Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
Ho già detto la mia in Forum Café, ma sento il bisogno che qualcun altro eserciti un giusto sdegno contro simili bestialità (e sprechi di denaro pubblico):
http://www.corriere.it/cultura/12_ma...html?fr=plgol0 Tra l'altro potrebbe essere anche gente in cerca di pubblicità: http://www.agi.it/in-primo-piano/not...ari_una_bufala |
Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
Sono tutto sdegnato. Si percepisce sì? :pensando:
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Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
Eh, come no, sprizza da tutti i byte :occhiali:
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Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
Voto per l'opzione "farsi pubblicità".
Onestamente mi sembra un'assurdità senza eguali. Ma non mi stupisce. Le persone e le associazioni che dedicano la loro intera esistenza a certe tematiche (per quanto condivisibili) spesso finiscono per farsi prendere la mano, per diventare integralisti dei diritti umani. Ricordo con un certo sollazzo una lezione di una femminista che odiava (ma proprio vi si scagliava violentemente!) i cartoni e i fumetti Disney perché i maschi sono vestiti da maschi e le femmine hanno i fiocchetti e le ciglione..! (cosa peraltro non sempre vera..) :mannaggia: :ridacchiare: --- Riguardo al discorso "è un'opera lontana da noi"... mi trova abbastanza d'accordo. Ma più che altro, invece che sostituita andrebbe accostata alle opere più recenti. Il problema è che il sistema d'istruzione fa acqua da molte parti, se funzionasse dovrebbe esserci spazio per Dante, Joyce, Eco e mio cuggino... |
Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
riscrivo anche io pure qui, non avevo visto la discussione.
come per i promessi sposi, una volta studiato il contesto e l'importanza storica e letteraria, e qualche passaggio.. che senso ha? poi ci si lamenta che gli italiani non conoscono il mondo in cui vivono. gli anni del terrorismo in italia, l'inchiesta mani pulite, israele, palestina, iran, .... con tutte le loro problematiche, quelle si che sono culture che andrebbero approfondite in ambito letterario oltre che storico (e cinematografico), altro che don abbondio e i gironi infernali di un'opera fantasy. la scuola italiana è in rovina anche per questi programmi di studio degni dell'800. è il 2012 cari (nel senso di costosi) ministri... |
Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
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Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
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Certo... se quando io avevo 18 anni e frequentavo le superiori mi avessero proposto di leggere, oltre a quei 2 o 3 capitoli della Commedia, anche 2 o 3 capitoli del Corano, di un tomaccio cinese e di Tolstoj... Insomma, è un discorso molto complicato. Ma devo dire che, a onor del vero, se uno vuole leggere qualcosa lo farà a prescindere da ciò che gli viene proposto a scuola. Anzi.. Per come ero io a 18 anni, il fatto che mi venisse proposto a scuola era un'ottima ragione per non interessarmene, anche se magari avrei voluto farlo! :mannaggia: |
Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
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per cui fra passare un mese ad annoiarmi su foscolo, e passare un mese ad annoiarmi a leggere in modo essenziale foscolo, tolstoj, e una mattonata araba, preferirei la seconda, anche per stimolare la curiosità. |
Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
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Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
E' la base della nostra lingua, e al suo interno contiene anche una spiccata desrizione dell'Italia e dell'Europa nel medioevo, di islamofobo e razzista in senso moderno non ha nulla, era solo il comune pensiero dell'epoca.
All'utente che dice "vecchiume inutile e noioso, problematiche attuali, etc"...il discorso non ha senso primo perchè le problematiche attuali vengono affrontate anch'esse, negi ultimi anni di superiori (storia contemporanea ed educazione civica) come è giusto che sia (e come è anche giusto che sia studiato il passato della nostra nazione, perchè se no se si dimentica il tutto poi viene da pensare che la società in cui viviamo sia uscita dal nulla e sia scontata e non sia nata da sacrifici, guerre, resistenze, etc). Un po' come in Francia dove ormai la Rivoluzione (base della democrazia moderna) è stata relegata a 5 pagine e la resistenza De Gaulleiana a 8, mentre invece ci sono 15 pagine che parlano di quanto fossero belli e avanzati l'Impero del Mali e il regno dello Zimbabwe (che peraltro erano tutto tranne che civiltà avanzate), o su quanto fosse bello il Marocco almoravide...:timidezza: Sul "noioso" poi...beh, da quando in quà la scuola dev'èssere divertente? La scuola serve per insegnare, non per ridere tutti amabilmente in compagnia. Sull'associazione che ha lanciato la fatwa su Dante non mi pronuncio, è pazzesco...qua ormai il politically correct a tutti i costi ha raggiunto livelli orwelliani da psicoreato. |
Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
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Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
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Poi nelle altre regioni non so, in meridione nemmeno, ma qui restano argomenti ultra-affrontati, come è giusto che sia. Comunque tecnicamente parlando Storia e Letteratura son due facce della stessa medaglia, tanto che la materia esattamente sarebbe "Storia della Letteratura Italiana" e cronologicamente si segue il programma di Storia, non sono afffatto due cose diverse. |
Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
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La capacità dei grandi classici è quella di affrontare temi universali ed eterni, non ha senso parlare di "fuori moda". Non puoi sapere dove vai se non sai da dove vieni. |
Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
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la mia esperienza diretta ed indiretta invece è di tutt'altro tipo |
Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
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Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
non conosco l'opera, ma il linguaggio del 400 mi è sempre stato sui maroni...
