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Labocania 12-12-2011 03:46

La condizione dell'introverso
 
Potesse esser mia, per qualche attimo soltanto, la condizione meravigliosa di quegli esseri che tranquilli, se ne stanno al posto che occupano! Possibile che non ci sia un po' di spazio per me, che il riposo a me non spetti mai, che il posto assegnatomi da una sorte indecifrabile sia così scomodo? Deve sempre seguirmi questa maledetta coscienza? Possibile che a me non debba toccare la triste fortuna d'ignorare me stesso? Essere costretto a guardarsi senza posa, ad arrossire ad ogni respiro mentre osservo la misera figura che mi tocca incarnare, senza potermi compiacere della mia mediocrità perché una parte di me nel profondo si ostina a strappar faville da quelle luci che verso le quali vango ancora trascinato da quella volontà di vita che un tempo lontano riusciva a dipingere grandiose scene e ora riesce solo ad umiliarmi con quella grandezza, possibile nei celesti regni dell'immaginazione, ma stridente in maniera orribile con le miserie della realtà.

Così non mi rimane altro da fare che interrogarmi sull'inconcepibile misfatto che rappresento, una mescolanza di spirito divino sempre più degradato dalle tendenze abominevoli mie che s'intrecciano con quelle vedo chiaramente in ogni uomo.

Inosservato 12-12-2011 09:09

Re: La condizione dell'introverso
 
bello ma :miodio: alle 3 meno un quarto di notte hai scritto ciò.....
ma come fai ad essere così lucido a certi orari? dormi di giorno? :pensando:

barclay 12-12-2011 09:41

Re: La condizione dell'introverso
 
Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 650922)
condizione meravigliosa di quegli esseri che tranquilli, se ne stanno al posto che occupano

Quelli come noi stanno sempre al posto in cui gli estroversi vogliono che stiamo: fuori dalle loro p***e :moltoarrabbiato:

Labocania 12-12-2011 12:36

Re: La condizione dell'introverso
 
Quote:

Originariamente inviata da Inosservato (Messaggio 650945)
bello ma :miodio: alle 3 meno un quarto di notte hai scritto ciò.....
ma come fai ad essere così lucido a certi orari? dormi di giorno? :pensando:

No! Ero reduce da una lunga giornata lavorativa ed ero insonne proprio per la stanchezza accumulata. Un'insonnia singolarmente lucida però, non erano indebolite le mie facoltà.

Quote:

Originariamente inviata da stone (Messaggio 650953)
Quelli come noi stanno sempre al posto in cui gli estroversi vogliono che stiamo: fuori dalle loro p***e :moltoarrabbiato:

Per loro siamo una macchia nella natura, se va bene, una bizzarria, una malattia che vinta col riso e lo scherno perché contrasta con tutto ciò che è leggero e amabile, rovina l'armonia del loro mondo luminoso, regolare, comprensibile. Non possono porre riparo alle loro mancanze, non è colpa loro, non sono predisposti dalla natura all'introspezione, all'elaborazione di un pensiero complesso, insomma, non possono arrivare là dove le cose si fanno tristi e scure; noi, come il pescatore norvegese di un racconto di Poe, siamo discesi nel Maelstrom, e una volta tornati alla luce, ci siamo ritrovati irrimediabilmente invecchiati per il resto della nostra vita.

Quote:

Originariamente inviata da SnakeHead (Messaggio 650967)
Dov'è finito il commento notturno di Bastet? O me lo son sognato? :interrogativo:

E' molto probabile che non te lo sia sognato, ho osservato altre volte qua il fenomeno della scomparsa dei suoi messaggi.

Labocania 12-12-2011 13:10

Re: La condizione dell'introverso
 
In termini più comprensibili, lego la triste condizione esistenziale dell'introverso all'inesausta inclinazione l'analisi critica di se stesso e di ogni altro fenomeno umano, la capacità di innalzarsi al di sopra di tutto quanto lo circonda , per fugaci attimi, farsi rapire dalle abbacinanti soglie delle vette del pensiero e dell'immaginazione e di ruzzolare giù da quelle vette sublimi ogni volta che la vita riprende possesso delle sue facoltà immiserendole con le catene di fastidi, contingenze, doveri.
Se la nostra immaginazione fosse più povera e la nostra fibra interiore meno capace di passione, guadagneremmo parecchio in termini di serenità.

Fallitoperenne 12-12-2011 14:32

Re: La condizione dell'introverso
 
Quote:

Originariamente inviata da Inosservato (Messaggio 650945)
bello ma :miodio: alle 3 meno un quarto di notte hai scritto ciò.....
ma come fai ad essere così lucido a certi orari? dormi di giorno? :pensando:

io ho fatto dieci relazioni di laboratorio in un giorno iniziando dalle 8 del mattino e finendo alle 4 di notte (o di mattina?).
i due tizi che facevano il laboratorio con me hanno iniziato a considerarmi un pazzo :D

Allocco 12-12-2011 14:47

Re: La condizione dell'introverso
 
Perdipiù il grosso casino è che per molti introversi questa "profondità" o "sensibilità" non si traduce in un'effettiva visione del mondo "profonda" o "sensibile", perché sono in conflitto con queste stesse caratteristiche...

Come dire, ho talento per A, ma in questo mondo di B essere A è deviante.
Passerò dunque la vita a lottare tra la mia tendenza ad A e il desiderio di non essere discriminato.

Per dirla con l'inflazionata storia della caverna, taluni si voltano verso l'uscita, ma rimangono ben fermi sulle proprie gambe, in mezzo agli altri.
Consapevoli del valore del mondo "reale" e dell'inganno delle ombre, ma incapaci di avanzare.

Bene o male che sia...

lauretum 12-12-2011 14:56

Re: La condizione dell'introverso
 
Quote:

Originariamente inviata da Allocco (Messaggio 651109)
Perdipiù il grosso casino è che per molti introversi questa "profondità" o "sensibilità" non si traduce in un'effettiva visione del mondo "profonda" o "sensibile", perché sono in conflitto con queste stesse caratteristiche...

per quanto mi riguarda, credo che i problemi seri, o rendono una persona meravigliosa, illuminata, sapiente, oppure la incattiviscono, deprimono, spengono.

per quanto mi riguarda, credo che la grande maggioranza delle persone rientri nella seconda casistica.

Labocania 12-12-2011 23:59

Re: La condizione dell'introverso
 
Quote:

Originariamente inviata da SnakeHead (Messaggio 651087)
"Possibile che a me non debba toccare la triste fortuna d'ignorar me stesso?".

Mi pongo questo genere di domande spesso.
Saresti disposto a barattare questa sensibilità ammirevole con un pò di serenità (e con tutto ciò che comporterebbe)?

Lo concluderei di corsa, se potessi, questo genere di baratto!! La tanto agognata serenità non sarebbe più un concetto, perderei la coscienza di me stesso, non avvertirei la mia mediocrità né la mia ignoranza, potrei godere di tutte le seduzioni che offrono le cose semplici, comuni, banali, popolari.


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