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RainWillEnd 18-02-2012 05:07

Riuscire a "guarire" è un effetto collaterale.
 
Riuscire in qualsiasi cosa, anche in quella che qui è più desiderata, non deriva dalla fortuna, dal sacrificio immane ad oltranza, o dai soldi.

C'è tanta gente che vorrebbe fare la vita del playboy passando la vita a cercare di guadagnare di più credendo che in seguito le cose cambino. Sia qui che fuori tante donne confermeranno quanto questo sia sbagliato.

Riuscire, come anche il potere, sono un effetto collaterale della consapevolezza, non il contrario.

Si potrebbe pensare che riuscendo o avendo potere si ottiene maggiore consapevolezza. Per quanto questo sia vero non lo potrà mai essere quanto il discorso inverso. Per riuscire bisogna fare delle cose, per fare delle cose occorre voglia, costanza, impegno, dedizione, energia, tutto questo la dove non è già presente, lo si può ottenere conoscendo qual è il motivo, avere la spinta, che a loro volta sono figli della consapevolezza.

Qualsiasi sia l'ostacolo o la domanda per la quale non si riesce a trovare soluzione, la risposta sarà sempre consapevolezza. Tutti quei problemi, quei crucci, quei blocchi, richiedono una risposta a quella domanda: perchè?

RainWillEnd 18-02-2012 05:09

Re: Riuscire a "guarire" è un effetto collaterale.
 
Prenoto il post per la seconda parte.

muttley 18-02-2012 12:58

Re: Riuscire a "guarire" è un effetto collaterale.
 
Teoricamente non fa una grinza: consapevolezza, volontà e azione.
Il secondo elemento della triade è però il più difficile da conquistare.

RainWillEnd 18-02-2012 13:22

Re: Riuscire a "guarire" è un effetto collaterale.
 
Se il secondo passo "il più difficile" non arriva, vuol dire che non c'è nemmeno il primo. Soffrire, volere che le cose cambino non coincide nell'essere consapevoli.

muttley 18-02-2012 13:32

Re: Riuscire a "guarire" è un effetto collaterale.
 
Non credo che basti essere autocosciente per arrivare alla volontà. Dal canto mio ho raggiunto un grande livello di autocoscienza ma mi manca ancora molta volontà

RainWillEnd 18-02-2012 15:05

Re: Riuscire a "guarire" è un effetto collaterale.
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 695893)
Non credo che basti essere autocosciente per arrivare alla volontà. Dal canto mio ho raggiunto un grande livello di autocoscienza ma mi manca ancora molta volontà

Pensare di essere autocoscienti la stragrande maggioranza dei casi non coincide con l'essere autocoscienti. Spesso l'autocoscienza è direttamentre proporzionale alla quantità di volte che si è detto <<Pensavo di aver capito... e invece...>>

Myway 18-02-2012 16:14

Re: Riuscire a "guarire" è un effetto collaterale.
 
Quote:

Originariamente inviata da RainWillEnd (Messaggio 695987)
Pensare di essere autocoscienti la stragrande maggioranza dei casi non coincide con l'essere autocoscienti. Spesso l'autocoscienza è direttamentre proporzionale alla quantità di volte che si è detto <<Pensavo di aver capito... e invece...>>

POI non è che esistono solo 2 modalità "non autocosciente/autocosciente..."
E' un percorso progressivo, una apertura progressiva, il rischio di raccontarsela o di tornare indietro è forte, uno dei mezzi principali è appunto quello di definirsi autocosciente quando non lo si è proprio.
Certo più in là si avvertono stacchi netti con la situaizone precedente, sembra quasi che quella fosse un'altra persona a noi estranea...ma anche in questo caso si è solo all'inizio del cammino, si sono appena mossi i primi passetti, nulla più...


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