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lizbon 01-02-2012 02:01

il momento adatto
 
Vi capita mai di aspettare il momento adatto per fare una cosa?
mi riferisco a cose stupide come ad esempio chiedere una cosa a qualcuno o portargli una cosa, ora non mi vengono tanti esempi ma spero di essermi spiegata.
Io a volte magari ho l'intenzione di fare qualcosa poi penso: "no ora non è il momento giusto" oppure: "oramai il momento giusto è passato" questo perchè aspetto troppo. Poi rimando alla volta dopo, solo che poi la volta dopo è la stessa cosa e rimando alla volta successiva ancora e così via.
Secondo voi bisognerebbe agire di getto appena ti viene in mente una cosa anche se vi sembra che le circostanze non siano tanto opportune?

super unknown 01-02-2012 02:44

Re: il momento adatto
 
di solito quelli come "me" (personalità evitante) se fanno le cose senza pensarci troppo (anzi non pensarci proprio) è meglio, ma non e una regola aurea...

odg 01-02-2012 03:08

Re: il momento adatto
 
Quote:

Originariamente inviata da x
Secondo voi bisognerebbe agire di getto appena ti viene in mente una cosa anche se vi sembra che le circostanze non siano tanto opportune?


bè... immangino non intenda dire in generale ma solo quando hai l'impressione ti starti preoccupando troppo. se è questo che intendi credo sia un buon sistema.

barclay 01-02-2012 09:38

Re: il momento adatto
 
Quote:

Originariamente inviata da x (Messaggio 685462)
Secondo voi bisognerebbe agire di getto appena ti viene in mente una cosa anche se vi sembra che le circostanze non siano tanto opportune?

È un bel dilemma: l'attesa del momento giusto è una tipica tattica d'evitamento, ma è anche vero che, se uno/a è socialmente inesperto/a, rischia di fare delle gaffe.
Per quanto mi riguarda, quello di rimandare è un vizio del quale fatico a liberarmi.

amarlena 01-02-2012 09:44

Re: il momento adatto
 
Io sono specialista nel rimandare ma non è che mi pongo il problema del momento giusto è solo che se sento che quella è una responsabilità me ne allontano per difesa e il cervello si chiude.
Forse quello di cui tu parli è una sensazione diversa, nel mio caso è un rifuggire le responsabilità per il senso di oppressione che ne deriva.
A furia di usare questo meccanismo bacato ho lasciato marcire delle cose importanti e ancora adesso ne pago le conseguenze.
Il momento giusto non esiste.

VIVERE ORA
byALFRED SOUZA
Siamo convinti che la nostra vita sarà migliore quando saremo sposati, quando avremo un primo figlio o un secondo.
Poi ci sentiamo frustrati perché i nostri figli sono troppo piccoli per questo o per quello e pensiamo che le cose andranno meglio quando saranno cresciuti.
In seguito siamo esasperati per il loro comportamento da adolescenti. Siamo convinti che saremo più felici quando avranno superato quest'età. Pensiamo di sentirci meglio quando il nostro partner avrà risolto i suoi problemi, quando cambieremo l'auto, quando faremo delle vacanze meravigliose, quando non saremo più costretti a lavorare.

Alfred Souza dice "Per tanto tempo ho avuto la sensazione che la mia vita sarebbe presto cominciata, la vera vita!
Ma c'erano sempre ostacoli da superare strada facendo, qualcosa d'irrisolto, un affare che richiedeva ancora tempo, dei debiti che non erano stati ancora regolati. In seguito la vita sarebbe cominciata.
Finalmente ho capito che questi ostacoli erano la vita."

Allora smettete di aspettare di finire la scuola, di tornare a scuola, di perdere 5 kg, di prendere 5 kg, di avere dei figli, di vederli andare via di casa.
Smettete di aspettare di cominciare a lavorare, di andare in pensione, di sposarvi, di divorziare.
Smettete di aspettare il venerdì sera, la domenica mattina, di avere una nuova macchina o una casa nuova.
Smettete di aspettare la primavera, l'estate, l'autunno o l'inverno.
Smettete di aspettare di lasciare questa vita, di rinascere nuovamente,e decidete che non c'è momento migliore per essere felici che il momento presente.

