![]() |
Qual'è il filo che divide la necessità dal disagio?
Mi spiego: aldilà del disagio che uno può provare in situazioni sociali critiche e via dicendo, qual'è il confine esatto che divide la paura di affrontare una situazione con la necessità di non voler affrontarla?
Personalmente non ho mai sentito tutta sta necessità di uscire di casa e divertirmi, questo fin da adolescente appena ragazzo, diciamo dai 13-14 anni in poi. Adesso ne ho 21, e posso garantirvi con certezza di non essere mai uscito la sera con nessuno. Ma sapete una cosa, non mi pesa più di tanto. Quindi, mi chiedo: ma non è che sentire la necessità di instaurare rapporti e relazioni a tutti i costi sia solo una proiezione falsa, una convinzione della mente? Non dico di rinchiudersi in casa, ma insomma, nà via di mezzo. Penso, eh. :pensando: |
Re: Qual'è il filo che divide la necessità dal disagio?
Quote:
Ma da almeno un anno sento questa necessità di far qualcosa di diverso, di aver qualcuno al mio fianco, di aver un amico, una lotta continua ... ma non so dire se sia una voglia dettata dall'adeguarmi alle abitudini dei 'normali' ... penso sia un'esigenza dovuta alla troppa solitudine. :interrogativo: |
Re: Qual'è il filo che divide la necessità dal disagio?
Neanche io prima dei 20 anni non uscivo mai, andavo a scuola, era già un'uscita per me...mi pesava però stare a casa il sabato sera. Avevo la volontà di uscire il sabato ma temevo di essere preso in giro, di apparire strano. Poi dai 20 anni in poi cominciai a uscire e stare meglio...ho sempre apprezzato la buona compagnia.
Devi chiederti in cuor tuo cosa vuoi davvero, a prescindere dai timori che hai e senza usare alibi vari. |
Re: Qual'è il filo che divide la necessità dal disagio?
Quote:
|
Re: Qual'è il filo che divide la necessità dal disagio?
Non è possibile vivere bene in solitudine, è contro la nostra natura, è una privazione. E' vero che il dolore di stare in solitudine a volte è minore di dover affrontare il mondo di fuori ed è anche vero che si passa un periodo in cui sembra di stare bene, ma è come una droga momentanea, è un'illusione. Non ho mai creduto davvero agli eremiti, poi che c'entra c'è anche chi ha fatto voto di castità, chi si fa le autoflagellazioni, ma questa è un'altra storia...
|
Re: Qual'è il filo che divide la necessità dal disagio?
Si può provare avversione verso qualcosa senza averne paura nella mia esperienza. Ad esempio a me non piace il caffè, ma non ho paura di berlo... le emozioni che provo sono avversione, resistenza, disgusto, alla prospettiva di berlo ma non proprio paura (nella mia definizione ristretta di paura, distinta da avversione - ce ne sono di più allargate). Riguardo al filo io credo che dipenda dal tipo di evento. Avrei dovuto andare ad una nottata di bowling per esempio, ma ho annullato quando ho scoperto che saremo tornati alle 4 di mattina (solitamente tendo a crollare verso mezzanotte), e li metterei un 90% per la mia avversione e un 10% per la paura. Se si tratta di andare in discoteca il discorso è diverso, io personalmente mi metterei un 70% per la paura e un 30% per l'avversione. Sono sicuro che le due cose comunque coesistono nella maggior parte dei casi, in misure variabili.
|
Re: Qual'è il filo che divide la necessità dal disagio?
Quote:
Quote:
Il problema è che sono sbilanciato, non riesco a bilanciare le due cose, non ho un compromesso e tendo ad estremizzare la mia personalità verso la solitudine. |
Re: Qual'è il filo che divide la necessità dal disagio?
La necessità di divertirmi non la sento nemmeno io, e non ho mai capito cosa spinge i miei coetanei a cercare il divertimento ad ogni costo, però il bisogno di stare insieme ad altre persone ce l'ho, il problema è trovare persone che mi piacciono e a cui io piaccio, senza le persone giuste mi sentirei a disagio e preferisco stare solo.
|
Re: Qual'è il filo che divide la necessità dal disagio?
Quote:
|
Re: Qual'è il filo che divide la necessità dal disagio?
Quote:
|
Re: Qual'è il filo che divide la necessità dal disagio?
Quote:
Quote:
Quote:
|
Re: Qual'è il filo che divide la necessità dal disagio?
Quote:
|
Re: Qual'è il filo che divide la necessità dal disagio?
Quote:
Però talvolta bisogna stare attenti a non darsi risposte compiacenti per autodifesa. Es: se mi avessi chiesto, quando avevo 10 anni, perché volevo restare sempre a casa, ti avrei detto che preferivo stare a casa che giocare con gli altri bambini. Era invece plateale che odiavo stare con loro perché mi sentivo inadeguato, perché temevo di essere preso in giro e perché mi sentivo molto differente da loro. Io ho letto in alcuni post di alcuni utenti, una volontà di autodifendersi, talvolta platealmente in stile volpe&uva. I meccanismi di autodifesa, specialmente quelli sviluppati da piccoli, sono molto robusti e difficili da modificare. Per cui, la domanda fondamentale è: quanto bene ci conosciamo per avere la certezza che quello che diciamo di apprezzare, ci piace veramente? Tu, maury, sei sicuro che non utilizzi sistemi di autodifesa psicologica per accettare il fatto che non sei mai uscito, arrivando a credere in tutta sincerità che non ti interessa uscire? Ti conosci così bene? Il dubbio che mi fai venire deriva da una locuzione verbale che hai usato: "non mi pesa più di tanto". Secondo me su questo "più di tanto" ci dovresti lavorare con una profonda introspezione. Poi magari hai ragione te, non contesto il fatto che ci possano essere persone differenti che apprezzino il loro essere patologicamente introversi o addirittura asociali. Solo mi fa strano pensare che queste persone si iscrivano su FS: a che pro? :) |
Re: Qual'è il filo che divide la necessità dal disagio?
Quote:
ci sono tanti che cercano rapporti e relazioni a tutti i costi, accontentandosi anche di stare in compagnia con gente con la quale non si trovano poi così bene (o non si trovano affatto bene). per loro l'importante è uscire.:pensando: tra i due casi è meglio la solitudine, senza ombra di dubbio.. in ogni caso però se uno riesce a trovare le persone giuste con le quali si trova bene e c'è feeling il fatto di stare in compagnia è molto piacevole, questo nessuno lo può negare... Nella vita però sono ben poche le persone con le quali ci si trova bene ;) |
Re: Qual'è il filo che divide la necessità dal disagio?
Quote:
|
Re: Qual'è il filo che divide la necessità dal disagio?
Quote:
|
Re: Qual'è il filo che divide la necessità dal disagio?
Quote:
Cmq la solitudine e le privazioni che comporta mi hanno prostrato, non mi sentirete mai farne un elogio. |
Re: Qual'è il filo che divide la necessità dal disagio?
Quote:
|
Re: Qual'è il filo che divide la necessità dal disagio?
Quote:
Quote:
|
Re: Qual'è il filo che divide la necessità dal disagio?
bah io sono sempre stato uno solitario, e la vivo anche abbastanza bene questa cosa, non mi pesa particolarmente anzi in certi momenti è anche abbastanza rilassante starsene un pò soli...
però secondo me le relazioni tra le persone fanno parte della natura dell'uomo, un pò di compagnia (desiderata è ovvio) fa sempre piacere, o no ? :) |
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 20:43. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.