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sociofobia e grandi città
una curiosità: ho visto che alcuni utenti di questo sito vivono in grosse città come Napoli, Milano eccetera e mi chiedevo come mai si sentono soli.
nel senso, in una grossa città rispetto alla provincia è più semplice trovare posti nei quali manifestare i propri interessi e così via. la mia è solo una curiosità e non vuole essere una provocazione sia chiaro. |
Re: sociofobia e grandi città
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Re: sociofobia e grandi città
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Un evitante lo è perché evita le persone a prescindere, non perché non rientrano nei suoi parametri di interesse. Sono sicuro che se ci pensi ti rendi conto da solo che è una domanda sciocca. O forse avevi solo bisogno di capire bene cos'è la fobia sociale e affini. Perdona la franchezza :) |
Re: sociofobia e grandi città
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Non è sciocca perchè non è sciocco pensare che ci sia una certa influenza tra le dinamiche sociali, i comportamenti umani, disagio psicosociale. Non è un mistero che la depressione sia più diffusa nelle grandi città, su tutte Milano secondo studi statistici. L'ipotesi più probabile è che i città ci sia più alienazione, volgarmente si dice che " se in città muori puoi rimanere un mese nel tuo appartamento e il vicino non si preoccupa". la rivoluzione industriale ha cambiato gli equilibri sociali e famigliari, i figli migrano verso i luoghi della produzione moderna, non si hanno famigliari vicini, si rompono i vecchi legami ecc...questo solo per dire che la domanda è pertinente. per essere meno evasivo direi che per un giovane con problemi sociali la città sia migliore perchè permette molte più possibilità sotto tutti i punti di vista. tra tutti l'anonimato, che ti permette di temere di meno la riprovazione sociale (tanto chi mi conosce?!); una platea ampia di possibili conoscenze, al contrario del paese dove o sei ben inserito e vivi da re o sei escluso e lo sarai per sempre (unica alternativa cambiare aria); più stimoli che ti portino fuori dal bunker-cameretta ecc.. se non si è capito voglio andare in città :sisi: |
Re: sociofobia e grandi città
voglio solo precisare che è vero che la città, strutturalmente alienante, contribuisce a queste forme di malessere, ma in my opinion chi è nella nostra situazione farebbe meglio a vivere in una città per avere più opportunità, a patto di volerle davvero sfruttare.
il fatto poi che ci siano più cittadini qui dentro è anche un ovvietà statistica...è come quando vai in vacanza e incontri un casino di Milanesi e Romani..per forza sono milioni.. |
Re: sociofobia e grandi città
Non sono riuscito (ma diciamo che non ho voluto) a legare con nessuno alle superiori, ho perso i contatti con gli amici che avevo prima (anche grazie al mio evitantismo), vado solo all'università e non interagisco con nessuno se non per questioni formali, sono troppo pigro e apatico oltre che timido ed insicuro per cercare di intrattenere discussioni con persone che non conosco.
Non saprei proprio in quali posti andare per manifestare i miei interessi. |
Re: sociofobia e grandi città
secondo me in città grandi come la mia è più facile rimanere soli rispetto a posti più piccoli...
Vi faccio un esempio: io abito in un parco di 4 palazzi in pieno centro a napoli (non storico) e conosco al massimo una 10ina di famiglie... tutti gli altri (fatevi il conto, sono 4 palazzi da 8 piani, 3 appartamenti a piano compreso il piano terra... se calcoliamo una media di 3 pers a famiglia esce 324 persone) Se vedo una persona che cammina saluto dicendo buongiorno, e quella ti fa un sorriso senza nemmeno guardarti in faccia e risponde al saluto, continuando a correre per arrivare chissà dove nel caos frettolosissimo di questa città... Vai al supermercato per esempio e mai una volta che vedi una faccia conosciuta, anche agli stessi orari... Invece lo scorso giugno sono stato da alcuni miei zii che vivono a Trento e me ne sono innamorato (di trento e dei trentini). Uscivo con mia zia e sulla via di casa puntualmente c'era l'edicolante o la panettiera o la collega insegnante di mia zia o quello che lei ha conosciuta in fila alla posta, per dire, che si fermavano per scambiare 4 chiacchiere, anche solo 30 secondi per mantenere quel contatto sociale, anche minimo, che secondo me è fondamentale... poi ovviamente ci sono le volte che si va di fretta e allora ci si saluta con un "Ciao Valeria (mia zia), scusami ma vado un po' di fretta, ci si vede in giro!" ma almeno non hai quell'impressione che pur vivendo in un posto da 14 anni nessuno ti guarda nemmeno in faccia... Poi ovviamente usciti adl quartiere gli incontri quasi spariscono perchè comunque sei in città e hai tutte le stesse identiche comodità che ho io a Napoli e che una big city ti può offrire E poi ho notato che in città un po' più piccoline la vita scorre meno di fretta che nelle caotiche/smoggose Milano, Napoli, Roma ecc... e secondo me la qualità della vita ne migliora tanto! Tornando a Napoli mi ricordo che pensai: "O cazzo, ma quì un'ora dura mezz'ora!!" In conclusione secondo me in grosse città se sei introverso rimani "solo in mezzo a tanta gente" come me, nei piccoli paesini corri il rischio che tutti sanno tutto di te e se la gente ti sta antipatica ti freghi, la soluzione sono le piccole città :bene: IMHO |
Re: sociofobia e grandi città
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Ad esempio se uno vuole ricominciare, vuole buttarsi e sperimentare, indubbiamente una grande città ti dà "materiale sociale" nuovo in abbondanza su cui far pratica di socialaggio. Se sei cresciuto nel paesino è difficile scrollarsi l'immagine che da piccoli ci hanno appioppato, e questo può essere un peso. Per un sociofobico che intende invece starsene per i fatti propri in tranquillità e con minori interazioni possibili, trasferirsi in un paesino potrebbe essere preferibile... dipende anche dai tipi di fobie... entrare nella metro di milano all'ora di punta è qualcosa che già infastidisce una persona normale. |
Re: sociofobia e grandi città
ciao da "sociofobia" (??) trasferita in inghilterra.
