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Sei triste ahahah
Ormai le battutine neanche troppo velate cominciano a diventare una costante a lavoro.
Immagino che tra un po' la gente comincerà a grattarsi i coglioni quando passo, se già non lo fa. Beninteso, chi mi ha letto un poco sa che sono il primo a pigliarmi in giro, anche per i miei problemi. Ragionandoci non me la piglio nemmeno, penso siano meccanismi naturali o tentativi di farmi reagire. Ma sul momento, e nell'accumulo quotidiano di questi episodi francamente mi ha un po' rotto il cazzo dovermi sentire in difetto perchè, costantemente angosciato o afflitto dalla presenza fisica della gente intorno a me, la mia faccia comunica espressioni sofferenti. E' tutta la vita che lotto contro queste sensazioni. Ho fatto di tutto. Sono 10 anni che mi curo. Con fatica ho trovato un equilibrio che mi permette quantomeno di essere un minimo funzionale pur continuando a stare male. Ora basta, se va bene a me, questo sono e questo vi deve andare bene. Anzi, come disse Majakovskij "mi spetterebbe un monumento da vivo". |
Re: Sei triste ahahah
Purtroppo la gente superficiale non riesce proprio a tollerare qualcuno che non sorrida come loro, non parla quanto loro, non esprima la loro banale serenità come loro e si sentono in dovere di esorcizzare la spiacevole sensazione che gli procura la vista di quella persona con battutine stupide quanto il loro modo di porsi nei confronti della realtà.
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Re: Sei triste ahahah
Penso che cose del genere siano il pane quotidiano di molti di noi.....
La sensazione id distacco dagli altri è sempre molto netta e viene rafforzata ogni volta che ci si trova in mezzo alla gente, anche per le immancabili frecciatine, allusioni, battutine con le quali gli altri tendono a fare gruppo, a sentirsi forti attaccando il soggetto isolato, che non ha appoggi, che non ha nessuno che gli copra le spalle, che è solo contro tutti.... Sembra un bisogno fisico, istintivo e insopprimibile e irrimandabile quello di evidenziare a ogni piè sospinto certe situazioni o l'immagina che gli altri possono essersi fatta di certe nostre situzioni.... Ci vuole molta forza, molta stabilità per non farsi travolgere e farsi vincere dallo scoramento, dall'afflizione.... Appoggi esterni molti di noi non l'hanno mai avuti e presumibilmente non ne avranno in futuro, tranne pochi casi isolati in cui ci si imbatterà nella famosa creatura mitologica della ragazza "eccezione"... |
Re: Sei triste ahahah
dev'essere tremendo :miodio:
a me succedeva da ragazzino, perchè di default avevo la faccia seria e non il sorriso stampato in faccia degli altri... ho talmente tanta paura che notino qualche mio segno di disagio che ormai credo di aver modificato addirittura la mia espressione :miodio: ci sono 2 soluzioni: - fingere euforia immotivata - accettare ed ignorare certe osservazioni.... in realtà so che la seconda scelta è pressochè impossibile da applicare -_- (scusa il pessimismo) perciò...... http://blog.mattiamarasco.it/wp-cont...sorridente.jpg |
Re: Sei triste ahahah
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Re: Sei triste ahahah
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Re: Sei triste ahahah
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Re: Sei triste ahahah
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Al massimo si può fingere di ignorarle, di essere distaccati, il chè, sì, può allievare... |
Re: Sei triste ahahah
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E' come avere dei gong dentro di noi, che si mettono a vibrare e far casino quando c'è uno spostamento d'aria, cioè una critica, una frecciatina ecc Lavorando su noi stessi sui gong, su come si sono formati, diminuendo la cosdiderazione elevatissima che vorremmo avere dagli altri, no dico spariranno del tutto ma il loro frastuono diminuisce e di parecchio. Dire semplicemente "Me ne frego di quel che pensano gli altri di me", come pensano di poter fare molti, è inutile e dannoso. DI quello che gli altri dicono e pensano di noi ci frega eccome, probabilmente preferiremmo ricevere una coltellata piuttosto che una critica più o meno velata.....partendo da questo presupposto poi si va avanti nel percorso..... |
Re: Sei triste ahahah
A volte penso (sbagliandomi probabilmente), che simili osservazioni nascano da un senso latente di sfida...tempo addietro, in un posto in cui "lavorai", c'era una collega che era solita apostrofarmi con prese per il culo piuttosto vistose a causa della mia proverbiale e inveterata flemma. Venni poi a sapere che la tipa in questione, in apparenza così euforica e positiva, era in realtà una persona dall'allegrezza precaria a causa di una difficile situazione famigliare (divorzio dal marito, figli sistemati e fuori di casa, senso di vuoto e solitudine) e quindi cercava probabilmente l'insicurezza, la nota dolente e traballante nel mio modo d'essere per sentirsi un po' meno complessata dei suoi frequenti saliscendi umorali.
