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La SUA storia...
Ciao a tutti, io non sono una ragazza che soffre di disturbi di ansia sociale, ma sono qui per il mio ragazzo.
Stiamo insieme da due anni e mezzo, ormai, e devo dire che se all'inizio non era così, adesso è molto, molto peggiorato. Non esce mai di casa, non ha amici, piange sempre, quando gli chiedo di venire a casa per pranzi e/o cerimonie rifiuta... Non riesce a trovarsi un lavoro... Io reagisco arrabbiandomi, a volte cerco di lasciarlo perchè per me è pesante, ma sono innamorata di lui, davvero, e vorrei che la nostra storia non finisse; perciò vorrei aiutarlo.. se non ad uscirne, quantomeno a capire come ragiona, come pensa, come devo comportarmi con lui... Grazie mille a tutti :timidezza: |
Re: La SUA storia...
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Re: La SUA storia...
Innanzitutto partirei indicandoti il tipo di approccio che secondo me devi tenere.. cioè non quello di cercare informazioni pratiche per cambiare il tuo fidanzato o rafforzare la relazione con lui.. piuttosto ti consiglio l'approccio conoscitivo cioè: identificarti nel tuo fidanzato..
Si può partire dicendo che arrabbiandosi e cercando di lasciarlo non aiuta.. Dicendo "voglio aiutarlo" si insinua chiaramente che la causa dell'eventuale rottura anche solo per decisione unilaterale da parte tua è dovuta al suo "essere". Perché dico questo? Questo genere di conflitti nascono quando ci si accorge che aspetti della persona che amiamo non sono come noi li vorremmo(o non più), se ci impuntiamo nel desiderare di modificare questi aspetti secondo i nostri gusti possiamo soffrire e far soffrire parecchio senza ottenere risultati. La domanda più importante è: perché è cambiato? Ora sappiamo cosa vuoi tu, ma cosa vuole il tuo fidanzato? Vuole avere tanti amici? vuole uscire di casa? vuole partecipare pranzi e cerimonie? vuole veramente trovarsi un lavoro, di che tipo? |
Re: La SUA storia...
In un non raro impeto di megalomania mi faccio portavoce del pensiero di tutti (maschi e femmine) gli utenti:
Avercene! :ridacchiare: --- Detto questo... con le poche informazioni che ci fornisci è difficile dare un'opinione. Ci sono alcune linee guida utili secondo me per comportarsi (in generale, non solo con chi sta male) - non sminuire mai ciò che prova e le sue motivazioni - non forzarlo, non minacciarlo, non abbandonarlo - non colpevolizzarlo ("per 'sti vizi che hai io non esco mai!") Per risollevarlo uhm... è un gran casino... se ci fosse una formula generale utile questo forum andrebbe chiuso. Io credo che se tu l'ami e lui ti ama dovrebbe colpirlo, potrebbe smuoverlo, la notizia che la sua condizione è condivisa. "Se tu sei triste ok, siamo tristi in due".. Ma è un'ipotesi azzardatissima, forse eretica.. :pensando: (ora che ci penso credo di averla vista in un film.. non so manco se lì aveva funzionato..) |
Re: La SUA storia...
Beh si, è un pò depresso. Lui però dice che quando è insieme alle persone non riesce a parlare, non sa come esprimersi, gli vegono l'ansia e gli attacchi di panico all'idea di stare in un posto con più persone con le quali è "costretto" a parlare, e ha molta paura di essere giudicato...Non va da un terapista perchè non può permetterselo, e perchè non vuole parlarne ai genitori, che potrebbero finanziarglielo.
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Quando mi arrabbio è perchè questo suo comportamento lo isola molto, anche da me, e certe volte mi sento molto trascurata... il motivo delle nostre litigate è questo, la maggior parte delle volte. Non lo lascerei mai perchè non ha amici o perchè ha ansia quando parla con la gente... |
Re: La SUA storia...
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Re: La SUA storia...
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Re: La SUA storia...
Questa discussione è molto stimolante perché ho letto parecchie volte di come gli utenti fobici confidano nella speranza che trovando una fidanzata la maggior parte dei loro problemi possano risolversi.. questa discussione invece mette alla luce la realtà dei fatti.
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Re: La SUA storia...
Lui ti ha chiesto esplicitamente il tuo aiuto? In che termini?
