Marco Russo |
06-03-2012 22:22 |
Re: Dice che bisogna lottare, ma quando lo fai è un casino
Quote:
Originariamente inviata da Keaton
(Messaggio 706343)
Io sono in quel primo passo, però non sono solo, ho un amico su cui ripongo fiducia, non nelle cose pratiche, ma nel comprendermi e non è poco. Io non so che significa rimetterti in discussione, ma non può essere per gli stessi motivi di 6 anni fa, le cose dovrebbero essere cambiate. Purtroppo come vedi non ho esperienza a riguardo, non so che dirti.
|
il grosso erano gli attacchi di panico e l'inettitudine sociale al 100%.
ora per un po' sono persino riuscito a vendermi come persona normale, ho avuto compagnie, amicizie, relazioni sentimentali e sessuali. Ma sento che c'è qualcosa alla radice di irrisolto, qualcosa che è talmente radicato in me da trarre origine fin dai primi anni della mia esistenza. Ho dei ricordi di quando ero all'asilo, o alle elementari, ad esempio.
Ad esempio con gli ultimi colloqui psicologici la terapeuta mi ha convinto di come il bullismo mi avesse traumatizzato, io non ci avevo mai dato troppo peso perché non ho subito un bullismo plateale (anche perché se esageravano o se si avvicinavano troppo le prendevano), ma sottile e tutto concentrato sull'esclusione o la denigrazione verbale.
Ci ero passato sopra su certi ricordi, ma solo da pochissimo mi sono reso conto che inconsciamente se ci sono delle compagnie di ragazzi che ridono e scherzano, mi si attiva un allarme in me, e ho la brutta impressione che mi stiano prendendo in giro. Realizzo subito che è una paranoia, e che non ha alcuna base razionale, ma è qualcosa che non so se posso aggiustare -la terapeuta dice di sì- o se ci devo convivere, come finora ho fatto.
|