uno a scuola fa fatica anche anche a capire di essere al mondo, mi sembra si pretenda troppo dagli studenti nello studiare la divina commedia |
Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
Qua si vuole uccidere la libertà di pensiero :occhiali:
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Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
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Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
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Stasera sono ancora più autistico del solito, ho perso 10 chili per colpa del Napoli e quindi se qualcuno vuol fare battute è pregato di mettere un opportuno disclaimer, perché tendo a prendere tutto alla lettera ancora più del solito. |
Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
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E comunque studiarla non impedisce di studiare anche altro. |
Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
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Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
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Ma puoi sempre chiedere aiuto, magari sei ancora perso nella selva :occhiali: |
In genere non amo il politically correct applicato alle opere del passato (come nel caso di chi cercò di far passare il mercante di Venezia per opera antisemita) e in generale non sopporto il politically correct se va oltre la sua funzione originaria. Ma stavolta, chissà perché, condivido :occhiali:
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Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
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Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
Quelli che condannano la Divina Commedia non hanno la minima idea di come si studiano certe opere: dovrebbe essere ovvio che va inquadrata nel contesto storico in cui è stata scritta.
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Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
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Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
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è come imparare a memoria le poesie. a che ca..o serve? cosa ti rimane? ma non vale solo per la divina commedia, è tutto il sistema che è ottocentesco. quanto tempo sprecato.. a discapito della cultura. |
Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
Premetto non conosco ne la politica scolastica ed educativa italiana ne la divina commedia, che non fa parte del nostro canone di lettura. Anzi dirò di più: fuori dal italia nessuno legge la divina commedia; è un dato interessante. Durante la mia interea carriera scolastica non è mai stato nemmeno NOMINATO Dante.
C'è un problema da risolvere: Si tratta di un testo fondamentale per l'identità italiana e per questo andrebbe senz' altro trattato nelle scuole. D'altro lato però il testo richiede un interesse e delle capacità che i ragazzini semplicemente non hanno. Torturarli (sopratutto) con questo o quest altro testo, come se fosse un infusione di cultura, è totalmente contraproducente. Secondo me bisogna alzare lo standart degli insegnanti (!) e del insegnamento, l'interesse dei ragazzini e quindi la possiblità di leggere Dante o altri in maniera sensata ne sarà una conseguenza. In quegli anni l'interesse ha molto a che fare con la mimesis e con l'autorevolezza ed il fascino del insegnante (preferibilmente uomini). |
Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
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di che nazione parli? se ti va di dirlo |
Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
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Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
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http://www.library.yale.edu/Internet...anlanglit.html http://dante.ilt.columbia.edu/ e potrei continuare. Quote:
Sono d'accordo sull'alzare lo standard dell'insegnamento, ma sarà difficile in un'epoca di tagli alla scuola e alla cultura. Quote:
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Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
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La frustrazione ce le leggo invece spesso in chi con certi commenti sembra volersi vendicare di brutte esperienze scolastiche. E l'insegnamento migliora non solo migliorando la formazione degli insegnanti, ma anche le risorse di cui godono e riducendo lo svilimento del loro ruolo e della cultura in generale a cui abbiamo assistito in questi ultimi anni. Quote:
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Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
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Non a caso io ho cominciato a leggere relativamente presto, con Topolino. Poi però sono passato alla DC altrettanto presto :occhiali: Abolire qualsiasi tipo d'insegnamento (= ognuno fa quel cazzo che gli pare, cioè niente, per i più) penso sia la soluzione migliore per crescere tanti decerebrati, altro che "insegnamenti forzati". Perché nessuno avrebbe il minimo stimolo a fare nulla, e quindi si acculturerebbero solo quei pochi che hanno uno stimolo interiore talmente grande da procedere da autodidatti. Se non c'è qualcuno o qualcosa che almeno ti invita al sacrificio (e lo studio lo è) in vista di un fine ultimo, quasi nessuno lo farebbe da solo. Visto che ci siamo, mi spiegheresti come dovrebbe essere strutturato un sistema didattico scondo te? |
Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
