Andiamo a fondo
Chi è evitante ha chiaramente un problema nella psiche,un disturbo che lo fa allontanare da tutte le occasioni migliori di realizzarsi relazionalmente. Tante stupende occasioni gettate al vento che diventano nel tempo rimorsi.
Ma se ci fosse più di questo? Forse l'evitante cerca qualcosa di ben definito nella sua mente e rifugge da tutto il resto,forse è in viaggio alla ricerca di qualcosa che intuisce ma ancora non conosce. Il problema di fondo dell'evitante è l'essere spesso un perfezionista,lui non s'accontenta,lui vive tra cielo e terra e quel mancato perfetto contatto col reale lo spinge in questa ricerca estrema ed è quasi incontentabile,il che gli fa perdere tantissimi momenti belli della vita comunitaria,di coppia,ma lui è un'avventuriero indomito,e cerca,cerca,cerca senza sapere cosa,e nel frattempo evita |
Re: Andiamo a fondo
Si, in definitiva è un perfezionista. L'evitante evita perché teme il rifiuto, e teme il rifiuto perché si sente inadeguato. Inadeguato rispetto a cosa?
Essenzialmente rispetto a canoni e asticelle che lui stesso ha posto troppo in alto, anche se non se ne rende conto (si, il giudizio degli altri esiste: ma in pratica esercita pressioni su di noi solo nella misura in cui la nostra testa gli da rilevanza, quindi esiste nella misura in cui lo vogliamo noi) |
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Io sono evitante e non sono assolutamente d'accordo: è la certezza del fallimento e non la svalutazione di un obiettivo a bloccarmi. P.es, non mi è mai successo di evitare una donna perché “non mi sentivo alla sua altezza” ma perché ero certo di non piacergli.
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Però da quello che so l'evitante spesso non si rende conto che è lui stesso a mettere dei limiti proprio perché le asticelle che pone troppo in alto non assumono la forma di "criteri arbitrari", ma di convinzioni di ferro. "Non è vero che evito perché mi sento inadeguato, ma perché sono inadeguato". No, non sono d'accordo, noi siamo inadeguati nella misura in cui crediamo di esserlo, perché la società troverà sempre qualche difetto da rimproverarci (anche a quelli notoriamente considerati "giusti"). Eppure gli esempi di persone apparentemente inadeguate che sfidano la sorte (talvolta vincendo inaspettatamente) ce ne sono. Penso sia più importante trovare una propria dimensione dove ci si sente adeguati, e se non piacciamo agli altri che si fottano. L'importante è non evitare per paura di loro, al massimo dovranno gli altri evitare noi (ma a questo punto a uno non dovrebbe importargli un tubo di questa gente che evidentemente è meglio perderla che trovarla). E poi bisogna tenere conto il fattore importantissimissimo che spesso uno è inadeguato perché si sente inadeguato, cioè l'inadeguatezza nasce proprio dall'insicurezza, insomma un gatto che si morde la coda. |
Re: Andiamo a fondo
Secondo me dobbiamo fare una distinzione.
Diciamo che il mondo impone alle persone di saltare. C'è una grande massa che salta e alcune persone che non saltano ma per motivazioni diverse: Alcune non saltano perchè temono di non saltare abbastanza. Altre non saltano perchè vorrebbero saltare fino ad una certa altezza e ritengono inutile saltare solo quanto riuscirebbero a farlo. Entrambi sono evitanti. I primi per scarsa autostima, i secondi per perfezionismo ed oserei dire una eccessiva autostima latente. Io credo di essere il secondo caso. Ci sono tanti fattori del carattere che influenzano la situazione, orgoglio che sfocia in superbia frustrata ad esempio. Bisognerebbe aiutarsi a comprendere che il perfezionismo è davvero un difetto, che il meglio è nemico del bene. Che se si hanno grandi ambizioni, se si ricerca qualcosa questo non può avvenire che in seguito ad una lunga stratificazione di prove empiriche, di tentativi che spesso sono considerati dal perfezionista errori ma che in realtà solo una serie di errori stratificati porta a un miglioramento, altrimenti si rimane a 0. E' un po' il meccanismo che Joseph ha spiegato molto bene per la scrittura di un diario. |
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L'evitante è un avventuriero in senso lato,non uno che va a caccia di avventure sessuali. Dentro di se pensa dico di no a questa situazione perché tanto me ne capiterà un altra migliore. E cosi via si brucia occasione dopo occasione nella falsa speranza che la vita gli riserbi sempre lo stesso trattamento salvo poi scoprire che le grandi opportunità della vita sono quelle,in numero limitato e non ritornano,molto amaramente..una volta sciupate all'evitante rimane solo un gran rimorso Forse è solo questa consapevolezza acquisita a sue spese che riesce a fargli realizzare il suo essere evitante e provare a cambiare |
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Re: Andiamo a fondo
non so, come ho già avuto modo di dire, io a scuola per esempio facevo sempre battute, questo unito al fatto di avere un aspetto normale (nel senso che non sono né brutto né bello) ha attirato qualche mia compagna. Ma non appena queste si proponevano, io pur volendo mettermi con loro e sapendo che non avrei ricevuto alcun rifiuto (visto che mi si proponevano loro!) non riuscivo ad agire, non avevo il coraggio e negavo ogni interessamento anche se dentro di me esplodevo dalla voglia di avere quella determinata ragazza...:nonso:
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L'estroverso più "comune" invece non si fa tali seghe mentali, vuoi perchè sempre sicuro di sè stesso oltre ogni ragionevole dubbio, vuoi perchè non portato a questi tipi di rimuginio. |
Re: Andiamo a fondo
Da una parte non ho occasioni concrete per cambiare la mia situazione, dall'altra non ho alcuna voglia di sbattermi per cambiare qualcosa che so per certo sia impossibile cambiare. Sono troppo radicato nelle mie idee, ormai. Ci vorrebbe un elettroshock per farmi svegliare dal mondo interiore che mi sono faticosamente, ma neanche tanto, costruito nel tempo.
