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Fobia in poesia
Ho trovato una mia vecchia poesia in rima su un quaderno, risalente all'ormai lontano anno 2005 (avevo 15 anni) e con molta vergogna voglio farvela leggere :ridacchiare:
"Quando sto con le altre persone spesso mi assale una strana sensazione... mi sento soffocare, ho voglia di fuggire... mi sembra quasi di impazzire... credo di sbagliare chudento me stessa nella solitudine, ma ogni volta che erro so che gli altri vorrebbero tirarmi un'incudine [LOL] mi prendono in giro per il mio biancore mi scherniscono a causa del mio rossore... Nulla in me va bene... è il loro giudizio universale e ciò mi fa sentire molto male... alcune persone però fanno eccezione, le uniche a non provocare questa situazione: riuscirò ad accettare l'altrui compagnia, o il mio piccolo timore diventerà Fobia?" ps: ho scritto poesie migliori ma non le ho fatte leggere a nessuno, sono veramente molto intime ed io stessa mi imbarazzo a rileggerle :timidezza: (non so se era la sezione giusta per aprire questa discussione) |
Re: Fobia in poesia
ci provo io, ci provo io...:applauso:
la mia fobia vola alta più di un razzo.. :pensando::pensando: no vabbè lascio perdere :mrgreen: |
Re: Fobia in poesia
Complimenti. :applauso:
Io scrivo poesie solo quando sono innamorato ed ho quindi una musa ispiratrice. |
Re: Fobia in poesia
Carina la rima con l'incudine :ridacchiare:
Io non ho mai scritto poesie vere e proprie ma pensieri un po' deliranti per un periodo tra i 14 e 17 anni. Facevo anche dei disegni strani tipo prendevo i pastelli a cera e coloravo i fogli più volte per sovrapporre i colori e creare il nero:pensando: sì non stavo molto bene in quel periodo. Gli scritti erano veramente da neuro e li ho buttati via dopo qualche anno, alcuni sono sfuggiti al rastrellamento e sono alcune riflessioni sulla ex. Riporto tale e quale un pensiero che comunque può essere in tema e che è abbastanza leggibile. "Rileggendo una cosa che scrissi tempo fa mi ha fatto capire quanto sia importante scrivere, poiché se non lo si fa ci si può dimenticare chi si era, cosa si è provato, cosi si pensava.... quindi come si viveva. Nonostante non amo scrivere per diversi motivi, quali l'aspetto grammaticale da gravemente insufficiente, qualcuno che un domani possa leggere, ma sopratutto il fatto che non ho niente da dimostrare un domani a me stesso, ma qui forse mi sbaglio i pensieri che conserviamo vengono modellati a nostra insaputa da noi stessi, uno scritto no. Aiuta a ricordare meglio, anzi a rivivere quelle parole scritte dalla persona che si era (forse più immatura) ma non ha importanza. Ricordo un evento della mia gioventù (non ricordo quanti anni avevo) mi promisi che avrei scritto spesso su un diario le mie emozioni e la mia vita, per ricordare chi ero poiché un giorno rileggendo mi riscoprissi e tornare indietro in caso fossi divenuto ciò che non volevo... ora so che se lo avessi scritto avrebbe più valore mi chiedo come mai sia tanto misteriosa la mente con i ricordi.. è forse un bene che molte cose siano dimenticate? su quale livello vengono immagazzinate? perché non sicuro sull'importanza." :interrogativo::nonso: |
Re: Fobia in poesia
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Re: Fobia in poesia
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Re: Fobia in poesia
Brava, molto carina la poesia :bene:
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Re: Fobia in poesia
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Re: Fobia in poesia
Bravi tutti! :perfetto:
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