Inosservato 01-02-2012 09:52

Re: il momento adatto
 
volevo rispondere a sto topic......ma non so.....non vorrei che essendo mattino presto magari sveglio qualcuno......
:pensando: e poi lizbon che lo ha aperto non è in linea, forse è meglio che aspetto che si collega così legge la risposta...s
enza contare che dovrei cominciare a lavorare :pensando:, sìsì aspetterò la pausa caffè per rispondere.....oppure aspetto la pausa pranzo.....anche se mangiare e scrivere in contemporanea non è il massimo...:pensando:...
di sto passo il momento giusto per postare qui non arriverà mai :mannaggia:

Special Needs 01-02-2012 10:46

Re: il momento adatto
 
Si, mi capita sempre, se è qualcosa per cui io mi devo rivolgere agli altri, parlando per prima, non è MAI il momento giusto :(

Per esempio anche quando raccolgo una penna caduta, restituirla diventa un problema:
Devo aspettare che il proprietario non stia parlando con altri, che non ci sia troppo rumore (o non sentirebbe la mia voce), che magari stia guardando nella mia direzione... :mannaggia:
Insomma, meglio EVITARE di raccoglierla allora! :ridacchiare:

lauretum 01-02-2012 10:51

Re: il momento adatto
 
Quote:

Originariamente inviata da x (Messaggio 685462)
Vi capita mai di aspettare il momento adatto per fare una cosa?

sempre! è frustrante.

Otago 01-02-2012 11:07

Re: il momento adatto
 
Quote:

Originariamente inviata da barclay (Messaggio 685501)
Per quanto mi riguarda, quello di rimandare è un vizio del quale fatico a liberarmi.

Stessa cosa per me.

lauretum 01-02-2012 11:11

Re: il momento adatto
 
Quote:

Originariamente inviata da amarlena (Messaggio 685502)
Io sono specialista nel rimandare ma non è che mi pongo il problema del momento giusto è solo che se sento che quella è una responsabilità me ne allontano per difesa e il cervello si chiude.
Forse quello di cui tu parli è una sensazione diversa, nel mio caso è un rifuggire le responsabilità per il senso di oppressione che ne deriva.
A furia di usare questo meccanismo bacato ho lasciato marcire delle cose importanti e ancora adesso ne pago le conseguenze.
Il momento giusto non esiste.

infatti occorre distinguere di cosa si parli.
quello di cui parla lizbon forse, e quello di cui parlo io sicuramente, è l'attendere il momento giusto per non disturbare, per vergogna, per cortesia, per ansia, .. un mix di tante cose con percentuali diverse a secondo della situazione.

è frustrante di suo, e ancor più nel vedere che altri non si fanno questi problemi e ti "passano davanti", e allora penso "ma quanto sono coglione?".

Bastet. 01-02-2012 11:18

Re: il momento adatto
 
Di solito, per le cazzate si segue l'estro del momento, si agisce automaticamente. Per le cose importanti , si riflette e si agisce dopo la necessaria ponderazione. Per quelle veramente importantissime io mi affido all'istinto, alla vocina interiore che non sbaglia mai. Per quanto riguarda il giudizio sulle persone, adotto questa pratica. Al primo incontro, il primissimo colpo d'occhio al loro volto, prima che comincino a parlare, e che automaticamente indossino la maschera che si modifica, di volta in volta, nelle relazioni sociali. Mi baso su quella prima impressione, la più vera.

pirata 01-02-2012 11:24

Re: il momento adatto
 
Quote:

Originariamente inviata da barclay (Messaggio 685501)
è anche vero che, se uno/a è socialmente inesperto/a, rischia di fare delle gaffe.

se uno socialmente inesperto vuole diventare socialmente esperto... o almeno vuole riuscire a muoversi senza provare terrore ad ogni situazione particolare, DEVE fare delle gaffe, secondo me

bunker 01-02-2012 12:03

Re: il momento adatto
 
io rimando sempre, stessa cosa:timidezza:

Sehnsucht 01-02-2012 13:04

Re: il momento adatto
 
....................