Io non credo che tu possa aiutarlo a *cambiare* i lati del suo carattere che non gli/vi piacciono. E' necessaria, per questo, una fortissima pulsione interiore che tu potresti al massimo esasperare, ma temo che sia molto difficile muoversi su questo terreno senza rischiare di provocare disastri. Quello che puoi fare è aiutarlo a raggiungere, nonostante il suo sentire corrente, obiettivi concreti che gli saranno utili, consigliandolo e usando il tuo influsso su di lui per evitare che fugga da situazioni in realtà a suo favore, sia in ambito lavorativo che relazionale. Cerca di incoraggiarlo/forzarlo un po' ad uscire, a venire a casa tua, a considerarti un po' di più, a candidarsi per quel lavoro anche se si sente inadeguato... Non sono d'accordo con chi suggerisce di assecondarlo completamente, l'esposizione e l'esperienza, anche se forzate, aiutano molto. Potrebbe essere utile anche capire che aspetti di se stesso sono collegati al suo sentirsi inadeguato, per cercare magari di cambiarli. Vuoi capirlo? Cos'è che ti rimane oscuro riguardo il suo comportamento? |
Re: La SUA storia...
Leggendo questo messaggio si conferma ciò che penso riguardo la ragazza,ossia che averla non risolve i problemi sociali anzi li può anche peggiorare.
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Re: La SUA storia...
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Dipende che rapporto ci instauri e come lo riesci a gestire con la partner (parlo a nome dei maschietti ma il concetto vale per both the sexes) |
Re: La SUA storia...
lascialo. Stai perdendo tempo e non ne caverai un ragno dal buco.
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Re: La SUA storia...
Per me, l'unica cosa che puoi fare e cercare di fagli iniziare la psicoterapia. Non sforzarlo ad uscire e ad interagire, cerca di capire i suoi bisogni.
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Re: La SUA storia...
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Re: La SUA storia...
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Onestamente non mi va di lasciarlo... E per la psicoterapia non so se faccia: non ha soldi, e non vuole parlare del suo problema con i genitori perchè teme che possano prenderlo in giro. |
Re: La SUA storia...
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Re: La SUA storia...
Ok, quindi per esempio dirgli: "se esci con i tuoi amici staresti meglio", oppure "Se facessi questo corso (per esempio) potrebbe aiutarti"?
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Re: La SUA storia...
Penso di sì, ti ho fatto quel discorso perché ad esempio il mio psicologo ha allontanato mio padre e praticamente mia sorella dalla mia terapia perché ha visto che loro ogni qual volta cercano di "aiutarmi" puntano sul sbloccarmi e lo sanno fare solo con ricatti o minacce morali mostrandomi proiezioni che appunto sono sempre e solo il lato negativo del mio fare o non fare ottenendo paradossalmente solo ulteriori dissensi da parte mia.
Frasi come "è questo che vuoi?" "se non fai così diventerai colà" "una volta non eri così" "non puoi permetterti questo" altra cosa da evitare sono le negazioni assolute come "mai" "per sempre" ecc.. Chi ha bisogno di aiuto si deve incoraggiare, incoraggiare significa infondere coraggio.. stima, fiducia, ecc.. questo è il tipo di aiuto che può sbloccare o creare la voglia di socializzare accrescendo l'autostima, se una persona ha difficoltà a farlo da sola.. il grande vantaggio di essere fidanzati è che si possono trovare delle attività assieme e quindi svolgere anche un ruolo di supporto. |
Re: La SUA storia...
Ciao io posso capire la tua situazione anche io sono stata fidanzata ed era molto difficile per il mio ragazzo starmi accanto infatti litigavamo sempre. Quello che ti consiglio e di stargli vicina il più possibile ma di non fargli capire che per te è pesante stare con lui perché ci soffrirebbe tantissimo. Mi rendo conto che tu non lo capisci a volte perché tu non soffri di ansia sociale ma sii comprensiva e cerca di non rimproverarlo se magari non se la sente di uscire in comitiva o di venire a pranzo a casa tua, con il tempo ci riuscirà. Un ultimo consiglio che ti do è quello di cercare a tutti i costi di convincerlo ad andare da un terapista, ci sono anche terapisti che non si fanno pagare nelle asl. Non c'è nulla di male ad andare dallo psicologo, vedrai che si sentirà molto meglio sfogandosi con qualcuno che lo possa capire. Imbocca al lupo!
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Re: La SUA storia...
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