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Esempio [ho usato "festa" come prototipo di evento sociale]:
Il punto 7, poi, merita un discorso a parte, perché, anno dopo anno, rifiuto dopo rifiuto, ci si ritrova a ridurre le proprie aspettative a zero. |
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In realtà poi se ne viene influenzato così tanto da evitare di esporsi è perché subisce il condizionamento degli altri e sta al di sotto delle parti. |
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Curiosità: trovi differenze tra il tuo passato e il tuo presente? |
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Fin quando ero al liceo, compagnia di amici stabile, tutto bene. Dopo l'inizio dell'università un decrescendo nel vortice dell'autoisolamento. Quote:
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Re: Andiamo a fondo
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cmq io in realtà, a parte brevissimissimi periodi, non ho mai fatto parte di compagnie, troppo stressante e faticoso per me, mi stufavo presto e preferivo starmene a casa. |
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"Se l'avessi presa per mano quel giorno che eravamo soli" "Se avessi assecondato quel suo desiderio e me ne sarei approfittato andandoci a letto li in camera sua" "Se non me la fossi tirata in ogni benedetta situazione e fossi stato più alla mano" "Se avessi accettato quell'offerta di lavoro precario ora.." E così via |
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io fuggo il lavoro e non è che voglia chissà che... tu mi dici che non so che lavoro voglio o che ne voglio uno perfetto, si certo e i pensieri suicidi che ho quando devo fare un colloquio di qualsiasi tipo? sbagli... EDIT: ma perchè si vuole trovare la ricetta perfetta del sociofobico? :huh: |
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Re: Andiamo a fondo
io sono evitante.. e dire che mi è stato fatto notare proprio in questo sito di esserlo.. non sapevo nemmeno che cosa voleva dire essere evitante pensavo fosse un lato del mio carattere..
un tempo avevo degli amici, avevo una compagnia estiva.. certo sono sempre stata un pò timida.. ma non era niente di grave perchè cmq avevo degli amici.. avevo una vita.. a un certo punto ho incontrato un ragazzo che mi ha fatto perdere la testa.. tra noi c'è stata una breve storia.. ma poi lui ha deciso di troncare.. solo che io l'amavo veramente.. tra noi continuava una storia fatta di sguardi.. e a me questa cosa faceva soffrire.. anche perchè noi potevamo vederci solo d'estate e io dovevo aspettare diversi mesi prima di rivederlo e nel frattempo soffrivo..a un certo punto non ce l'ho fatta più.. e mi sono chiusa in me stessa.. ho iniziato a scrivere su internet.. ho passato l'estate dei miei 18 anni così.. sempre al pc anche 12 ore di fila.. cercavo di dimenticarlo scrivendo a diverse persone.. anche scrivendo qui.. e intanto allontanavo i miei amici.. le uscite.. tutto si era ridotto a internet.. anche a scuola (all'epoca facevo il liceo) non andava più bene.. saltavo le lezioni e così via.. non ero più me stessa.. dopo il diploma oltre a non frequentare più la mia compagnia estiva.. ho allontanato anche le mie amiche del liceo e così sono rimasta sola.. da allora non ho più avuto amiche.. dopo il liceo sono rimasta un anno a casa e mi sono depressa ancora di più.. poi ho deciso di riprendere in mano la mia vita e così mi sono traferita e tra poco mi laureo .. e credo che la mia vita sia migliorata in meglio.. ho anche degli amici di università che vedo tutti i giorni.. ma abitano lontano e hanno le loro compagnie giustamente quindi durante le vacanze non ci vediamo.. quello che evito adesso è di vedere i miei vacchi amici, le persone che conoscevo prima a liceo.. le evito in ogni modo ..evitando di frenquentare certi posti.. non le voglio proprio vedere.. perchè sicuramente mi farebbero delle domande a cui non saprei rispondere.. e poi ho promesso a me stessa che sarei migliorata.. che non mi avrebbero più vista insicura.. ma forte.. realizzata.. e quando sarei stata pronta.. sarei ritornata da loro.. da allora ho davvero fatto di tutto per avitare questa persone.. ormai sono anni che le evito.. secondo voi che cosa dovrei fare adesso? sto aspettano qualcosa nella mia vita.. qualcosa che mi stravolga la vita.. ma non so cosa.. |
Re: Andiamo a fondo
Ma per andare veramente a fondo bisognerebbe cercare di capire in cosa risiedano l'insicurezza e il senso di inadeguatezza, dove queste affondino le proprie radici...sicuramente l'impatto con determinate contingenze ambientali è decisivo, ma quando si verificano queste nella maggior parte dei casi? A mio avviso all'interno del nucleo famigliare, la prima cellula sociale in cui l'individuo si imbatte...