Don Chisciotte 01-02-2012 13:40

Re: il momento adatto
 
Direi che mi capita sovente, e la maggior parte delle volte il momento buono non lo trovo neanche dopo.
A volte addirittura ho mille remore anche nel dire o chiedere qualcosa ai miei genitori, figurarsi con altre persone. :mannaggia:

alvaro 01-02-2012 14:00

Re: il momento adatto
 
agire di getto vuol dire essere impulsivi e non va bene perchè non si ha il tempo di valutare bene le conseguenze della propria decisione

secondo me, sarebbe meglio una via di mezzo: prendersi del tempo, non tanto, il minimo necessario per riflettere se si stia facendo bene o no e agire di conseguenza

prendi me ad esempio, io fino a 18 anni circa o agivo sempre d'impulso oppure rimuginavo troppo su una cosa da fare al momento o una decisione da prendere..questo mi portava a non valutare bene le circostanze delle mie azioni e in pratica a farmi passare per quello impulsivo ,ansioso, insicuro, ecc

adesso ho imparato a prendermi quel tempo minimo per riflettere e prendere decisioni/agire, ma per capirlo ci ho messo 3 anni (ora ne ho 21).
Certamente questa riflessione deve tenere conto delle circostanze ma in modo non troppo rigido:)

Efits 01-02-2012 14:47

Re: il momento adatto
 
Quote:

Di tutte le parole scritte o pronunciate, queste sono le più tristi: "Avrebbe potuto essere!
Mi trovo tristemente di accordo con la tua firma, tendendo anche io a pensare troppo sulle azioni perdendo il tempo utile in cui fare qualcosa.
Per quanto difficile per un insicuro come me(e penso molti altri) penso quindi che la cosa migliore sia buttarsi, senza esagerare.

Quote:

Originariamente inviata da pirata (Messaggio 685526)
se uno socialmente inesperto vuole diventare socialmente esperto... o almeno vuole riuscire a muoversi senza provare terrore ad ogni situazione particolare, DEVE fare delle gaffe, secondo me

Quoto il discorso qua sopra, anche se tra il dire e il fare per quanto mi riguarda passa parecchia strada

Otago 01-02-2012 15:30

Re: il momento adatto
 
Quote:

Originariamente inviata da Sehnsucht (Messaggio 685574)
Io sono maestra della procrastinazione coatta!
Specialmente quando devo dire qualcosa, se sono con qualcuno con cui mi sento parecchio a disagio, penso: "ok, adesso lo dico.. no, no, aspè un attimo... ecco! No, ha iniziato lui.. ok. Ora parlo. No, dai, non ce la faccio. Quando mi alzo. OK! Uff è troppo difficile. Vabbè lo dico dopo." E poi non lo dico mai! :D

Sembrano i miei stessi pensieri. :)

amarlena 01-02-2012 21:34

Re: il momento adatto
 
Quote:

Di tutte le parole scritte o pronunciate, queste sono le più tristi: "Avrebbe potuto essere!
Il problema è che si passa troppo facilmente dal pensare: un giorno farò cosi al dire: è andata cosi...
( dal film troppo bello.. this must be the place ):arrossire:

Maweeney 01-02-2012 22:44

Re: il momento adatto
 
Trovo molto interessante il fenomeno di cui credo parli. Il punto non è rimandare le cose ma piuttosto avere un senso per la tempistica dei piccoli gesti nelle situazioni sociali. Essere coscienti – o forse sarebbe meglio utilizzare essere "self-conscious" che nel inglese ha un doppio senso. – e aver internalizzato certe ritmiche degli scambi tra la gente, sopratutto se del tutto imaginari, può essere un qualcosa di altamente inibente.
Reputo la cosa persino pericolosa: si rischia di non reagire dove invece si dovrebbe, perché una volta passato il momento giusto, la reazione spezzerebbe il ritmo del meccanismo dei gesti. La temporalità della gestualità è una cosa a cui mi capita di pensare .

Ok, ho la mano di sto tizio sulla spalla - quando gli dico di toglierla? (Credo sia un argomento che dovrebbe interessare molto le donne)


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