Questo dovrebbe valere in generale per quelle persone dedite a lanciare osservazioni particolarmente pesanti, insistenti e volgari, non per una sparuta e più o meno cortese critica. Se una persona passa tutte le giornate a dirti che sembri sofferente o a "sferzarti" con frasi come "sorridi!", "su, un po' di vita!" è perché probabilmente cova nel profondo un'insicurezza, un complesso di inferiorità e ha trovato in te un bersaglio facile con il quale pensa di poter riguadagnare autostima. |
Re: Sei triste ahahah
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Re: Sei triste ahahah
Comprendere la genesi e lo sviluppo di un fenomeno non significa giustificarlo
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Re: Sei triste ahahah
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Il fatto è che non c'è nulla da giustificare né da comprendere. E' nella natura umana azzannare il più debole, tirarsi fuori dalla merda affondando gli altri perché si fa forza arrampicandosi sulle loro spalle. Homo homini pupus. Esistono sempre rapporti di forza anche se magari sono occulti. Anche tra amici. Anche in famiglia. Uno può essere debole, ma non deve apparire debole, l'unico modo è dare una ringhiata ogni tanto. E' capitato di recente a me: il tipico stronzo di turno mi vede vulnerabile e si comincia ad azzannarmi (in forma verbale-fintamente bonaria, la più pericolosa, perché si prepara sempre la ritirata con un "ehy, stavo solo scherzando") con domande sfottenti. Risposta mia: "sono cazzi miei". Lui: "ma dai, si fa per chiaccherare.." R.M.:"sono cazzi miei." Tono calmo ma gelido. Non l'ha più fatto. Non è che gli faccio paura: è che quando vedono che l'interlocutore reagisce, la fatica di rompergli i coglioni è troppa e cercano una vittima più passiva. Perché quello di rompere le scatole ai deboli è solo un simpatico passatempo per rilassarsi e ricaricare l'autostima, se diventa impegnativo perde di fascino. E mi rode ancora, nonostante siano passate settimane, perché gli ho risposto a tono solo dopo numerosi sfottimenti. Una reazione troppo tardiva rischia di essere inefficace (dopo diventa divertente provocare solo per sganasciarsi dalle risate per vedere lo sbotto tardivo). |
Re: Sei triste ahahah
per fortuna non ho colleghi...
in questi casi ci vorrebbe un pungente contro-sfottò, tanto per metterli in riga, ma noi non siamo tipi da frecciate. l'unica è malcagarli completamente. si stuferanno. |
Re: Sei triste ahahah
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Re: Sei triste ahahah
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però è difficile anche rispondere come hai fatto tu... se si ha un certo carattere ah! se solo avessimo un po' di sana cattiveria! |
Re: Sei triste ahahah
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Re: Sei triste ahahah
No Gionni non ci siamo di nuovo: ma quale natura umana, ma quale hobbes e minga hobbes...esistono comportamenti umani, non nature umane.
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Re: Sei triste ahahah
Oggi ci ho riflettuto un pò su queste offese casuali a aspetto fisico etc. e sono arrivato alla conclusione che sono offese che non dovrebbero offendere perchè aspetto fisico etc. non contano. Almeno così dovrei fare poi che me la prendo per ogni singola cazzata e un altra storia.
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Re: Sei triste ahahah
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