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Inconscio e mondo circostante
Preso atto delle sfighe/sfortune/guai subiti e guai autocagionati, ecc. sto cominciando a divorare tutte le informazioni possibili per trovare delle chiavi di interpretazione e risoluzione.
Vista soprattutto la situazione contingente, che genera una certa incredulità e la netta sensazione che ci sia qualcosa che decisamente non va per il verso giusto, a un livello più ampio, alle ipotesi razionali sto affiancando di tutto e di più. Di queste ipotesi/concezioni ce n'è una in particolare che si ripete, sotto diverse salse, che recita suppergiù questo: ciò che c'è all'esterno è la proiezione del nostro inconscio, una sorta di specchio di ciò che abbiamo dentro, a un livello più profondo rispetto alla mente conscia. Quindi non solo un aspetto reattivo, ma proprio creativo. E' un'ipotesi suggestiva, esoterica, Odifreddi e la Hack si staranno rigirando nel letto, con la netta sensazione che qualcuno abbia scritto una cazzata, però.... Parliamone. Voi cosa ne pensate? |
Re: Inconscio e mondo circostante
basta il dolore per delineare cosa è reale e cosa non lo è.vai a dire ad uno che ha una frattura che in realtà è roba del suo inconscio.
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Re: Inconscio e mondo circostante
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Un pò come quando si comincia a sabotare un rapporto di coppia, senza esserne consapevoli, e poi, a posteriori, rimandendo del tutto spiazzati e increduli, della serie "Ma come diavolo ho fatto a comportarmi così? Eppure non è che fossi scemo, ero normalissimo sulle altre cose". Una sorta di autosabotaggio - creato e calato nella realtà - generato dall'ìnconscio. |
Re: Inconscio e mondo circostante
Ho una mia idea al riguardo che spero di rendere al meglio, anche se non credo riuscirò ad esprimermi comprensibilmente.
Credo che in effetti il proiettare il mondo interiore all'esterno, in un modo che può sembrare controproducente o malvagio, rifletta una certa consapevolezza (a livello inconscio) di un disagio al quale si intende porre rimedio. Cioè, guardando tutto come fosse qualcosa di impersonale, che non ci appartiene, riusciamo a visualizzare meglio alcuni aspetti del nostro "io" che son diversi da ciò che realmente vorremmo per noi stessi, pur non essendo consapevoli dell'osservare caratteristiche reali del nostro attuale essere. Ma probabilmente al desiderio di migliorare potrebbe contrapporsi un'aspettativa molto inferiore e, quindi, proiettandola all'esterno, ci autoinfluenziamo negativamente, attribuendo la colpa a fattori esterni che altro non sono, appunto, che proiezioni interne a livello inconscio. |
Re: Inconscio e mondo circostante
Ma owiamente, la realtà infatti è sempre relativa, è soggettiva, ognuno la interpreta come vuole a seconda di come la percepisce, e il come viene percepita è una questione soprattutto di pancia, di inconscio!
Se la realtà fosse oggettiva e tutti la vedessimo allo stesso modo, probabilmente avremmo mooolti meno problemi! |
Re: Inconscio e mondo circostante
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Fai conto che il cervello funziona secondo meccanismi elettrochimici ben precisi, che magari la scienza non ha ancora del tutto svelato (in buona parte si, non del tutto) ma che ci sono e agiscono continuamente. L'inconscio non è che il risultato di questi processi, è qualcosa di concreto come gli oggetti dell'astrofisica o della matematica (oggetti della matematica fisici? Il principio è lo stesso di cui sopra). Secondo me è abbastanza chiaro che il mondo appare ad una coscienza secondo gli schemi che la compongono. Le informazioni oggettive vengono raccolte da sistemi specifici (tipo gli organi di senso, o la stessa mente nella rielaborazione) e manipolati sulla base dei codici personali. Queste manipolazioni (i pensieri, consci o meno) modificano i codici, eccetera eccetera... In fondo è la base della semiotica. Loro (i vari Eco eccetera) ce la propongono come una disciplina astratta, che studia le forme simboliche come se fossero qualcosa di aleatorio e distinto dall'uomo. Ma francamente, questa ipotesi si che mi sembra esoterica! :mrgreen: (alè, ho anche "criticato" un premio nobel, ammazza 'sta mattina come sto!) :mannaggia: :sarcastico: |
Re: Inconscio e mondo circostante
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Re: Inconscio e mondo circostante
Nella mia ignoranza, ma Kant non diceva una cosa del genere?
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Re: Inconscio e mondo circostante
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Se ad esempio guardi i fondi del caffé ci vederai degli oggetti, dei volti, delle situazioni. Se guardi le nuvole per sufficiente tempo, o se cerchi le figure nelle venature del marmo, idem. E' nella natura umana riconoscere forme e strutture dal caos, ma non sempre queste esistono, spesso sono nostre creazioni. Ti trovi soltanto in un periodo incidentalmente molto brutto. Fatti forza amico. |
Re: Inconscio e mondo circostante
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Re: Inconscio e mondo circostante
Come prevedibile, questo thread è diventato “terreno di scontro” fra seguaci della terapia comportamentale e seguaci di quella analitica :rolleyes:
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Re: Inconscio e mondo circostante
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Ha da passà 'a nuttata. ;) |
Re: Inconscio e mondo circostante
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Re: Inconscio e mondo circostante
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Re: Inconscio e mondo circostante
creare è una fatica
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Re: Inconscio e mondo circostante
anche capire è una fatica, infatti Nietzche definiva "l'intelletto": prigione dell'uomo debole. Bisognerebbe recuperare una beata stupidità
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