchè mi sento davvero senza paure qui dentro. Il mondo lì fuori è ostile, non è vero? |
Re: I vostri luoghi dell'evitanza
Quando facevo il corso serale qualche anno fa, verso le 21:30 durante l'intervallo, con la scusa di dover prendere uno snack che si trovava solo in un distributore ai piani superiori, con il cappuccino caldo in mano entravo in un'aula al buio socchiudendo la porta lasciando filtrare la luce dalle scale.
L'aula aveva un'immensa vetrata ad angolo lungo due pareti, io potevo vedere molti ma nessuno poteva notare me.. così mi sedevo su un banco guardando di sotto tutto il polo scolastico e buona parte del centro storico di notte. Rimanevo lì contemplando il silenzio.. mi pareva che le pareti, i banchi, la lavagna.. sussurrassero, magari l'eco del tumulto diurno?.. pensieri, emozioni, grida e vita.. mi chiedo se era solo una mia impressione.. in realtà era tutto quieto la sera.. magari fantasmi? io sono un fantasma? Restavo lì immobile fin quando finendo di sorseggiare il cappuccino il bicchiere perdeva il suo tepore, allora lo gettavo nel cestino e tornavo dai miei compagni. |
Re: I vostri luoghi dell'evitanza
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Re: I vostri luoghi dell'evitanza
No direi che non è ostile ma solo fastidioso, i trasporti fanno pena se non devo prendere il treno per lavorare, non prendo neanche l'auto passeggio a piedi tengo lo sguardo alto vedo i piani alti delle case, attraverso il parco, l'unico problema è che faccio tutto da solo :(
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Re: I vostri luoghi dell'evitanza
Per me un giardino, con tanti gatti e piante da coltivare
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Re: I vostri luoghi dell'evitanza
io preferisco invece un posto dietro la ciclabile. ci sono tanti alberi e un mucchio di sassi grandi che danno su delle piccole cascate. li ci vado quando voglio stare da sola e riflettere, sentire il rumore dell'acqua, in mezzo alla natura, da sola.
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Re: I vostri luoghi dell'evitanza
Che post poetici :)
Al momento non ho nessun luogo dell'evitanza, però quando vado nei boschetti da solo e mi avvicino ad una cascata è come se mi sentissi libero da ogni problema. Quanto amo la natura non contaminata dall'uomo! :arrossire: |
Re: I vostri luoghi dell'evitanza
Bè, ostile... Questo è il DSM che lo dice. :D L'evitante vede il mondo come ostile. Per il resto non è così. E' così che ci può dire la nostra mente. Il mio luogo di nascondiglio è la casa o comunque i due chilometri che vanno dalla mia casa fino ad un certo punto, che uso solo per fare camminate. Il resto è tutto ciò che mi fa sentire a disagio ed estraneo. ^-^
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Re: I vostri luoghi dell'evitanza
Beh innanzitutto complimenti,alcuni post sono davvero belli,sembrano scritti da poeti! Il mio luogo preferito è un luogo esterno,che si trova nella periferia della mia città,su una collinetta da cui si va poi nelle vere colline,e quindi in campagna...è isolato,vicinissimo al centro città e quindi per arrivarci non devo camminare molto,ma e come se fosse dentro una bolla,nonostante quei pochi km di distanza,quando sono li trovo proprio la pace con me stesso,ci vado soprattutto dopo ansie o conflitti,e starei li per sempre,solo con il fiume,un campo di grano,e il verde...ed è qua che ho provato le sensazioni più alte della mia vita,chenon descrivo perchè sono indescrivibili e anche poco credibili
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Re: I vostri luoghi dell'evitanza
Ne ho tantissimi ed è una tristezza infinita
Di solito cammino sempre per stradine isolate, che possono variare a seconda del periodo..In genere qualunque posto dove posso camminare da sola senza rendere conto a nessuno. La mia camera of course... E infine quando sono invitata a feste o a qualunque tipo di interazione sociale vado a chiudermi in bagno per un quarto d'ora. Poi ritorno tanto per far vedere che sono ancora lì. Poi ritorno in bagno. Tanto suppongo che gli altri se ne accorgeranno a malapena della mia assenza o al massimo se ne fregano. |
Re: I vostri luoghi dell'evitanza
In quest'ultimo periodo, la Montagnetta di San Siro si sta affermando con veemenza.
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Re: I vostri luoghi dell'evitanza
la mia cameretta..nessun luogo mi fa sentire piu' al sicuro quando penso che il mondo intorno sia una merda..altrimenti una passeggiata da sola al mare..e i pensieri volano..
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Re: I vostri luoghi dell'evitanza
Camera mia.L unico posto che posso definire "mio".
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Re: I vostri luoghi dell'evitanza
Non ho posti miei.
Il pc da cui scrivo è in un ex-sgabuzzino di tipo 4 metri quadri senza finestre, pc a dx, a sx libreria con fumetti e cd e ventilatore sempre acceso anche d'inverno onde non surriscaldare la "stanza" col calore del pc.. Se no c'è il garage dove ho la mia fida batteria, pure senza finestre e in questo periodo poi, ingombro di robaccia, necessita di una sgomberata. Nel resto della casa non esiste traccia che riconduca a me, salvo i vestiti nell'armadio di mia sorella. Non è che i miei siano dei carcerieri.. sono io il carceriere.. di me stesso. Ho accettato di buon grado di confinarmi qui, all'epoca.. volevo uno spazio mio.. Ed eccomi chiuso nello sgabuzzino.. E poi mi sorprendo se la psicologa vuole che me ne vada di casa.. dovrei andarmene dalla mia testa.. |
Re: I vostri luoghi dell'evitanza
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Quindi direi che non ne ho di posti in cui rifugiarmi. |
Re: I vostri luoghi dell'evitanza
paradisi virtuali.. sostanzialmente io vivo solo nei videogiochi
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Re: I vostri luoghi dell'evitanza
una cameretta piccola con scrivania,portatile e pile di libri sia di carta che formato ebook.
Ultimamente sto costruendo anche una cameretta mentale quando esco e non voglio vedere o ascoltare certe cose o magari voglio fare un sorriso di circostanza al primo fesso urlante durante i comizi elettorali. |
Re: I vostri luoghi dell'evitanza
Il bosco dietro casa mia, un Paradiso di solitudine e tranquillità.
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Re: I vostri luoghi dell'evitanza
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Ciao, anche a me capitava una cosa molto simile alla tua. Ho fatto un corso. Durante la pausa pranzo io spesso rimanevo da solo o con certa gente in aula a mangiare e/o camminavo lungo le scale dell' edificio. Quasi mai non uscivo con gli altri nel piazzale dell' edificio. Mentre ero in aula spesso gironzolavo nell' edificio, andavo in bagno, per non andare troppo nell' occhio...... o per non dover raccontare qualcosa.... ed evitavo........ |
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