non si risolve un cazzo. |
Re: sociofobia e grandi città
Mi pare che perduri una strana confusione, tra sociofobia e solitudine, tra solitudine e isolamento e tra isolamento e autoisolamento.
Un sociofobico in mezzo ad una moltitudine indifferente è in un ventre di vacca, un sociofobico al centro dell'attenzione di x persone è all'inferno. Il sociofobico è solo perchè si isola e si isola perchè i rapporti sociali gli creano disagio. Questo non significa che si isola perchè gli piaccia stare solo ma che tra i due mali sceglie il minore. Del resto anche il sociofobico deve mangiare quindi è costretto ad andare all'inferno per procurarsi da vivere. Ricapitolando la fame è peggio della sociofobia e la sociofobia è peggio della solitudine. Quindi il posto ideale per un sociofobico è una fattoria autosufficiente dotata di internet. |
Re: sociofobia e grandi città
Io vivo all' estero, nella più grande città europea, ma i problemi rimangono cmq.
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Re: sociofobia e grandi città
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Dio mi salvi se vi dimorerò ancora! |
Re: sociofobia e grandi città
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(molto Nathan Never questo post, ma in effetti è così) |
Re: sociofobia e grandi città
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Re: sociofobia e grandi città
Anch’io vivo in città, e non ho nemmeno un amico. Qualche volta ho provato a scambiare quattro chiacchere con qualcuno, ma niente da fare, sembra che la gente mi detesta, a prescindere dalle mie idee. Anche se in generale preferisco starmene da solo, devo ammettere che fa male.
Nemmeno con chi ho qualcosa in comune riesco ad istaurare un rapporto umano, non so spiegarlo, ma è così, nemmeno virtualmente. |
Re: sociofobia e grandi città
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esatto, è proprio questo quello che volevo dire! |
Re: sociofobia e grandi città
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C'è ance da dire che se uno è estroverso, basta che esce e va in centro/in un parco/in un bar e può conoscere un sacco di gente...ma sfortunatamente per me non è (più) così da un bel pezzo. |
Re: sociofobia e grandi città
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Ti proclamo tale nel nome del popolo italiano |
Re: sociofobia e grandi città
Io vivo a Roma in pieno centro, attaccata alla stazione.
E non ho nessun amico/a. Uno (maschio) ce l'ho, ma è come mio fratello. L'ho conosciuto quando avevo 10-11 anni (adesso ne ho quasi 20). Ma quando ci penso mi meraviglio, sono spontanea solo con lui. Però, in questi ultimi 2 anni non lo vedo molto, perché è più amico di mio fratello che mio...e io mi vergognerei proprio a telefonarlo etc...ecco, l'unica mia vergogna nei suoi riguardi è telefonarlo ed invitarlo ad uscire, per il resto sono molto vivace con lui. |
Re: sociofobia e grandi città
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O meglio, sta nel modo in cui una persona reagisce alla società. Inoltre le città in genere presentano un problema che chi ha sempre abitato in paese non conosce. Le immagini che passano della città sono quelle del centro pieno di locali, negozi da shopping e luoghi d'incontro. Mentre questa realtà è riservata solo a qualche decina di migliaia di persone che abita in centro. Nelle grandi città e metropoli ci sono poi le centinaia di migliaia, se non milioni, di persone che abitano in quartieri periferici, malfamati, o semplicemente quartieri dormitorio che non offrono locali, svaghi, ecc.. |
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