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Re: Andiamo a fondo
Che tristezza leggere questa discussione, mi ritrovo in un sacco di cose. :(
Il problema per me è: anche se mi auto-obbligo a non evitare (e non è semplice), la sensazione di non essere all'altezza rimane... come si può fare per superare questo? Qualcuno di voi ha suggerimenti? :( |
Re: Andiamo a fondo
Jessica secondo me dovresti superare la paura del confronto con i vecchi compagni e quindi il conflitto che ti genera dentro
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Re: Andiamo a fondo
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per anni l'ho fatto,avevo il terrore anche di incrociarli per strada. Infatti per anni e anni non andavo in centro,non andavo nei centri commerciali, negozi etc... Alcuni prendevano anche lo stesso treno per andare all'università, non ti dico i trasalimenti, il batticuore, i tentativi di evitarli in tutti i modi anche prendendo il treno dopo, a costo di arrivare a casa un'ora e mezza più tardi. da qualche anno ho ripreso a uscire per il semplice motivo che ora faccio finta di non vederli e tiro dritto, ho deciso che anche se faccio la figura della merda non mi interessa. Mi rendo conto che è tutto sbagliato,spero che tu risolva in un modo migliore. |
Re: Andiamo a fondo
Ragazzi così non ne uscirete mai e sarete sempre succubi del loro giudizio,sentite la mia storia anche se non è il topic adatto ma vabbè.
7 Anni fa,finito il liceo,feci un grande sbaglio,andai a convivere al nord con compagni di classe che già mi avevano rotto le palle al liceo. Stavo in doppia con uno stronzetto figlio di papà che inventava palle su di me spalando merda alle spalle. Io un giorno esplosi e lo minacciai di denuncia perché si era permesso addirittura di chiamare i miei,lui come un lurido verme si mise a piangere e mi implorò di non farlo. Lo graziai e dopo poco cambiai casa,restando quasi solo in città Mi rifeci una vita,nuovi amici e andai avanti per la mia strada. Due estate fa caso fortuito ci siamo rivisti,lui ora bazzica con vecchi compagni di classe più stronzi di lui e mi chiese scusa in modo quasi credibile e disse che gli mancavano le cose che facevamo insieme. Io pacchetta sulla spalla,tranquillo tutto superato e via. Quest'estate lo ribecco sempre per caso davanti un noto locale col |
Re: Andiamo a fondo
col solito gruppetto di 4 mezzeseghe infami,io al contrario con la mia comitiva quasi al completo,circa 30 persone di cui molte ragazze bone(alte,formose) e io parlavo con una di queste mentre un altra mi faceva le fusa e si strusciava di fianco..
io mi alzo e con una faccia come il culo vado a salutarli mentre passavano davanti a noi seduti Avreste dovuto vedere le loro facce,se la batterono come fossero in ritirata Con questo non voglio dire che mi sono liberato del loro fantasma nella testa,ma mi sono preso una piccola rivincita e tolto una soddisfazione Ora il prossimo passo è scuoterli completamente fuori dai coglioni,tradotto fuori dalla testa per sempre. |
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Re: Andiamo a fondo
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Re: Andiamo a fondo
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Re: Andiamo a fondo
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considera che alcuni di questa comitiva del menga mi hanno mandato in ospedale dopo una notte brava di cui ricordo poco e niente solo tanto alchol,eravamo tutti più che sbronzi e quello con cui ho preso questione era strafatto ma è uno spossato adottato dal sud america che quando gira per strada e guarda le ragazze si infila le mani nelle mutande e fa versi e boccacce,questo la dice lunga se non fosse fottutamente ricco starebbe già dentro da un pezzo per tutte le stronzate che fa e quanto rompe alla gente l'hanno già pestato un paio di volte i miei compaesani e se le meritava tutte,se non mi avessero fermato in 6 ci finiva lui all'ospedale quella notte |
Re: Andiamo a fondo
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