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Non credo di avere un cervello sottosviluppato, se mi spieghi posso tentare di arrivarci. O è che è comodo criticare l'esistente senza sforzarsi di proporre soluzioni alternative credibili? |
Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
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Almeno ti sei fermato dopo due "controprove" dai; c'è speranza. BTW. la tua è una generalizzazione nella comprensione del utilizzo della generalizzazione come utensile retorico. Quote:
Non bisogna ricorrere a Topolino; la letteratura moderna è piena d testi con argomenti che interessano tutti. Un Céline o un Houellebecq italiano. Appassionare gli non-appassionati alla lettura non è una questione di qualità del testo ma della qualità del testo nel sollecitare il loro interesse. Quote:
*PER LORO!!!!!!+ |
Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
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Comunque l'influsso di Dante fuori d'Italia non è così trascurabile come poteva sembrare leggendo il tuo post. Forse la tua osservazione è troppo elveticocentrica, ma fuori d'Italia non esiste solo la Svizzera. Quote:
Non è solo una questione di sollecitare l'interesse, ma una questione di acquisire gli strumenti intellettuali e critici atti a favorire una crescita culturale. Ovvio che per studiare la DC vada fatto un lavoro preparatorio importante e che attualmente ciò spesso non avviene, ma questo non significa che sia opportuno gettare alle ortiche la DC (o altri capolavori della letteratura italiana e mondiale) e lasciarla come hobby del tempo libero per chi vuole. Non si può basare un intero sistema educativo e culturale sul "mi piace-non mi piace" (ché alla fine a questo ci si ridurrebbe). E tra l'altro non sarei così sicuro che i ragazzi interessati a leggere Céline o Houellebecq (o i loro omologhi italiani) sarebbero così tanti rispetto a quelli interessati a leggere Dante, soprattutto se quest'ultimo venisse presentato loro nella giusta luce e dopo l'adeguato lavoro preparatorio di cui parlavo prima (che del resto andrebbe fatto per capire e contestualizzare a fondo qualunque autore, imho). Ragionando come hai detto tu, se tanti adolescenti se ne sbattono del codice stradale, meglio lasciarli liberi di correre in moto senza casco, no? Quote:
Per quella che è stata la mia esperienza, comunque, l'autorità e il rispetto che venivano attribuiti agli insegnanti non erano strettamente correlati al loro sesso. |
Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
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Io comunque ci metterei un po' di cinema nel programma didattico. :perfetto: |
Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
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Ogni evoluzione si basa sulle condizioni precedenti del sistema. Si può fare un discorso ipotetico (ed è quello che tanti patetici pedagogisti fanno da anni..) ma al di là della teoresi, della teoria e della progettazione, la messa in pratica incontrerà innumerevoli ostacoli. Per strutturare un sistema didattico tocca partire da quello attuale, considerare le possibili variazioni, e applicarle al modello ideale per renderlo realistico. Poi, fatto questo, la cosa migliore da fare è abbassare le proprie aspettative ad un livello meno che realistico, ma questo è un altro discorso! :ridacchiare: Qualche volta, nella storia, illuminate menti hanno cercato di saltare questi passaggi per trasformare la loro idea di cultura in realtà cancellando le incoerenze. Per quanto ne so io, non è mai andata molto bene. :pensando: Ovviamente questo post non è un appunto agli argomenti di Winston, il quote si è reso necessario per contestualizzare il tutto.. |
Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
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capisco se si analizzasse il suo pensiero, ma così non è |
Re: Il guaio, signora mia, è l'ignorantezza (cit.)
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Non ho mai parlato del "influsso" di Dante, sarebbe un altra questione. Non è un' osservazione elvetocentrica. Qualcosina di altri paesi europei e nordamericani la percepisco eh. Anzi in Svizzera e nei paesi nordici forse il numero sarebbe più elevato di altrove ma sarebbe cmq molto basso rispetto al italia. Da noi ca. il 75% avrà letto Max Frisch, il 50% Goethe, il 20% Büchner mentre per Dante azzarderei un generosissimo 0.5%. Quote:
Io non sono affatto per un orientamento all "mi piace-non mi piace"; anzi io sono per un educazione dura. Io sostengo che bisogna riformare il sistema educativo (poi l'italia è solamente un esempio estremo che riguarda un pò tutti) per migliorare la situazione. Intanto il contesto è quello che è e bisogna arrangiarsi. Se hai una classe piena di querulanti e di piccole bestie antropomorfe leggere Dante non ha alcun senso. Mentre Houellebecq forse è possibile e se non lui allora un qualunque scrittore pop. Qualcosa che amministri qualche concetto utile con una buona dose di adolescenza, sesso, violenza etc. si troverà sicuramente. Il primo atto critico dovrebbe partire dal corpus degli insegnanti, che dovrebbe migliorare il proprio apparato ed orientarsi ai fatti e non alle polluzioni notturne di qualche corrente fanta-pedagogica. Quote:
Io per vari motivi ho avuto un percorso scolastico molto movimentato - credo di averne parlato in un topic - avrò avuto oltre 100 insegnanti. Le donne [rispetto agli uomini] erano quasi sempre delle schiappe allucinanti sotto ogni aspetto; tutti i mei conoscenti confermeberebbero senz'altro. (Questo è un dato purament biografico, per qualcun' altro le donne saranno state fantastiche e intellettualmente stimolanti) |
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